E' esplosa l'estate: mediterranea (ma non solo)

"...ci vorrebbe il mare su questo cemento
ci vorrebbe il sole col suo oro e col suo argento
e per questo amore figlio di un'estate
ci vorrebbe il sale per guarire le ferite
dei sorrisi bianchi fra le labbra rosa
a contare stelle mentre il cielo si riposa.
.....
Ci vorrebbe un mare dove naufragare
come quelle strane storie di delfini che
vanno a riva per morir vicini e non si sa perchè ..
..."





"...Je connais des bateaux qui oublient de partir
Ils ont peur de la mer à force de vieillir
Et les vagues jamais ne les ont emportés
leur voyage est fini avant de commencer [....]

Je connais des bateaux qui n’ont jamais fini
de partir encore chaque jour de leur vie
Et qui ne craignent pas parfois de s’élancer
Côte à côte en avant au risque de sombrer

Je connais des bateaux qui reviennent au port
lacérés de partout
mais plus braves et plus forts
Je connais des bateaux débordants de soleil
Quand ils ont partagé des années de merveilles ...."



(J. Brel)

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Casette colorate, murales, maioliche e frasi d’autore sulle pareti esterne. Sembrano architetture di Gaudi e colori di Barcelona, invece ci troviamo in Sicilia, nel pittoresco Borgo Parrini, piccola frazione di Partinico a pochi chilometri da Palermo: uno dei più colorati d’Italia.

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Il Borgo Parrini nacque nel Cinquecento, fondato dai Gesuiti da cui prende il nome - in siciliano, parrino significa sacerdote -, che avevano deciso di acquistare alcuni terreni agricoli vicino al paese di Partinico.
Nell’Ottocento il villaggio divenne dominio del principe francese Henry d’Orleans, duca d’Aumale, giunto in Trinacria per produrre e commercializzare il Moscatello dello Zucco. Nelle abitazioni erano alloggiati circa 300 braccianti agricoli che coltivavano le uve, poi trasportate nella vicina Terrasini, dove venivano lavorate per produrre quel vino pregiato che il principe poi esportava in Francia e Germania.
Col passare del tempo, e in particolare dal secondo dopoguerra, Borgo Parrini iniziava però a spopolarsi e gli abitanti pian piano lasciavano le loro abitazioni per trasferirsi nelle grandi città in cerca di lavoro. Il paesino è rinato di recente grazie alla volontà di un imprenditore locale, Giuseppe Gaglio, con una grande passione per l’arte, che ha riportato in vita il piccolo borgo attraverso edifici ispirati alle opere di Gaudì.

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Nascono così casette coloratissime che ricordano il cielo, il sole, il mare e il bianco delle saline.
Passeggiando per i vicoli, si possono ammirare i murales ispirati a Frida Kahlo e le frasi sui muri che attingono da poeti, artisti e scrittori come Gandhi, Nelson Mandela, Antoni Gaudí e Paulo Coelho.

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"Quando il silenzio del mattino lava l’anima
e il volo del gabbiano la riempie
Quando il fiore del mare
scoperchia l’azzurro
e il garrito del vento
piove cristalli di luce sull’onda

Quando il gracidio del giorno assolato
desta il seme del mio fuoco sopito
e cosparge di rose il tuo petto
Quando il ginepro tesse orizzonti
oltre lo sguardo
e il mirto sa della tua pelle
che trasuda onde d’azzurro e luna
Quando il cuore tra i girasoli
sorseggia il giorno che volge
sul roteare del tempo
e i tuoi passi incisi nella mia terra
sollevano cune di baci
Quando non ho più pensieri
se non l’essenza del tuo abbraccio
che mi tesse giorni d’estate
nel corpo

Nasce il giorno nell’incanto
e fiorisce la notte nel sonno
."

(Maria Letizia Del Zompo)


 
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"Stesso giorno di un anno fa
stessa stupida spiaggia
aspettando la marea
(mhm-mhm)
Ogni volta mi capita
stessa unica faccia
quanto dura un'odissea?
[....]
Nemmeno un attimo per capire bene cos'è
perché poi siamo finiti dentro il vortice, felici
È così bello, violento
Indaco violento ...."


 
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(Saint Tropez)


"Il bacio aveva il sapore dell’estate.
Sapeva di aria aperta, di pelle riscaldata dal sole,
e anche d’erba, come se la natura che li circondava vi prendesse parte
"


(G. Simenon, da "I clienti di Avrenos", 1935)


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Visto che siamo in Francia, prendiamo la nave per la Corsica: Lumio, villaggio della Balagne

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In questo paese c’era una volta un ricco signore, con una grande casa, piena di libri antichi, mobilia raffinata, bei quadri e un giardino mediterraneo, pieno di erbe profumate. La sua cameriera Zelinda Giovannetti era una donna pistoiese di rara bellezza, e abitava in due stanze in fondo al giardino con il marito, carbonaio d’estate e ciabattino d’inverno.

