Cos'è l'amore per te? (2)

Non conoscevo John Keats, entra di diritto nella mia lista da leggere, merci beaucoup Jolie :kisss:


Immagine dal film "Bright Star", la storia d'amore tra John Keats e Fanny Brawne.

di nulla Ol:)

grazie a te:kisss: per questa bella immagine dal film "Bright Star che non conosco e che mi piacerebbe vedere:)

ecco una poesia d'amore sua


Dici di amarmi: testo in inglese e in italiano

You say you love; but with a voice
Chaster than a nun's, who singeth
The soft Vespers to herself
While the chime-bell ringeth -
O love me truly!

You say you love; but with a smile
Cold as sunrise in September,
As you were Saint Cupid's nun,
And kept his weeks of Ember.
O love me truly!

You say you love - but then your lips
Coral tinted teach no blisses.
More than coral in the sea -
They never pout for kisses -
O love me truly!

You say you love; but then your hand
No soft squeeze for squeeze returneth,
It is like a statue's dead -
While mine to passion burneth -
O love me truly!

O breathe a word or two of fire!
Smile, as if those words should burn be,
Squeeze as lovers should - O kiss
And in thy heart inurn me!
O love me truly!

Parafrasi
Dici di amarmi; ma con una voce
Più casta di quella di una suora, che recita
I dolci vespri a sé stessa,
Mentre le campane suonano a festa –
Oh, amami davvero!

Dici di amarmi; ma con un sorriso
Freddo come un’alba di settembre,
Come se tu fossi la suora devota a san Cupido,
Che osserva i suoi voti nelle settimane di brace.
Oh, amami davvero!

Dici di amarmi – ma poi le tue labbra
Dipinte del colore del corallo non danno beatitudine.
E più del corallo nel mare –
Non mettono mai il broncio per baciare.
Oh, amami davvero!

Dici di amarmi, ma poi la tua mano
Non risponde con soffici carezze alle carezze della mia,
È come quella di una morta statua –
Mentre la mia brucia di passione –
Oh, amami davvero!

Oh, sospira per me una parola o due che siano di fuoco!
Sorridi, come se quelle parole potessero bruciarmi,
Stringimi come fanno gli amanti – Oh, baciami
E seppelliscimi nel tuo cuore!
Oh, amami davvero!


 


frasi-d-amore-2.jpg
 
Eh, bella domanda, può avere infinite risposte
 

I see the crystal raindrops fall
And the beauty of it all
Is when the sun comes shining through
To make those rainbows in my mind
When I think of you sometime
And I wanna spend some time with you


Just the two of us
We can make it if we try
Just the two of us
(Just the two of us)
Just the two of us
Building castles in the sky
Just the two of us
You and I

We look for love, no time for tears
Wasted water's all that is
And it don't make no flowers grow
Good things might come to those who wait
Not for those who wait too late
We gotta go for all we know

Just the two of us
We can make it if we try
Just the two of us
(Just the two of us)
Just the two of us
Building them castles in the sky
Just the two of us
You and I







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LE FOGLIE MORTE

Oh, vorrei tanto che anche tu ricordassi
i giorni felici del nostro amore
Com'era più bella la vita
E com'era più bruciante il sole
Le foglie morte cadono a mucchi…
Vedi: non ho dimenticato
Le foglie morte cadono a mucchi
come i ricordi, e i rimpianti
e il vento del nord porta via tutto
nella più fredda notte che dimentica
Vedi: non ho dimenticato
la canzone che mi cantavi

È una canzone che ci somiglia
Tu che mi amavi
e io ti amavo
E vivevamo, noi due, insieme
tu che mi amavi
io che ti amavo
Ma la vita separa chi si ama
piano piano
senza nessun rumore
e il mare cancella sulla sabbia
i passi degli amanti divisi

Le foglie morte cadono a mucchi
e come loro i ricordi, i rimpianti
Ma il mio fedele e silenzioso amore
sorride ancora, dice grazie alla vita
Ti amavo tanto, eri così bella
Come potrei dimenticarti
Com'era più bella la vita
e com'era più bruciante il sole
Eri la mia più dolce amica…
Ma non ho ormai che rimpianti
E la canzone che tu cantavi
la sentirò per sempre

È una canzone che ci somiglia
Tu che mi amavi
e io ti amavo
E vivevamo, noi due, insieme
tu che mi amavi
io che ti amavo
Ma la vita separa chi si ama
piano piano
senza nessun rumore
e il mare cancella sulla sabbia
i passi degli amanti divisi.

(JACQUES PREVERT)
 
I want you


Mi metti la testa in disordine
e il cuore a posto

cit.
 
Chimica o alchimia?

" Hanno chiesto al maestro qual era la differenza tra la chimica e l'alchimia nelle relazioni di coppia e rispondo a queste belle e sagge parole:
- le persone che cercano "chimica" sono scienziati dell'amore, cioè sono abituati all'azione e alla reazione.
Le persone che trovano l'"Alchimia" sono artisti dell'amore, creano costantemente nuovi modi di amare.
I chimici amano per necessità.
Gli alchimisti per scelta.
La chimica muore con il tempo,
L' alchimia nasce attraverso il tempo...
La chimica ama la confezione.
L' alchimia gode del contenuto.
La chimica accade.
L' alchimia si costruisce.
Tutti cercano chimica, solo alcuni trovano l'alchimia.
La chimica attrae e distrae maschilisti e femministe.
L' alchimia integra il principio maschile e femminile, per questo si trasforma in una relazione di individui liberi e con ali proprie, e non in un'attrazione che è soggetta ai capricci dell'ego.

