Cosa succede oggi


Jupa, cambia disco, dopo un centinaio di volte che ti si legge sempre con i soliti discorsi stufi e sembri ossessionato. Poi dato che è tanto che non ci vivi credo che tu "non sei in grado di avere opinioni sensate sull'italia".
 
Jupa ma invece di star a discutere con gente che non ti merita,ignorali no?!..perchè invece non scrivi come si risolverà sto benedetto fiscal cliff?Che aria tira li?Accordo positivo in nottata?
 
Jupa, cambia disco, dopo un centinaio di volte che ti si legge sempre con i soliti discorsi stufi e sembri ossessionato. Poi dato che è tanto che non ci vivi credo che tu "non sei in grado di avere opinioni sensate sull'italia".

smetti di leggere se ti sei stufato;)
 
L'idea che il comunismo sia una cosa d'altri tempi, ormai fuori dal nostro contesto è secondo me uno dei tanti luoghi comuni del finto-progressismo italiota.

Intanto, i vari Bersani, Vendola e Fassina, con leggi, regolamenti e circolari, da sempre cercano di tradurre in fatti la teoria che il fisco debba anche redistribuire le risorse, quindi parliamo di cose concrete e tangibili, non di chiacchiere fumose...
ma poi, soprattutto, nella società italiana, nella scuola, negli uffici, nel mondo del lavoro, pubblico e privato, ci sono una mentalità e un'ideologia imperanti che con meccanismi collaudati fanno si che ci sia un costante appiattimento delle personalità, delle iniziative, una continua mortificazione del merito individuale ai fini di una apparentemente giusta tutela della massa delle persone. Penso di poterlo dire a ragion veduta, sono quasi 35 anni che sto nel mondo del lavoro dipendente e prima di cio' ho frequentato l'università fino alla laurea.
 
Jupa ma invece di star a discutere con gente che non ti merita,ignorali no?!..perchè invece non scrivi come si risolverà sto benedetto fiscal cliff?Che aria tira li?Accordo positivo in nottata?

lo vorrei ma quando leggi gente come alcuni qui chiaramente condizinati dall'ambiente che scrivono cose che nemmeno in un manicomio verrebbero prese seriamente

allora mi viene da deviare!!!!!!!!!!!!!!!:wall:

il male che hanno rovinato l'intera nazione ..non solo le teste!!!!!!!!!!!!!!

le cose che vengono fatte in Italia dagli Italiani sono incredibili se viste dal di fuori!!!!!!!!!!!!:wall::wall:
 
ma non stavamo parlando della mina vagante rappresentata dai derivati

non buttarla in caciara come tuo solito

restiamo nella questione. cosa ne pensi?

questo è un forum di economia
 
ciao jupa dai meglio che non lo risolvete il fiscal cliff cosi finalmente tagliate spese come il medicare se l'abbronzato non fa le bizze state diventando come noi europei a altro consiglio non rispondere ai comunisti che vengono qua solo a sparare ******* loro sono pura feccia
 
L'idea che il comunismo sia una cosa d'altri tempi, ormai fuori dal nostro contesto è secondo me uno dei tanti luoghi comuni del finto-progressismo italiota.

Intanto, i vari Bersani, Vendola e Fassina, con leggi, regolamenti e circolari, da sempre cercano di tradurre in fatti la teoria che il fisco debba anche redistribuire le risorse, quindi parliamo di cose concrete e tangibili, non di chiacchiere fumose...
ma poi, soprattutto, nella società italiana, nella scuola, negli uffici, nel mondo del lavoro, pubblico e privato, ci sono una mentalità e un'ideologia imperanti che con meccanismi collaudati fanno si che ci sia un costante appiattimento delle personalità, delle iniziative, una continua mortificazione del merito individuale ai fini di una apparentemente giusta tutela della massa delle persone. Penso di poterlo dire a ragion veduta, sono quasi 35 anni che sto nel mondo del lavoro dipendente e prima di cio' ho frequentato l'università fino alla laurea.

