Don Poggi e le pedomerendine

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Scandalo pedofilia nella Curia romana Denunciati nove prelati, tre indagati - Corriere Roma
minori SCELTI da un ex carabiniere, dal direttore di una piccola agenzia e da un contabile
Scandalo pedofilia nella Curia romana
Denunciati nove prelati, tre indagati
L'ex sacerdote Poggi: «Vero giro di prostituzione». Il religioso sospeso a divinis parla di incontri nelle chiese della periferia di Roma Nord per 150-500 euro
ROMA - L'8 marzo scorso don Patrizio Poggi si accomoda in un ufficio dei carabinieri del Noe (Nucleo per la tutela dell'ambiente) e inizia il proprio racconto. Senza alcun giro di parole, dichiarando in premessa di essere stato condannato a cinque anni di reclusione (ma la condanna in primo grado, nel 1999, era stata più pesante: 8 anni) per violenza sessuale nei confronti di minori, l'ex parroco del San Filippo Neri di Roma assicura di aver sentito «il dovere di tutelare la Santa Chiesa e la comunità cristiana». Quasi una chiamata della propria coscienza «essendo a conoscenza di gravi fatti che ne minacciano l'integrità e le normative canoniche e penali».


La chiesa di San Filippo Neri sulla Cassia Con lui, durante il dettagliato racconto che chiama in causa per nome e cognome nove prelati, sono presenti altri due religiosi (uno dei quali andrà via prima della fine per impegni personali) che in qualche modo garantiscono sulla sua «serietà». È a conoscenza, spiega, di un circuito di prostituzione giovanile/minorile a beneficio di monsignori e parroci romani. Nulla di improvvisato e spontaneo, bensì un giro organizzato e gestito con metodo da una sorta di mediatore. Un ex carabiniere (di cui Poggi fa il nome e che sarebbe iscritto sul registro degli indagati) promuove «incontri e attività legate alla prostituzione maschile e in particolare minorile» per alcuni religiosi. Semplici parroci, ma anche alti prelati. Seguono i nomi.

Come avviene il reclutamento si legge più avanti: l'ex carabiniere, dice Poggi, «li incontra e li seleziona all'interno e nei pressi del "Twink" di via Giolitti, adiacente alla stazione Termini». Seduto su un'auto con un provvidenziale contrassegno «Emergenza sangue», l'ex carabiniere sosta ai lati della via e seleziona i ragazzi, in primis con gli occhi. Il procacciatore lavora in pool. Oltre a lui c'è il direttore di una piccola agenzia che recluta testimonial di spot «attratti dalla falsa attività di modelli o attori formalmente proposta» e un personaggio che «svolge attività di contabile in nero per la parrocchia di San Filippo Neri» da cui lo stesso Poggi, per inciso, proviene.

I tre «selezionatori» hanno già lavorato assieme «realizzando un programma denominato "Belli e Dannati"» ad uso, evidentemente dello stesso mercato. Volutamente meticoloso, don Poggi testimonia di incontri sessuali nelle chiese alla periferia romana con giovani dell'est Europa ed è in grado di fare i nomi di parroci che pagano abitualmente «per prestazioni dei minori», quantificandone perfino le cifre. Somme «fra i 150 e i 500 euro» alla volta dice.

Don Poggi regala al Noe ulteriori spunti investigativi. L'ex carabiniere? Non solo seleziona i giovani destinati all'entourage della Curia, ma è anche «coinvolto nel commercio clandestino di ostie consacrate, acquistate da aderenti a sette sataniche». Dettaglio di sapore un po' gotico del quale dovranno occuparsi gli investigatori coordinati dal procuratore aggiunto Maria Monteleone.