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La pronipote di questa cameriera torna a Lumio con il padre nel 1993: è Laetitia Casta (nata in Normandia). Prima vince un concorso di bellezza cui s'era iscritta per gioco, a 15 anni.

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Nel contempo viene notata da un fotografo professionista mentre costruisce castelli di sabbia in riva al mare e va a pesca di granchi. Si tratta di Frédéric Cresseaux, un talent scout dell'agenzia Madison, che le scatta alcune pose incantato dal suo charme e dalle sue curve mozzafiato.

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Gli scatti finiscono nelle mani dell'agenzia, che ne resta folgorata, e la carriera di modella di Laetitia esplode.

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Nello stesso anno '93, infatti, viene chiamata a partecipare alla campagna pubblicitaria dei jeans Guess. In seguito è assunta da Victoria’s Secret, quindi inizia a sfilare per Yves Saint Laurent, Louis Vuitton, Dolce&Gabbana, Roberto Cavalli, Giorgio Armani e tante altre maisons.

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Infine inizia a lavorare nel cinema, con buon successo

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«Con la Corsica ho un rapporto intimo», ha affermato la Casta. «Ogni volta che torno, ritrovo le mie radici, l’infanzia e questa natura cosi animale, che mi affascina. Nella mia indomabile Corsica ho imparato a nuotare, a riconoscere gli odori, a entrare in contatto con qualcosa di molto organico», racconta l’attrice rapita dall’amore per la sua terra, «di cui conosco tutti gli angoli, per averla esplorata a piedi nudi, per sentire il contatto con le sue viscere».

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«Quando ero piccola, guardavo la casa della mia bisnonna Zelinda da lontano, come un luogo magico, in cui non potevo entrare. Molti anni dopo, tornando da uno dei miei servizi di moda in capo al mondo, ho incontrato i proprietari della casa dei miei sogni in aeroporto. Quando mi hanno chiesto se la volevo comprare sono quasi svenuta dalla gioia», ha aggiunto Laetitia, che ha potuto realizzare il suo sogno.

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"Amo l’inizio di ogni cosa,
lo sguardo prima della carezza,
le parole prima di un abbraccio.

Il sussulto prima di un bacio,
la tenerezza prima della passione.

Amo il gesto omesso che poi esplode,
l’entusiasmo prima dell’abitudine,
l’idea prima del progetto,
il sogno prima della realtà.

Amo la notte prima dell’alba,
la fatica prima del riposo,
il sole prima del vento
e la goccia prima del diluvio.

Amo la prima parola di una lettera,
il primo ti amo,
le prime note di una melodia.
Amo i primi giorni d’estate

e gli ultimi d’inverno."

(Michela Salzillo)



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"Mi sono preso una cotta formidabile. Fra fuochi e chitarre, in riva al mare e dentro un sacco a pelo. Perché tutti, una volta nella vita, abbiamo diritto di credere che le canzoni dell’estate siano state scritte apposta per noi."

(Massimo Gramellini)



"...E chiare sere d'estate,
il mare, i giochi, le fate,
e la paura e la voglia di essere nudi.
Un bacio a labbra salate
un fuoco
, quattro risate,
e far l'amore giù al faro
....
lei era
un piccolo grande amore ...."

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"Questo mare è pieno di voci e questo cielo è pieno di visioni.
Ululano ancora le Nereidi obliate in questo mare, e in questo cielo spesso ondeggiano pensili le città morte.
Questo è un luogo sacro, dove le onde greche vengono a cercare le latine; e qui si fondono formando nella serenità del mattino un immenso bagno di purissimi metalli scintillanti nel liquefarsi, e qui si adagiano rendendo, tra i vapori della sera, imagine di grandi porpore cangianti di tutte le sfumature delle conchiglie.
È un luogo sacro questo. Tra Scilla e Messina, in fondo al mare, sotto il cobalto azzurrissimo, sotto i metalli scintillanti dell’aurora, sotto le porpore iridescenti dell’occaso... "



(G. Pascoli)




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"....Impari a sentire la barca, ascolti la sua voce.
Entri in sintonia e finisci per stabilire un rapporto che non è solo materiale. Anche quando sei mezzo addormentato, stravolto dalla stanchezza, quando cucini sballottato dalle onde, quando ti chiudi sotto coperta, con lo scafo che sfreccia a 20 nodi, e leggi qualche pagina di un libro. Ecco, in quei momenti senti di non essere solo. Lei, la barca, è sempre lì, con te.
È una persona. Si lamenta, si entusiasma. E ti aiuta. Mi è capitato spesso di affrontare mari in burrasca, avvolto dalla forza della natura e sentire uno strano rumorino. Scoprivo magari che c´era un tirante che si stava rompendo. Qualcosa di importante, impossibile da capire normalmente. Era lei, la barca, che mi avvertiva.
Mi salvava la vita. Come una persona...."


(Giovanni Soldini)


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