Econometria E Var

Va bè.
L'osservazione principale è che l'Analisi Finanziaria come disciplina ha
nulla a che vedere con l'analisi del rischio e risk management.
Tuttavia ben venuto anche a te.
Attendiamo contributi ORIGINALI, i PDF da internet li so scaricare da solo.

Ciao


killbill977 apre questo suo tread, e tu qui gli dici seccato: "...Tuttavia ben venuto anche a te..."

E scrivi questo dopo averlo poco sopra sbeffeggiato scrivendo a proposito della sua facoltà universitaria: "..Io sono andato a vederne qualche lezione. Non lo sai dov'è? Hai presente il Circolo Tennis...Ci troverai tanti sine titulo del FOL."

Io ho trovato irriguardosi e sgradevoli questi due interventi, rivolti ad un giovane che si è appena registrato al FOL e con tanta modestia cerca conforto e confronto nell'avvio del suo cammino professionale.

Certo chi aulicamente scrive "Sine titulo", "Hic sunt leones" e addirittura: "..Peraltro non bisogna cadere nel sincretismo dualistico, escludendo aprioristicamente tecniche e prassi che possono contaminare olistiche teorizzazioni."

non può essere disposto a tollerare le banalità altrui...

Coraggio caro: un po' di modestia e meno spocchia possono fare di un buon econometrista un Uomo!

giugin:bye:
 
killbill977 apre questo suo tread, e tu qui gli dici seccato: "...Tuttavia ben venuto anche a te..."

E scrivi questo dopo averlo poco sopra sbeffeggiato scrivendo a proposito della sua facoltà universitaria: "..Io sono andato a vederne qualche lezione. Non lo sai dov'è? Hai presente il Circolo Tennis...Ci troverai tanti sine titulo del FOL."

Io ho trovato irriguardosi e sgradevoli questi due interventi, rivolti ad un giovane che si è appena registrato al FOL e con tanta modestia cerca conforto e confronto nell'avvio del suo cammino professionale.

Certo chi aulicamente scrive "Sine titulo", "Hic sunt leones" e addirittura: "..Peraltro non bisogna cadere nel sincretismo dualistico, escludendo aprioristicamente tecniche e prassi che possono contaminare olistiche teorizzazioni."

non può essere disposto a tollerare le banalità altrui...

Coraggio caro: un po' di modestia e meno spocchia possono fare di un buon econometrista un Uomo!

giugin:bye:

Vedo che leggi con attenzione i miei post.
Ben venuto...perchè era il giorno dell'inaugurazione della sottosezione.

Il resto del tuo intervento è di scarso interesse.
 
killbill977 apre questo suo tread, e tu qui gli dici seccato: "...Tuttavia ben venuto anche a te..."



giugin:bye:

Peraltro il diretto interessato è di parere diverso dal tuo (avvocato?).

Questo thread va studiato attentamente da parte di chiunque debba sostenere l'esame EFA, anche l'ultima volta c'era una domanda sulla CPPI.
Consiglio la lettura di GUIDA ALL'ASSET ALLOCATION ( EDIBANK) del Prof Caparrelli

Siamo alle solite....ogni occasione è buona.
 
Anche io sono laureato in intermediari finanziari e non ho ancora visto un econometrico/statistico rigoroso che sappia guadagnare piu di un trader con basi tecniche ma comunque con tanta esperienza/fiuto del mercato ... oltre a info di qualità ... quelle sono fondamentali ;)

chiusa parentesi
 
Peraltro il diretto interessato è di parere diverso dal tuo (avvocato?).



Siamo alle solite....ogni occasione è buona.

Saresti così gentile da spiegarmi questa frase?
La citazione del libro l'ho inserita semplicemente per far comprendere il LIVELLO MOLTO ORIGINALE del tuo thread dal momento che sei stato l'unico a enfatizzare, in modo scortese, nel primo messaggio a me indirizzato la necessità di apportare CONTRIBUTI ORIGINALI e non PDF scaricati da internet. Un'altra volta sarò più esplicito visto che non è stato capito...

C'è qualcuno che predica bene ma razzola male...
 
Anche io sono laureato in intermediari finanziari e non ho ancora visto un econometrico/statistico rigoroso che sappia guadagnare piu di un trader con basi tecniche ma comunque con tanta esperienza/fiuto del mercato ... oltre a info di qualità ... quelle sono fondamentali ;)

chiusa parentesi

Infatti i miei interventi riguardano asset allocation di medium/long run
 
Saresti così gentile da spiegarmi questa frase?
La citazione del libro l'ho inserita semplicemente per far comprendere il LIVELLO MOLTO ORIGINALE del tuo thread dal momento che sei stato l'unico a enfatizzare, in modo scortese, nel primo messaggio a me indirizzato la necessità di apportare CONTRIBUTI ORIGINALI e non PDF scaricati da internet. Un'altra volta sarò più esplicito visto che non è stato capito...