Ti dico cosa mi e' capitato di sentire mentre ero al consolato da un anziano Italiano di 85 anni immigrato qua molti anni fa ...riceve dal governo Italiano una mensilita' di 60 euro al mese (non so cosa fosse..forse una pensione..) e ogni anno deve dimostrare di essere vivo ...deve riempire un foglio e portarlo al consolato ..gli ci vogliono due testimoni che firmano e giurano che e' vivo..inoltre deve presentare alcuni bills originali recenti e portare il tutto al consolato a timbrare!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!:wall::wall::wall::wall:

cose dell'altro mondo..quel giorno mi e' venuta voglia di prendere il console a schiaffi

non si vergogna a sottoporre un cittadino a tale difficile cosa..(per uno di 85 anni e' un task fenomenale)...

nessun altro paese al mondo lo fa!

e' da vergognarsi!!!!!!!!!!!!!!!
 
Intanto, i vari Bersani, Vendola e Fassina, con leggi, regolamenti e circolari, da sempre cercano di tradurre in fatti la teoria che il fisco debba anche redistribuire le risorse, quindi parliamo di cose concrete e tangibili, non di chiacchiere fumose...

veramente c'è scritto nella Costituzione Italiana

quello che fatichi a comprendere è che non ci si riferisce a risorse prettamente economiche, ma a risorse...


chiaramente però se citi la Costituzione allora sei comunista




scuola pubblica per i meritevoli pagata con i soldi dell'erario per esempio

dimmi un po': sei convinto di esserti meritato una laurea pagandoti con le rette il 100% delle spese sostenute dall'Ateneo per metterti a disposizione strutture, persone e caloriferi per completare i corso di Studi...

invece la parte politica con cui ti schieri ha laureato il Bossi Renzo e ha consentito all'ex ministro dell'Istruzione Gelmini di andare a superare l'esame di Stato a Reggio di Calabria, pur essendo la signora residente nel Bresciano... vedi te, fatti due conti due con i fatti e poi scrivimi a casa.
cosa cacchio abbia a che fare con il "comunismo" il fatto che uno Stato serio investe in istruzione pubblica seria e che evita di sperperare risorse pubbliche in festini e nel salvataggio di Alitalia, usando soldi pubblici per risanare la bad company...
 
L'idea che il comunismo sia una cosa d'altri tempi, ormai fuori dal nostro contesto è secondo me uno dei tanti luoghi comuni del finto-progressismo italiota.

Intanto, i vari Bersani, Vendola e Fassina, con leggi, regolamenti e circolari, da sempre cercano di tradurre in fatti la teoria che il fisco debba anche redistribuire le risorse, quindi parliamo di cose concrete e tangibili, non di chiacchiere fumose...
ma poi, soprattutto, nella società italiana, nella scuola, negli uffici, nel mondo del lavoro, pubblico e privato, ci sono una mentalità e un'ideologia imperanti che con meccanismi collaudati fanno si che ci sia un costante appiattimento delle personalità, delle iniziative, una continua mortificazione del merito individuale ai fini di una apparentemente giusta tutela della massa delle persone. Penso di poterlo dire a ragion veduta, sono quasi 35 anni che sto nel mondo del lavoro dipendente e prima di cio' ho frequentato l'università fino alla laurea.
premesso che vendola e Bersani non li voterò nemmeno sotto tortura(perchè hanno un'idea di come gestire lo stato diversa dala mia)vorrei farti notare che negli ultimi 12 anni il grande Zilvio ha governato per circa 9 ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti.:rolleyes::rolleyes::rolleyes:
 
Ti dico cosa mi e' capitato di sentire mentre ero al consolato da un anziano Italiano di 85 anni immigrato qua molti anni fa ...riceve dal governo Italiano una mensilita' di 60 euro al mese (non so cosa fosse..forse una pensione..) e ogni anno deve dimostrare di essere vivo ...deve riempire un foglio e portarlo al consolato ..gli ci vogliono due testimoni che firmano e giurano che e' vivo..inoltre deve presentare alcuni bills originali recenti e portare il tutto al consolato a timbrare!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!:wall::wall::wall::wall:

cose dell'altro mondo..quel giorno mi e' venuta voglia di prendere il console a schiaffi

non si vergogna a sottoporre un cittadino a tale difficile cosa..(per uno di 85 anni e' un task fenomenale)...