Il magistrato ha già iscritto tre persone sul registro degli indagati, ma nessuna risulta essere un sacerdote. A don Poggi resta il tempo per una confidenza penosa: «Essendo seminarista presso il seminario minore di Firenze ho subìto vari atti di molestie da parte dell'allora rettore». La parrocchia, dice «aveva tra i suoi fedeli anche i noti Pietro Pacciani e Mario Vanni». Il mostro di Firenze e il suo compagno di merende. Un riferimento tanto suggestivo quanto difficile da riscontrare. L'uno e l'altro sono morti da tempo.

Ilaria Sacchettoni
26 giugno 2013 (modifica il 27 giugno 2013)





... opppplà ... che velocità ....





Denunciato per calunnia don Poggi «svelò» presunti casi di pedofilia in Curia - Corriere Roma
AVEVA RACCONTATO DI monsignori e parroci cOINVOLTI CON MINORI
Denunciato per calunnia don Poggi
«svelò» presunti casi di pedofilia in Curia
A suo dire, ben 9 prelati erano coinvolti in incontri in chiese periferiche: «Racconto dettato da risentimento»
ROMA - Arrestato per calunnia il sacerdote sospeso a divinis che aveva denunciato un presunto scandalo pedofilia nella Curia Romana. Don Patrizio Poggi, aveva denunciato ai carabinieri di Roma quella che a suo dire era «un'organizzazione criminale dedita a reclutare ragazzi, anche minorenni, per farli prostituire» con esponenti del clero romano. Le indagini dei carabinieri del Nucleo investigativo di Roma hanno tuttavia «dimostrato come Poggi abbia concepito e attuato un piano calunnioso, prospettando circostanze non veritiere o, comunque, basate su mere dicerie», «in quanto animato da risentimento per motivazioni personali nei confronti di alcuni dei prelati da lui accusati di fruire di prestazioni sessuali omosessuali a pagamento con minorenni». Da qui l'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip di Roma Aldo Morgigni, su richiesta del Procuratore Aggiunto Maria Monteleone.



La chiesa di San Filippo Neri sulla Cassia LA CONDANNA PER ABUSI - Il risentimento di Poggi sarebbe legato alle sue personali vicende giudiziarie e alla sua sospensione dal sacerdozio in seguito a casi di pedofilia - questi sì provati - in cui era stato coinvolto negli Anni Novanta. Ai carabinieri del Noe (Nucleo per la tutela dell'ambiente) aveva egli stesso premesso di essere stato condannato a 5 anni di reclusione (ma la condanna in primo grado, nel 1999, era stata più pesante: 8 anni) per violenza sessuale nei confronti di minori, l'ex parroco del San Filippo Neri di Roma assicura di aver sentito «il dovere di tutelare la Santa Chiesa e la comunità cristiana».

INCONTRI SESSUALI PER 150 EURO - Nell'accusare ben 9 prelati della Curia lìex sacerdote aveva parlato di incontri nelle chiese della periferia di Roma Nord per 150-500 euro organizzati, a beneficio di monsignori e parroci romani, da un ex carabiniere. Tutte invenzioni secondo i militari dell'Arma. Per dar forza alle sue dichiarazioni e giustificare i comportamenti deviati che gli erano costati il carcere, infine, don Poggiaveva aggiunto anche una penosa confidenza: «Essendo seminarista presso il seminario minore di Firenze, subii vari atti di molestie da parte dell'allora rettore».

Redazione Online Roma
28 giugno 2013 | 16:10
 
avete capito ora anche a cosa servono le grandi masse migratorie e questo è niente aggiungete che quelle bestie fanno anche sacrifici umani e mi fermo qui :yes:
 
a papa francesco manca un polmone e sa che deve stare attento alle broncopolminiti alla sua età, ma gli spifferi sono ovunque anche a casa santa marta
il ratzi invece s'è messo in disparte da solo, dopo aver fatto quello che poteva
e poi piazza san pietro c'ha la pigna dell'ipoteca dal '500



Vaticano/ Don Poggi: Ratzinger mi aveva "riabilitato". Rumors: telefoni bollenti in Vaticano - Affaritaliani.it

Vaticano/ Don Poggi: Ratzinger mi aveva "riabilitato". Rumors: telefoni bollenti in Vaticano

