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Linee guida del management:
Websim ne parla con il top management
Redazione20/10/2021 Ore 09:08
Sempre più nuovi sviluppatori e acquisizioni di proprietà intellettuale. Digital Bros, società italiana dei videogiochi quotata sul segmento Star della Borsa di Milano, intende sostenere in questo modo la crescita dimensionale a livello internazio
Websim ne parla con il top management
Sempre più nuovi sviluppatori e acquisizioni di proprietà intellettuale. Digital Bros, società italiana dei videogiochi quotata sul segmento Star della Borsa di Milano, intende sostenere in questo modo la crescita dimensionale a livello internazionale.
L'azienda, fondata nel 1989 dai fratelli Abramo e Raffaele Galante, ha iniziato la sua storia come distributore di videogiochi. Sotto il marchio Halifax ha portato nei negozi italiani titoli storici come Tomb Raider, Pro Evolution Soccer e Resident Evil. Dopodiché, nel 2006, arriva la svolta: la Digital Bros diventa anche sviluppatrice di videogiochi attraverso la sua controllata 505 Games. Una realtà che diventa internazionale con l'apertura di uffici in Francia, Germania, Spagna, Regno Unito e Stati Uniti.
"Oggi possiamo dire di occupare tutta la filiera dei videogame", racconta il cofondatore e ceo Raffaele Galante, "dalla produzione, alla distribuzione su tutti i canali possibili. In Italia, possiamo dire di essere l'unico editore che opera a livello globale".
Digital Bros ha mandato in archivio l'esercizio 2020-2021 con ricavi a quota 150,7 milioni di euro, in aumento dell'8,4% rispetto all'esercizio precedente. Cresce anche l'ebitda a quota 57,8 milioni (rispetto ai 34,7 milioni dell'anno prima). L'utile netto a quota 32 milioni di euro è più che raddoppiato, segnando una decisa accelerazione della redditività.
"L'aumento della marginalità è il frutto dell'accorciamento della catena distributiva, perché oggi il 90% del mercato è digitale", osserva Stefano Salbe, chief financial officer di Digital Bros, "una parte consistente del nostro lavoro è acquisire la proprietà intellettuale dei videogiochi, un investimento di lungo termine che ci mette nelle condizioni di continuare a guadagnare con i sequel dei videogiochi di maggior successo".
Nella libreria di Digital Bros ci sono titoli molto redditizi come per esempio Control, Death Stranding (entrambi con ricavi rispettivamente a 35,5 milioni e 31,2 milioni) e Assetto Corsa (18,5 milioni) per quanto riguarda il segmento premium games, ovvero i videogame che il giocatore paga al momento dell'acquisto. Poi c'è anche il mercato del free to play, in crescita a 10,7 milioni (+42,8%), che è composto da titoli che all'inizio sono gratuiti, ma poi il giocatore ha la possibilità di acquistare gadget o espansioni.
"In questo momento noi lavoriamo per costruire un catalogo di proprietà intellettuali tutto nostro", continua Galante, "questo ci permetterà di avere ricavi ricorrenti e risparmiare sul marketing con i sequel, che hanno una base di appassionati già definita. Per loro è prevedibile l'afflusso di ricavi e questo comporta una riduzione dei rischi legati al lancio di un titolo".
"Il nostro piano d'investimenti continuerà nei prossimi anni", assicura Salbe, "a tal fine abbiamo già 76 milioni di euro di impegni per future produzioni, che sono pari al 50% del nostro fatturato. E impiegheremo una parte degli utili per ampliare la nostra libreria che al momento conta di 22 proprietà intellettuali".
L'azienda si aspetta di crescere di pari passo con l'espansione del settore che, rispetto a un tempo, non si rivolge più a un pubblico molto giovane, ma abbraccia anche videogiocatori di lungo corso che ora sono in età adulta. E che, per di più, si sta espandendo verso nuove geografie, mentre una volta era per lo più ancorato ai Paesi Occidentali.
Digital Bros, in tal senso, ha messo nel mirino l'espansione nel Far East, un mercato molto promettente. L'azienda punterà poi sulla propria Digital Bros Game Academy per allevare nuovi talenti e investirà sulla costituzione di nuovi team di sviluppo, come ha fatto di recente con il team milanese Supernova Games Studios. Tutto rientra nella strategia di sviluppare nuove proprietà intellettuali proprietarie attraverso partnership, collaborazioni e acquisizioni anche di studi esterni. La creazione di Supernova, infatti, si affianca alle recenti acquisizioni di studi internazionali come Dr Studios e InfinityPlus2.
