Tre belle domande, non c'é che dire.
Dal mio punto di vista, e prendendola molto da lontano, posso dire che l'Econometria é una disciplina pari dell'Economia: la seconda descrive comportamenti umani in aggregati e non (Macro e Micro-economia) e cerca di prevederne le "mosse" future tramite assunzioni teoriche tratte da secoli di pensieri socio-filosofici. E' ovvio che con gli anni, soprattutto nel secolo ormai passato, molti concetti sono andati via via migliorandosi ed approfondendosi e molti altri totalmente cambiandosi per lasciar spazio a nuove impostazioni che hanno trovato terreno fertile nei nuovi, appunto, cambiamenti sociali e tecnologici via via sempre più veloci.
Se allora l'Economia può essere vista come la scienza più filosofica, l'Econometria, al suo pari, é trattabile come quella più analitica.
L'Econometria é un gran mischione di scienze. Ho visto un altro thread interessante intitolato "la fisica in aiuto del trading". Non c'é assolutamente nulla da meravigliarsi, tanto é vero che in molti sono ora coloro che parlando di "econofisica".
Ma questo é solo la punta dell'iceberg... un iceberg che vede nell'econometria tante forze in aiuto alla generica economia e finanza in particolare: matematica (e algebra), statistica, teoria ed analisi delle serie storiche, teoria della sopravvivenza, fisica, economia e finanza ovviamente , e molte altre scienze legate ai più disparati studi, dalla terra al cosmo.
Insomma, forse é la prima vera scienza che le raggruppa tutte... o quasi.
Da dove viene... la rivista "econometrica" é nata verso gli anni '30, quindi é relativamente recente. Di nuovo, l'idea iniziale era raggruppare le potenzialità di più scienze in aiuto all'economia e alla previsione di comportamenti sociali. Inizialmente però si trattava per lo più di economia, finanza (allora agli albori, per come la intendiamo noi oggi), statistica e analisi delle serie storiche (ancora non in termini stocastici ma puramente classici).
In seguito é necessariamente andata evolvendosi.
Dove va?
L'Econometria, come l'Economia, tenta di rispondere a tutte le domande che l'uomo da secoli si pone e alle quali non riesce ancora a trovare risposta in modo scientifico... secondo me, quindi, viste le domande di questo tipo, la strada da percorrere é ancora molta!
Negli ultimi decenni grandi passi avanti sono stati fatti e in particolare dagli anni 70-80 la fisica e la matematica hanno dato un potente
contributo: cito solo 2 dei più grandi pensatori, a mio avviso, su questa linea, ovvero il premio nobel Robert Engle III e il matematico di origine polacca Benoit Mandelbrot.
Il primo ha rivoluzionato l'analisi delle serie storiche a volatilità variabile nel tempo con il cosiddetto modello ARCH (AutoRegressive Conditional Heteroskedasticity model) che ha dato vita ad una bibliografia che conta all'incirca una ventina di modelli che lo generalizzano o particolarizzano e più di mille libri, workbooks e articoli; il secondo, perennemente controcorrente rispetto alle idee della comunità scientifica, ha inventato circa negli anni 60 (non ricorod bene al momento) una nuova branca dell'algebra teorica: la geometria frattale.
Quest'ultima riguarda l'analisi di strutture complesse e "ordinatamente disordinate" (come al matematico stesso piace descriverle). Egli si é interessato a tantissime discipline... dall'elettronica, alla geologia, alla cosmologia, alla filmologia... finanza compresa (ricordo che esiste anche la "finanza frattale").