Giovedì, 27 giugno 2013 - 08:27:00




IL VIDEO: "Scandalo gay", scuse dal Sudamerica al Papa



di Antonino D'Anna

Che cosa sta succedendo in Vaticano? È bufera Oltretevere dopo la denuncia presentata da don Patrizio Poggi, parroco romano già finito in carcere alla fine degli anni '90 per abusi su adolescenti e che ora indica alcuni sacerdoti come clienti parte di un giro di omoprostituzione. Così è possibile leggere sulla denuncia, 5 pagine fitte fitte mostrate il 25 giugno scorso dal Tg di La7. Non è tutto: dalle pagine della denuncia emerge che il sacerdote, sospeso "a divinis" nel 2010, era stato "perdonato" da Benedetto XVI. Il Papa emerito, cioè - stando a quanto detto da Poggi - nel 2011 aveva accolto il ricorso presentato dal prete contro il provvedimento che lo sospendeva e Joseph Ratzinger gli aveva accordato la "Restitutio ad integrum", cioè la possibilità di tornare a esercitare il ministero sacerdotale. La questione è ancora pendente presso la Congregazione per la Dottrina della Fede, alla quale Ratzinger aveva rinviato don Poggi per l'esecuzione della decisione papale.

CHI HA SCORTATO DON POGGI- Ma quello che viene sottolineato dai più Oltretevere è la presenza nella caserma del NOE di Roma dove don Poggi si è recato a denunciare l'8 marzo scorso, è la presenza al suo fianco di un personaggio vaticano importante. Molto importante. Nella denuncia è possibile leggere che: “Sono presenti altresì Don. Poggi Patrizio in oggetto meglio generalizzato (omissis), si dà atto che sono presenti anche i don Valentini Marco (omissis), (vicario parrocchiale presso parrocchia Sant'Andrea Avellino a Roma, e il Monsignor Lorusso Luca (omissis) (consigliere della Santa Sede, e consigliere di Nunziatura apostolica in Italia e San Marino), (…). si da atto che il Lorusso Luca Dichiara di aver presentato a questo ufficio il sig. Poggi Patrizio conoscendone la serietà ed essendo il suo avv. Canonico nel procedimento “Restitutio in Integrum” (riabilitazione) presso la congregazione della dottrina della fede dal mese di luglio 2011 alla data odierna”. Alt: Lorusso monsignor Luca, per dirla come in un film “poliziottesco” con Maurizio Merli, non è uno qualunque. Monsignor Lorusso è il consigliere di monsignor Adriano Bernardini, il Nunzio Apostolico (cioè l'ambasciatore vaticano) in Italia. Una posizione di altissimo prestigio, importante, con una carriera – dicono ad Affaritaliani – che permetterebbe agevolmente a Lorusso di essere ben presto promosso Nunzio. Attenzione: il Nunzio in Italia è un buon amico di Papa Francesco, visto che dal 2003 al 2011 è stato Nunzio Apostolico in Argentina.

GLI ACCUSATI DA POGGI- Che cosa fa Poggi davanti ai carabinieri è noto. Dice di conoscere un ex carabiniere che così definisce dicendo di essere a conoscenza del fatto che egli: “è un organizzatore e promotore di incontri e attività legate alla prostituzione maschile e in particolare minorile attraverso la quale reperisce soggetti anche minori che introduce in Italia e che mette a disposizione di clienti tra i quali conosco sacerdoti quali (omissis)". Seguono i nomi.

