E' più facile perdere o guadagnare ?

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    Settimana tutto sommato positiva per le principali piazze internazionali che proseguono così il rimbalzo dai minimi di ottobre. Novembre sarà ricordato come uno dei mesi migliori nella storia più o meno recente dei mercati finanziari. Il calo dei rendimenti, con un ulteriore irripidimento delle curve, ha portato gli indici obbligazionari globali a registrare le migliori performance mensili dalla Grande Crisi Finanziaria, ovvero da dicembre 2008. Per l’azionario globale, invece, è stato il miglior rally mensile dal 2020. L’impulso è stato fornito anche dai dati sull’inflazione nell’area euro, che hanno rafforzato la tendenza ad anticipare la tempistica di un primo taglio dei tassi da parte della Bce già a partire dal 2024. Per continuare a leggere visita il link

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Evx

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La domanda sembra scontata , ma se ci pensate un attimo non c'è un motivo logico per cui si debba più facilmente perdere o più facilmente guadagnare.

Eppure è un dato di fatto che su 100 persone che operano 95 perdono e solo 5 guadagnano.

In pratica allora è molto più facile perdere!

Ma perché questo accade ?

Inoltre è molto più facile perdere grosse cifre che guadagnare grosse cifre. Anche questo è misterioso : perchè ?

Mi sembra ovvio che la soluzione del rebus non possa che essere nel campo psicologico

Ho provato ad operare in borsa in modo quasi casuale , non dico lanciando la monetina ma quasi, introducendo solo uno SL per limitare le perdite, ma eliminando con un metodo semplice e meccanico ogni possibile interferenza psicologica, e si guadagna.


Se siete in grado di dare delle risposte vi prego di intervenire.

Se la cosa interessa vi preciserò le esperienze da me fatte
 
Scritto da Evx
La domanda sembra scontata , ma se ci pensate un attimo non c'è un motivo logico per cui si debba più facilmente perdere o più facilmente guadagnare.

Eppure è un dato di fatto che su 100 persone che operano 95 perdono e solo 5 guadagnano.

In pratica allora è molto più facile perdere!

Ma perché questo accade ?

Inoltre è molto più facile perdere grosse cifre che guadagnare grosse cifre. Anche questo è misterioso : perchè ?

Mi sembra ovvio che la soluzione del rebus non possa che essere nel campo psicologico

Ho provato ad operare in borsa in modo quasi casuale , non dico lanciando la monetina ma quasi, introducendo solo uno SL per limitare le perdite, ma eliminando con un metodo semplice e meccanico ogni possibile interferenza psicologica, e si guadagna.


Se siete in grado di dare delle risposte vi prego di intervenire.

Se la cosa interessa vi preciserò le esperienze da me fatte

vai....;)
 
Scritto da Evx
La domanda sembra scontata , ma se ci pensate un attimo non c'è un motivo logico per cui si debba più facilmente perdere o più facilmente guadagnare.

Eppure è un dato di fatto che su 100 persone che operano 95 perdono e solo 5 guadagnano.

In pratica allora è molto più facile perdere!

Ma perché questo accade ?

Inoltre è molto più facile perdere grosse cifre che guadagnare grosse cifre. Anche questo è misterioso : perchè ?

Mi sembra ovvio che la soluzione del rebus non possa che essere nel campo psicologico

Ho provato ad operare in borsa in modo quasi casuale , non dico lanciando la monetina ma quasi, introducendo solo uno SL per limitare le perdite, ma eliminando con un metodo semplice e meccanico ogni possibile interferenza psicologica, e si guadagna.


Se siete in grado di dare delle risposte vi prego di intervenire.

Se la cosa interessa vi preciserò le esperienze da me fatte



ciao......darti delle risposte in merito a perchè tanti perdono? Mah.....forse potrei dire che il primo problema è che tanti vorrebbero guadagnare senza mai perdere......cosa impossibile in borsa..........secondo me troppa gente poi, vorrebbe guadagnare bene senza impegnarsi troppo in studi e test........insomma la gente pensa che la borsa sia come un casinò, dove ti butti e se sei fortunato vinci senza usare alcun metodo....secondo me a livello psicologico questo è uno dei motivi base.
 
