Ok... assumiamo che sia come dici tu... sono presupposti... ipotesi... visioni del mondo... è inutile che ci fossilizziamo sul chi ha più ragione o meno torto dell'altro...
Diciamo che USA ha problema di un eccesso di spesa...
Ora gli strumenti sono fondamentalmente 2... politica fiscale restrittiva (aumento delle tasse)... che tu valuti sbagliata... o quantomeno insufficiente... mettiamo che sia così... ed è così... non si rientra da 8 punti di deficit alzando le tasse... a meno che non si voglia entrare in recessione...
Parimenti tu dici di tagliare la spesa pubblica... ma anche tagliare la spesa pubblica ha effetti recessivi... tendenzialmente l'effetto è ancora maggiore e più drastico... diciamo quindi che non sia possibile tagliare 8 punti di pil di spesa pubblica...
Allora... per non saper ne leggere ne scrivere... cosa fanno i saggi economisti a stelle e striscie... optano per distinti interventi su entrambi i fronti... ci sarà chi dice che serve tagliare spese quanto si alzano le tasse... chi predilige un po' più di tasse... chi un po' più di tagli alla spesa... resta che nessuno ritiene possibile intervenire da un solo lato... quindi... in tutti i casi... si parla unicamente di misura... ma a ben vedere cambia di assai poco la sostanza...
se tagli di 2 metri un laccio di 10 metri da sinistra o da destra... bada bene... sempre un laccio da 8 metri alla fin fine ti resta in mano... quindi... si intende decidere non tanto se entrare in recessione o meno... ma a chi fare pagare lo sforzo... poiché gli esiti dei tagli (alla fin fine...) non sono così differenti... tra un estremo e l'altro ballano probabilmente 1-2 punti di pil massimo... a favore però di un incremento delle tasse... tuo malgrado... poiché soldi pubblici entrano immediatamente in circolo e producono immediatamente consumi... i risparmi delle esenzioni fiscali non necessariamente si traducono in consumo... possono anche finire in risparmio... possono essere tesaurizzate e ridurre velocità di circolazione moneta, aggravando effetto recessivo...
Detto ciò...
Ora è passato il calcio ennesimo al barattolo del fiscal cliff... sono state tolte le esenzioni fiscali ai redditi più alti... entro un paio di mesi andrà proposto in parlamento tagli alla spesa...
Il giochino non cambia... Obama proporrà tagli per circa 100/200 miliardi all'anno (soltanto in minima parte per la spesa sanitaria... 10-15% max...)
Starà ai repubblicani accettarli o rifiutarli... i margini di manovra sono cmq limitatissimi... non tanto perché lo siano realmente... ma perché i repubblicani non hanno capito che dopo 2 anni di rifiuto ad ogni confronto costruttivo d'ora in poi saranno loro a dover bocciare le proposte fatte dalla presidenza e quindi ad assumersi la responsabilità di fronte agli americani per un qualsiasi mancato accordo...
Obama per svariate ragioni non ha nulla da temere da un mancato accordo... primo poiché è il suo ultimo mandato... inoltre: in caso di accordo si dimostra dialogante... mentre in caso di mancato accordo porterebbe a casa tagli di spesa ed incrementi di tasse affibiandone la colpa ai repubblicani... e già questa sarebbe una vittoria politicamente parlando... repubblicani che alla fin fine bluffano sapendo di non poterlo fare... le lobby infatti non permetteranno mai che per loro beghe interne di partito ciò possa portare loro un danno economico...
Quindi... il margine di manovra che i repubblicani dovranno accettare più o meno sarà... ogni dollaro tagliato alla sanità sarà un taglio di 2 dollari su sgravi fiscali + un taglio di 2 dollari per altre spese pubbliche... come ad esempio spese militari... sovvenzioni pubbliche... burocrazia... etc... etc...
Ogni miliardo tolto alla sanità implicherà circa 2 miliardi tra ulteriori tagli alla spesa + 2 miliardi di incremento delle tasse... l'ordine di grandezza indicato da Obama ritengo sia grossomodo questo... prendere o lasciare...
Se repubblicani lasciano sono finiti...