nessun altro paese al mondo lo fa!

e' da vergognarsi!!!!!!!!!!!!!!!
io mi chiedo perchè danno 60 euro a uno di 85 anni emigrato in america moltissimi anni fa.
non potrebber spenderli meglio?
 
la notiziaccia e' che ormai e' quasi sicuro che non ci sara' un accordo per accomodare il fiscal cliff prima del 31 dicembre ..
il senato e' in sessione ma non ci sono i 60 voti per passare un compromesso..
Obama arriva a Washington in un paio d'ore..ma c'e' poco che potra' fare ..e la House e' in vacanza e anche se ci fosse un accordo in senato ..la house ha bisogno di almeno 48 ore di preavviso per essere riconvocata a votare...quindi se per caso ci fosse qualcosa da votare la House dovrebbe essere richiamata entro venerdi 28 sera per potre votare il 31 dicembre...
quindi quasi certamente non ci sara' accordo...

ma

la buona notizia e' che ...la borsa se ne frega......SI..per la borsa che l'accordo ci sia entro il 31 dicembre ...o in gennaio o anche in febbraio non e' importante ...la borsa scommette che entro i prossimi 3 mesi accordo ci sara'...:yes:

futures leggermente positivi

cieli bluOK!

Sp500 a 1.400, sei un vero paglia.ccioOK!
 
smetti di leggere se ti sei stufato;)

Te lo scrissi già, leggerti è interessante e sarebbe molto piu interessante e costruttivo se tu ti limitassi a parlare di fatti d'oltre oceano senza parlare di altre quazzate innescando sempre futili polemiche. Magari pensi che senza la polemica i tuoi 3d sarebbero piu morti e io invece credo che se tu evitassi di scendere a polemiche con i soliti discorsi ripetuti all'infinito gioverebbe parecchio ai tuoi 3d. OK!
 
Questo e' cosa ha fatto il comunismo ai cervelli di milioni in Europa:(

ci vorrebbe una denuncia di classe ....ci vorrebbe che una corte internazionale denunciasse e chiedesse risarcimento.....danni di questo genere sono irreversibili
purtroppo:(

Le tue sono le inconsapevoli:rolleyes:panzane che ti hanno propinato la CIA, per creare nelle menti deboli, pericoli...inesistenti.
Quello che ho detto lo dicono anche scienziati...usa:Ddel calibro di Lipton e Braden.:cool:

IL MEMO DELLA CIA ‘CELLULA ROSSA’ PUBBLICATO SU WIKILEAKS:
Postato il Venerdì, 17 settembre @ 10:55:00 CDT di marcoc

TESTIMONIANZA DI UNA VISIONE ORWELLIANA

DI LARRY CHIN
Online Journal

Il memo ‘Cellula Rossa’ della CIA pubblicato su WikiLeaks svela una cospicua quantità di informazioni relativamente alle incoerenze, alle ossessioni, agli imbrogli e alle illusioni della CIA.

1. In questo documento la CIA appare preoccupata del fatto che ‘le libertà americane facilitino il terrorismo’. Le ‘libertà’ comprendono internet e la possibilità di viaggiare.

Traduzione: la CIA vuole porre fine a queste e altre ‘libertà’. Nemmeno lo schema di ‘sicurezza interna’ di impronta carceraria post 11 settembre resa possibile dal Patriot Act è stata sufficiente.

2. Il memo parla: 1) di uomini di origine musulmano-americana in viaggio verso il Pakistan per ‘unirsi ai talebani nella jihad”; 2) della militanza di David Headley nel gruppo Lashkar-i-Tabiya e del suo coinvolgimento nell’incidente terroristico di Mumbai nel 2008; 3) di ebrei americani impegnati in “atti di violenza contro ritenute minacce per Israele” e 4) di irlandesi-americani sostenitori dell’IRA.

