claudiuccio
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1) Era per scherzare, infatti c'è una facciona che ride di fianco...la tua descrizione di 'immobile sito alle pendici dell'Etna ad oltre 600 metri di altezza' mi ha fatto immediatamente pensare a Zafferana che, una volta sì e una no, rischia di essere sghirata dalla lava piuttosto che necessitare salvataggi a mezzo elicottero. E comunque, anche se fosse stato come avevo erroneamente immaginato, solitamente si fa finta di non vedere oppure si condona quindi sono assolutamente certo che l'immobile sia ora perfettamente in regola...cosa non applicabile al tuo caso perchè sono certo che sia un immobile progettato, costruito e urbanizzato in perfetta regola;
2) non capisco ma mi adeguo.
Il tuo cliente, per mio modo di vedere, è stato evidentemente negligente sia sotto il profilo pratico (normale manutenzione, cioè mantenimento) che formale (ha tranquillamente ignorato il problema, nè ha avvertito chi di dovere) e quindi non sarei molto certo di portare a casa un buon esito...cosa che peraltro avevi già notato
Tutto qua e chiedo scusa per la mia ignoranza negli interventi dovuta al fatto di essere la cosa più lontana esistente da un leguleio.
In bocca al lupo.
Visto che grazie al forum ho fatto un bel passo avanti nell'approfondimento del problema, quantomeno sotto il profilo tecnico, mi è venuta in mente un'ulteriore considerazione, anche se sconfina un po' di più nel campo legale.
Mi chiedo, cioè, se l'ar.1004 del codice civile, che stabilisce che le spese di ordinaria e straordinaria manutenzione competono rispettivamente all'usufruttuario ed al nudo proprietario, sia una norma applicabile solo nel caso di cessione a titolo oneroso del diritto dal proprietario all'usufruttuario, e, quindi, non nel caso di trasferimento dell'usufrutto per successione mortis causa, in cui il coniuge superstite diventa usufruttuario ed il figlio nudo proprietario.
In questo caso, infatti, non vedo perchè il nudo proprietario, che non riceve nessuna utilità dal bene, debba per di più farsi carico delle spese di straordinaria manutenzione.
E' vero che potrebbero farsi delle disquisizioni in merito al tempo dìi durata dell'usufrutto per trarne qualche criterio di riparto delle spese, però mi sembra che il principio da me esposto non dovrebbe essere intaccato.
Ne avete mai sentito parlare di questa mia elucubrazione?
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