Cotton’s price: And yet it moves! (convenient guidelines for the elephants)

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22/2/09
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Negli ultimi giorni importanti notizie hanno riguardato il prezzo del cotone.
Il crollo del prezzo del cotone di lunedi 30 aprile (il future luglio è sceso appena sotto gli 88 $) è dovuto alla decisione del Governo Indiano di aprire le esportazioni per un totale fino a 2.000.000 di balle da 170 kg l’una.
Se vogliamo vedere il lato positivo è che il Governo monitorerà la questione pronto a rivedere ogni due settimane questa decisone.
Cosa influirà sul pensiero del ministro del commercio Anand Sharma al riguardo?
Lo vedremo in calce all’articolo.
Per ora, grande notizia bullish: come previsto la Cina è tornata prepotentemente sul mercato nella settimana dal 16 al 20 aprile, dopo tre settimane di assenza. Secondo il dipartimento dell’Agricoltura Americano gli acquisti hanno riguardato il cotone Upland statunitense (balle da 227 kg) per consegna entro luglio 2012 per oltre 90.000 balle, ossia il 63% di tutte le vendite settimanali agli stranieri. Questo riflette la grande capacità di programmare l’economia da parte del Governo Cinese e delle textile companies of China: per quanto sia disponibile sul mercato, il cotone non è mai abbastanza. Una economia in espansione non può rischiare di veder diminuire le scorte. Continuando con queste decisioni, l’India non riuscirà nemmeno ad intaccare il primato delle industrie tessili cinesi.
Eppur si muove… una lettera inviata il 24 aprile al Segretario di Stato americano Hillary Clinton da parte di un gruppo del settore abbigliamento, retail, investitori e organizzazioni per i diritti del lavoro, ha richiesto un suo intervento affinché il governo dell’Uzbekistan inviti l'Organizzazione Internazionale del Lavoro per il monitoraggio della raccolta del cotone nella stagione in corso. Lo scopo? Far cessare il lavoro forzoso e minorile nella coltivazione del cotone.
Eppur si muove… il 2 e 3 maggio si riunirà a Mosca una delegazione di United Nations Children’s Fund, ILO Moscow Office ed European Commission in Tashkent con rappresentanti del Governo dell’Uzbekistan a proposito dei problemi summenzionati.
Eppur si muove… il problema del lavoro minorile non riguarda solo l’Uzbekistan, ma anche: Cina, India, Pakistan, Brasile e Turchia, ossia tutti i principali produttori di cotone, ad eccezione degli Stati Uniti (il problema lo riguarda solo in minima parte).
Eppur si muove… in India un terzo dei lavoratori del cotone, almeno mezzo milione, sono bambini. A scapito di leggi locali che prevedono un’età minima di 16 anni.
Eppur si muove… sempre in India la giornata lavorativa (di 12 ore!) È pagata solo poco più di 2 dollari! Anziché 7 $.
Eppur si muove… i bassi prezzi del cotone “costringono” gli agricoltori all’utilizzo di manodopera semigratuita in condizioni di semischiavitù.
Eppur si muove… si qualcosa si sta muovendo, sempre più persone intelligenti si rendono conto dei problemi che il basso prezzo del cotone sta causando.
All’ avvicinarsi del livello di 87 $ del future luglio 2012, compaiono sempre più forti compratori, mentre le vendite sembrano scemare. Ciononostante il prezzo estremamente basso penalizzerà in futuro le aziende dell’abbigliamento, perché inevitabilmente non si può continuare a produrre in perdita, nonostante l’uso di bambini- schiavi. E quando il cotone mancherà…
Intanto, in India il numero degli agricoltori di cotone che si suicidano procede inarrestabilmente, neanche con manodopera gratuita, le aziende raggiungono il pareggio di bilancio…
E mentre Anand Sharma riflette… Pranab Mukherjee pensa… Sharad Pawar si domanda… Manmohan Singh si pone interrogativi… centinaia di migliaia di bambini non sono a scuola a preparare il futuro dell’India, ma schiavi in piantagioni di cotone e decine di migliaia di agricoltori di cotone si suicidano. La causa? Il basso prezzo del cotone.
L’India è un Paese civile, ma nessun Paese civile che si rispetti può permettere simili barbarie. Cosa può fare il Governo Indiano e tutti i governi che hanno questo problema? Disincentivare la coltivazione di cotone GM a favore di generi alimentari, biocombustibili e organic cotton e/o fare in modo che il cotone si apprezzi del 30% minimo.
Eppur si muove…
Siate saggi!
Cari saluti,
The True Centro Studi

n.b.
1. Le indicazioni non costituiscono invito al trading.
2. Il vero progresso è quando tutti hanno un beneficio (chi più, chi meno).
3. Altri articoli pubblicati sul cotone: Cotton: White Gold; The True Cotton The True; Cotton and Ethical Finance; Cotton: The best Commodity; Cotton: Break Even point.
 
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