In conclusione, disse il maestro guardando i suoi alunni:
L' alchimia raccoglie ciò che la chimica separa.
L' alchimia è il matrimonio reale, la chimica il divorzio che vediamo tutti i giorni nella maggior parte delle coppie.

" iniziamo a costruire relazioni consapevoli, perché la chimica ci farà sempre invecchiare il corpo,
Mentre l'alchimia ci accarezzerà sempre dall'interno ".

Se l'alchimia è da ambo le parti funziona anche meglio, si cresce insieme, si rinnova il proprio amore insieme

concordo:)
però prima di richiedere l'amore che ognuno di noi sogna e vorrebbe ricevere soprattutto nei momenti più difficili in cui abbiamo bisogno di sentirci amati, ascoltati e abbracciati con il cuore da chi amiamo, dovremmo chiederci se siamo in grado di dare, non ricambiare:no:,, dare:yes:, quello che vorremmo ricevere. Spesso succede che siamo presi da altre cose e non troviamo il tempo per ascoltare chi ci è vicino e avrebbe bisogno del nostro conforto e di sentire il nostro amore.

Mi ero ripromesso di riprendere questi vostri post in un momento di maggiore tranquillità. Adesso che li rileggo scopro pure che ne avevo colto solo una parte.
Amore e dolore condividono la stessa premessa, essere capaci di sentire. Una lobotomia nella sfera delle emozioni, fisica o emotiva che sia, risolve il problema del dolore, non si soffre più.
Ma comporta la sgradevole conseguenza che non si ama neanche più, la parte di noi che ama è la stessa che soffre, o si è disposti a provare entrambe le emozioni o si perdono entrambe.

Amare non vuol dire solo "dare", vuol dire anche "fidarsi", una particolare versione del "dare", e cioè dare fiducia a 360 gradi.
Dare, esserci, è più facile,
Fidarsi, su tutto e in tutto, molto meno, e un amore senza fiducia è un amore azzoppato, salvo che non sia una scelta, tacita o dichiarata di entrambi

E se si arriva a questa tacita scelta è per accettare i propri limiti: non siamo perfetti, e se accettiamo i nostri limiti è più facile capirli ed accettarli negli altri, meglio un amore imperfetto ma vissuto che un amore ideale che non troveremo o che durerà poco, sempre che parta.
È un po' la parabola della gallina grigia Aforismi, citazioni, pensieri... II
Bisogna capire quando e quanto ci si deve accontentare, senza sentirsi incompleti, accettare nel senso orientale del termine, accettazione serena, senza per questo che ci sia "sopportazione" e senza che per questo rinunciare, in futuro, a costruire, insieme, di più, crescendo insieme

Secondo Vadim Zeland se vuoi ottenere qlc devi essere tu il primo a darla agli altri. :)

Vero, ma ha senso dare ma anche prendersi dall'altro/a solo se c'è il piacere di farlo a prescindere dal ritorno. Se viene fatto per dovere o aspettandosi per forza un ritorno alla lunga pesa e logora il rapporto.
Se lo si fa per piacere e per bisogno rinnova e rigenera se stessi e il rapporto. A volte si da a se stessi prendendosi qualcosa dall'altro
Mi spiego
Una persona, amico o compagno che sia, ti piace, ma ti piace soprattutto per quello che è, nelle piccole cose, anche nei difetti. Ti piace parlarci, ti piace ascoltarlo, ti illumina la giornata o il momento della giornata che stai passando con lui, a volte in presenza a volte al telefono.
Di quella persona ti piace tutto e ti prendi tutto. A quella persona dai la disponibilità di accettarlo in tutto e in cambio ti prendi tutto
Prendendoti tutto lo accetti completamente ed è il meglio che si può offrire a qualcuno, il massimo rispetto, il massimo affetto, il massimo amore. Nel farlo sei felice, e così lo/la rendi felice
Succede quando non cerchi qualcosa di predeterminato da una persona, ma sei pronta/o a guardare, sentire, godere di tutto o quasi
E quando vuoi bene seriamente ad una persona, è più facile "sentire" chi é e di cosa ha bisogno, non necessariamente ciò che farebbe bene a te.
Ci sono persone che nella difficoltà hanno bisogno di parlare, parlare, parlare con qualcuno. Altri no, hanno più bisogno più della presenza, della comprensione, del sentire la presenza dell'altro che parlare.
Se si accetta una persona è più facile "vederla" e quindi sapere, di volta in volta cosa fare e cosa dare, magari il contrario che farebbe piacere ricevere dall'altro.

