Crocetta processato dai grillinpiddinaioli

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Crocetta: il Pd mi mette al rogo
mentre è travolto dagli scandali

Domani la commissione di garanzia del partito decide sulla richiesta di espulsione del presidente della Regione. Il governatore attacca: "Ho fatto scoppiare la questione morale e sono sotto processo". L'assessore Scilabra conferma: "Rosario in corsa per la segreteria nazionale, io per quella regionale".
di EMANUELE LAURIA


PALERMO - Lo chiama, ironicamente, il giorno del giudizio. "Sarò processato in
contumacia, e visto che non ci sarò metteranno al rogo un pupo con le mie sembianze.
Siamo tornati ai tempi dell'inquisizione": così Rosario Crocetta anticipa la riunione della
commissione di garanzia del Pd che domani deciderà sulla sua permanenza nel partito. Un
gruppo di militanti e dirigenti chiedono l'espulsione del governatore siciliano, additando
l'incompatibilità con il suo ruolo di leader di un altro movimento, il Megafono, che alle
ultime amministrative in alcuni comuni siciliani ha presentato liste contrapposte a quelle
del Pd. Sabato anche la direzione regionale del Pd ha approvato un documento in cui si
sanziona la doppia militanza. Crocetta continua a dire che il Megafono non è un "partito
strutturato" ma "un'idea", un semplice movimento che vuole essere federato con il Pd.

Uno scontro che arriva proprio nel momento in cui il Pd in Sicilia è alle prese con una
pesante questione morale: uno dei big del partito nell'Isola, il deputato Francantonio
Genovese, e il cognato Franco Rinaldi (consigliere regionale) sono indagati in un'inchiesta
sulle gestione dei corsi di formazione professionale nell'Isola e le loro consorti agli arresti
in un'inchiesta parallela, con l'accusa di peculato e truffa. Crocetta oggi è a Vittoria, dove
tra l'altro si è detto favorevole all'apertura dei casinò in Sicilia. "Non è che tutto ciò che si
fa in Sicilia è mafia...". E dalla località ragsuana il governatore spara ad alzo zero sul Pd:
"La lista del Megafono venne chiesta da Bersani e Zoggia. E invece, domani sarò sotto
processo come eretico a Roma. Sono curioso di capire se domani mi giudicheranno e mi
condanneranno a morte, al rogo, come le streghe e come gli ebrei. E' una vergogna,
proprio mentre ho fatto scoppiare la questione morale mi mettono sotto processo".
Crocetta attacca in particolare "il pm Mirello Crisafulli (ex senatore), che ha responsabilità
molto gravi. Se fossi stato segretario regionale, avrei già allontanato definitivamente dal
partito sia Genovese che Rinaldi, chiedendone le dimissioni ed invece nessuno lo fa.
Comunque vedrete che nel Pd, anche altri esponenti di primo piano, ben presto, saranno
toccati e coinvolti in inchieste relative alla questione morale".

Tensione altissima, alla vigilia della riunione della commissione di garanzia. Crocetta dice
che "vuole rafforzare e salvare il Pd" e addirittura ipotizza una doppia mossa in vista dei
congressi. Correre in prima persona per il dopo-Epifani e lanciare la sua giovane
"assessora" Nelli Scilabra verso la segreteria regionale. La conferma arriva direttamente
dalla Scilabra: "'Si', lo dichiaro per la prima volta: mi candido alla guida del Pd in Sicilia, in
'ticket' con il presidente Crocetta che mi ha promesso di sostenermi, candidandosi alla
segreteria nazionale".


Ma una parte consistente del partito, in Sicilia, non tollera più la sua "bigamia" (termine
usato dall'ex capogruppo Antonello Cracolici) del governatore. Tonino Russo, ex deputato
ed ex segretario regionale dei Ds, pubblica su Facebook "le prove" che Crocetta "sta
costruendo un partito parallelo": un modulo di iscrizione al Megafono con tanto di conto
bancario dove versare le quote. Il segretario del Pd Giuseppe Lupo, che pure rimane fra i
siciliani del Pd più vicini a Crocetta, ci ragiona su: "Il Megafono è un'idea? Non si paga per
abracciare un'idea".


Crocetta: il Pd mi mette al rogo mentre è travolto dagli scandali - Palermo - Repubblica.it
 
Sabato anche la direzione regionale del Pd ha approvato un documento in cui si
sanziona la doppia militanza.

Min.chia da che pulpito!

Gli elettori del PD lo hanno votato come alternativa a Berlusconi, non per copularci!
 
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