La componente psicologica è importante come la capacità di gestire le posizioni siano esse in utile che perdenti, ma conta anche molto il trend di fondo del mercato.

Fino al duemila il trend era fondamentalmente rialzista e era "più probabile" guadagnare comperando azioni, tantè che molti, completamente ignoranti in fatto di borsa, guadagnavano più degli esperti.

Ciao
 
la borsa non è un gioco a somma zero

Sono scettico sulle random entries, ma anche curioso di saperne di più della tua esperienza.
Quanti trade hai ...avuto il coraggio di fare?

Avevo letto Van K. Tharp (Trade your way to financial freedom )affermare che con una gestione degli stop collegati alla volatilità delle barre si potrebbe svangarla, ma come dico sono scettico (o semplicemente incapace di tradurre in formule matematiche alcuni concetti).

Dopo centinaia, dopo migliaia di trade le commissioni fanno sentire il loro "peso" e fanno la differenza rispetto ad un semplice testa o croce.

Ma sono sempre pronto a cambiare opinione..
Ciao
 
.

Il fatto che la maggioranza perde e' da attribuire al fattore psicologico/paura che fa correre le perdite e tagliare i profitti, poi intervene anche la motivazione che non si ha un metodo preciso e quando lo si ha si smette di seguirlo appena si verificano trade negativi .
Quindi il mio consiglio:
Individuare un metodo e provarlo sulla carta, verificare che sia profittevole, applicarlo in modo esatto e fedele SEMPRE.

Il fatto che e' la psicologia a far perdere e' rilevabile se consideri che chi perde potrebbe guadagnare semplicemente facendo l'esatto contrario di quello che fa'.
Siccome pero' non ha la capacita' di seguire nessun metodo perdera' in ogni caso.
 
Scritto da Evx
La domanda sembra scontata , ma se ci pensate un attimo non c'è un motivo logico per cui si debba più facilmente perdere o più facilmente guadagnare.

Eppure è un dato di fatto che su 100 persone che operano 95 perdono e solo 5 guadagnano.

In pratica allora è molto più facile perdere!

Ma perché questo accade ?

Inoltre è molto più facile perdere grosse cifre che guadagnare grosse cifre. Anche questo è misterioso : perchè ?

Mi sembra ovvio che la soluzione del rebus non possa che essere nel campo psicologico

Ho provato ad operare in borsa in modo quasi casuale , non dico lanciando la monetina ma quasi, introducendo solo uno SL per limitare le perdite, ma eliminando con un metodo semplice e meccanico ogni possibile interferenza psicologica, e si guadagna.


Se siete in grado di dare delle risposte vi prego di intervenire.

Se la cosa interessa vi preciserò le esperienze da me fatte
la domanda non è scontata,purtroppo lo è la risposta.
C'è un groviglio di fattori, tecnici e psicologici che ostacolano il guadagno.
Questa matassa incestuosa che l'analisi tecnica tenta di districare ,non ha un facile bandolo.
Dove c'è denaro esiste un controllo assoluto; quello che sembra governato dall'estensione fisiologica del mercato,nella realtà è sottoposto a verifica continua, sistematica, organizzata con ordinata metodologia.
Il sistema funge da stantuffo, si compra e si vende , consumando i contratti -forestieri- dopo averli sovvertiti a livello direzionale per poi rigettarli in passivo.
Contro tale passività c'è molto poco da fare purtroppo; ed è bene rimarcarlo a dispetto di tanta eroica , sovrabbondante e sterile analisi tecnica.
I prodotti finanziari sono- amministrati- attraverso una componente etrogenea di ratio e illogicità.
Quando bussiamo alla razionalità si presenta l'incoerenza; quando chiamiamo l'irragionevolezza ci risponde l'eco della logica.
Questa -scientificità paradossale - è l'unica arma incontrollabile di un sistema che gioca su 3 assi fondamentali, FORZA-COERENZA -INADEMPIENZA.
Chi sceglie di entrare in questo circo o savana deve assolutamente conoscere di che razza è la -bestia- e conoscerne l'estrema indocilità.Possibilmente evitarla.
lester