Tanti fanno il contrario, non cercano una persona, cercano piuttosto il proprio ideale di amicizia o amore
Hanno quindi in testa le caratteristiche che devono caratterizzare non una ma piuttosto LA persona ideale, e quello cercano.
Sanno quindi già in partenza cosa vogliono, e ogni volta non cercano una persona ma un candidato ad interpretare una parte, quella prevista dal proprio copione di amico/a o amante.
Come questo non soddisfa più "i requisiti" o non segue più il copione, lo si butta via, tutto quello che di lui/lei non serve alla propria idea di amicizia/amore, non si vede e non si sente.
Questi rapporti non durano a lungo, e se durano spesso è più un trascinarsi, che un rapporto vero.
Tutto quello che coincide si tiene tutto il resto si butta via. Ma così come una persona d

Spesso quella persona siamo noi. Non ci ascoltiamo, non troviamo tempo per capire cosa ci manca veramente per poi darci quell'amore che ci fa stare bene a prescindere da chi abbiamo vicino.
Solo adesso lo sto capendo ma vorrei avere 20 anni meno...:rolleyes::)

E non è egoismo.

Non è un problema di tempo fisico, ma piuttosto di tempo mentale e di disponibilità a "sentirci". Se ci lanciamo in tante altre attività che ci tolgono tempo per pensare vuol dire che abbiamo le nostre buone ragioni per non occuparci di noi, a volte perché non siamo pronti, a volte perché abbiamo paura di quello che troveremmo in noi.

La mancanza di tempo non è la causa del nostro NON conoscerci, ma piuttosto la conseguenza del NON volersi veramente conoscere
Ci sono casi limiti in cui pur di non trovarsi da soli con se stessi ci si riempie di impegni in modo ossessivo, fino a non avere un attimo di tempo libero, fino a nevrotizzarsi.

Nel vangelo è scritto "“Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Si può amare se stessi solo se ci si accetta, anche nei nostri limiti, nei nostri difetti, in ciò in cui non ci accettiamo.

Ma quando ci si accetta, niente o nessuno (entro certi limiti ....) può veramente ferirti o offenderti, e questo aiuta molto ad aprirsi agli altri, non ci si va a ficcare in situazioni difficili per provare a se stessi (o agli altri) di essere capace, non si tiene lontano chi potenzialmente può ferirti (nei conflitti succede) perché se ti vuoi bene le offese diventano un problema dell'altro, non tuo

Sentirsi offesi è una scelta, non un obbligo. Se ci si vuole un po' bene si può scegliere di non lasciare entrare le offese in casa propria, quindi ridurre di molto le ferite, e quindi riuscire ad essere sempre sufficientemente in pace con se stessi e con l'altro

E questo, nei conflitti tra amici o amanti, fa una bella differenza quando se ne vuole uscire

E quando ci si vuole sufficientemente bene, e si hanno interessi, passioni, amici/amiche, anche stare da solo/a ha un suo perché
Volersi bene senza arrivare ad un ego ipertrofico fa tanto bene alla propria serenità :)
 
Ultima modifica:
Hai centrato molti punti importanti, Sono d'accordo su alcuni, per altri meno.
Tutti meriterebbe un approfondimento ma questo fa parte della propria crescita spirituale e ognuno di noi ha un proprio percorso...quindi io posso scrivere una cosa e tu non recepirla adesso...ma più avanti ti sarà chiara.
Alcuni scoprono prima degli aspetti, per fare degli esempi: l'alimentazione, l'acqua, l'aria, i colori, la meditazione, spulciando e riflettendo sulle le frasi dei i grandi maestri spirituali, lo studio della meccanica quantistica...il covid!!!
Ognuno ha il proprio cammino ma sono tutti pezzi di un grande puzzle.
All'inizio hai una tesserina e non sai cosa farci, poi piano piano si forma l'immagine.
L'amore è questo.
In termini prettamente energetici si può poi parlare di fiamme gemelle, anime gemelle, rapporti karmici...
Ci si arriva piano piano...io scrivo e posto quello che ritengo possa essere utile per tutti, anche per me.

Ora cerco un video, lo posterò nel mio 3d 44, apparentemente non sembra sull'amore e invece è il nocciolo di tutto.

Ciao
Esistono vari supporti ai propri percorsi, uno laico (la psicoterapia), l'altro spirituale (non legato ad un particolare Dio ma piuttosto ai valori universali che uniscono in modo ecumenico le grandi religioni e che uniscono i veri grandi maestri di ogni fede diversa spiritualità e religiosità).
Entrambe puntano allo stesso obbiettivo, la conoscenza di sé, la consapevolezza, e la pace che ne consegue, perché i conflitti in noi sono dovuti a quanto di noi non accettiamo e a quanto teniamo lontano in noi stessi e, come proiezione di noi, negli altri.

Trent'anni fa, anno più anno meno, da relativamente giovane insegnante ho tenuto per un anno un progetto nell'ambito dell'ora alternativa di religione, con un pugno di ragazzi molto motivati.

La tenevo con un caro amico, un collega, lo stesso che mi aprì una finestra sulla religiosità orientale. Partivamo da esperienze diverse di consapevolezza, la mia laica, la sua religiosa, eppure arrivavamo alle stesse conclusioni, la verità è una, noi stessi, ma ci si può arrivare da strade diverse.

Si iniziava con un momento di meditazione, in silenzio, davanti ad una candela accesa, poi si partiva con uno dei tanti aneddoti di maestri della religiosità orientale, quasi tutti presi da raccolte di Anthony De Mello, gesuita indiano con una grande apertura ecumenica su tutte le altre religioni, e poi la si commentava insieme.

