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watson

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Circa 5 milioni di anni fa

Ultimo antenato in comune con le attuali scimmie antropomorfe (scimpanzè)

Da 3 a 4 milioni di anni fa

Compare Australopitecus, con andatura eretta ma volume del cervello non
superiore a quello delle antropomorfe attuali (Lucy)

Circa 2.5 milioni di anni fa

Compare il genus Homo (Homo abilis/erectus), con volume del cervello piu'
grande e i primi strumenti di pietra (Paleolitico inferiore)

Circa 2 milioni di anni fa

Homo erectus inizia a colonizzare l'Eurasia

Circa 200 mila anni fa

Compare Homo sapiens in Africa evolvendo da popolazioni di Homo erectus
locali (Eva)

Homo sapiens è morfologicamente moderno se confrontato con l'uomo di
Neandertal (recente discendente di Homo erectus in Europa) ma non ha un
volume del cervello superiore a quello dell'uomo di Neandertal

Circa 100 mila anni fa

Homo sapiens comincia a colonizzare l'Eurasia, dove sostituisce le
popolazioni di Homo erectus locali

(Ipotesi alternativa (Milton Wolpoff): Homo sapiens evolve in diverse
regioni dell'Eurasia dalle popolazioni locali)

Circa 40 mila anni fa

“Esplosione culturale” del Paleolitico superiore in Europa
(pitture/sculture, decorazioni del corpo, accelerazione del cambiamento e
della differenziazione tecnologica)

Circa 10 mila anni fa

Neolitico, emerge la produzione del cibo (agricultura e allevamento), la
sedenterizzazione, l'aggregazione in villaggi

Successivamente

Ceramica, produzione secondaria, metalli (rame, bronzo, ferro),
centralizzazione delle risorse, città, stati
 
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siamo proprio sicuri sicuri che l'evoluzione sia già arrivata all'Homo sapiens? :rolleyes: ;)
 
Scritto da kika
siamo proprio sicuri sicuri che l'evoluzione sia già arrivata all'Homo sapiens? :rolleyes: ;)

Boh!Anche di Homo Erectus ultimamente se ne vedono pochi in giro.
 
Scritto da watson
Boh!Anche di Homo Erectus ultimamente se ne vedono pochi in giro.


e, cmq, se ne vedono pochi in giro anche di Homo habilis ;)
 
Circa 35 milioni di anni fa, in Africa orientale, oltre al generale deterioramento climatico - progressiva diminuzione dell'umidità e alternanze marcate delle stagioni - si realizzò un evento geologico di enorme portata: la formazione della frattura tettonica lunga oltre 5 mila chilometri che determinò profonde depressioni e solcature che caratterizzano oggi la fascia orientale dell'Africa e che prende il nome di Rift Valley. Questi mutamenti determinarono variazioni sull'ambiente della regione - attraverso una drastica diminuzione della copertura arborea a vantaggio di ambienti aperti tipo savana - le quali agirono come principale agente selettivo tra le specie esistenti. In particolare, i Primati (vedi Da sapere) che più si erano specializzati nella vita arboricola risentirono fortemente di questi cambiamenti, estinguendosi o adattandosi alle nuove condizioni ecologiche. Alcuni di questi adattamenti determinarono l'inizio di quella che oggi è considerata l'evoluzione dell'uomo con le prime forme di Ominidi, i quali non sono sfuggiti alla "pressione adattativa" permettendoci oggi, grazie ai fossili, la ricostruzione della successione di questi primati fino alla nostra specie: Homo sapiens.


I maggiori caratteri su cui si basa l'emergenza e la persistenza della radiazione evolutiva pre-ominide e ominide sono la postura e la deambulazione, le scelte alimentari, le dimensioni dell'encefalo, la forma e le dimensioni dello scheletro post-craniale.
 
Eccezionale, secondo me anche Watson é un pezzo
forte di questo forum.
 
Una delle tappe più importanti del processo evolutivo è l'acquisizione della stazione eretta. Per spiegare perché avvenne questo fondamentale passaggio sono state avanzate molte possibilità: oltre al grosso vantaggio della manualità, grande importanza ebbe anche la possibilità di guardare più lontano grazie agli occhi frontali che consentivano una visione tridimensionale, tuttavia l'ipotesi più probabile è che così si poteva cominciare a fare qualcosa di nuovo con le mani, come ad esempio trasportare rami, alimenti o altri strumenti o raccogliere il cibo. Secondo molti studiosi una volta imboccato questo sentiero evolutivo la strada verso l'evoluzione dell'intelligenza era ormai avviata. La selezione naturale ha infatti premiato i migliori fabbricanti di strumenti, inoltre la stazione eretta ha permesso l'evoluzione di una grossa testa che può contenere un cervello sempre più grande. La capacità di camminare eretti comportò delle modifiche notevoli a livello scheletrico, muscolare e psichico. La colonna vertebrale dell'uomo ha due curvature in avanti all'altezza del collo e dalla parte inferiore della schiena che le conferiscono l'elasticità necessaria a sostenere il peso del corpo e la testa è posta sopra la colonna consentendo allo scheletro di sostenere una testa molto pesante e permettendo così anche l'evoluzione di un grande cervello. Nelle scimmie, invece, la colonna vertebrale è quasi diritta, la sopensione della testa in avanti rispetto al resto del corpo pone un limite alle dimensione del cervello ed infatti i muscoli del collo non riuscirebbero a sostenere una testa troppo sviluppata. Nell'uomo inoltre, il torace ha la forma di una botte in quanto le mani sono specializzate nella manipolazione degli oggetti, nella scimmia al contrario, ha la forma di un imbuto rovesciato perchè le braccia vengono impiegate nella locomozione. Il bacino umano è svasato per offrire ai grandi muscoli glutei e delle gambe maggiori superfici di attacco invece la scimmia ha il bacino stretto e lungo e la colonna vertebrale è lontana dalle articolazioni degli arti posteriori. Le gambe dell'uomo sono più lunghe delle braccia, il femore è leggermente obliquo, in modo che il ginocchio permette di stendere l'arto, al contrario i nostri lontani parenti hanno gli arti posteriori più corti di quelli anteriori, il femore è verticale e l'articolazione del ginocchio non permette di stendere completamente l'arto. L'alluce umano non è opponibile alle altre dita del piede, ma serve a migliorare l'appoggio sul terreno e a dare l'ultima spinta durante la locomozione, i primati non umani hanno l'alluce opponibile alle altre dita del piede, per potersi afferrare ai rami degli alberi.

