E' giusto che i dipendenti pubblici abbiano il diritto di voto?

  • Callable Equity Protection 100 di Societe Generale – capitale protetto a scadenza e premio lordo di richiamo dell’1% mensile (12% su base annua)

    Da Société Générale un tris di Callable Equity Protection 100 con premio di richiamo dell’1% mensile e protezione del 100% a scadenza. Per questa emissione SG ha deciso di puntare su un meccanismo detto “Callable”, innovativo per il mondo dei certificati, che prevede che il possibile richiamo anticipato non sia legato ad una determinata barriera, ma possa avvenire in un qualsiasi mese a discrezione dell’emittente. I possibili sottostanti sono Enel (ISIN certificato XS2395029114), ENI (ISIN certificato XS2395029205) e Intesa Sanpaolo (ISIN certificato XS2395029387)
    Per continuare a leggere visita il link

Birbun

Con l'Olanda!
Registrato
31/1/04
Messaggi
20.647
Punti reazioni
1.279
Influiscono in maniera pesante sulla vita di un Paese ma sono parac*lati e non licenziabili,mentre TUTTE le altre categorie di lavoratori possono essere licenziati dall'oggi al domani e gli imprenditori fallire.

C'è quindi una profonda asimmetria tra diritti e condizioni: pertanto o i dipendenti pubblici diventano licenziabili come tutti gli altri o bisogna togliere loro il diritto di voto.




:bye:
 
Scusami,ma ci sei o ci fai?
 
Influiscono in maniera pesante sulla vita di un Paese ma sono parac*lati e non licenziabili,mentre TUTTE le altre categorie di lavoratori possono essere licenziati dall'oggi al domani e gli imprenditori fallire.

C'è quindi una profonda asimmetria tra diritti e condizioni: pertanto o i dipendenti pubblici diventano licenziabili come tutti gli altri o bisogna togliere loro il diritto di voto.




:bye:

io farei l'uno e l'altro....:yes: anzi li manderei in galera....d'altronde con tutte le ville che ha zilvio oltre 3 milioni di statali ammucchiati relegati nei lager ci starebbero... lo stesso per i gli statali in pensione...
 
Influiscono in maniera pesante sulla vita di un Paese ma sono parac*lati e non licenziabili,mentre TUTTE le altre categorie di lavoratori possono essere licenziati dall'oggi al domani e gli imprenditori fallire.

C'è quindi una profonda asimmetria tra diritti e condizioni: pertanto o i dipendenti pubblici diventano licenziabili come tutti gli altri o bisogna togliere loro il diritto di voto.




:bye:

Provocazione inattuabile, ma discorso corretto....... I signori in questione hanno diritti superiori agli altri e il loro numero ne fa la lobby elettorale ( nel paese delle corporazioni :rolleyes:) più potente d'Italia.

Questo è un fatto puro e semplice
 
io piu che hai dipendneti pubblici toglierei il diritto di voto alle persone poco scolarizzate e lo concederei a tutti solo dopo idoneo test psicoattitudinale e di cultura generale da farsi al compimento dei 18 anni
 
Io più che togliere il voto ai dipendenti pubblici farei qualche licenziamento con giusta causa e darei qualche tutela in più ai lavoratori del settore privato
 
Provocazione inattuabile, ma discorso corretto....... I signori in questione hanno diritti superiori agli altri e il loro numero ne fa la lobby elettorale ( nel paese delle corporazioni :rolleyes:) più potente d'Italia.

Questo è un fatto puro e semplice

riflessione lucida OK!
 
:)
io piu che hai dipendneti pubblici toglierei il diritto di voto alle persone poco scolarizzate e lo concederei a tutti solo dopo idoneo test psicoattitudinale e di cultura generale da farsi al compimento dei 18 anni


E studiare per fare anche tu il test no....?:)
 
I dipendenti pubblici garantiscono il funzionamento della cosa pubblica; e' evidente che essi siano quelli col piu forte diritto di voto.
Invece, un imprenditore privato che fa un' attivita come, chesso', vendere jeans di lusso, di nessuna utilita e per il suo guadagno personale, ma perche dovrebbe poter votare ?
 
