Dico questo: Monti sta davvero cambiando la politica. I vecchi politicanti sono tutti appassionati ai posti, alle poltrone. La cronaca che leggiamo sui giornali è sempre legate alle persone. Chi fanno, dove vanno. Il giornalismo italiano assomiglia di più alle chiacchiere delle colf il giovedì pomeriggio davanti alla chiesa.
Monti è altro. Non gliene frega nulla delle poltrone. Cioè, gliene frega ma per lui sono una conseguenza. Sono uno strumento per realizzare cose non il fine.
Così, mentre la politica si prende a capelli o dà capocciate al muro per capire che fa e tutto il mondo dei palazzi romani si interroga (ma si candida o no?) e non c’è gruppetto che si incroci nelle viuzze attorno a palazzo Madama, Montecitorio o palazzo Chigi scambiandosi auguri e scambiandosi con essi la stessa domanda, sapete che faceva Monti ieri sera?
E’ tornato in ufficio, ha acceso la lampada e il computer e si è messo a scrivere. Ma che cosa? Il suo manifesto per l’Italia. Perché per Monti contano più i contenuti che i posti, più le cose da fare che le persone che lo facciano, più la sostanza che la forma. Lui stesso si considera non determinante. Questo è il motivo per cui il Professore non scioglie la riserva, non lascia intuire se si candiderà premier o no.
Sta cercando di rimarcare un punto per lui fondamentale: parlate dei problemi del Paese, discutete delle questioni che affliggono gli italiani in questa crisi; quello che farò io (Monti) è secondario.
Non so se siano queste le parole che sta usando il presidente del Consiglio con i suoi interlocutori ma sono certo che è questo il messaggio che vuole far filtrare. Monti non sta preparando qualcosa per vincere le elezioni. Non è quello il suo obiettivo.
Il suo sogno è cambiare l’Italia. Berlusconi è stato abilissimo a prendere voti ma non ha inciso sul Paese. Se lo ha fatto, è la riflessione che fanno le persone vicino a Monti, è stato in peggio. L’evasione a livelli pazzeschi, la produttività a terra, la corruzione dilagante. E’ l’Italia dei Fiorito.
Il Professore pensa sia necessario invertire la rotta, mettersi al passo dei Paesi europei, mettere ordine in Italia e soprattutto nella testa degli italiani.
I suoi principi sono semplici. Con i soldi pubblici si spende il necessario e non si sperpera. Non si ruba. Le tasse si pagano perché è meglio per tutti, chi non le paga non è bravo è un pezzo di mèrda che ruba al vicino che le paga. Gli italiani devono lavorare di più e soprattutto meglio se vogliono continuare a sopravvivere altrimenti saranno spazzati via dagli altri europei e soprattutto dagli immigrati. Non basta produrre, bisogna innovare.
Ecco, questa è l’Italia di Monti. Il suo governo ha lavorato in questa direzione, per fare in modo che gli italiani non vengano derisi quando vanno all’estero o non si abbia di loro un’immagine ridicola di gente che non fa nulla e preferiscono rubare che lavorare.
Ci sono altri più capaci di realizzare questa Italia? Bene, si facciano avanti. Quelli che ci sono non ce la fanno? Lui è disponibile. Come? E' una cosa che si può decidere anche all'ultimo istante.