Quell'esperienza durò un solo anno, il collega e amico vinse un concorso, si trasferì in un altro istituto, dove morì per un incidente stradale in servizio. Questo è stato il suo karma, era una persona splendida, praticava nella quotidianità ciò in cui credeva, un modello.

Ho imparato a mie spese, l'età porta esperienza, è solo uno dei pochi aspetti positivi dell'invecchiare, quanto il tempo ci possa cambiare. Ho pagato non poco le convinzioni irrevocabili ed assolutiste di persone che, molti anni dopo, quando ormai era troppo tardi per rimediare, sugli stessi episodi del passato avrebbero detto e fatto l'esatto contrario

Ognuno di noi segue un cammino, ed è istante per istante frutto delle sue scelte ed esperienze del passato.

Mi riconosco pienamente in tutto il tuo post, salvo in quello che intravedo nel passaggio sui rapporti karmici. Ma forse usiamo parole diverse per definire la stessa cosa.

La bellezza dei forum, soprattutto di quelli così allargati, e della rete in generale è la condivisione di esperienze della comunità. Scrivo per le tue stesse ragioni, do il mio piccolo contributo alla collettività, ricevendone indietro con gli interessi, e scrivendo scrivo e parlo anche a me stesso.

La scrittura è uno strumento lento, obbliga alla sintesi (anche se nel mio caso la cosa può far sorridere ..... :D) e a tempi rallentati, consente di esprimere ragionamenti lunghi senza essere interrotti, di scegliere ogni volta se, quando, quanto come rispondere, con i propri tempi e bisogni, resta tutto scritto, e questo consente di evitare malintesi, anche nel lungo termine, e consente di rileggersi e rileggere senza perdere niente

Per queste ragioni tendo sempre di più a privilegiare la comunicazione scritta in certi casi con le persone che conosco anche nel reale, facilitato dal fatto che sul PC scrivo a dieci dita, abbastanza rapidamente, da qui la lunghezza di certi post)

Quanto a quel "piano piano" a cui facevi riferimento, stai parlando ad uno che come sotto-nick si è scelto "un passo alla volta"

Trova chi non cerca, perché non cercando vede e apprezza tutto, lasciando che le cose vengano.

Due precisazioni
Tutto quanto scrivo non arriva da manuali o buone letture. Può sembrare strano, ma leggo pochissimo, e da molti anni.
Speravo di sopperire in questi primissimi anni di pensione, ma non è stato ancora possibile, preso da tutti gli arretrati degli ultimi anni da recuperare, ma il lavoro che sto facendo sta andando nella direzione di recuperare con gli interessi dopo, salute permettendo, per adesso buona, per mia fortuna
Tutto quanto so e cerco di praticare nasce solo da esperienza sul campo e, chiaramente, di me e degli altri.

Conoscersi (conoscermi) non vuol dire necessariamente essere disponibile a qualsiasi esperienza, quanto piuttosto a capire sempre di più cosa non sia o non sia più alla portata della mia disponibilità, dei miei limiti che accetto serenamente, delle mie forze, del mio cuore.
In questo il recente pensionamento mi sta aiutando molto, non essendo più obbligato a trovarmi in situazioni sgradite ma inevitabili per ragioni professionali e/o di convivenza forzata sul posto di lavoro, per quanto, per mia fortuna, anche queste situazioni sono riuscito a contenerle ai minimi sindacali e a viverle il più serenamente possibile, anche nella difficoltà oggettiva dei vari casi

Saperlo mi consente di non sprecare inutili energie in situazioni che farebbero male a me e all'altro, e supporta la mia serenità
Oggi posso scegliere, cosa fare e cosa no, dove espormi e dove no, e per questo, per adesso mi ritengo fortunato, malgrado i non pochi momenti decisivi in cui la fortuna non c'è stata, ma che mi hanno obbligato a crescere.
 
Ultima modifica:

Mi scuso in partenza per il crossposting. Video notevole, grazie :yes:
Pensavo di guardarmelo con calma in un altro momento, ma guardandolo a pezzi ho deciso di soprassedere a quello che volevo fare oggi, valendo la pena di ascoltarlo tutto e prendere appunti

È assolutamente in tema con questa discussione, e concordo pienamente con la tua premessa sul fatto che sia il presupposto di tutto, e in particolare dell'amore e di qualsiasi tipo di relazione con l'altro.

Parlavo prima del comune intento della psicanalisi e della pratica di consapevolezza in ambito spirituale. In realtà, non avevo approfondito per non appesantire ulteriormente il post, dei due percorsi il primo, quello laico, si ferma alla pratica di consapevolezza, quello che nel video è legato alla prima parte, lavorare sull'ombra per portarla alla luce per poi superare le convinzioni limitanti.

L'idea di fondo è che non possiamo superare ciò che non conosciamo di noi e che teniamo nascosta non solo agli altri ma soprattutto a noi stessi per le ragioni ben spiegate nel video.

Mi permetto una aggiunta. È assolutamente vero che la parte nascosta, in quanto repressa per quanto esistente, comunque esiste.