C'è qualcuno che predica bene ma razzola male...

Ti consiglio di cercare di conoscere a fondo le persone prima di fare interventi di questo tipo...potresti pregiudicare rapporti con persone molto valide e sempre disposte a darsi da fare per spiegare a tutti concetti anche molto semplici. Cannibal è molto in gamba e sono sicuro che il suo intervento voleva essere solo uno stimolo...;) Forza avanti...che il 3d interessa parecchio.
 
Salve a tutti,

aprofitto di alcuni spunti interessanti di questa discussione per inserirmi nell'esigua et unica (esigua è un eufemismo) comunità relativamente seria del Fol.

Tempo permettendo contribuirò a questa sessione nei limiti delle mie possibilità.

Ho due cose da dire:

Anche io sono laureato in intermediari finanziari e non ho ancora visto un econometrico/statistico rigoroso che sappia guadagnare piu di un trader con basi tecniche ma comunque con tanta esperienza/fiuto del mercato ... oltre a info di qualità ... quelle sono fondamentali ;)

chiusa parentesi

La qustione è banale, compito di un econometrista non è tradare per cui...


the learner ha scritto:
La mia prof di risk management invece metteva sempre in competizione noi (studenti di finanza) con gli studenti di matematica e quelli di statistica dicendo che sarebbero stati i nostri più diretti concorrenti.
La battaglia coi matematici la vedo persa in partenza . Con gli statistici invece la vedo piuttosto facile .
Quindi nessun fisico all'orizzzonte, almeno secondo la mia prof. Ma si sa, alla fine fisici e matematici possono dare lo stesaso contributo in finanza.

A livello nazionale può darsi che la situazione sia questa, a livello internazionale i fisici sono richiestissimi nel risk management e nella finanza in generale (ne assorbe una quantità mostruosa, circa 40% dei neolaureati).

Saluti
 
Tempo permettendo contribuirò a questa sessione nei limiti delle mie possibilità.

ripeto qui la domanda : potresti x favore illustrare come stimare la volatilità col GARCH(1,1) ?
possibilmente un esempio concreto . . .
 
"ripeto qui la domanda : potresti x favore illustrare come stimare la volatilità col GARCH(1,1) ?
possibilmente un esempio concreto . . ."

Per stimare intendi una previsione?

Dall'impostazione della domanda mi sembra che non sia chiaro cos'è "un GARCH(1,1)". Non si tratta di un modello previsivo, ma della stima dei parametri del processo stocastico seguito dalla volatilità. Una volta stimato il modello si può estrapolare il risultato e utilizzarlo a fini previsivi. Spero sia chiara la differenza.

Quindi:

fase 1 : stima del modello /arch, garch, egarch, tgarch, figarch (il mio preferito ;) )

fase 2 : inferenza sulla volatilità futura.

Per stimare non sò che dotazione software hai: Eviews o matlab?

O vorresti che lo stimassi io?

Dovresti essere più specifico...fammi sapere. Domani prometto di ripassare qui.

P.S. Ho visto discussioni vecchie sul Pair Trading. Voi a che livello siete? (approccio di portafoglio, ottimizzazzione dei parametri etc.)
 
ho matlab ma preferirei che lo stimassi tu con Excel + VBA se possibile



io eventualmente preferisco la cointegrazione, gli altri non saprei


Con matlab c'è l'apposita garch toolbox.

Farlo in xls è da masochisti, Matlab e Eviews sono "gratis" ;), per cui perchè farsi del male?

La cointegrazione è condizione sufficente ma non necessaria per il PT.

In senso proprio non esiste nemmeno trai prezzi azionari.

Saluti
 
"ripeto qui la domanda : potresti x favore illustrare come stimare la volatilità col GARCH(1,1) ?
possibilmente un esempio concreto . . ."

Per stimare intendi una previsione?

Dall'impostazione della domanda mi sembra che non sia chiaro cos'è "un GARCH(1,1)". Non si tratta di un modello previsivo, ma della stima dei parametri del processo stocastico seguito dalla volatilità. Una volta stimato il modello si può estrapolare il risultato e utilizzarlo a fini previsivi. Spero sia chiara la differenza.

Quindi:

fase 1 : stima del modello /arch, garch, egarch, tgarch, figarch (il mio preferito ;) )

fase 2 : inferenza sulla volatilità futura.

Per stimare non sò che dotazione software hai: Eviews o matlab?

O vorresti che lo stimassi io?

Dovresti essere più specifico...fammi sapere. Domani prometto di ripassare qui.