I CHIACCHIERATI- Se nel caso dei nomi precedenti don Poggi dice di conoscere questi sacerdoti come clienti, le cose cambiano nel secondo elenco. Già, perché il 6 giugno scorso Poggi ha consegnato “spontaneamente a quest'ufficio (sempre il NOE, N.d.R.) nr. 1 CD Rom, e dichiara quanto segue: Cartella denominata 2012-08 (…) foto fatte da me e da (…) nel periodo che va dall'agosto 2012 al febbraio 2013, relative al luogo ove si erge la chiesetta di San Lauro; Cartella denominata 2012-09 (…)”. Pare di capire - forse - che don Poggi si è trasformato in investigatore privato, visto che ha documentato qualcosa. Che cosa? Degli incontri particolari? Non è dato sapere, questo ovviamente lo sanno gli inquirenti. Dentro il CD però c'è una: “Cartella denominata “Preti” In questa cartella vi sono 4 cartelle contenenti foto relative a sacerdoti e ad un vescovo che nell'ambiente ecclesiastico si vocifera che abbiano tendenze e frequentazioni omosessuali e in taluni casi anche con minori di anni 18 specie se prostituti". Tra di essi un nome molto noto.

(Segue: don Poggi aveva ottenuto da Ratzinger la "restitutio ad integrum" per tornare a svolgere il suo ministero, ma la Congregazione per la Dottrina della Fede non aveva concluso il procedimento... rumors: telefoni bollenti in Vaticano e una domanda: perché Lorusso si è presentato con Poggi?)
POGGI, PERDONATO DA RATZINGER. MA...- Ma che vita fa don Poggi? Ecco che cosa dice ai carabinieri: “Attualmente sono sospeso 'a Divinis' con provvedimento canonico del 13.01.2010 a cui ho fatto appello al Santo Padre nelle date 08.01.2011 e 08.04.2011 e sono assistito da Mons. Lorusso quale avv. Procuratore Canonico. In data 21.05.2011 la congregazione della dottrina della Fede accogliendo la decisione del santo Padre Benedetto XVI disponeva la 'Restitutio ad Integrum' inviandone per l'esecuzione alla congregazione per la dottrina della fede. Allo stato attuale la congregazione non ha dato esecuzione all'ordine del Santo Padre. Non svolgo attività lavorativa e al mio sostentamento provvedono alcuni miei confratelli sacerdoti, tra i quali Mons. Lorusso, don Marco qui presenti e alcuni miei amici”.

CORNETTE BOLLENTI OLTRETEVERE- Quello che in molti si chiedono è come mai un personaggio come monsignor Lorusso – carriera specchiata e in odore di promozione, dicono ad Affaritaliani - abbia deciso di esporsi in questo modo, in un caso e con accuse così circostanziate come queste. Un caso così delicato che ha spinto il cardinal Vallini, ieri, ad alzare la voce e ricordando che i sacerdoti accusati da don Poggi si riservano qualsiasi azione legale per tutelarsi. Ad Affaritaliani c'è chi ha detto che alcuni nomi sarebbero completamente falsi, messi lì non si sa perché da Poggi: su questo valuteranno gli inquirenti, ovvio. Ma Oltretevere c'è chi dice che questo sia solo l'inizio e si parla di una potenziale “caccia alle streghe” anche per “chi non è venuto fuori, ma è chiacchierato da sempre e che Poggi non conosceva”. Si parla adesso di telefoni roventi in Vaticano, con inviti a vedersi fuori dai Sacri Palazzi per discutere e confrontarsi. Qualcuno si spinge a ipotizzare una conversazione tra Vallini e il Nunzio, monsignor Bernardini ma, ripetiamo, è solo un'ipotesi. C'è di mezzo la voglia di pulizia invocata da Papa Francesco? Evidentemente no, visto che la denunzia è maturata in piena epoca Ratzinger ed è esplosa il 6 marzo scorso con la sua presentazione. Che poi arrivi ai giornali a due-tre giorni dalle possibili dimissioni di Tarcisio Bertone dalla carica di Segretario di Stato è un altra potenziale coincidenza che viene fatta osservare. Siamo davanti ad una guerra tra bande come quella che ha opposto nell'amaro 2012 di Vatileaks Cei e Segreteria di Stato, o stavolta è tutto giocato oltre il Portone di Bronzo? Le prossime ore sapranno aggiungere nuovi elementi.
 
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