:)


E studiare per fare anche tu il test no....?:)

perdonami se ho offeso la tua sensibilità da accademico della crusca....immagino che lei professore non sia mai incorso in un errore di scrittura.Chiedo ancora venia per aver offeso la sua sensibilità culturale.......
 
Influiscono in maniera pesante sulla vita di un Paese ma sono parac*lati e non licenziabili,mentre TUTTE le altre categorie di lavoratori possono essere licenziati dall'oggi al domani e gli imprenditori fallire.

C'è quindi una profonda asimmetria tra diritti e condizioni: pertanto o i dipendenti pubblici diventano licenziabili come tutti gli altri o bisogna togliere loro il diritto di voto.




:bye:

semo a la frutta
 
perdonami se ho offeso la tua sensibilità da accademico della crusca....immagino che lei professore non sia mai incorso in un errore di scrittura.Chiedo ancora venia per aver offeso la sua sensibilità culturale.......

e dai che si scherzava....:)
 
I dipendenti pubblici garantiscono il funzionamento della cosa pubblica; e' evidente che essi siano quelli col piu forte diritto di voto.
Invece, un imprenditore privato che fa un' attivita come, chesso', vendere jeans di lusso, di nessuna utilita e per il suo guadagno personale, ma perche dovrebbe poter votare ?

se ti basi sull'utilità il 40% degli attuali dipendenti pubblici perderebbe seduta stante il diritto al voto
sul restante 60% discutiamo, ma anche li ci sono ancora margini per non far votare gli inutili
 
I dipendenti pubblici garantiscono il funzionamento della cosa pubblica; e' evidente che essi siano quelli col piu forte diritto di voto.
Invece, un imprenditore privato che fa un' attivita come, chesso', vendere jeans di lusso, di nessuna utilita e per il suo guadagno personale, ma perche dovrebbe poter votare ?

perchè crea ricchezza reale, buona parte della quale viene poi consumata dagli stessi dipendenti pubblici che dovrebbero fornire servizi alla collettività per il funzionamento di quella che tu chiami cosa pubblica .... altri invece chiamano Carrozzone pubblico
 
io piu che hai dipendneti pubblici toglierei il diritto di voto alle persone poco scolarizzate e lo concederei a tutti solo dopo idoneo test psicoattitudinale e di cultura generale da farsi al compimento dei 18 anni

Nell'Ottocento, quando votava solo il 2% della popolazione, c'erano commissioni che accertavano le capacità culturali di coloro che non erano possidenti per dar loro il voto. Immaginate come andava a finire!

I filo governativi passavano gli esami, gli altri no...
 
perdonami se ho offeso la tua sensibilità da accademico della crusca....immagino che lei professore non sia mai incorso in un errore di scrittura.Chiedo ancora venia per aver offeso la sua sensibilità culturale.......

E con me non ti scusi, visto che hai offeso la mia sensibilità di storico?
 
Nell'Ottocento, quando votava solo il 2% della popolazione, c'erano commissioni che accertavano le capacità culturali di coloro che non erano possidenti per dar loro il voto. Immaginate come andava a finire!

I filo governativi passavano gli esami, gli altri no...

Questa e' la realtà, ma in un mondo giusto per me il test servirebbe eccome.
 
I dipendenti pubblici garantiscono il funzionamento della cosa pubblica; e' evidente che essi siano quelli col piu forte diritto di voto.
Invece, un imprenditore privato che fa un' attivita come, chesso', vendere jeans di lusso, di nessuna utilita e per il suo guadagno personale, ma perche dovrebbe poter votare ?

Se c'è domanda di jeans di lusso allora ha una utilità. Se non c'è domanda fallirà.
Per il resto, ovvio che il topic lancia una provocazione inattuabile.
 
....