P.S. Ho visto discussioni vecchie sul Pair Trading. Voi a che livello siete? (approccio di portafoglio, ottimizzazzione dei parametri etc.)

Mi interessa molto come fare su Matlab e apposito toolboxOK!
 
La cointegrazione è condizione sufficiente ma non necessaria per il PT.

Spiegati meglio...direi che se escludiamo la correlazione è proprio il contrario.
Il test Johansen per la cointegrazione correttamente applicato esprime semplicemente un legame fra serie storiche.

Questa "parentela" ci permette di fare inferenza e prevedere entro certi intervalli di confidenza il valore al tempo t di una determinata serie.

All'atto pratico, soprattutto per quanto riguarda il tipo finanziario, bisogna fare i conti con il vettore dei termini d'errore svolgendo ulteriori analisi temporali volte ad accertare la non completa indipendenza degli stessi.

Saltando quest'ultima parte, anche in presenza occasionale di uno scostamento rilevante dal prezzo previsto, qualsiasi modello di pair trading si rivelerebbe fallace.

Tutto si riduce nella consueta asserzione che pur conoscendo bene la funzione di partenza, media, mediana, moda e chi più ne ha più ne metta:
dopo una serie di 10 rossi non ho alcuna opportunità di guadagno superiore al solito aleatorio .5 scommettendo sul nero
(prima regola del provetto analista quant.)


Saluti
 
Ultima modifica:
Spiegati meglio...direi che se escludiamo la correlazione è proprio il contrario.
Il test Johansen per la cointegrazione correttamente applicato esprime semplicemente un legame fra serie storiche.

Questa "parentela" ci permette di fare inferenza e prevedere entro certi intervalli di confidenza il valore al tempo t di una determinata serie.

All'atto pratico, soprattutto per quanto riguarda il tipo finanziario, bisogna fare i conti con il vettore dei termini d'errore svolgendo ulteriori analisi temporali volte ad accertare la non completa indipendenza degli stessi.

Saltando quest'ultima parte, anche in presenza occasionale di uno scostamento rilevante dal prezzo previsto, qualsiasi modello di pair trading si rivelerebbe fallace.

Tutto si riduce nella consueta asserzione che pur conoscendo bene la funzione di partenza, media, mediana, moda e chi più ne ha più ne metta:
dopo una serie di 10 rossi non ho alcuna opportunità di guadagno superiore al solito aleatorio .5 scommettendo sul nero
(prima regola del provetto analista quant.)


Saluti

Mi spiego : ho detto giustamente sufficente e non necessaria per un motivo molto semplice: la cointegrazione tra titoli azionari non esiste.

Mi spiego meglio, partendo dalla definizione di cointegrazione, cercando di farmi capire da tutti.

La cointegrazione può essere definita in 2 modi (che sono tendenzialmente uguali, ma con diverse sfumature):

econometrico: relazione stabile di lungo periodo tra 2 serie storiche.

matematico-statistico: una relazione lineare tra 2 serie storiche mi da una terza serie stazionaria: il caso più semplice è la differenza tra 2 serie.
http://en.wikipedia.org/wiki/Stationary_process

Ora, in senso econometrico, non ci sono casi di cointegrazione (qualcuno ci sarà, ma è appunto una eccezzione) tra titoli azionari (che siano diversi, fiat e fiat r o p sono in pratica lo stesso titolo): ovvero relazioni stazionarie di lungo periodo (5 10 anni) tra le serie dei titoli non si osservano, o si osservano ai limiti della significatività. Al limite usando una frequenza giornaliera, si possono vedere titoli cointegrati, ma ber un breve lasso di tempo (mai sul lungo periodo).

Quindi per il PT ben vengano titoli cointegrati (condizione sufficente), ma poichè in realtà sono quasi inesistenti, bisogna accontentarsi di altro (non necessaria).

Anche prchè solo un folle speculerebbe su di una sola coppia di titoli, sottoponendosi all'enorme rischio che la relazione venga meno. Si è costretti quindi a scegliere un portafoglio di titoli in PT, sperando di eliminare con la diversificazione il rischio insito nella singola coppia. Nella speranza di passare dalla speculazione all'arbitrggio statistico, nel caso qualcuno fosse in grado di coglierne la differenza (che è fatto dubbio esista, appunto).

Nella scelta del portafoglio quindi, vista l'esiguita di vere cointegrazioni, saremo costretti a inserire titoli che cointegrati non sono, ma si avvicinano alla cointegrazione. In che modo? Con quali criteri? Il problema è tutto qui.

Un saluto

PS @ Steo78: io uso Eviews, ma comunque devo imparare a usarlo, il garch toolbox di matlab. dammi tempo 2 settimane e vedrai che lo faccio "cantare".
 
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