....è in partenza dal 2° Binario il treno per.....

maf@lda

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http://www.finanzaonline.com/forum/showthread.php?t=1150214

Dal secondo binario si parte con una canzone nuova, nuova.. sperando che fili come un treno in classifica!

Avevi già tutto lì
nelle tue mani
era giusto così
lì per te
solo che non vedevi

Non è facile perchè tu lo sai
hai sciupato tutto quello che hai
ma ora devi alzarti fallo per te
e volare ancora in alto tu puoi

C'è la tua vita che ancora ti aspetta
che batte anche quando ti sembra imperfetta, vedrai
C'è sempre un treno da prendere in fretta se vuoi
apri il tuo cuore e avrai sempre indietro quel che dai

E non mi dire non puoi
io lo so che puoi farlo
dimostrati che ci sarà una strada nuova

Avrai di più di questa malinconia
se tu sei consapevole che (consapevole)
una mano può indicarti la via
col coraggio più sincero che c'è


Ma è la tua vita è lì che ti aspetta
che batte anche quando ti sembra imperfetta, vedrai
E' come un treno da prendere in fretta ma puoi
apri il tuo cuore e avrai sempre indietro quel che dai

E la tua vita è lì che ti aspetta
che batte in ogni istante dal centro del petto perchè
C'è sempre un treno da prendere in fretta se vuoi
apri il tuo cuore e avrai sempre indietro tutto quel che dai

Il sole scalda, ci illumina
il dolore se ne va
come il buio che
ora evapora nel giorno che verrà

E la tua vita è lì che ti aspetta
che batte anche quando ti sembra imperfetta, vedrai
C'è sempre un treno da prendere in fretta se vuoi
apri il tuo cuore e avrai sempre indietro tutto quel che dai

Oh no
è quello che dai
Oh no
quello che dai

Ma la tua vita è lì che ti aspetta
che batte in ogni istante dal centro del petto perchè (è quello che dai)
E' come un treno da prendere in fretta ma puoi (quello che dai)
apri il tuo cuore e avrai sempre indietro tutto quel che dai

Apri il tuo cuore e avrai sempre indietro tutto quel che dai!


Marco Carta - Quello Che Dai

http://www.youtube.com/watch?v=pPBzO4V-Mxs
 

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Canto quello che vedo, su niente soprassiedo! "Eccomi" dissi al Caos "eccomi son tuo schiavo". Egli rispose "Bravo!". "Di che?" diss'io "Chi fu?" Libero alfine sono, che serve una carezza, quando di bell'ebrezza di me s'impossessò?! Eccomi, son pronto, son già partiti i treni, si sono rotti i freni e non resisto. Vai dolce Bacco, portami!

poesia iniziale di Ferruccio - La Vita è Bella (Roberto Benigni)
http://www.youtube.com/watch?v=kxbebSInguQ

La Vita è Bella - Il Treno Nel Buio
http://www.youtube.com/watch?v=8jO3EGFyae4&feature=related

http://www.youtube.com/watch?v=fAhSf4NKeLA
 

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“Era però il mondo del presente con i suoi miraggi e le sue seduzioni, non più il museo degli orrori del passato. Ricco di pericoli e fecondo di speranze vere. Era il mondo della nostra maturità, il futuro. Salimmo sul treno di panna, guardammo il tramonto della guerra fredda e lo sbriciolarsi dei suoi muri assassini e diventammo adulti”

De Carlo Andrea
Treno di panna
 

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Il babbo splendeva in un abito grigio, i capelli grigi e fini sollevati dal vento, le braccia dondolanti lungo il corpo in quel modo che faceva sembrare il suo passo sempre frettoloso. Non lo vedevo da quasi un anno, e trovai che somigliasse piú del solito a Robert Mitchum, ma forse era la consapevolezza di vederlo sconfitto a ingigantire la somiglianza. Del resto quelle palpebre pesanti e quella fossetta sul mento lo avevano sempre fatto somigliare a Robert Mitchum, fin dalle foto della sua giovinezza sparse nei cassetti, e se adesso lui pareva molto invecchiato anche Mitchum lo era, e le loro due facce continuavano a confondersi nella medesima bellezza, solo piú anziana.
Una volta, addirittura, la cameriera di un Mottagrill gli aveva chiesto un autografo. Io ero piccolo e la mamma mi stava sgridando in inglese, forse fu per quello che la cameriera si confuse. Ricordo con quanta ammirazione ci guardava, tutti e tre, mentre il babbo si cavava d'impiccio scrivendo su un sottobicchiere le sue iniziali, R. M., cosí da non deluderla ma nemmeno mentirle. E mi è capitato molte volte di pensare alla cura con cui dev'essere stato conservato quel sottobicchiere, alla quantità di persone cui le cifre di mio padre, negli anni, saranno state mostrate. (inizio libro)

