distribuzione o accumulo?

Strano però, perché ad esempio io posso vendere le quote che mi servono di quello ad accumulo, però scelgo anche io quanto e quando prendere di rendimento e solo se mi servono.

voglio proprio vedere con che serenità vendi il tuo etf a -20% senza battere ciglio nel caso ti servisse disponibilità liquida.
Certo si può fare...ma allora il senso di scegliere l efficienza fiscale migliore, accollandosi il rischio di dover vendere in fase di ribasso dei mercati, che senso ha?
L efficienza fiscale è andata a farsi benedire...
Il portafoglio a distribuzione concentra l enfasi sul flusso cedolare, un po' come se affitti un immobile. Certo, ogni tanto ci sta che devi cambiare la caldaia all'inquilino o rifare il tetto, ma a te interessano le entrate periodiche.
Analogamente nel ptf a distribuzione ci stanno i crolli, ma a te interessano le entrate periodiche. A differenza dell'immobiliare però, sul lungo termine, il tuo capitale cresce di valore statisticamente.
Il crollo del mercato periodico, sta al rifacimento del tetto immobiliare.
Che l investimento salga o scenda...conta relativamente..a te interessano i dividendi...tanto quanto ben poco ti intetessa il valore di mercato dell'immobile, finche ti incassi i canoni.
Poi si, vendere un etf è tecnicamente semplice, ma non sempre emotivamente facile.
 
eh si 😫 e come dice il buon Buffett if you cannot control your emotions, you cannot control your money...

certamente é importante saper controllare le proprie emozioni, ma come scritto da altri, vendere in profondo rosso per guadagnare la liquiditá necessaria non é cosí emotivamente alla portata di tutti.. diciamo che l'approccio va commisurato alla propria persona..

nel mio caso, essendo una persona abbastanza impulsiva, preferisco improntare una strategia volta ad automatizzare tutto l'automatizzabile... credo che in tal caso decidere preventivamente che una parte del portafoglio "intoccabile" sará ad accumulo, ed un altra invece dedicata alla distribuzione, potrebbe essere un'idea da valutare :cool:
 
certamente é importante saper controllare le proprie emozioni, ma come scritto da altri, vendere in profondo rosso per guadagnare la liquiditá necessaria non é cosí emotivamente alla portata di tutti.. diciamo che l'approccio va commisurato alla propria persona..

nel mio caso, essendo una persona abbastanza impulsiva, preferisco improntare una strategia volta ad automatizzare tutto l'automatizzabile... credo che in tal caso decidere preventivamente che una parte del portafoglio "intoccabile" sará ad accumulo, ed un altra invece dedicata alla distribuzione, potrebbe essere un'idea da valutare :cool:

L'emotività (finanza comportamentale ) è alla base di tutto. E vale il 99% della riuscita di un investimento/progetto .

È inutile arrabattarsi su Isin,strategie (in)proponibili ,esotiche ,spaccarsi la testa su backtest(s) misure statistiche,conoscere i vantaggi del dca,risparmiare lo 0.0x% di ter ecc...se poi al primo rosso importante,ma anche no, liquidi tutto preso dalla strizza o cominci a mediare come il peggior giocatore compulsivo ... E magicamente ti riscopri un cassettista ,che nulla è che un sinonimo di incastrato a vita :D.
Se non hai le palle non ti salva nulla,che distribuisca o meno...e la prova la fai sul campo...:cool:

Poi ci sono quelli che aspettano il crollo per entrare... Sulla carta,poi si vedrà...

È troppo facile guardare oggi il passato (senza averlo vissuto davvero) e vedere quelle belle righe che risalgono e contare i dividendi che arrivano comunque a fare fiato o i numeri negativi che sono (stati) solo numeri...
 
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L'emotività (finanza comportamentale ) è alla base di tutto. E vale il 99% della riuscita di un investimento/progetto .

È inutile arrabattarsi su Isin,strategie (in)proponibili ,esotiche ,spaccarsi la testa su backtest(s) misure statistiche,conoscere i vantaggi del dca,risparmiare lo 0.0x% di ter ecc...se poi al primo rosso importante,ma anche no, liquidi tutto preso dalla strizza o cominci a mediare come il peggior giocatore compulsivo ... E magicamente ti riscopri un cassettista ,che nulla è che un sinonimo di incastrato a vita :D.
Se non hai le palle non ti salva nulla,che distribuisca o meno...e la prova la fai sul campo...:cool:

Poi ci sono quelli che aspettano il crollo per entrare... Sulla carta,poi si vedrà...

È troppo facile guardare oggi il passato (senza averlo vissuto davvero) e vedere quelle belle righe che risalgono e contare i dividendi che arrivano comunque a fare fiato o i numeri negativi che sono (stati) solo numeri...