Why should people who are not taxpayers be allowed to vote money away from those who are? If we must have state services, it should at least be for those who pay for them to vote for which services they want and how much they wish to pay. To allow those providing, or living off, the services to vote is like allowing a shopkeeper to vote on what you must buy from him, or a beggar to vote on what you must give him. Naturally, I hear you say, but doesn’t everyone pay tax, at least on goods and services? And so is the proposition not true but irrelevant? No, they do not and it is not. Not by a very long chalk.

PEOPLE IN THE PAY OF THE STATE ARE NOT GENUINE TAXPAYERS

Consider state distribution of tax-money. We can see that this must create two social categories: those who are net taxpayers and those who are net tax recipients. Only the net taxpayers can be said to provide the state with tax-funds. The net tax recipients are paid out of taxation, plus any payments in newly created state-currency (which effectively taxes those who hold money). So to the extent that people are in the pay of the state they cannot be genuine taxpayers. A proof of this is that if their jobs were abolished the state would have more money to spend elsewhere, unlike those jobs in the genuinely taxpaying sector.

To take a clear case, when a direct state-employee, such as a civil servant, receives his salary cheque, there will be an apparent deduction for the amount of tax that he pays. As a matter of fact this is a mere bookkeeping exercise designed to keep up the pretence that he is a taxpayer along with everyone else. Abandoning this pretence of taxpaying and simply paying him less in the first place would save taxpayers’ money in administration and make the political reality clearer to all.

AN ABSOLUTE INJUSTICE

Now, I am not arguing (here at least) that the people who live off taxation are social parasites. For the sake of argument, I am prepared to grant the (absurd) assumption of so many superior state services that the state ought to employ half the population. My point is that it should be clear who is paying what to whom and that those who are being paid cannot be allowed to decide what is to be paid for — which is what allowing them the vote does. This is an absolute injustice, a tyranny that destroys the wealth and liberty of the real taxpayers.

CLASS THEORY: TRUE AND FALSE

Wouldn’t allowing only taxpayers to vote be socially divisive? The social divide is there already. This is merely a demand that it be unmasked and that those who do not pay taxes be stripped of their privilege to vote themselves more ‘resources’ (as tax-recipients like to euphemise tax-money). Charles Comte, Charles Dunoyer, and Augustin Thierry were foremost among those who exposed this divide as the classical liberal theory of class. Yet Karl Marx took classical economics’s supposed clash between labour and capital for his own notorious class theory. However, while there is sense to the idea that taxpayers and tax-recipients are at odds with each other (for every gain to the tax-recipient is a greater loss to the taxpayer in a destructive struggle), there is no truth in the idea that workers are at odds with capitalists (for there are gains to both sides, and to the consumer too, in the process of production). But if only the genuine taxpayers are voting for services that they want, then any conflict between the two tax-classes is minimised: taxpayers cannot be milked by tax-recipients (though there is still democracy’s inevitable tyranny of the majority within the group of voting taxpayers).

WHO DOESN’T AND DOES PAY TAXES?

So who does not pay taxes and so ought not to have an electoral vote? Judges, state-school teachers, all in local government, state policemen, all in the armed forces, all in prison, all in the NHS, all in the civil service, all employees of the BBC, all the unemployed, all in academia (except, perhaps, in the private University of Buckingham), some farmers, some solicitors, maybe some barristers, any employed in businesses that receive tax-subsidies in excess of their tax-payments, and MPs with insufficient taxed market-incomes to cover their salaries. I cannot list them all, but you see the size of the problem. You can also see that there is no class conflict in any quasi-Marxian sense here.

Who, then, does pay taxes? Well — anyone who is left. If you are in any doubt as to which category that you are in then the simple test is to ask yourself whether, in your current position, you would have more purchasing power or less purchasing power if taxation were completely abolished.

.....

Taxation



Google Traduttore
 
perdonami se ho offeso la tua sensibilità da accademico della crusca....immagino che lei professore non sia mai incorso in un errore di scrittura.Chiedo ancora venia per aver offeso la sua sensibilità culturale.......




tu che fai la morale agli altri circa il livello culturale e poi hai queste lacune........:rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl:
 
Indietro