Se non la si vede se non nei momenti in cui emerge con tutta la sua forza e distruttività devastante, un po' come Godzilla nei film di fantascienza, è solo perché lavora sotto traccia, e fa una serie di tanti piccoli danni che, cumulati, condizionano la nostra quotidianità

Ma l'autrice del video approfondiva soprattutto gli effetti su di sé (paura, panico, malattia, ansia, dolore, ecc), accennando alla rabbia solo nell'esempio sul transfert
Per mia esperienza su questo campo, concentrata per fortuna soprattutto negli anni 90, molto meno dopo, e sempre al femminile (al maschile credo si manifesti in modi molto più esplosivi ma limitati nel tempo), una delle situazioni più comuni in cui viene fuori è nelle situazioni di conflitto con gli amici/amiche e nelle relazioni di coppia.

E quando la parte oscura è particolarmente forte, e soprattutto quando non si era mai fatta vedere prima, proprio chi si trova dall'altra parte vive la scena come l'emersione dagli abissi di un Godzilla di cui si ignorava fino a quel momento l'esistenza, perché compare anche in donne strutturalmente di fondo buone, generose, sensibili, anche di grande spessore umano e culturale, che per le ragioni più varie o non hanno mai trovato o hanno perso per strada la quadra dei proprio equilibrio con se stesse e di conseguenza con gli altri

E in quei momenti non c'è ragionamento, discussione, rassicurazione, spiegazione, diritto e ragione che tenga. Lo so perché quel modo di essere, fatti i debiti distinguo, faceva parte di me, prima di comprenderlo e superarlo. Ho però imparato a mie spese che conoscerlo non da alcuna possibilità di difesa contro quella rabbia che ha come unico scopo quello di annegare ogni dolore, buon senso, raziocinio, ecc non solo all'altro ma soprattutto a se stessi/e.

E la costante in quei casi è la negazione della propria fragilità volendo piuttosto, con la rabbia, il riconoscimento delle proprie capacità, anche quando, palesemente, non solo non ci sono ma, soprattutto, quando la situazione e l'altro/a aveva fatto di tutto per prevenire situazioni che ne rendessero necessarie l'esistenza.

Capita soprattutto in persone che non riescono a prendersi da un rapporto quello che cercano e vogliono, per esempio per paure proprie, salvo poi colpevolizzare di ciò chiunque altro meno che se stessi/e
Per evitare malintesi, nell'uomo le stesse cose possono manifestarsi in altro modo, ugualmente distruttivo, per esempio nella intolleranza e nel tentativo di imporre alla compagna/o, a seconda del proprio orientamento, il proprio modo di essere e le proprie convinzioni, il classico possesso spacciato per "amore"

L'autrice del video spiega molto bene la superiorità del cammino spirituale rispetto a quello laico. Entrambi, ripeto, hanno lo stesso iniziale obbiettivo, portare alla luce la parte oscura, l'ombra. Ma a quel punto la psicanalisi si ferma, mentre in un cammino spirituale, soprattutto nell'ambito della religiosità orientale, questo è il solo il passo iniziale per passare ad un livello superiore di unione con il tutto.

Ci sarebbero montagne di cose da dire, per adesso mi fermo. In questa discussione Anch'io ero un under dog avevo provato a toccare questi temi, rendendomi però conto che sono cose ovvie e anche semplici per chi ha fatto un certo tipo di cammino, meno per chi non l'ha fatto, a partire dal sottoscritto prima di iniziarlo, ma parliamo della preistoria

Un ultimo punto. Immagino che quel "su certi punti sono meno d'accordo" fosse legato soprattutto alle convinzioni limitanti, legate all'accettazione dei propri limiti. Teoricamente è vero che i limiti sono solo nella nostra testa, ma superarli ha un costo, e la pratica di consapevolezza porta anche a comprendere quale sia il costo oltre il quale non si può o non si può più o non si vuole andare

Ma questa pratica ti aiuta anche a comprendere che il non voler pagare quel costo è un problema tuo, delle cui conseguenze scegli serenamente di farti carico, e che quindi di ciò non incolpi gli altri.

M accontento di questo, se lo facessimo tutti molti conflitti non avrebbero ragione di essere .... :)
 

L’incontro

Quando divento un essere completo,
che non ha bisogno di altro per sopravvivere,
di sicuro incontrerò qualcuno altrettanto completo
con cui condividere quello che ciascuno di noi ha da condividere.
Questo è, di fatto, il senso della coppia.


NON LA SALVEZZA, MA L’INCONTRO.

O, meglio, gli incontri.
Io con te.
Tu con me.
Io con me.
Tu con te.
Noi, con il mondo.


– J. Bucay
coppia felice.jpg
 
Ultima modifica:
Ti cercherò sempre
sperando di non trovarti mai
mi hai detto all’ultimo congedo

Non ti cercherò mai
sperando sempre di trovarti
ti ho risposto

Al momento l’arguzia speculare
fu sublime
ma ogni giorno che passa
si rinsalda in me
un unico commento
e il commento dice
due imbecilli

Michele Mari
 
Ti cercherò sempre
sperando di non trovarti mai
mi hai detto all’ultimo congedo

Non ti cercherò mai
sperando sempre di trovarti
ti ho risposto

Al momento l’arguzia speculare
fu sublime
ma ogni giorno che passa
si rinsalda in me
un unico commento
e il commento dice
due imbecilli

Michele Mari
Guti, cos'è l'amore per te? dillo con una poesiola :yes: -:D
 

L’incontro

Quando divento un essere completo,
che non ha bisogno di altro per sopravvivere,
di sicuro incontrerò qualcuno altrettanto completo
con cui condividere quello che ciascuno di noi ha da condividere.
Questo è, di fatto, il senso della coppia.


