Draghi a gamba tesa su Mps: non emetta nuovo debito entri lo Stato

ceck78

Omnis homo mendax
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Draghi a gamba tesa su Mps. La Banca centrale europea entra nel vivo del salvataggio del Monte dei Paschi da parte del Tesoro, consigliando a Via XX Settembre di entrare nel capitale della banca piuttosto che farle emettere nuovo debito per pagare gli interessi dei Monti bond. Inoltre avverte che l'emissione di nuovi strumenti finanziari potrebbe comportare ulteriori difficoltà.

Il parere legale della Bce, che si appresta a diventare il principale organo di vigilanza anche sulle banche italiane, riguarda il decreto legge varato dal governo italiano questo mese. La normativa autorizza il ministero a sottoscrivere degli strumenti ibridi fino a 3,9 miliardi.
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Banche statalizzate ? :mmmm:

Per l'ilva e la fiat nessun consiglio ? :mmmm:
 
drago draghetto
parampampero
chi ci capisce è bravo
l'europa ormai è un covo di pazzi :D:D:D
 
tutti guardate MPS... eheheheheheh ma nessuno guarda la CDP...... o Fondo della stessa cosa stanno combinando.... mentre ti distraggono i movimenti sono vivaci sul controllo strategico d'italia...... altro che CUCCIA e mediobanca 30 anni fa..........

Che l'operazione fosse delicata era chiaro. La Banca d'Italia trasferirà il suo pacchetto del 4,5% nelle Generali al Fondo Strategico Italiano della Cassa Depositi e Prestiti. Ma per accogliere la partecipazione nel suo portafoglio, Fsi ha dovuto accettare una serie di imposizioni da parte di Via Nazionale, anche considerando che la stessa Banca d'Italia entrerà nel capitale del Fondo.Il principale vincolo che sarà posto in capo al veicolo della Cassa Depositi e Prestiti, riguarderà l'eventuale acquisto di altre partecipazioni bancarie o assicurative. In pratica non potrà quasi più farne.

Secondo gli accordi sottoscritti, infatti, a Fsi sarà vietato comprare pacchetti azionari in istituti di credito o compagnie, se il valore è superiore a 500 milioni, al 10% dell'attivo patrimoniale del Fondo o al 5% del capitale del soggetto vigilato. Il punto è importante. La Banca d'Italia, che già vigila sugli istituti di credito, dal primo gennaio prossimo con la nascita dell'Ivass, assumerà il controllo anche delle assicurazioni. Ragion per cui ha deciso di vendere la partecipazione nelle Generali. Consentire al Fondo Strategico di acquisire quote in altre banche o compagnie, rischierebbe di ricreare tramite la Cassa quello stesso conflitto.

C'è anche un altro punto pensato molto probabilmente per disinnescare anche gli altri residui del potenziale conflitto di interessi. Il Fondo non manterrà per molto tempo nel suo portafoglio la quota nelle Generali. Entro la fine del 2015, in modo ordinato e passando per il mercato, la partecipazione sarà venduta. L'operazione, insomma, è stata strutturata per evitare che la Banca d'Italia dovesse mettere sul mercato immediatamente le azioni con rischi sugli assetti del gruppo assicurativo. Ad aprile scadono i vertici della compagnia e nel mezzo ci sono le elezioni politiche. Il momento migliore per eventuali assalti di rider. Anche considerando che presto sul mercato dovrà finire anche la quota dell'1% detenuta da Unipol-Fonsai e un altro 3% circa che dovrebbe vendere Mediobanca per i nuovi requisiti patrimoniali. Così strutturata, insomma, l'operazione sembra di "sistema".

Tecnicamente cosa accadrà? Banca d'Italia conferirà la sua partecipazione al valore medio di mercato degli ultimi sei mesi, così come previsto dal codice civile. Secondo le stime il valore di conferimento sarà di circa 766 milioni di euro. Fsi farà un aumento di capitale con esclusione del diritto di opzione che permetterà l'ingresso di Via Nazionale nel suo capitale con una quota stimata in circa il 20%. La ricapitalizzazione prevede, poi, una tranche riservata all'attuale socio unico del Fondo, la Cassa Depositi e Prestiti che, probabilmente tramite Fintecna, parteciperà all'aumento con 2,2 miliardi. A valle dell'operazione il capitale di Fsi dovrebbe arrivare a circa 5 miliardi a fronte dei 7 miliardi di target.

Le azioni della Banca d'Italia saranno in parte ordinarie e in parte privilegiate. Queste ultime serviranno a permettere a Via Nazionale di incassare l'eventuale plusvalenza della vendita del pacchetto Generali. Finita la dismissione questi titoli saranno rimborsati dal Fondo all'istituto centrale. Nelle mani di Palazzo Koch rimarranno solo le azioni ordinarie, che potranno essere liberamente cedute.

Il governatore Ignazio Visco, poi, oltre a sottoscrivere l'accordo, ha anche inviato una lettera alla Cassa e al Fondo per dettare le linee che dovranno essere seguite nella gestione della partecipazione in Generali. Il voto è, si legge nel testo, è di norma espresso a favore della lista di minoranza presentata da qualificati gruppi di investitori istituzionali, con l'obiettivo di migliorare la governance societaria favorendo l'attività di controllo che questi soggetti possono esercitare. I candidati debbono comunque rispondere ad adeguati requisiti di indipendenza, onorabilità e professionalità.

Inoltre, spiega la missiva, la valutazione delle politiche generali di remunerazione e delle proposte di compensi specifici per il management si deve ispirare a criteri di ragionevolezza degli emolumenti e della loro crescita nel tempo, con particolare attenzione al collegamento tra compensi e risultati aziendali effettivi.Per quanto riguarda le proposte relative ai piani di stock option e agli altri meccanismi di incentivazione azionaria, continua la lettera, saranno valutati favorevolmente i piani che: prevedano forme di parametrazione a risultati aziendali oggettivi, di immediata valutazione, chiaramente imputabili all’operato del management nonché duraturi e coerenti con le strategie di lungo periodo; risultino di entità complessivamente congrua, tenuto conto anche di quelli già deliberati, e siano compatibili con un equilibrato rapporto tra la retribuzione globale e la componente variabile. E, infine, non siano difformi dalle migliori pratiche seguite in questo campo a livello sia italiano sia europeo, con particolare riferimento al settore assicurativo.

fonte HuffPost
 
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