Daniel Spoerri

  • Ecco la 60° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Questa settimana abbiamo assistito a nuovi record assoluti in Europa e a Wall Street. Il tutto, dopo una ottava che ha visto il susseguirsi di riunioni di banche centrali. Lunedì la Bank of Japan (BoJ) ha alzato i tassi per la prima volta dal 2007, mettendo fine all’era del costo del denaro negativo e al controllo della curva dei rendimenti. Mercoledì la Federal Reserve (Fed) ha confermato i tassi nel range 5,25%-5,50%, mentre i “dots”, le proiezioni dei funzionari sul costo del denaro, indicano sempre tre tagli nel corso del 2024. Il Fomc ha anche discusso in merito ad un possibile rallentamento del ritmo di riduzione del portafoglio titoli. Ieri la Bank of England (BoE) ha lasciato i tassi di interesse invariati al 5,25%. Per continuare a leggere visita il link

effettivamente controllando le foto nel sito sembrerebbe una parte serigrafata.... ritiro quanto detto
 
Artfact lo classifica nei 100 artisti al mondo,e leggere solo due pagine di post a confronto di ciofecari che ne hanno 1000 mi fa pensare.
Accolgo il tuo invito a contribuire a questa discussione, concentrandomi sugli anni iniziali del percorso di Spoerri. Data la ricchezza degli avvenimenti, il post risulta molto lungo.

Vorrei sottolineare anche qui come dalla fine degli anni ’50 e almeno per tutto il decennio successivo sia molto difficile incasellare i vari artisti in gruppi ed affibbiare loro delle etichette. Il panorama artistico europeo (e non solo) era molto fluido e molti artisti partecipavano a più esperienze; non c’erano compartimenti stagni tra i vari gruppi. I commercianti preferiscono un prodotto ben definito e tendono a semplificare per facilitarne la riconoscibilità e le vendite. Nel caso di alcuni artisti i limiti di tali semplificazioni sono addirittura macroscopici, ma anche in quello di Spoerri la definizione di “novorealista” (per dirla alla Dorfles) è riduttiva, come si vedrà esaminando gli inizi dell’artista.

A proposito della questione, la storica dell’arte Béatrice Joyeux-Prunel, nel suo recente libro “Naissance de l’art contemporain, 1945-1970”, propone, secondo me giustamente, di comprendere tutto un certo gruppo di artisti operanti tra il 1957 e il 1960 in alcuni centri chiave europei sotto la denominazione generica di “Generazione Zero”, includendo Arte Nucleare e Azimut di Milano, ZERO di Düsseldorf, Nul di Anversa, il gruppo Nederlandse Informele Groep di Amsterdam, il Nouveau Réalisme di Parigi, oltre ad artisti provenienti da altre esperienze o appartenenti a gruppi minori e ad alcuni artisti che avrebbero poi dato vita a Fluxus.

Il pittore Jef Verheyen gioca ad Anversa un ruolo simile a quello di Restany a Parigi: organizza con degli amici il gruppo G58 e poi nel 1959 decide di allestire una delle più grandi mostre dedicate alle neoavanguardie. Per realizzarla, si fa dare una mano proprio da Spoerri, oltre che da Tinguely, Paul van Hoeydonck e Pol Bury. Intitolata “Vision in Motion – Motion in Vision” (da una citazione di Lászlo Moholy-Nagy), la mostra ha luogo tra il 17 marzo e il 3 maggio del 1959. L’intento è quello di mostrare l’interesse delle nuove generazioni di artisti per un’arte “anti-artistica”, portata allo studio del movimento e della luce e svincolata da una concezione statica del rapporto tra artista, opera e spettatore.

Dal 10 giugno al 7 agosto del 1959 Spoerri partecipa poi alla mostra di Wiesbaden "Dynamo 1" alla galleria Boukes, organizzata da Mack e Piene, alla quale partecipano anche Klein, Tinguely, Pol Bury e Jesús-Rafael Soto.

Restany e Klein sono convinti assertori della necessità di riportare Parigi al centro della scena e dell’importanza di creare un gruppo parigino di artisti, nonostante le profonde divergenze delle loro ricerche. Il 27 ottobre 1960, a casa di Klein, danno vita al gruppo dei Nouveaux Réalistes, con Spoerri, Arman, Dufrêne, Hains, Raysse, Villeglé e Tinguely. César e Mimmo Rotella sono assenti, ma vengono considerati membri della prima ora. Gérard Deschamps e Niki de Saint Phalle si uniranno a loro l’anno successivo. Restany distinguerà a posteriori tre tendenze nel gruppo: Spoerri sarà collocato con Tinguely e Niki de Saint Phalle tra i “fai-da-te della metamorfosi permanente”.