Per dove parte questo treno allegro - Sandro Veronesi
 

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I viaggi sono le levatrici del pensiero. Pochi luoghi risultano più favorevoli di un aereo, una nave o un treno in movimento al conversare interiore. Tra ciò che abbiamo davanti agli occhi e i pensieri che coltiviamo nella mente esiste una correlazione singolare: spesso i grandi pensieri hanno bisogno di grandi panorami, quelli nuovi di nuove geografie, e le riflessioni introspettive che rischiano di impantanarsi traggono vantaggio dal fluire del paesaggio. Proprio quando da lei non ci aspettiamo altro, la nostra mente può rivelarsi alquanto riluttante a pensare in maniera efficace - compito paralizzante come raccontare una barzelletta o imitare un accento su richiesta. Pensare riesce meglio quando parti della mente hanno obiettivi diversi, come ascoltare della musica o seguire un filare di alberi. Per un po' la musica o la vista distraggono infatti la parte più nervosa, censoria e concreta della mente, quella incline ad arrendersi alle prime difficoltà che emergono dalla coscienza e a darsela a gambe davanti ai ricordi, ai desideri, alle idee originali o introspettive; la parte che preferisce insomma dedicarsi a compiti impersonali e di routine.

ALAIN DE BOTTON - L'arte di viaggiare
 

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Tra tutti i mezzi di trasporto, il treno costituisce forse l'ausilio migliore per il pensiero: i suoi panorami non hanno nulla della potenziale monotonia di quelli tipici della nave o dell'aereo, si muovono con la rapidità sufficiente a scongiurare la nostra esasperazione e con la lentezza necessaria per consentirci di distinguere gli oggetti. Ci offrono spaccati brevi ma stimolanti di regni privati, mostrandoci una donna nell'atto di prendere una tazza da un ripiano della cucina e subito dopo un patio con un uomo addormentato, e poi ancora un giardino dove un bimbo afferra la palla lanciatagli da una figura invisibile.
ALAIN DE BOTTON - L'arte di viaggiare
 

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“Io sono solo nella vettura. Solo al mondo”.

"Di viaggi e di mare" raccoglie le avventure più che note di Dickens negli Stati Uniti, quando arrivò preceduto dalla fama e se ne andò seguito da un certo astio per le pagine che scrisse deluso dalla società americana.
Ma nella seconda parte ci sono resoconti inediti ed è in questi che si avverte lo spirito di quello che Dickens definì “viaggiatore non commerciale”, cioè non per lavoro.
Pagine di treni e di navi, ballate di mormoni che emigrano, di birra e cozze nei locali dei docks di Londra, di tatuaggi, di annegati, di una voce dallo stomaco che sale continuamente quando si viaggia per mare e non tace mai.

E pagine sull’uomo, con le sue tragedie e la sua nobiltà, la morte e l’ironia che Dickens non smise mai di raccontare. Abbozzi più che ritratti. Come quello di un pastore che organizza la camera mortuaria sulla spiaggia per i naufraghi del Royal Charter.
“Nel suo viso franco, nel suo umore allegro, espressione del vero spirito cristiano, ho visto rappresentato il Nuovo Testamento meglio che nei discorsi pieni di anatemi, reclamizzati con grande spiegamento di trombe, letti nel corso della mia vita”.
 

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Treni


Il treno spiava nell'oscurità
Brillava e formava il vento tra i vagoni
Ho sentito il suono dal letto di mia cugina
Il fischio del treno in testa ai vagoni

Le estati volano via sempre

Un angelo da 60 tonnellate cade sulla terra
Un ammasso di vecchio metallo, una confusione raggiante
Cicatrice nel paese, l'estate e lei

Le estati volano via sempre
Trovami un modo per farle restare

Quando sento il motore passare
Ti sto baciando intesamente
Il fischio diminuisce
Sono fortunato

Quando la sera arriva
Mi stai fasciando
Sto morendo d'amore
Va bene


http://www.youtube.com/watch?v=ULjnys4ZgTM
Porcupine Tree - Trains
 

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La ragione mi impediva di correre alla stazione, prendere il primo treno e raggiungerti...ma il cuore era già in viaggio da tempo per arrivare ove eri tu, in qualsiasi posto del mondo.
(M. Eduard)
 

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Salii sulla vecchia carrozza portando con me solo una valigia leggera che avevo riempita di sogni, gli stessi che facevo ogni notte steso sulla mia brandina, quando ad occhi aperti immaginavo i momenti belli che avrei vissuto con te, il tuo profumo e la tua tenerezza.