NON LA SALVEZZA, MA L’INCONTRO.

O, meglio, gli incontri.
Io con te.
Tu con me.
Io con me.
Tu con te.
Noi, con il mondo.


– J. BucayVedi l'allegato 2864827
Molto bello, molto vero. La penso anch'io così.
Dall'unione di due solitudini non nasce necessariamente un amore, può al contrario essere (non necessariamente sempre) l'anticamera di una delusione annunciata
Dall'unione di due esseri completi che si scelgono dopo essersi conosciuti, non nasce necessariamente una delusione annunciata, può al contrario essere (non necessariamente sempre) l'anticamera di un grande e duraturo amore
 
Sei giudicante nei confronti di te stesso e dei tuoi limiti.
La consapevolezza non è questo.
Limiti perchè? Decisi da chi?
Inoltre il giudizio ha una vibrazione bassa...e ancor più bassa il senso di colpa.
Al posto di guardare quelli che tu nel tuo giudizio limitante consideri un difetto, prova concentrarti sui tuoi pregi.
E' così che funziona... :flower:

PS. Scusami, a differenza tua, io non amo scrivere e mi riesce molto meglio un bel copia /incolla, anche se tanto criticato.
Ma chi decide che il mio copia/incolla è sbagliato?
Solo io posso farlo...e per me va bene così.
(capisci? )

Come forse ho fatto capire, ognuno di noi ha un limite nella sua crescita, ed è quello imposto dalla disponibilità o meno di affrontare il costo, i sacrifici e il rischio di uno step ulteriore. I miei limiti "attuali", quindi, li decido io, decidendo se e quanto sono disponibile a superarli meno
Le terapie non finiscono quasi mai quando il paziente supera tutti i suoi problemi , finisce molto più spesso quando decide che il costo di uno step ulteriore non giustifica il costo che la propria nuova consapevolezza consente di valutare correttamente

Nello stesso modo, conosco i miei pregi, laddove ci sono. E in quel caso non mi smontano le critiche o gli attacchi gratuiti. Qualche mese fa me n'è arrivata una serie mica da ridere, mi ha fatto piacere che sia avvenuto, mi ha consentito di sperimentarmi, in quel campo non mi accadeva da tempo, sono contento di come ho reagito e di come ho gestito la cosa

A me piacerebbe suonare il pianoforte come un diplomato al conservatorio, sai quanti brani per me impossibili potrei suonare ? E mi piacerebbe anche leggere uno spartito a prima vista, anche se non saperlo fare mi ha consentito di formarmi un orecchio musicale di tutto rispetto.

Non lo faccio perché mi costerebbe troppo, come suono oggi mi basta e mi avanza per provare le emozioni che voglio provare. Forse un giorno mi impegnerò almeno a leggere uno spartito a prima vista, ma in questo momento le mie energie voglio usarle per altro.

Considero la coscienza dei miei limiti (e quindi delle motivazioni e dell'impegno richiesto per superarli) uno dei miei punti di forza, e questo avendo ben chiaro cosa in questi giorni mi stai dicendo. Non mi lancio più come decenni fa in ciò che non so fare solo per dimostrare che sono capace.
Oggi mi giudico da solo, non nel senso di darmi un voto, questo per mia fortuna non lo faccio più con nessuno, ma solo nel senso di vedermi per come sono e per come voglio essere oggi.

Domani chissà, forse farò cose folli, ma devo sbrigarmi, gli anni passano .... ;)

Ho vissuto tanti anni fa periodi di grazia in cui ho fatto cose per me impensabili, come mai in passato e come mai in futuro, ma so anche quanto è costato. Sono solo un essere umano, non un mistico :)

A me piace scrivere, lo trovo terapeutico, e mi mantiene in allenamento testa e padronanza della lingua (con tutti i limiti che posso avere), mi piace rileggermi a distanza di anni. Il prossimo anno dovrei arrivare a 50000 messaggi, ne ho scritte di cose qui

PS: a parte che in alcuni tuoi post ci hai messo del tuo, non fai solo copia e incolla, come anche altri/e in questa sezione. Ma fino a quando fai copia e incolla di questa portata, e non sei l'unica a farlo, per fortuna, in questa sezione, continua pure, è una manna per tutti. :D
 
Ultima modifica:
Invece lo puoi fare ed è proprio questo il punto. Il limite lo stai decidendo tu.
È esattamente quello che ho scritto nei miei post precedenti, so molto bene che il limite me lo pongo io, ne ho piena coscienza
Questo è l'errore...lo dico a te ma bada che vale anche per me. Non abbiamo fede. Tutto qua.
Non è un problema di fede, quanto di costi, cambiare costa, ogni trasformazione costa. Se manca la motivazione a farlo, quel costo non lo si paga. L'esempio che facevo prima del pianoforte rende abbastanza bene cosa intendo.
Per me la cosa importante è sapere che questo limite non me lo pongono gli altri e, da quando sono in pensione, neanche le condizioni esterne, non più di tanto, comunque, , e questo aiuta molto a vivere meglio con se stessi e gli altri.
Grazie...ma la cosa non mi suscita alcuna emozione.
Posto perchè mi va di farlo ma non devo dimostrare niente a nessuno. Nemmeno a me stessa.
Questo vale anche per me, ho scritto qualcosa che facesse pensare il contrario ?
Solo oggi sto iniziando a capire cosa significhi rimanere vuota...un piccolo passo.
Ma poi, per dire, mangio alimenti che so farmi male e solo perchè sono nuovamente in balia delle emozioni. La mente dice-mangia è buono, cosa sarà mai uno sgarro- se fossi vuota potrei stare settimane senza mangiare, come gli asceti.
Strada da fare ne ho davvero tanta...piano piano...