:)
 
grande danlead

questa la posso aggiungere alla mia personale raccoltina di massime sul trading:
'Il fatto che e' la psicologia a far perdere e' rilevabile se consideri che chi perde potrebbe guadagnare semplicemente facendo l'esatto contrario di quello che fa'. ma siccome nn lo fara' mai perdera' sempre'
veramente notevole. molto rappresentativo.
un po' come quelli che si lamentano che nn hanno il lavoro e quando gli chiedi: 'cosa hai fatto oggi?' > 'mah, sono stato a casa...'
 
mi permetto di aggiungere xro' una componente nelle causali 'perdite': la maledetta analisi tecnica.
ormai io l'ho mollata completamente, dopo i primi 2 mesi di prova (esito negativo) nn guardo proprio + se c'e' un hammer o una shooting; x me e' tutto uguale. ci sono solo max e min relativi e assoluti. cosi' sono molto + sereno, + libero, - stressato e (anche se e' solo una settimana che ho rivoluzionato il mio metodo) per ora sto iniziando a vedere verde...
 
Scritto da pea_mi
mi permetto di aggiungere xro' una componente nelle causali 'perdite': la maledetta analisi tecnica.
ormai io l'ho mollata completamente, dopo i primi 2 mesi di prova (esito negativo) nn guardo proprio + se c'e' un hammer o una shooting; x me e' tutto uguale. ci sono solo max e min relativi e assoluti. cosi' sono molto + sereno, + libero, - stressato e (anche se e' solo una settimana che ho rivoluzionato il mio metodo) per ora sto iniziando a vedere verde...

no, non dovresti estremizzare il problema -mollando- l'analisi tecnica.
Bensì l'AT dei pavoni nostrani.
riguardo alle candle ti suggerisco un mio metodo.
Lasciare perdere ( con garbo) le classiche figure e cercare di visualizzare nuovi disegni componenti di figure che I MM realizzano inconsapevolmente ma che ancora non sanno o non possono codificare e quindi NEGARE.
Devi/dovremmo utilizzare appunto i loro -bachi- , per prenderli in contropiede.
Io ho individuato una figura che chiamo - elica- ,essa mi suggerisce 9 volte su 10 un cambiamento direzionale.
Questo mutamento esiste ,ma ancora devo studiarne la direzionalità,cercando di interpretare correttamente questa mia figura e in special modo tutte le componenti che la circondano.
Questi studi li elaboro su circa 300 grafici di candle e non mi è passata inosservata questa congruenza.
lester


;)
 
occorre anche considerare che se hai il 50% di vincere e 50% di perdere...le commissioni possono avere un peso. Esempio, con i gain fatti ti rifai degli stop loss....10 operazioni al giorno a 10 € l'una...-100€ di minusvalenza nonostante teoricamente tu sia in parità.
 
Scritto da pea_mi
mi permetto di aggiungere xro' una componente nelle causali 'perdite': la maledetta analisi tecnica.
ormai io l'ho mollata completamente, dopo i primi 2 mesi di prova (esito negativo) nn guardo proprio + se c'e' un hammer o una shooting; x me e' tutto uguale. ci sono solo max e min relativi e assoluti. cosi' sono molto + sereno, + libero, - stressato e (anche se e' solo una settimana che ho rivoluzionato il mio metodo) per ora sto iniziando a vedere verde...

interessante,anche io cerco indicazioni valide partendo dai min e max per individuare inversioni,anche temporanee del trend in atto,ma il mio problema sono gli stop loss,non so su cosa basarmi per individuare quelli giusti....:mad:
 
Riemergo appena adesso da un lungo black-out elettrico.

