Ucraina: una democrazia che stava per cancellare i contratti di lavoro
Da mesi ormai sentiamo ripetere che in Ucraina si scontrano democrazia e dittatura. Ma qual è il grado di democrazia di un paese che viola gli standard internazionali in materia di lavoro, vuol abolire i contratti collettivi e
de facto non riconosce le organizzazioni sindacali?
L’Ucraina – sempre secondo l’OIL –L'Organizzazione Internazionale del Lavoro-
è il paese con le retribuzioni e le pensioni più basse d’Europa (rispettivamente 420 e 110 dollari mensili), una forte emigrazione alla ricerca di lavoro e
un tasso di lavoro nero tra il 15% e il 21% (
OIL051120). La miseria diffusa alimenta, tra l’altro, un ampio ricorso al lavoro minorile: incrociando i dati dell’OIL e dell’Unesco
il Dipartimento del Lavoro americano conclude che
il 9,7% dei bambini tra i 5 e i 14 anni (circa 385.000) lavora, in particolare nelle attività agricole (97%), mentre il 12% degli studenti tra i 7 e i 14 anni studia e lavora. Tra le forme di sfruttamento più odiose c’è
l’utilizzo di bambini nelle miniere di ambra e di carbone e persino nel settore della pornografia e dell’accattonaggio organizzato. Un reportage del National Geographic sulle miniere illegali della Polesia, nella parte nordoccidentale del paese al confine con la Bielorussia descrive “donne e bambini di sette anni incaricati di pulire i minerali che raggiungono la superficie del suolo venendo su dal pozzo”.