Tra l'altro c'è stato un momento all'inizio della mia trasformazione che ho pianto perchè volevo tornare indietro nel mio piccolo mondo dove tutto capitava. Ad un certo punto pensavo anche di essere diventata matta.
Non è stato piacevole...ma pare sia un passaggio obbligato...

La chiave è vivere il presente dando valore ad ogni attimo vissuto, è stato da sempre il mio più grande problema, l'avevo quasi superato proprio 30 anni fa, nel 1992. Le cose poi non sono continuate come speravo. Così capita

Sullo stare senza mangiare per settimane, come gli asceti, sarà il tuo stomaco, a tempo debito, a darti il via libera. Fino a quel momento, ascoltalo con attenzione :D
 
Si ma consapevoli che il presente per come lo intendiamo noi è un'illusione.
Quanto ai tuoi limiti...ti ripeto che non ne hai...te li poni o li ritrovi in te perchè ti manca la fede (nell'universo o dio o quello che preferisci)
Sulla consapevolezza, mi ripeto, lo so fin troppo bene. L'ho sperimentato tanti anni fa, ma proprio tanti, in un momento di grazia.
Averlo sperimentato su di me (ero arrivato a fare cose per me impensabili) e aver compreso fino al midollo che tutto dipende da noi, a partire dalla scelta di come decidiamo di vivere e sentire ogni momento del quotidiano, mi ha salvato da un brutto male molto diffuso, prendersela con gli altri per i propri limiti.
No, gli altri non c'entrano niente, anche quando oggettivamente ti ostacolano e ti rendono tutto più difficile: in quel caso certo non li ringrazio, anche se mi obbligano a reagire, ma comunque so che in quasi tutti i casi mi basta un atteggiamento diverso e più positivo per superare le difficoltà.
E spesso non me la prendo neanche con chi mi ha messo in queste condizioni: come hai scritto in un post precedente, molto spesso è lui/lei che si toglie qualcosa nella propria quotidianità
Nei rimanenti può essere oggettivamente più dura, ma anche qui, se ti arriva addosso un treno sta a te reagire, questa è la nostra vita.

Una volta chiarito questo, so benissimo che i miei limiti derivano da una mancanza di "fede", in senso lato, anche in me, oltre un certo limite. E sul che cosa dovremmo provare "fede", possiamo avere idee diverse, o chiamare la stessa cosa in modi diversi
E comprendo bene di cosa stai parlando, da più di trent'anni, ho avuto anche la fortuna di sperimentarlo e di toccarlo, anche se per poco.
Ma da allora è un cammino che non seguo più, per scelta mia. Mi accontento di aver superato a sufficienza, ma certo non completamente, quella che nel video che hai postato viene chiamata l'ombra

Averla vista a sufficienza mi ha consentito e mi consente di vivere sufficientemente meglio di prima, anche se non come, tanti anni fa, mi ero ormai convinto di poter raggiungere.

Chiaramente è accaduto qualcosa di molto traumatico, del tutto inatteso e che non ho più voluto affrontare o superare, accontentandomi comunque di quello che ho potuto salvare.

Ma di questo non me la prendo con gli altri, e in fondo neanche con me stesso. Ho accettato la cosa e ci ho sempre convissuto, tenendomi stretto tutto ciò che comunque sono stato in grado di essere e di fare.

E visti gli anni passati, l'età e le scelte che ho fatto, so bene che difficilmente quel momento di grazia tornerà.

Ma, nella logica di "un passo alla volta", il cammino che sto seguendo adesso mi consente non solo di andare nella direzione giusta, ma di costruire qualcosa per il futuro che riempie però ogni giorno il mio quotidiano invece di negarlo in modo certo a fronte di un possibile e incerto ritorno domani.

E questo per adesso mi basta, per dirla alla 900, nel monologo finale, della leggenda del pianista sull'oceano, su una tastiera di 88 tasti posso suonare una musica infinita, ma su una tastiera di infiniti tasti può suonare solo Dio, se oggi provassi a farlo mi troverei sul seggiolino sbagliato

Tanti anni fa, ho avuto la fortuna di seguire le conferenze di un prete straordinario (che ovviamente fu scomunicato, morì anche giovane, un tumore al cervello) fondamentale per accostarmi alla religiosità orientale ma cogliendo anche il legame con la religiosità occidentale, quando reale e sana e non di forma,
Questo prete ricordava un passo dl vangelo quando gesù sembra abbia detto ai suoi discepoli "io sono Dio ma anche voi siete Dio, solo che non lo sapete"
Credo che questo passo sia molto vicino alle tue convinzioni, che sono in parte anche le mie, solo che tu hai scelto di seguirle, io no.