(M. Eduard)
 

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« Il treno a scartamento ridotto che si partiva dalla stazioni nica nica di Vigata-Cannelle diretto a Castellovitrano, ultimo paisi sirvuto dalla linea, ci mittiva chiossà di 'na mezza jornata per arrivari a distinazioni, dato che le firmate previste erano squasi 'na vintina, a non considerari quelle impreviste dovute a traversamenti di mannare di crape e pecori opuro a qualiche vacca che pinsava bono d'addrummiscirisi 'n mezzo alle rotaie »

(Andrea Camilleri, Il casellante, incipit)
 

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La Castelvetrano-Porto Empedocle, era l’arteria principale della Sicilia dello zolfo, lungo la quale correvano i quasi centoquaranta chilometri di linea a scartamento ridotto lungo il canale di Sicilia battezzata “ La linea dello zolfo”.
La tratta fu costruita nei primi anni del Novecento, quando l’oro giallo della Sicilia aveva bisogno di aprirsi una strada veloce verso il mare.
E' un’opera a regola d’arte: gallerie e ponti sono ancora lì: nella riserva del Belice i binari corrono lungo la spiaggia tra dune ed eucaliptus.
Il vecchio tracciato ferroviario conduceva all’ingresso dei templi di Selinunte, dove resiste la vecchia stazione con la foto d’epoca col suo locomotore mentre transita davanti al tempio. A Selinunte si sono inventati i terrapieni, a difesa dell'area archeologica, per arginare il cemento predone che avanza verso il mare a Santa Marinella.
In settembre c'è la sagra del pane cunzatu a Selinunte, quel pane cunzatu più lungo del mondo coperto di carta stagnola e l’arcivescovo di Trapani intona il” Dacci oggi il nostro pane quotidiano” per essere tagliato in generose razioni. Ma qui il pane quotidiano è il cemento del quale si sente parlare dai tempi di Pirandello quando nei “ I Vecchi e i giovani” scriveva degli affari che si facevano nello studio dell’ingegner commendatore Francesco Vella:

"La linea qua da Girgenti a Porto Empedocle, non la fece lui? Centinaia di migliaia di lire, sorella mia; denari a cappellate, come fossero stati rena..Due ponti e quattro gallerie…Allunga là un gomito, taglia qua a scarpa…Tutta la ricchezza gli è venuta da là”.
 

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Dalle terre più calde persi nella nebbia
fino a dove il mare ritorna ad esser sabbia,
dalla Calabria andare, fino a Nuova Yorke,
puntando con coraggio sulla propria sorte.
All'arrembaggio di storie in bassa frequenza,
coll'alta marea è pronta la partenza.
Fatiscenza, in valigie come cartoni
bella speranza, in un fardello di emozioni…
Dalla campagna alla città, cambia lo sfondo
da nord a sud, (ovunque) in capo al mondo.
Storie rompo poi, altre ne compongo
Anche lontano errando, le origini mantengo.
Dal Friuli a Roma, dalla Puglia fino a Milano,
per una vita degna del nome che portiamo.
Guardo lontano io, spero arrivi il buongiorno
amore aspetta ancora (io) (perché) ti giuro che ritorno.

RIT:
"Dentro agli occhi mille sogni di una grande città...(x2)"

E' salito su quel treno, ingenuo
pochi soldi in tasca, tanti sogni in testa
dove va mistero inizia un' avventura
coperto di paura inizia e non finisce
dal finestrino il sole muore e
l'angoscia nasce un nuovo paese
per un giovane spaesato strade
ormai divise presente e non
passato, non vuole ma scorda, realtà
bastarda, vita ingorda, non ricorda
prende in parola la tua scelta l'appuntamento
col cambiamento non si disdice non trova
pace l'uomo con le valigie un accento strano
tra 1000 accenti strani un nome con una storia
valori forti tra le mani dall'Italia, fino in
Germania Nuova York Francia se lavapiatti
forse mangia, per ora niente mancia
non c'è colore trama grigia
e intanto cresce polvere sopra la valigia.

