costi fondi chiusi

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Aduc: annullato l’aumento dei costi sui fondi chiusi
COMUNICATO STAMPA DELL'ADUC
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URL: http://www.aduc.it
mailto aduc.it@aduc.it
Tel.055290606

VINTO IL RICORSO AL TAR DELL'ADUC CONTRO BANKITALIA E DEUTSCHE BANK FONDI
IMMOBILIARI

Firenze 21 maggio 2003 - Stamane, davanti al TAR Lazio, Sez. 1a, e' stato discusso il ricorso presentato dall'Aduc (con l'assistenza degli avvocati
Carlo Carbone e Massimo F.Dotto) nei primi giorni di maggio contro la Banca d'Italia e la Deutsche Bank Fondi Immobiliari per l'annullamento della
delibera del 18.2.03 nella quale la societa' di gestione aveva aumentato i costi a carico dei sottoscrittori.
La Deutsche Bank ha fatto sapere che con delibera del proprio Consiglio d'Amministrazione ha rinunciato alle modifiche in questione mentre, la Banca d'Italia, ha reso noto che intende annullare la delibera impugnata.
Alla prossima udienza del Tar del 22.10.03 si dovrebbe prendere meramente
atto dell'annullamento per autotutela della delibera stessa di Banca
d'Italia.

Questa e' la dimostrazione che le leggi a tutela del risparmio, specialmente dal 1998 in poi, ci sono ma gli intermediari finanziari non hanno ancora
adeguato la loro prassi alle nuove leggi.

Nella fattispecie il regolamento emesso da Banca d'Italia il 1 Luglio 1998 dice esplicitamente:
"Per quanto concerne i fondi comuni di tipo chiuso, tenuto conto della particolare natura degli organismi della specie, nei quali il diritto al
rimborso delle quote viene riconosciuto ai partecipanti solo a scadenze predeterminate, non sono di norma consentite modifiche regolamentari, se non
strettamente necessarie per la tutela dell'interesse dei partecipanti." Ma Deutsche Bank Fondi Immobiliari aveva deciso di aumentare i propri ricavi e
Bankitalia aveva dato la sua approvazione. E' bene ricordare che a suo tempo vevamo chiesto formalmente alla Banca d'Italia per quale ragione l'aumento
dei costi dei fondi chiusi immobiliari gestiti da Detusche Bank Fondi Immobiliari sarebbe stato strettamente necessario per tutelare l'interesse
dei partecipanti. Ma non ci fu risposto, cosi' come non ci fu data alcuna documentazione specifica della delibera, di cui avevamo avuto notizia grazie
ad un articolo del piu' conosciuto quotidiano economico italiano. Avevamo quindi presentato un ricorso al Tar del Lazio, con cui chiedevamo l'
annullamento della delibera di Bankitalia, previa sospensiva e conseguente condanna al risarcimento del danno ai consumatori che ne deriva (violazione
e falsa applicazione degli articoli 36,37 e 39 del Tuf, del dlgs 58/98, del regolamento ministeriale 228/99 e del regolamento 1.7.98 della Bankitalia in
materia di gestione del risparmio, contraddittorieta' manifesta, eccesso di potere per sviamento e disparita' di trattamento, violazione e falsa
applicazione art.3 e 97 Costituzione, eccesso di potere per difetto di istruttoria, illogicita' e carenza di motivazione).

I principali responsabili di questa non applicazione delle leggi e dell'
azione in dispregio delle stesse, sono le autorita' di vigilanza: Consob e
Banca d'Italia e Isvap in primis. Auspichiamo la nascita di una unica
autorita' di vigilanza per l'intero sistema finanziario Italiano (che
riunisca quindi le competenze di Banca d'Italia, della Consob e dell'Isvap
per il ramo vita) che abbia anche poteri sanzionatori e che sia indipendente
dal sistema bancario.

Crediamo che la commissione parlamentare Finanze presieduta dall'on. Giorgio
La Malfa, che sta valutando gli effetti del Testo Unico della Finanza (Tuf),
abbia di che riflettere da questa vicenda.

Alessandro Pedone, consulente Aduc per gli investimenti finanziari


Aduc: costi fondi chiusi
COMUNICATO STAMPA DELL'ADUC
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BANKITALIA SMENTISCE CHE L'ADUC HA AVUTO RAGIONE CON IL RICORSO AL TAR? UNA
SEMPLICE NON-SMENTITA CHE CONFERMA QUANTO SOSTENUTO DALL'ADUC NEL RICORSO
STESSO

Firenze, 22 Maggio 2003. Ieri abbiamo diffuso un comunicato che cosi'
cominciava:
"Stamane (21 maggio ndr), davanti al TAR Lazio, Sez. 1a, e' stato discusso
il ricorso presentato dall'Aduc (con l'assistenza degli avvocati Carlo
Carbone e Massimo F.Dotto) nei primi giorni di maggio contro la Banca
d'Italia e la Deutsche Bank Fondi Immobiliari per l'annullamento della
delibera del 18.2.03 nella quale la societa' di gestione aveva aumentato i
costi a carico dei sottoscrittori.
La Deutsche Bank ha fatto sapere che con delibera del proprio Consiglio
d'Amministrazione ha rinunciato alle modifiche in questione mentre, la Banca
d'Italia, ha reso noto che intende annullare la delibera impugnata.
Alla prossima udienza del Tar del 22.10.03 si dovrebbe prendere meramente
atto dell'annullamento per autotutela della delibera stessa di Banca
d'Italia."

Oggi Bankitalia, attraverso alcune fonti riportate dall'agenzia Asca, fa una
smentita in questi termini:
La Banca d'Italia non ha annullato nessuna delibera impugnata in sede di
autotutela, ne' ha motivo di farlo e neppure ha mai fatto dichiarazioni in
tal senso riguardo al ricorso fatto al Tar dall'Aduc in merito
all'annullamento di una delibera con la quale la societa' di gestione di
fondi immobiliari della Deustche Bank aveva aumentato i costi a carico dei
sottoscrittori. Fonti di via Nazionale smentiscono il fatto che l'Aduc abbia
vinto il ricorso al Tar contro Bankitalia e Deutsche Bank, specificando che
non solo non e' stato vinto ma non e' stato neppure discusso. Infatti, nel
corso dell'udienza di oggi, fissata per discutere la sospensiva, l'Aduc ha
preso atto del fatto che il legale della Deutsche Bank ha depositato copia
della delibera con la quale sono state soppresse le modifiche apportate e
ripristinati i testi regolamentari, prima vigenti. In considerazione di
cio', specifica via Nazionale, l'Aduc si e' limitata a chiedere il rinvio
della discussione: il Tar ha fissato l'udienza al 22 ottobre prossimo.

Prendiamo atto che Bankitalia conferma il nostro comunicato stampa di ieri.
In cui, le conclusioni che avevamo tratto erano che, venuta a mancare la
materia del contendere (la delibera del 18.2.03 di Deusche Bank Fondi
Immobiliari) perche' la parte chiamata in causa era tornata sui suoi passi,
il problema che avevamo sollevato con il ricorso al Tar s'intendeva risolto
cosi' come da noi auspicato. Pur tecnicamente ancora da chiudere.

Questi i fatti. A cui anche Bankitalia farebbe onore a se stessa e al
sistema finanziario italiano se vi si attenesse. Anche rinunciando ad una
presunzione di infallibilita' che, manifestata da un pubblico organismo di
controllo, non giova ad alcuno
 
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