Sono ancora troppo in balia delle emozioni per essere libera di essere o libera dalla materia, cioè dalle illusioni che la mia mente genera.

Cmq una volta che capisci come funziona (dopo il periodo buio....:rolleyes:) e incomincia il tuo risveglio, è impossibile tornare indietro.
Inizia a diventare mago o.......strega.....:yeah:

Ps. se hai fatto il siero genico, ti consiglio vivamente di cercare come ci si ripulisce dal grafene. Il grafene blocca il tuo percorso animico.
Su una cosa concordo, anche qui per averlo sperimentato: quando si supera la parte oscura, nei limiti in cui lo si è fatto, e si consolidano i risultati (fondamentale), non si torna più indietro, una volta che apri gli occhi non puoi più mentire più di tanto a te stesso
Da quel momento vedi e senti in pochi secondi/minuti ciò che prima ti consentivi di vedere e sentire in qualche mese, parlo soprattutto delle emozioni e in particolare dei dolori più intensi

Questo aiuta molto, ma c'è un caso particolare in cui è controproducente, quando ti arriva addosso all'improvviso un dolore troppo intenso, devastante, in un momento in cui non hai ancora potuto consolidare tutto.

E allora "vedere" è un disastro, è come sbattere contro un treno. In quel momento scopri che quello che avevi consolidato non lo perdi, come andare in bicicletta, una volta che impari è per sempre.

Ma quello che non hai fatto ancora in tempo a consolidare, quello rischi di perderlo per molto o per sempre, se non sei in grado di reagire.

E si ha un bel dire "è un limite che ci poniamo noi", in teoria è vero, ma in ognuno di noi, come continuo a ripetere, è un problema di quanto ci si crede e quanto sia il prezzo che si è disposti a pagare per ricominciare da capo a ricostruire quello che è andato perso
E questo fa parte delle scelte individuali di ciascuno di noi.

In altre parole, fare affiorare a sufficienza l'ombra non comporta necessariamente superare la negatività, serve soprattutto a vederla e a farti carico personale, non scaricandola sugli altri o imputandola agli altri.

La base di questo cammino è l'assunzione di responsabilità personale. Sembra poco, ma fosse di tutti staremmo tutti molto meglio

Per quanto riguarda il grafene, tutto ciò che aiuta il corpo aiuta la mente, ma continuo a pensare alla superiorità del potere della mente, volere è potere, anche quando il tuo corpo non ti segue o è intossicato, malattie incurabili a parte (di grandi anime morte di tumore è pieno il mondo)
 
Esattamente solo che non sono "convinzioni"...
Se intendi che è ciò che vivi e senti come percezione di una realtà assoluta, hai ragione, ho sbagliato il termine. In realtà sono cose in cui credo anch'io, solo che non ho più da molti anni la forza di muovermi di conseguenza, ma questo è un problema esclusivamente mio

E' il contrario.

Avevo conosciuto casualmente (nulla capita per caso) un tizio e devo a lui praticamente tutto il mio risveglio.
Lui mi consigliò semplicemente di meditare.
Ricordo che davanti a tutti quella sera, disse- io posso decidere tutto del mio futuro, anche la mia morte.-
Chiaramente tutti allibiti...
Invece io avevo percepito già allora che era proprio così perche se è vero che la ns fine è scritta nel momento in cui nasciamo, se capiamo quale è la ns missione su questa Terra, sappiamo anche quando arriverà fa fine..
Se ti riferisci alla parte conclusiva della parte del mio post che quoti, capisco cosa vuoi dirmi, ma è una parte del tutto in cui sono entrato troppo poco, ne so troppo poco, evito quindi di prendere posizione
Sulla parte che ho evidenziato ho i miei dubbi, sono morte giovani (nel fisico, non nell'anima) grandi anime che su questa terra avevano ancora tanto ma tanto da dare.
Quando vedo figure come il dalai lama, ormai prossimo ai 90 anni, o come Thich Nhat Hanh, un grandissimo monaco buddhista vietnamita morto da poco a 95 anni suonati, mi conforto, l'umanità ha tanto bisogno di anime come queste, quando non ci sono più lasciano un grande vuoto
L'anima non muore mai...:):rock:

Si, intendevo la morte del corpo, non dello spirito :)
 
Esattamente solo che non sono "convinzioni"...

E' il contrario.

Avevo conosciuto casualmente (nulla capita per caso) un tizio e devo a lui praticamente tutto il mio risveglio.
Lui mi consigliò semplicemente di meditare.
Ricordo che davanti a tutti quella sera, disse- io posso decidere tutto del mio futuro, anche la mia morte.-
Chiaramente tutti allibiti...
Invece io avevo percepito già allora che era proprio così perche se è vero che la ns fine è scritta nel momento in cui nasciamo, se capiamo quale è la ns missione su questa Terra, sappiamo anche quando arriverà fa fine.

L'anima non muore mai...:):rock:
'scolta me, ti do un consiglio non richiesto, sai che ti stimo vero?
e allora, prima di tutto togli gli alcolici, poi falla finita di incontrare gente strana ed infine riprendi a mangiare qualcosa di sostanzioso ché ti vedo sull'allucinato andante.
non mi devi niente, sono mosso dalla stima. :o
 
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