Purtroppo non posso postare molto e solo questa sera potrò dedicare un po' di tempo alle vostre interessanti argomentazioni

A dopo
EVX
 
Scritto da Mirkopor
occorre anche considerare che se hai il 50% di vincere e 50% di perdere...le commissioni possono avere un peso. Esempio, con i gain fatti ti rifai degli stop loss....10 operazioni al giorno a 10 € l'una...-100€ di minusvalenza nonostante teoricamente tu sia in parità.
se avessi la certezza di beccare sempre 5 trades vincenti su 10, diventerei molto ricco in poco tempo, altro che peso delle commissioni ;)
 
Filosofeggiando tempo fa con degli amici eravamo arrivati alla conclusione che la gente vuole perdere, nel senso che una persona sa nel suo inconscio se fa bene o male ad inserire quell'ordine, quindi sa già se è maggiore il rischio di perdere o la probabilità di guadagnare. Chi perde vuole quindi perdere, il suo inconscio lo vuole, perché probabilmente sa di meritarsi di perdere, altrimenti come si fa a spiegare che più di qualcuno ha comprato le tiscali a 100 euro!
Forse il mio è un discorso troppo filosofico, troppo campato in aria ma provate a riffleterci, per quello forse è meglio essere alienati quando si opera...
tutto si ricollega al motivo del perché una persona che ha un TS vincente lo vende e non lo usa per scalare il mondo... forse perché troppo bene...
meffe
 
Apparentemente sul lungo periodo il profitto di un trader, profitto inteso in senso algebrico, dipende da:

1. la fortuna
2. l'abilità
3. i costi connessi al trading in sé

Delle tre cose le meno importanti, se ci pensate, sono le prime 2.
La comunità scientifica afferma, anche se con prove non esaustive, che sia impossibile avere dei profitti dal trading, esattamente come delle perdite se consideriamo l'assenza di costi di transazione: questo ovviamente nel lungo periodo e con un numero di trade elevato.
La cosa peggiore che ci può capitare non è quella di perdere un sacco di quattrini (teoricamente perdere o guadagnare presentano la medesima difficoltà, in assenza di costi di transazione), ma di fare trading a caso, con un risultato di lungo periodo prossimo allo zero.

Resta il punto 3: i costi.
E noto che la stragrande maggioranza dei trader "fai da te" sottostimano pesantemente l'impatto dei costi di transazione sulle strategie: spesso ciò che è perso in un anno da uno scalper, oppure da un appassionato del daytrading è una cifra molto vicina ai costi "reali" pagati ai vari attori istituzionali, quali borsa, banche, sim e marketmaker.

Facciamo un esempio: il trader di belle speranze surcontre, dopo aver limato il suo ultimo trading-system super-ottimizzato sul MINIFIB, ricco di indicatori e altrettanti parametri scelti in modo perfetto (sul passato), inizia a fare trading reale, nella misura di 3 trade al giorno con chiusura alle 17.30 per evitare il "rischio notturno".
Quanto costa il singolo trade? Supponiamo 4 euro per parte di commissioni, a cui aggiungeremo 10 euro di slippage (5 per parte, il minimo) e lo spread ask-bid, circa 10 euro. Questo perchè surcontre, per quante macumbe possa fare, acquisterà sempre al prezzo ask e venderà sempre al prezzo bid, non si scappa da ciò.
Ogni giorno surcontre verserà, con certezza granitica 28 X 3 = 84 euro, considerando 250 giorni di borsa aperta in un anno, la bellezza di 21420 euro per ogni contratto.
Per portare a casa 1 euro in un anno, surcontre dovrà essere così bravo, o così fortunato, da battere i suoi avversari -in quel gioco a somma zero che è il MINIFIB- di ben 21421 euro: 1 lo terrà lui e 21420 andranno a remunerare le istituzioni finanziarie citate prima.
Significa, più o meno, realizzare una performance vicina al 100% annuo sul controvalore attuale dello strumento, solo per andare a pari.
Tenete presente che il MINIFIB, anche se non a buon mercato come il fratello maggiore, ha costi di transazione infinitamente inferiori rispetto a titoli poco liquidi, opzioni, covered-warrant et similia.

