Crac Italcasse: condannati i soliti noti

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andy_g

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Crac Italcase: Chieste Condanne Per Componenti Cda Banche

(ANSA) - BRESCIA, 19 MAG - Si è conclusa dopo cinque ore la requisitoria del pm Silvia Bonardi nel processo per il crac Italcase. La pena più alta, 16 anni di reclusione, è stata chiesta per Mario Bertelli, il fondatore dell'impero economico il cui crollo provocò una voragine finanziaria di circa mille miliardi di lire.
Il magistrato ha chiesto che vengano condannati, tra gli altri, anche i componenti del cda delle banche che secondo l'accusa sono coinvolte nella vicenda: Banca Agricola Mantovana, Banco di Roma-Capitalia e Banca Nazionale dell'Agricoltura, oggi Antonveneta.
Sono quindi state chieste, tra l'altro, condanne a 1 anno per Stefano Bellaveglia, Roberto Colaninno, Divo Gronchi, Ettore Lonati, Steno Marcegaglia, Ivano Sacchetti, a 2 anni per Cesare Geronzi e Pier Maria Pacchioni, a 4 anni per Mario Petroni.
(ANSA).
 
andy_g ha scritto:
Crac Italcase: Chieste Condanne Per Componenti Cda Banche

(ANSA) - BRESCIA, 19 MAG - Si è conclusa dopo cinque ore la requisitoria del pm Silvia Bonardi nel processo per il crac Italcase. La pena più alta, 16 anni di reclusione, è stata chiesta per Mario Bertelli, il fondatore dell'impero economico il cui crollo provocò una voragine finanziaria di circa mille miliardi di lire.
Il magistrato ha chiesto che vengano condannati, tra gli altri, anche i componenti del cda delle banche che secondo l'accusa sono coinvolte nella vicenda: Banca Agricola Mantovana, Banco di Roma-Capitalia e Banca Nazionale dell'Agricoltura, oggi Antonveneta.
Sono quindi state chieste, tra l'altro, condanne a 1 anno per Stefano Bellaveglia, Roberto Colaninno, Divo Gronchi, Ettore Lonati, Steno Marcegaglia, Ivano Sacchetti, a 2 anni per Cesare Geronzi e Pier Maria Pacchioni, a 4 anni per Mario Petroni.
(ANSA).

e soprattutto lo stronz :censored: one sopra citato e' ancora a piede libero con tutte le condanne che ha ricevuto. Ma che qazzo di giustizia abbiamo in italy ??
 
Ragusano ha scritto:
e soprattutto lo stronz :censored: one sopra citato e' ancora a piede libero con tutte le condanne che ha ricevuto. Ma che qazzo di giustizia abbiamo in italy ??

Questa veramente è la prima ;) , attualmente è indagato per Bipop Carire, Cirio, Parmalat, Perugia Calcio e Gea...

Notare come i compagni di avventura siano quasi tutti, chi più chi meno, ancora tra i protagonisti della finanza italiana...
 
Mercoledì 7 Marzo 2007, 17:57

Crac Italcase: Depositate Motivazioni Sentenza, 780 Pagine

(ANSA) - BRESCIA, 7 MAR - Sono state depositate le motivazioni della sentenza di primo grado pronunciata il 7 dicembre scorso nei confronti dei 62 imputati del crac Italcase che provocò una voragine finanziaria da circa 1.000 miliardi di vecchie lire. Mario Bertelli, il fondatore del gruppo, è stato condannato a 13 anni di carcere, la pena più alta, per diversi reati.
Per bancarotta preferenziale sono stati poi condannati, in quanto componenti dei cda delle tre banche coinvolte, alcuni vip della finanza italiana. Tra gli altri è stata inflitta una condanna a 4 anni e un mese a Roberto Colaninno, Steno Marcegaglia e Ettore Lonati; a 1 anno e 8 mesi a Cesare Geronzi, Divo Gronchi e Ivano Sacchetti.
Nelle 780 pagine di motivazioni i giudici bresciani ricostruiscono i passaggi finanziari contestati a Banca Agricola Mantovana, Banco di Roma e Banca Nazionale del lavoro. In particolare si scrive, parlando di un finanziamento erogato dai tre istituti a fronte di garanzie reali fornite, che: "Proprio il fatto che le costituite garanzie ipotecarie e di pegno andassero a coprire non solo le erogazione di 'fresca finanza' ma anche le pregresse esposizioni della holding Italcase Finanziaria consente di affermare" che l'operazione in questione "lungi dall'essere una normale operazione di sostegno ad una impresa in crisi accompagnata, come di prassi, da un sistema di tutela dell'ente erogante, integra la condotta materiale di bancarotta preferenziale nella forma della simulazione dei titoli di prelazione".
E ancora: "Ci troviamo cioé al cospetto di un'operazione consistita nel creare maliziosamente (tramite erogazione di un finanziamento fondato su un apparente piano di risanamento), come puro e mero espediente, un titolo di prelazione (vero) privo di plausibile giustificazione giuridico-economica (stante l'assenza di realistiche prospettive di risanamento dell'impresa) e avente l'unica funzione di porre indebitamente, in una futura e assai probabile procedura concorsuale, i tre istituti finanziatori in posizione privilegiata rispetto agli altri creditori". Secondo il tribunale quindi: "é chiara la strumentalità di detta operazione rivolta non già al sostegno dell'imprenditore, poi fallito, ma solo ed esclusivamente 'alla messa in sicurezza' della sofferenza anteatta, e cioé al pieno soddisfacimento, in caso di futuro e assai probabile fallimento del debitore, da parte della banca delle proprie pretese creditorie (pregresse) mediante apprensione dei beni gravati da garanzia reale (e cioé di tutti i valori attivi rimasti in capo all'imprenditore) con conseguente azzeramento o comunque forte ridimensionamento delle possibilità soddisfattorie degli altri creditori. Eclatante è, vicenda in esame, la divergenza tra apparenza e realtà posto che i finanziamenti ipotecari venivano dichiaratamente erogati per la prosecuzione dell'attività produttiva ma in realtà erano destinati a trasformare crediti pregressi chirografari in crediti privilegiati, e quindi ad assicurarsi un totale rientro dell'esposizione in essere".
(ANSA).

Fonte: Yahoo Notizie
 
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