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L' uomo, con molte probabilità, non avrebbe potuto dominare il mondo se non avesse potuto usare le mani. La conseguenza dell'uso delle braccia e delle mani è stata la capacità di camminare in posizione eretta infatti finché erano usate per sostenere il peso del corpo e per arrampicarsi sugli alberi, le mani potevano difficilmente modificarsi ed essere utilizzate per la presa e la fabbricazione di oggetti. Con l'evoluzione dell'arto e delle sue funzioni, per i nostri progenitori si aprirono molti orizzonti culturali e tecnologici, a poco a poco essi si affidarono, alla "tecnologia": usarono il fuoco, cacciarono, produssero i primi manufatti, si coprirono di pelli per difendersi dal freddo e costruirono capanne. Le mani dell' Australopitecine avevano caratteristiche simili a quelle umane, con queste però, non erano in grado di compiere movimenti di precisione. Con Homo habilis e Homo erectus la situazione cambiò anche se molto lentamente; negli esemplari più tardi di quest'ultimo si notò un allargamento delle vertebre del collo in corrispondenza dei nervi che collegano la mano con il cervello, segno di un miglior controllo dei movimenti. A differenza degli altri primati, nell'uomo mani e piedi sono diversi per forma e funzioni; le possibilità di movimento delle mani dell'uomo sono:
- la convergenza: capacità di avvicinare le dita fra loro
- la divergenza: capacità di allontanare le dita
- la prensione: capacità di afferrare gli oggetti flettendo le dita verso il palmo, ed è derivata dalla necessità di arrampicarsi
- l'opposizione: capacità di muovere il pollice ruotandolo in modo da opporlo alle altre dita. Ciò permette movimenti di precisione utili per costruire utensili. Per la prima volta si sviluppa nelle scimmie antropomorfe per esempio nel gorilla, però in esso il pollice era corto e tozzo e le falangi sono ricurve; nell'uomo moderno le falangi delle dita sono diritte l'ultima falange del pollice è molto più lunga rispetto a quelle delle scimmie antropomorfe. Le eccezionali capacità della mano umana sono il risultato, oltre che di una notevole sensibilità di una grande mobilità di tutte le articolazioni, comprese quelle del braccio e della spalla, ma soprattutto di un raffinato controllo dei movimenti: tutto ciò ha permesso all'animale-uomo di raggiungere un successo organizzativo e tecnologico strabiliante.
 
Sono fortemente tentato di postarla.....



L'evoluzione finale !!!






:D :D :D
 
Scritto da Sex
VAAAAAAIIIIIIIIIIIIIIIII!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!


Solo con il permesso di Watson.




Questo sembrerebbe :D un thread serio.



:D :D :D
 
Scritto da .3y
Solo con il permesso di Watson.




Questo sembrerebbe :D un thread serio.



:D :D :D

fai pure,non esistono cose serie ed altre no,almeno per me,anche se penso di sapere già quale sia la faccia che stai per postare.
 
Lo cancello entro le 10.30.
 
vai preside', avanti con l'homo kefalecornis, su...:o :D ;)
 
Tutto ha inizio 10 mln anni fa, con una serie di sconvolgimenti geologici che interessano l’Africa: si crea una spaccatura (Rift Valley) che taglia in verticale la zona degli odierni grandi laghi africani. Questo sconvolge il clima: a ovest rimane la fitta foresta umida, a est si formano le aride savane e le praterie. Alcuni primati del tempo si adattano: scendono dagli alberi e imparano a sopravvivere in un ambiente nuovo, ampio e povero di piante. Da arboricoli diventano terrestri: è il preludio alla comparsa dell’uomo.

Studi paleontologici e genetici affermano che noi e le grandi scimmie africane (gorilla e scimpanzé) abbiamo un antenato in comune: un primate che tra 10 e 6 mln a.f. viveva sugli alberi, ma era già in grado di cavarsela negli ambienti aperti delle savane. Uno che insomma sapeva camminare su due zampe ma preferiva arrampicarsi sugli alberi.

Un fossile nuovo nuovo, datato 6 mln a.f, pare confermare questa ipotesi. Di certo, per ora, sappiamo che un primate bipede esisteva già 4,5 mln a.f.

Da questo momento è tutta una selva di forme ominidi: Ardipiteci, Australopiteci, Parantropi, Homo… ognuna di queste voci comprende varie specie di ominidi (per esempio, alcuni riconoscono 6 specie di Homo, dall’habilis al sapiens). Un vero ‘cespuglio evolutivo’, ricco di rami e rametti, quasi tutti però destinati all’estinzione: solo il ramo di Homo sopravviverà fino a oggi, e solo un rametto secondario di questo ramo non scomparirà: l’esile rametto dell’Homo sapiens.
 
Spero non sia la stessa che voleva postare .3Y.
Comunque sottoscrivo i complimenti a Watson per questi bei thread. :)
 
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