Traduzione: la CIA assolve se stessa da qualunque responsabilità per la coordinazione continuativa dei gruppi terroristici di tutto il mondo, in totale negazione dei fatti storici. Non fa alcun riferimento al suo ruolo dietro gli incidenti sopra riportati, al suo coinvolgimento nell’evento di Mumbai, con particolare riferimento al legame dell’ISI pakistana a Lashkar-i-Tabiya e agli altri gruppi responsabili.

La CIA nega, ignora o non menziona di proposito che il network CIA-Talebani-ISI-Al-Qaeda è una struttura collaborativa e che il mantenere un ‘Islam militante’ è una geostrategia anglo-americana di lungo termine. Non si fa riferimento a come Washington supporti i talebani, o di come la ‘jihad’ sia di beneficio ai i programmi di guerra alle risorse perseguiti da Washington.

La CIA nega l’ovvio quanto tacito sostegno a tutte le operazioni militari di intelligence, mirate a contrastare tutti quelli che vengono percepiti come nemici degli interessi dell’America e dei suoi alleati, ogni qualvolta ci sia una convenienza politica a fare ciò. Nega altresì il fatto che la CIA sia presente su tutti i fronti di qualsiasi conflitto.

3. La CIA è preoccupata della propria capacità di mantenere le ‘attività stragiudiziali’ – estradizione, detenzione, ‘interrogatorio’ – se gli USA venissero percepiti come esportatori di terrorismo e gli alleati americani divenissero (per ragioni politiche) meno desiderosi di cooperare.

Traduzione: la CIA deve continuare i suoi programmi illegali di attività ‘stragiudiziali’, altrimenti un elemento chiave della ‘guerra al terrorismo’ viene messo in pericolo. Nessun ‘interrogatorio’, nessuna falsa confessione. Nessuna testimonianza mendace o guidata, nessuna propaganda, nessun pretesto per altre guerre. Nessuno spauracchio.
 
invece i 2 Bush hanno fatto davvero un lavoro incredibile.....Va a ciapà i ratt :o:o:o:o



Ammazzano per...il petrolio?:rolleyes::wall::angry:

Il petrolio e le guerre:cool::wall::bow:


Diciannove dei venti personaggi chiamati a far parte del Gruppo erano dirigenti del settore energetico. Si parlò a lungo di loro dopo lo scoppio dello scandalo Enron, allorché le commissioni d'inchiesta del congresso e una pletora di giudici chiesero di esaminarne i verbali, compresi quelli delle conversazioni private del vice presidente Cheney cui si deve materialmente la stesura del documento presidenziale; esami che però non furono concessi. In ogni caso nel leggere oggi il documento della cosiddetta Nep, o politica energetica nazionale (da non confondere con la Nep di Lenin e Bucharin) vi si ritrova una descrizione precisa del settore, difficoltà e prospettive, presenti all'inizio del 2001 (il documento è stato completato in aprile), circa un secolo fa. Il sistema elettrico è poco efficiente e da ridescrivere con una forte spesa e nel corso di molti anni. Occorrerà un uso più efficiente del gas, un rilancio del carbone, un nucleare non più impastoiato, nuove - tantissime - centrali di produzione, reti affidabili per collegare le centrali e le città, evitando la vergogna dei blackout. C'è interesse per l'idroelettrico e c'è simpatia per le energie alternative e per il risparmio. In ogni caso, assicura il presidente, "non accetteremo la falsa scelta tra protezione ambientale e produzione di energia". Questo per l'energia elettrica, un problema, tutto considerato, interno. Rimane il problema dei trasporti. I petrolieri del governo danno per scontata l'equazione elettorale: automobile = libertà. A grandi linee è il messaggio con il quale hanno vinto le elezioni nel duemila. Il documento della Nep insiste su un concetto assai condiviso che in bocca al governo diventa anche una previsione che si autorealizza: da qui al 2020 non vi saranno drammatici cambiamenti: petrolio per i trasporti. Le auto andranno con il loro bravo motore a scoppio e i camion con il diesel: benzina e gasolio, gasolio o benzina. Poi si vedrà. Tra vent'anni, ai tempi di Bush III, forse le auto andranno altrimenti, ma non è compito della politica pensare tanto avanti.
Così il presidente indica l'esigenza che precede il resto: la disponibilità di petrolio, abbondante, sicuro, come elemento concreto, fondante della politica energetica e più in generale della strategia del paese. Gli Usa consumano un quarto del petrolio mondiale; tre quarti va al trasporto: le auto, da sole, consumano dall'otto al dieci per cento di tutto il petrolio del mondo. E anche questa è libertà.
In tema di petrolio sono forniti alcuni dati eloquenti. Il primo è quello generale già indicato: nei prossimi venti anni esso non avrà alternative per quanto riguarda i trasporti. Treni e navi potrebbero andare a carbone ma aeroplani, trasporti merce su gomma, automobili, macchine per il movimento terra, no, il petrolio è indispensabile. Il secondo punto è che il petrolio di produzione nazionale è insufficiente, ormai da moltissimi anni, oltre che più costoso. Un grafico mostra come il fabbisogno di petrolio, pari a 19 milioni di barili al giorno (mbg) nel 2000, dovrebbe salire a 26 mbg nel 2020, anno di riferimento. La produzione nazionale, compresa l'Alaska, avendo rimosso le infantili preoccupazioni ambientali in proposito, dovrebbe scendere dagli 8 mbg del 2000 ai 7 mbg del 2020. Le importazioni di conseguenza dovrebbero passare da 11 mbg a 19 mbg raggiungendo, dal 63% attuale, il 73% del totale del petrolio consumato. "Con l'andazzo attuale dice il presidente - tra vent' anni l'America importerà circa due barili di petrolio ogni tre - una condizione di crescente dipendenza da potenze straniere che non sempre hanno gli interessi dell'America nel cuore".
Il terzo punto riguarda la distribuzione delle importazioni. Il petrogoverno Usa riceve nel 2000 il petrolio da un gran numero di paesi, ma 4 coprono il 55% dell'importazione. Si tratta di Canada 1,686 mbg, Arabia saudita 1,566 mbg, Messico 1,519 mbg, Venezuela 1,359 mbg. Oltre ai quattro indicati, rientrano tra i dieci maggiori fornitori, anche, nell'ordine: Nigeria 0,887, Iraq 0,613, Colombia 0,332, Norvegia 0,332, Regno unito 0,330, Angola 0,296. L'"emisfero occidentale", cioè gli altri paesi delle Americhe, compresa la Colombia, pesa per circa metà delle importazioni degli Usa. Ma questo non può bastare: gli Usa sono ben consci del fatto che il mercato del petrolio è uno solo. Agli Usa conviene avere petrolio da tutte le provenienze, tanto più che le multinazionali Usa sono attive in ogni angolo del mondo che non gli sia inibito da qualche "sanzione". L'Iraq è importante, nello scacchiere petrolifero Usa nonostante l'embargo, come sono importanti gli alleati europei e l'Africa. L'Iraq però fa troppo di testa sua, è irriducibile, non diverrà mai, con il governo che si ritrova, un fornitore affidabile. L'indicazione che percorre il documento è che sono importanti tutti i produttori, purché siano docili, vi sia un prezzo unico, senza strappi, in un mercato tenuto sotto controllo.

