Donamda Sul Sistema Dichiarativo

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scarpelli

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PER VOLTAIRE Donamda Sul Sistema Dichiarativo

vorrei sapere se possedendo azioni americane e azioni dell' area euro e quindi anche italiane come mi devo comportare con eventuali stacchi di dividendo, sono anche queste gia' tassate alla fonte come per quelle italiane ?
un grazie in anticipo a chi mi rispondera'
 
Ultima modifica:
ahimè no

il sitema, per l'ultimo anno, è piuttosto complesso. Nel senso che deve compilare il D3 del 730 e l' F8, per avere il recupero del credito pagato all' estero. Non solo , nel caso di più certificazioni di utili occorrono più modelli, pari al numero di certificati rilasciati:( . Quindi praticamente devi presentare più copie del 730/2
 
Re: ahimè no

Scritto da redon
il sitema, per l'ultimo anno, è piuttosto complesso. Nel senso che deve compilare il D3 del 730 e l' F8, per avere il recupero del credito pagato all' estero. Non solo , nel caso di più certificazioni di utili occorrono più modelli, pari al numero di certificati rilasciati:( . Quindi praticamente devi presentare più copie del 730/2

perche' dall' anno prossimo come mi devo comportare?
 
Perché dal 1 gennaio 2004 i dividendi stranieri si incassano con ritenuta del 12.5% secco.
 
Scritto da Voltaire
Perché dal 1 gennaio 2004 i dividendi stranieri si incassano con ritenuta del 12.5% secco.
Scusa ma così era fino all'anno scorso... a partire dai dividendi pagati nel 2003 -e quindi dalla denuncia 2004- sembra che il 12,5% sia in ACCONTO, e non a titolo definitivo, ... secco

:rolleyes: :confused: :angry:

da quest'anno ritorna secco, a titolo definitivo??

adesso la confusione credo sia al massimo :yes:

... ma forse sono ottimista :D
 
we are in bad need ...
Voltaire ... svp :p
 
Scritto da Voltaire
Perché dal 1 gennaio 2004 i dividendi stranieri si incassano con ritenuta del 12.5% secco.
e la doppia imposizione? chi ha dato ha dato?

e per i dividendi esteri incassati nel 2003 tramite intermediario autorizzato (STM p.es.) che si fa?
si lascia perdere il recupero della doppia imposizione ... ma il 12,5% è solo a titolo di acconto? quindi si devono denunciare in ogni caso?
 
Re: ...

Scritto da redon
http://www.freeforumzone.com/viewforum.aspx?f=31239
nella cartella documenti, vi ho fatto un'analisi. Per registrati:)
dovrebbe essere questa :rolleyes:
scusa se ho fatto copia-incolla

e ... GRAZIE a nome di tanti OK! OK!

Regime dei dividendi nella modello fiscale 730/2004

La riforma tributaria ha comportato un mutamento nel regime di tassazione dei dividendi percepiti dalle persone fisiche che detengano partecipazioni non qualificate a partire dal periodo di imposta avente data 1 gennaio 2004. Più precisamente, a decorrere dalla data indicata, l'erogazione di utili da parte di soggetti di impresa sarà tassata con un regime di ritenuta a titolo di imposta con rivalsa obbligatoria pari a 12,5% per quanto inerisce soci che non siano imprenditori (quindi qualsiasi investitore persona fisica).
Tale regime si applicherà pure ai dividendi esteri, che verranno assoggettati ad una ritenuta a titolo di imposta dello stesso ammontare, che però sarà applicata al netto dello imposte pagate nello Stato estero: né consegue che, a differenza di quanto avvenuto fino al 31 dicembre 2003 , la base imponibile sulla quale l'intermediario finanziario applicherà l'aliquota del 12,5% sarà data dall' utile netto effettivamente accreditato in Italia.
Questo costituisce un indubbio vantaggio fiscale per situazioni reddituali medio alte; si considerino i seguente esempi:
a) aliquota = 33%
1) regime ante riforma
utile distribuito = 1000
ritenuta estera convenzionale = 15% e quindi 150
utile riscosso dall'intermediario = 850
ritenuta di acconto in Italia = 125 (12,5%)
utile percepito = 725
utile imponibile (si è detto che si applicava sull'utile lordo) = 1000
imposta lorda = 330 (33%)
recupero credito di imposta = 150 (15% di 1000)
scomputo ritenuta di acconto = 125
imposta dovuta = 55 cioè [330 - (150 + 125)]
dividendo netto = 670
2) regime post riforma
utile distribuito = 1000
ritenuta convenzionale estera = 15% e quindi 150
utile riscosso dall'intermediario = 850
ritenuta in Italia (a titolo di imposta) = 106,25 (applicata su utile netto come detto)




utile netto percepito (dividendo netto) = 743,75
Vediamo invece cosa accadrebbe con una aliquota marginale del 23%:
b) aliquota 23%
1) regime ante riforma
utile distribuito = 1000
ritenuta convenzionale estera = 150
utile riscosso dall'intermediario = 850
ritenuta di acconto = 125
utile percepito dal contribuente = 750
utile imponibile = 1000
imposta lorda = 230
recupero credito di imposta = 150
scomputo ritenuta di acconto = 125
imposta dovuta = - 45 cioè credito [230 - (150+ 125)]
dividendo netto = 770 [725 - (-45)]
2) regime post riforma
dividendo netto = 743,75
Come risulta dall'esempio citato, la riforma è fiscalmente penalizzante per i redditi bassi. Questo, almeno teoricamente, è tanto più penalizzante, laddove si consideri che mentre per gli utili nazionali, già prima si applicava la ritenuta al 12,5%, salvo l'opzione del regime della dichiarazione, per gli utili prodotti all'estero il regime della dichiarazione era esclusivo.
Tale riforma assume a mio avviso i connotati dell' incostituzionalità, non solo per l'esclusività del regime che prescinde dalla capacità contributiva, ma anche perché nelle more dell'applicazione della nuova disciplina, non è contemplata una "clausola di salvaguardia" a beneficio di coloro che a seguito della mutata disciplina si troveranno a corrispondere imposte più elevate a fronte di un reddito sicuramente non alto.

Come citato, la normativa fiscale riformata vale per questo periodo di imposta e pertanto per l'anno 2003, al quale si riferisce il modello 730/2004, valgono ancora le norme previdenti.

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Il problema dunque resta per i dividendi esteri incassati nel 2003 in regime amministrato: ho letto che per tale anno il 12,5% è applicato a titolo di acconto, e quindi la dichiarazione sarebbe obbligatoria.
 
Scritto da euge
Il problema dunque resta per i dividendi esteri incassati nel 2003 in regime amministrato: ho letto che per tale anno il 12,5% è applicato a titolo di acconto, e quindi la dichiarazione sarebbe obbligatoria.


Sì, con contestuale recupero della doppia imposizione.
 
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