DIGITAL BROS - Con il catalogo tutto suo aumenta il margine
Websim ne parla con il top management
Redazione20/10/2021 Ore 09:08
Sempre più nuovi sviluppatori e acquisizioni di proprietà intellettuale. Digital Bros, società italiana dei videogiochi quotata sul segmento Star della Borsa di Milano, intende sostenere in questo modo la crescita dimensionale a livello internazio
Websim ne parla con il top management
Sempre più nuovi sviluppatori e acquisizioni di proprietà intellettuale. Digital Bros, società italiana dei videogiochi quotata sul segmento Star della Borsa di Milano, intende sostenere in questo modo la crescita dimensionale a livello internazionale.
L'azienda, fondata nel 1989 dai fratelli Abramo e Raffaele Galante, ha iniziato la sua storia come distributore di videogiochi. Sotto il marchio Halifax ha portato nei negozi italiani titoli storici come Tomb Raider, Pro Evolution Soccer e Resident Evil. Dopodiché, nel 2006, arriva la svolta: la Digital Bros diventa anche sviluppatrice di videogiochi attraverso la sua controllata 505 Games. Una realtà che diventa internazionale con l'apertura di uffici in Francia, Germania, Spagna, Regno Unito e Stati Uniti.
"Oggi possiamo dire di occupare tutta la filiera dei videogame", racconta il cofondatore e ceo Raffaele Galante, "dalla produzione, alla distribuzione su tutti i canali possibili. In Italia, possiamo dire di essere l'unico editore che opera a livello globale".
Digital Bros ha mandato in archivio l'esercizio 2020-2021 con ricavi a quota 150,7 milioni di euro, in aumento dell'8,4% rispetto all'esercizio precedente. Cresce anche l'ebitda a quota 57,8 milioni (rispetto ai 34,7 milioni dell'anno prima). L'utile netto a quota 32 milioni di euro è più che raddoppiato, segnando una decisa accelerazione della redditività.
"L'aumento della marginalità è il frutto dell'accorciamento della catena distributiva, perché oggi il 90% del mercato è digitale", osserva Stefano Salbe, chief financial officer di Digital Bros, "una parte consistente del nostro lavoro è acquisire la proprietà intellettuale dei videogiochi, un investimento di lungo termine che ci mette nelle condizioni di continuare a guadagnare con i sequel dei videogiochi di maggior successo".
Nella libreria di Digital Bros ci sono titoli molto redditizi come per esempio Control, Death Stranding (entrambi con ricavi rispettivamente a 35,5 milioni e 31,2 milioni) e Assetto Corsa (18,5 milioni) per quanto riguarda il segmento premium games, ovvero i videogame che il giocatore paga al momento dell'acquisto. Poi c'è anche il mercato del free to play, in crescita a 10,7 milioni (+42,8%), che è composto da titoli che all'inizio sono gratuiti, ma poi il giocatore ha la possibilità di acquistare gadget o espansioni.
"In questo momento noi lavoriamo per costruire un catalogo di proprietà intellettuali tutto nostro", continua Galante, "questo ci permetterà di avere ricavi ricorrenti e risparmiare sul marketing con i sequel, che hanno una base di appassionati già definita. Per loro è prevedibile l'afflusso di ricavi e questo comporta una riduzione dei rischi legati al lancio di un titolo".
"Il nostro piano d'investimenti continuerà nei prossimi anni", assicura Salbe, "a tal fine abbiamo già 76 milioni di euro di impegni per future produzioni, che sono pari al 50% del nostro fatturato. E impiegheremo una parte degli utili per ampliare la nostra libreria che al momento conta di 22 proprietà intellettuali".
L'azienda si aspetta di crescere di pari passo con l'espansione del settore che, rispetto a un tempo, non si rivolge più a un pubblico molto giovane, ma abbraccia anche videogiocatori di lungo corso che ora sono in età adulta. E che, per di più, si sta espandendo verso nuove geografie, mentre una volta era per lo più ancorato ai Paesi Occidentali.
Digital Bros, in tal senso, ha messo nel mirino l'espansione nel Far East, un mercato molto promettente. L'azienda punterà poi sulla propria Digital Bros Game Academy per allevare nuovi talenti e investirà sulla costituzione di nuovi team di sviluppo, come ha fatto di recente con il team milanese Supernova Games Studios. Tutto rientra nella strategia di sviluppare nuove proprietà intellettuali proprietarie attraverso partnership, collaborazioni e acquisizioni anche di studi esterni. La creazione di Supernova, infatti, si affianca alle recenti acquisizioni di studi internazionali come Dr Studios e InfinityPlus2.
DIGITAL BROS - Con il catalogo tutto suo aumenta il margine