RIT:

Dall'Italia all'Australia, fino al Canadà
chi troverà il successo poi non ritornerà.
Campioni di umiltà, tra fame e dignità
qualcuno che è salpato nemmeno arriverà.
Chi fugge perché in minoranza, chi affamato
c'è chi è partito ed è tornato, non è cambiato
ma ha mille racconti strani in testa
intrattiene i compaesani, il giorno della festa.
Resta, un senso di sconfitta comunque vada
tu 6 cresciuto sopra un'altra strada.
Altra corsa, altro giro, ma che cosa cambia?
dal Ruanda, l'Uganda, la Nigeria o lo Zambia.

Piotta - La valigia

http://www.youtube.com/watch?v=nisOyekOjhw
 

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..."Ciao mamma, corro altrimenti perdo il treno! Non aspettarmi per pranzo, non so quanto durerà il colloquio...si, crepi!...ok...un bacio!..." E oggi fa anche così caldo, ci mancava l'ondata di caldo africano...devo affrettarmi, fra 8 minuti parte il treno...per fortuna il biglietto l'ho già fatto e lo devo solo obliterare....Ma a settembre prendo la patente, così finirà questa storia di treni, autobus e poi sono stufa di elemosinare passaggi in auto alle mie amiche. Se mi assumessero fissa mi prendo a rate una Fiat 500...o una Toyota? Mah, mi piacciono entrambe! Fiuh! Al terzo binario......no, ci mancava l'annuncio del treno in ritardo di 18 minuti! Adesso, allora, vado al bar della stazione a mangiarmi un cornetto. ...Ma è proprio lui...Siiiii, è lui, mamma mia il cuore comincia a fare il matto.......(Maf@lda - continua)
 

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Oh Amore Amore Amore :
Dove vanno a finire i tuoi pensieri
quando la mia mano lentamente inutilmente ti accarezza
dove vanno a finire i tuoi sorrisi, quelli di ieri,quando ti perdi in una incontentabile tristezza

io non capivo, non sentivo, non leggevo, non vedevo mai
quello che avevi in cuore
quello che avevi in cuore
ma cosa avevi in cuore

e dove andavo a finire io cercandomi da solo
un acchiappa farfalle nelle notti cattive
con questa scusa del ***** che tu cammini e io volo
e invece no! la vita non si canta ma si vive.

ci siamo dati appuntamento a un treno che aspettava noi
e tu non c'eri più
e io non c'ero mai
non c'ero stato mai

oh amore amore amore
quante bugie abbiamo all'amore
oh amore amore amore
quante volte abbiamo tradito l'amore
oh amore amore amore
come dev'essere offeso e triste l'amore
per come l'abbiamo trattato per quel che abbiamo fatto al nostro amore

gli innamorati si nascondono tenendosi per mano
e non calpestano nemmeno il segno delle loro ombre

gli innamorati contano le stelle e sanno benissimo quante sono
e conoscono per nome tutte le foglie gialle di novembre

e tutto il resto non esiste non è stato non ci sarà mai
il resto è vivere
il resto è vivere
è vivere

oh amore amore amore
quante bugie abbiamo all'amore
oh amore amore amore
quante volte abbiamo tradito l'amore
oh amore amore amore
quante volte avrei voluto dirti amore
oh amore amore amore
potrà mai perdonarci l'amore

oh amore amore amore
quante volte avrei voluto dirti amore
oh amore amore amore
potrà mai perdonarci l'amore

http://www.youtube.com/watch?v=ZI1hMvPkQ18
O amore amore amore...Roberto Vecchioni
 

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Testo “Hello” originale

I've been alone with you
Inside my mind
And in my dreams I've kissed your lips
A thousand times
I sometimes see you
Passing outside my door
Hello!
Is it me you're looking for?
I can see it in your eyes
I can see it in ????8?your smile
You're all I've ever wanted
And my arms are open wide
'Cause you know just what to say
And you know just what to do
And I want to tell you so much
I love you
I long to see the sunlight in your hair
And tell you time and time again
How much I care
Sometimes I feel my heart will overflow
Hello!
I've just got to let you know
'Cause I wonder where you are
And I wonder what you do
Are you somewhere feeling lonely?
Or is someone loving you?
Tell me how to win your heart
For I haven't got a clue
But let me start by saying I love you
Hello!
Is it me you're looking for?
'Cause I wonder where you are
And I wonder what you do
Are you somewhere feeling lonely?
Or is someone loving you?
Tell me how to win your heart
For I haven't got a clue
But let me start by saying I love you
Lionel Richie
Can't Slow Down (1983)


:)
 
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LUCIO DALLA - COM'E' PROFONDO IL MARE (LIVE)