Giusto!
e credo che orami si è scritto già troppo sull’argomento.
 
L'emotività (finanza comportamentale ) è alla base di tutto. E vale il 99% della riuscita di un investimento/progetto .

È inutile arrabattarsi su Isin,strategie (in)proponibili ,esotiche ,spaccarsi la testa su backtest(s) misure statistiche,conoscere i vantaggi del dca,risparmiare lo 0.0x% di ter ecc...se poi al primo rosso importante,ma anche no, liquidi tutto preso dalla strizza o cominci a mediare come il peggior giocatore compulsivo ... E magicamente ti riscopri un cassettista ,che nulla è che un sinonimo di incastrato a vita :D.
Se non hai le palle non ti salva nulla,che distribuisca o meno...e la prova la fai sul campo...:cool:

Poi ci sono quelli che aspettano il crollo per entrare... Sulla carta,poi si vedrà...

È troppo facile guardare oggi il passato (senza averlo vissuto davvero) e vedere quelle belle righe che risalgono e contare i dividendi che arrivano comunque a fare fiato o i numeri negativi che sono (stati) solo numeri...

condivido :cool:
 
Personalmente seguo la linea accumulo fino circa alla pensione, poi switcho tutto su distribuzione, per integrare la futura e magra pensione
 
Personalmente seguo la linea accumulo fino circa alla pensione, poi switcho tutto su distribuzione, per integrare la futura e magra pensione

Si però in questo modo al momento dello switch ti becchi una bella botta di tasse sul gain (sempre ipotizzando che sul lungo periodo ci sia gain)
 
Personalmente seguo la linea accumulo fino circa alla pensione, poi switcho tutto su distribuzione, per integrare la futura e magra pensione
Se l'obiettivo è la pensione, perché non un fondo pensione?
 
certamente é importante saper controllare le proprie emozioni, ma come scritto da altri, vendere in profondo rosso per guadagnare la liquiditá necessaria non é cosí emotivamente alla portata di tutti.. diciamo che l'approccio va commisurato alla propria persona..

nel mio caso, essendo una persona abbastanza impulsiva, preferisco improntare una strategia volta ad automatizzare tutto l'automatizzabile... credo che in tal caso decidere preventivamente che una parte del portafoglio "intoccabile" sará ad accumulo, ed un altra invece dedicata alla distribuzione, potrebbe essere un'idea da valutare :cool:

Io ho risolto con un 70 acc e 30 dist

Sto incrementando passo passo sia il tesoretto che il tenore di vita. Sto pian piano passando tutto sul ptf lazy. Ad un determinato threshold passo anche l'accumulo alla distribuzione tranne un 10 rimanente in oro.
 
Se l'obiettivo è la pensione, perché non un fondo pensione?

È vero, però se facessi a distribuzione da subito mi beccherei la tassa ad ogni dividendo/cedola e mi perderei l'interesse composto.
 
Io ho risolto con un 70 acc e 30 dist

Sto incrementando passo passo sia il tesoretto che il tenore di vita. Sto pian piano passando tutto sul ptf lazy. Ad un determinato threshold passo anche l'accumulo alla distribuzione tranne un 10 rimanente in oro.

Mi sembra una buona strategia
 
È vero, però se facessi a distribuzione da subito mi beccherei la tassa ad ogni dividendo/cedola e mi perderei l'interesse composto.

Vero, però tieni conto che reinvestendo i dividendi abbassi progressivamente il PMC, quindi vai ad abbassare la mazzata che pagheresti dopo un lungo termine (e speriamo molto redditizio) dell' investimento ad accumulazione dove hai il pmc di (ipotizzo) 20 anni prima. Di fatto senza perdere l'interesse composto.
 
Francamente mi sembra che la questione non sussiste.
Si legge ovunque che è sensato tenere da 6 mesi a 1 anno di liquidità per imprevisti. Pertanto è sufficiente regolare questa cifra di conseguenza per migliorare il proprio tenore di vita senza dover incappare in vendite in un momenti critici.
A mio avviso l'unica motivazione è psicologica, le altre sono illusioni :D
 
Ciao a tutti, ho letto tutti i topic sull'argomento e sembra chiaro che l'accumulo vinca sempre.
Questo vale anche quando con i dividendi vuoi viverci?
Supponiamo che ci sia una persona senza pensione né alcun tipo di reddito, con 1.000.000 di euro in banca. Supponiamo sempre che questa persona sia costretta ad investire tutto su un ETF azionario.
Dovrà scegliere la versione ad accumulo (disinvestendo periodicamente le quote che gli servono per vivere), oppure la versione a distribuzione (usando per le spese di vita i dividendi che riceve)?
Qual è la strategia più efficiente, ovvero che garantirà una maggiore preservazione del capitale?
 
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