Nel 1961 il direttore del Moderna Museet di Stoccolma, Pontus Hultén, e il direttore dello Stedelijk di Amsterdam, Willem Sandberg, si avvalgono dell’aiuto di Spoerri e di Tinguely per organizzare la grande mostra “Bewogen-Beweging”, che nella primavera passa da entrambi i musei e poi approda anche al Louisiana di Copenaghen. La mostra include 62 artisti indicati come “cinetici”, perché interessati al movimento e anche all’uso di macchinari. Tra questi: Bruno Munari, George Brecht, Heinz Mack, Enzo Mari, Otto Piene, Hans Richter, Niki de Saint Phalle e Pol Bury.

Nel frattempo, il 16 marzo 1961, Spoerri ha la prima personale alla Galleria Schwarz di Milano; Arturo Schwarz acquista tutti i suoi Tableaux-pièges.

Nel giugno dello stesso anno Spoerri organizza una mostra dei Nouveaux Réalistes alla galleria Samlaren di Stoccolma, mentre il mese successivo partecipa ancora a una mostra di ZERO presso la galleria Schmela di Düsseldorf: con lui espongono Arman, Aubertin, Bury, Klein, Mack, Piene, Soto, Tinguely e Uecker.

Dal 4 ottobre al 12 novembre del 1961 Spoerri è fra gli artisti partecipanti all’importantissima mostra del MoMA “The Art of Assemblage”, che è un’occasione di confronto fra artisti europei e americani (144 presenze totali). Spoerri espone “Petit déjeuner avec Kichka”, poi acquistato dal museo.

Dal 30 agosto al 30 settembre del 1962, lo Stedelijk presenta “Dylaby”, un “labirinto dinamico” che è un’opera collettiva realizzata da Spoerri con cinque colleghi: Tinguely, Niki de Saint Phalle, Martial Raysse, Robert Rauschenberg e Per Olof Ultvedt.

Tra il 31 ottobre e il primo dicembre del 1962, la mostra “The New Realists” alla galleria Sidney Janis di New York replica il confronto tra artisti europei e americani andato in scena al MoMA l’anno precedente. Oltra a Spoerri e agli altri compagni del gruppo, incluso Rotella, ci sono anche gli italiani Baj, Baruchello e Schifano. Secondo Joyeux-Prunel, si tratta della mostra che segna la definitiva sconfitta di Parigi in favore della nuova capitale dell’arte, New York. Gli artisti europei con le loro opere piccole nelle dimensioni non reggono il confronto con il gigantismo delle scintillanti, enormi tele pop dipinte dagli americani Lichtenstein, Rosenquist, Warhol, Wesselmann, ecc. E qua, in qualche modo, incomincia un’altra storia.
 
effettivamente controllando le foto nel sito sembrerebbe una parte serigrafata.... ritiro quanto detto
...In effetti come si può notare dalla foto

1) il coltello in alto a destra si trova al di sopra della bottiglia di vetro .
2) Il piattino con il bicchiere sporco di cioccolato in basso a destra si trova al di sopra della bottiglia di birra .

Di qui si deduce che la base è composta da un pannello serigrafato con le immagini di altri oggetti ( oggetti non reali quindi )
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Un poco di maggiore chiarezza nella descrizione del lotto SAREBBE STATA NECESSARIA.......
 
...In effetti come si può notare dalla foto

1) il coltello in alto a destra si trova al di sopra della bottiglia di vetro .
2) Il piattino con il bicchiere sporco di cioccolato in basso a destra si trova al di sopra della bottiglia di birra .

Di qui si deduce che la base è composta da un pannello serigrafato con le immagini di altri oggetti ( oggetti non reali quindi )
Vedi l'allegato 2871096
....nonostante tutto ha fatto un ottimo risultato.......30 K compreso diritti.........
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Nella collezione permanente del Museo di Ulma è presente il "Tableau piège No.7". L'opera non è datata, ma è stata acquisita dal museo nel 1978:

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Nella mostra collettiva “Tempo. Da Dürer a Bonvicini”, visitabile fino al 14 gennaio alla Kunsthaus di Zurigo, è presente un’opera del 1972 proveniente dalla collezione permanente del museo:

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Capolavoro,il bancone dell assemblaggio dei table :5eek:
 
Nel grande spazio che il Centre Pompidou dedica al Nouveau Réalisme vengono esposte in questo momento nella sede di Parigi due delle 21 opere di Spoerri presenti nella collezione permanente:

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Scheda

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Scheda
 
Da meeting
se non si era capito tifo per Spoerri

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