Siamo noi siamo in tanti
Ci nascondiamo di notte
Per paura degli automobilisti
Dei linotipisti
Siamo i gatti neri
Siamo i pessimisti
Siamo i cattivi pensieri
E non abbiamo da mangiare
Com'è profondo il mare
Com'è profondo il mare

Babbo, che eri un gran cacciatore
Di quaglie e di fagiani
Caccia via queste mosche
Che non mi fanno dormire
Che mi fanno arrabbiare
Com'è profondo il mare
Com'è profondo il mare

E' inutile
Non c'è più lavoro
Non c'è più decoro
Dio o chi per lui
Sta cercando di dividerci
Di farci del male
Di farci annegare
Com'è profondo il mare
Com'è profondo il mare

Con la forza di un ricatto
L'uomo diventò qualcuno
Resuscitò anche i morti
Spalancò prigioni
Bloccò sei treni
Con relativi vagoni

Innalzò per un attimo il povero
Ad un ruolo difficile da mantenere
Poi lo lasciò cadere
A piangere e a urlare
Solo in mezzo al mare
Com'è profondo il mare

Poi da solo l'urlo
Diventò un tamburo
E il povero come un lampo
Nel cielo sicuro
Cominciò una guerra
Per conquistare
Quello scherzo di terra
Che il suo grande cuore
Doveva coltivare
Com'è profondo il mare
Com'è profondo il mare

Ma la terra
Gli fu portata via
Compresa quella rimasta addosso
Fu scaraventato
In un palazzo,in un fosso
Non ricordo bene
Poi una storia di catene
Bastonate
E chirurgia sperimentale
Com'è profondo il mare
Com'è profondo il mare

Intanto un mistico
Forse un'aviatore
Inventò la commozione
E rimise d'accordo tutti
I belli con i brutti
Con qualche danno per i brutti
Che si videro consegnare
Un pezzo di specchio
Così da potersi guardare
Com'è profondo il mare
Com'è profondo il mare

Frattanto i pesci
Dai quali discendiamo tutti
Assistettero curiosi
Al dramma collettivo
Di questo mondo
Che a loro indubbiamente
Doveva sembrar cattivo
E cominciarono a pensare
Nel loro grande mare
Com'è profondo il mare
Nel loro grande mare
Com'è profondo il mare

E' chiaro
Che il pensiero dà fastidio
Anche se chi pensa
E' muto come un pesce
Anzi un pesce
E come pesce è difficile da bloccare
Perchè lo protegge il mare
Com'è profondo il mare

Certo
Chi comanda
Non è disposto a fare distinzioni poetiche
Il pensiero come l'oceano
Non lo puoi bloccare
Non lo puoi recintare
Così stanno bruciando il mare
Così stanno uccidendo il mare
Così stanno umiliando il mare
Così stanno piegando il mare


http://www.youtube.com/watch?v=0F3AKtEiCxM
 
'Giorno..

TRENINO DELLE CENTOVALLI - FERROVIA ”VIGEZZINA”

Dal 1923 questa caratteristica ferrovia a scartamento ridotto svolge servizio tra le città di Domodossola e Locarno, in Svizzera.
La ferrovia delle Centovalli e della Val Vigezzo, conosciuta come "Valle dei Pittori", attraversa
un territorio selvaggio e romantico, in cui si alternano ponti vertiginosi, ruscelli d'acqua purissimi e vigneti, boschi di castagni e borghi arroccati su pendii.

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Il treno del Cioccolato


Se siamo in vacanza in Svizzera, nel paese del cioccolato, non si può di certo perdere il treno del Cioccolato. Viaggia da Montreux alla regione della Gruyère, da cui provengono il cioccolato di prima qualità Cailler e, naturalmente, il formaggio Groviera!
Si viaggia esclusivamente in 1a classe, nei vagoni di lusso “Belle Epoque Pullman”, proprio come nel 1915, o in vagoni panoramici. Si visita il pittoresco paesino di Gruyères e si scopre come si produce il formaggio Groviera al caseificio didattico. A Broc una visita nella fabbrica di Cailler per vedere come si produce il cioccolato, completa di filmato e assaggio.

Il treno del Cioccolato viaggia ogni lunedì, mercoledì e giovedì da maggio a ottobre e tutti i giorni in luglio e agosto. La prenotazione è obbligatoria e può essere effettuata alla stazione ferroviaria di Montreux o presso una agenzia di viaggio. Il pacchetto include caffè e brioche sul treno, trasferimento in autobus, visita del castello di Gruyère, visite al caseificio e alla fabbrica di cioccolato.
 

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