Il ventaglio degli interessi è analizzato nell'ottavo e ultimo capitolo del documento. Gli Usa, per garantirsi il petrolio necessario alla libertà, e ai trasporti di merci e persone, cioè petrolio sicuro e a buon prezzo stabile, dovranno tener conto anche degli altri consumatori, ma non per generosità. Occorre sapere se la ricca Europa e il ricchissimo Giappone Saranno disposti a cedere mollemente ai ricatti dei produttori, con il risultato di inflazionare il mercato petrolifero. Si lasci libero corso al mercato - è perfino inutile ripeterlo - però la Nep contiene un consiglio ai paesi amici: quello di aumentare molto le riserve strategiche, per contenere gli inevitabili sbalzi di prezzo conseguenti alle restrizioni di offerta. Occorre convincersi anche che Cina e India, per non nominare che i paesi maggiori, si presenteranno sul mercato nel corso del ventennio di riferimento, cercando il petrolio mancante per i loro nuovi consumi. La domanda di petrolio crescerà allora nel corso dei prossimi due decenni e non solo negli Usa, ma anche altrove, spesso con ritmi più elevati. Quanto sarà il petrolio disponibile nel prossimo ventennio? Basterà per tutti? Basterà per l'America?
Il capitolo ottavo esamina allora l'offerta attuale di petrolio nel mondo e le conoscenze in fatto di riserve Un grafico suggerisce una distribuzione delle riserve all'inizio del 2000: 67 % in Medio Oriente, 9% in America centrale e del sud, 7 % in Africa, 6 % nei paesi dell'ex Urss, 5 % in nord America, 4 % in Asia orientale e in Oceania, 2 % il, Europa. Nel Medio Oriente è inteso che l'Arabia saudita è la cassaforte maggiore, ma è noto che altri paesi Iraq, Kuwait, Emirati presi insieme uguagliano o superano le riserve arabe. Il richiamo alle riserve non ha seguito nella Nep, anche se è una discussione abituale in tema di petrolio. Qui serve solo a indicare il Medio Oriente come lo scacchiere indispensabile nel corso dei prossimi vent'anni di dipendenza mondiale e americana dal petrolio. Se il petrolio sia agli sgoccioli, oppure se ve ne sarà per altri 80 o 100 anni, è un argomento lasciato da parte, nel testo della Nep, con qualche ragione, dal loro punto di vista. Sia come sia, il petrolio nel prossimo futuro, nel decennio che abbiamo di fronte è indispensabile (indispensabile per la libertà) ed è indispensabile quello mediorientale. "Risulta da ogni previsione che il Medio Oriente rimarrà centrale per la sicurezza petrolifera mondiale". Questo è il centro della strategia, quale che sia la durata del petrolio e la profondità delle riserve. Il petrolio mediorientale è in buona parte arabo, in parte iracheno e degli emirati; poi c'è quello iraniano. Come impedire che qualcuno chiuda i rubinetti, se non stando lì a controllare? Come proteggere l'operato delle compagnie Usa, se non impegnando la forza? "Il Gruppo per lo sviluppo della Nep raccomanda che il presidente appoggi le iniziative di Arabia saudita, Kuwait, Algeria, Qatar ed Emirati arabi uniti e di altri produttori nell'aprire aree dei loro settori energetici agli investimenti esteri", ciò che in linguaggio meno diplomatico vuol dire la Nep (cioè il presidente) raccomanda al presidente di premere sui paesi petroliferi arabi perché si aprano a Exxon e agli altri.
Vi è poi un' altra raccomandazione: "Il gruppo per lo sviluppo della Nep raccomanda che il presidente dia istruzioni ai segretari di stato, del tesoro e del commercio perché inizino una completa revisione delle sanzioni. La sicurezza energetica dovrebbe essere uno dei fattori considerati in tale revisione". Non diplomaticamente: Di fronte ai problemi della sicurezza energetica le sanzioni possono essere abolite. La scelta di cambiare, con la forza, il regime iracheno, prima che esso si consolidi con un'alleanza internazionale con Francia e/o Russia e/o Cina, per sostituirlo con uno più favorevole (molto più favorevole) a Washington e ai suoi petrolieri, diventa una priorità per il governo Usa che deve garantire un flusso di petrolio per i prossimi vent'anni: dai pozzi alle stazioni di servizio dei liberi elettori Usa.
 
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