Tornando alla domanda inziale: sì, penso che sia più facile perdere facendo trading, in particolare se si opera in daytrading e/o su strumenti-finanziari-trappola.
Happy trading
 
Scritto da surcontre
.........
Quanto costa il singolo trade? Supponiamo 4 euro per parte di commissioni, a cui aggiungeremo 10 euro di slippage (5 per parte, il minimo) e lo spread ask-bid, circa 10 euro. Questo perchè surcontre, per quante macumbe possa fare, acquisterà sempre al prezzo ask e venderà sempre al prezzo bid, non si scappa da ciò.
Ogni giorno surcontre verserà, con certezza granitica 28 X 3 = 84 euro, considerando 250 giorni di borsa aperta in un anno, la bellezza di 21420 euro per ogni contratto.
Per portare a casa 1 euro in un anno, surcontre dovrà essere così bravo, o così fortunato, da battere i suoi avversari -in quel gioco a somma zero che è il MINIFIB- di ben 21421 euro: 1 lo terrà lui e 21420 andranno a remunerare le istituzioni finanziarie citate prima.
anche se con solo 1€, avresti chiuso l'anno ugualmente in gain e ti potresti consolare dicendo a tutti che fai parte di quello scarso 20% di traders che guadagnano in borsa ... :D
 
Scritto da surcontre
Apparentemente sul lungo periodo il profitto di un trader, profitto inteso in senso algebrico, dipende da:

1. la fortuna
2. l'abilità
3. i costi connessi al trading in sé

Delle tre cose le meno importanti, se ci pensate, sono le prime 2.
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Nel termine abilità io ci metto anche la capacità di imparare dai propri errori.
Come giustamente fai notare il day trading è la strada più difficle per guadagnare, capirlo e saper tirarne le conseguenze rientra quindi imo nell'abilità
 
se ci sono dei fulmini o delle saette sul Fol me le prenderò tutte.
Ma e bene che svolga il mio pensiero sulle scalette più o meno -algebriche- che documenterebbero ,secondo una serialità di principi ,quelle condizioni necessarie che separano gli sfortunati ( che i Soloni dell'AT definiscono polli) dai traders -superaccessoriati- tanto sbandierati ed incensati dalla stampa dedicata.
Nel trading si perde sempre a meno che non si abbia a livello non solo -molecolare- l'alchimia dorata- del saper sempre entrare nelle cose e dal saperne sempre uscire senza danneggiarsi anima e corpo.
Guadagnare è una occasione temporale che può occasionalmente verificarsi ,perdere una opportunità da considerarsi ordinaria.Nella fitta ragnatela degli interessi umani e materiali noi rappresentiamo una costola infinitesimale e dunque maggiormente aggredibile.
Tale -offesa -per i cultori del pragmatismo trova documentabile legge nella statistica.
E conoscete molto bene cosa ci dicono quei numerini su su chi specula .Sia esso il droghiere sotto casa, oppure lo scaltro informatico.
Gli unici che realmente guadagnano in modo costante e a volte motlo sostenuto sono tutti quelli che gravitano come -avvoltoi affamati- sul tenero e cagionevole mondo degli aspiranti traders, coi loro libri,convegni, sistemi, abbonamenti, sfere, ninnoli e nacchere.
In quei punti che surcontre elenca solo la FORTUNA premierei legittimandola a -sapere e a fare - su di noi.
"LA VITA DELL'UOMO E' REGOLATA DALLA FORTUNA ... NON DALLA SAGGEZZA" Cicerone

stando in tematica: "L'IMPREVEDIBILE sposta i capitali"

infine per quelli che hanno una sviscerata passione per le scienze definite -esatte- o per gli incalliti riduttivisti:

:"La matematica è la sola scienza esatta in cui non si sa mai di cosa si sta parlando né se quello che si dice è vero."
Bertrand Russell


per rinfrancare meffe sulla filosofia che secondo molti è -coscienza stanca della scienza- o conoscenza priva di vera scienza :

"Nell'universo cristallino della matematica vengono tese alla ragione le stesse trappole che nel mondo reale." Simone Weil

dunque ,se esiste soltanto UNO che vinca con continuità in borsa ,indipendentemente dalla qualità tecnica delle sue strategie , l'elemento portante , strutturante ed edificante poggia unicamente su una condizione fortunosa che miriadi di variabili incontrollate rendono costantemente propizia.
Non c'è n'è ragione n'è intuizione dove scienza o anima disvelino l'elemento ultimo.
lester







:)
 
Scritto da lester
se ci sono dei fulmini o delle saette sul Fol me le prenderò tutte.
Ma e bene che svolga il mio pensiero sulle scalette più o meno -algebriche- che documenterebbero ,secondo una serialità di principi ,quelle condizioni necessarie che separano gli sfortunati ( che i Soloni dell'AT definiscono polli) dai traders -superaccessoriati- tanto sbandierati ed incensati dalla stampa dedicata.
Nel trading si perde sempre a meno che non si abbia a livello non solo -molecolare- l'alchimia dorata- del saper sempre entrare nelle cose e dal saperne sempre uscire senza danneggiarsi anima e corpo.
Guadagnare è una occasione temporale che può occasionalmente verificarsi ,perdere una opportunità da considerarsi ordinaria.Nella fitta ragnatela degli interessi umani e materiali noi rappresentiamo una costola infinitesimale e dunque maggiormente aggredibile.
Tale -offesa -per i cultori del pragmatismo trova documentabile legge nella statistica.
E conoscete molto bene cosa ci dicono quei numerini su su chi specula .Sia esso il droghiere sotto casa, oppure lo scaltro informatico.
Gli unici che realmente guadagnano in modo costante e a volte motlo sostenuto sono tutti quelli che gravitano come -avvoltoi affamati- sul tenero e cagionevole mondo degli aspiranti traders, coi loro libri,convegni, sistemi, abbonamenti, sfere, ninnoli e nacchere.
In quei punti che surcontre elenca solo la FORTUNA premierei legittimandola a -sapere e a fare - su di noi.
"LA VITA DELL'UOMO E' REGOLATA DALLA FORTUNA ... NON DALLA SAGGEZZA" Cicerone

stando in tematica: "L'IMPREVEDIBILE sposta i capitali"

infine per quelli che hanno una sviscerata passione per le scienze definite -esatte- o per gli incalliti riduttivisti:

:"La matematica è la sola scienza esatta in cui non si sa mai di cosa si sta parlando né se quello che si dice è vero."
Bertrand Russell


per rinfrancare meffe sulla filosofia che secondo molti è -coscienza stanca della scienza- o conoscenza priva di vera scienza :

"Nell'universo cristallino della matematica vengono tese alla ragione le stesse trappole che nel mondo reale." Simone Weil

dunque ,se esiste soltanto UNO che vinca con continuità in borsa ,indipendentemente dalla qualità tecnica delle sue strategie , l'elemento portante , strutturante ed edificante poggia unicamente su una condizione fortunosa che miriadi di variabili incontrollate rendono costantemente propizia.
Non c'è n'è ragione n'è intuizione dove scienza o anima disvelino l'elemento ultimo.
lester







:)

bell'intervento... ;)

aggiungo una sola cosa::"La matematica è la sola scienza esatta in cui non si sa mai di cosa si sta parlando né se quello che si dice è vero." (la matematica non è una scienza) Bertrand Russell
 
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