certenotti
too careful to fail
- Registrato
- 26/8/10
- Messaggi
- 2.991
- Punti reazioni
- 270
Sperando di poter tornare a parlare dell'argomento che ha ispirato questa discussione, cioè il rendimento reale dei bond, riporto anch'io il link a un articolo della newsletter 'Bondreali' sul tema. http://www.google.it/url?q=http://w...wQFjAD&usg=AFQjCNFareoPvFDWhFTIT692MaBxa4C-Kg
Siegel Jeremy, “Rendimenti finanziari e strategie d’investimento”, 2003, il Mulino
"Come ricordato in Siegel (2003), l’incapacità dei titoli nominali di proteggere i capitali dall’inflazione, li rende inadatti alla costruzione di un portafoglio per il lungo termine".
Shen Pu, “Benefits and limitations of inflation indexed Treasury bond”, Federal Reserve Bank of Kansas City, 1995
"In Shen (1995) si evidenzia che il vantaggio dell’indicizzazione all’inflazione è maggiore per i titoli a lungo termine rispetto a quelli a breve periodo, visto che è solo nel lungo periodo che il rischio di inflazione è significativo. Nel breve termine infatti l’inflazione è più facile da prevedere. Inoltre variazioni dell’inflazione hanno un maggior effetto sui titoli nominali a lungo termine più che su quelli di breve periodo, per cui gli investitori dovrebbero preferire titoli indicizzati all’inflazione a lungo termine.
I bond indicizzati hanno una duration maggiore dei bond nominali con la stessa scadenza. Shen (1995) fa notare come la duration rappresenti il rischio di prezzo dovuto a variazioni dei tassi di interesse nei bond nominali. Il prezzo però dei bond indicizzati non varia se il cambiamento dei tassi nominali è dovuto ad una variazioni dell’inflazione. Dunque il rischio di prezzo per i bond indicizzati è causato dai movimenti del tasso reale: tale rischio peraltro può essere eliminato tenendo i bond fino alla scadenza.
In generale inoltre il rischio prezzo di un bond indicizzato è più basso di quello di un bond nominale. Dunque i bond indicizzati all’inflazione hanno un rischio, inteso come deviazione standard dei rendimenti, minore di quello dei titoli a tasso fisso di pari duration. Questo accade perché la volatilità dei titoli nominali è dovuta maggiormente alle aspettative d’inflazione e in minor parte ai cambiamenti del tasso reale. La volatilità dei titoli reali al contrario è dovuta solamente ai movimenti del tasso di interesse reale, che è meno volatile del tasso di interesse nominale."
infatti il 37 fisso andrebbe considerato per la duration ...
allora dal 6-6-2011 -inizio del crollo generalizzato di tutti i tds
al 7-11-2011 minimo raggiunto da ambedue - 35i e 37fisso -
il 37 ha perso 20 figure e il 35 "solo" 36