Salve a tutti
sono un giovane studente di Economia ,ormai quasi prossimo alla laurea,che ha deciso di scrivere su questo forum perchè da un pò di tempo si è reso conto di non riuscire a orientarsi al meglio in questo ginepraio di opinioni,idee e teorie economiche differenti che ogni giorno ci vengono sottoposte tramite giornali,mezzo TV e internet.
Ultimamente tra una chiacchiera e un'altra si parla spesso di politica nel nostro gruppo di amici , e la domanda che non può fare a meno di saltare fuori prima o poi è proprio sull'operato del governo tecnico ,in particolar modo sulla bontà delle scelte di politica economica che sono state adottate nell'ultimo anno.Ebbene proprio in queste circostanze mi sono reso conto(con grande rammarico devo dire) che proprio alcuni meccanismi BASILARI riguardanti il sistema economico in generale,il funzionamento dei mercati e altro ancora a me risultano ancora piuttosto complessi nonchè di difficile spiegazione.Concetti chiave che probabilmente alla stragrande maggioranza dei frequentatori di questo forum appariranno scontati e quasi banali , ma che risultano essere elementi chiave per avere una visione più ampia di come funzioni il nostro sistema economico,e perchè alcune scelte che a primo impatto sembrano ingiuste siano in realtà necessarie per cercare di superare una crisi che da ormai tempo affligge l'Italia.
Dopo questo piccolo prologo arrivo al nocciolo della questione:vorrei elencarvi alcuni punti elementari ,o alcuni "falsi miti" e "false proposte" che la gente comune (che di economia ci capisce ben poco) cerca di far passare come buone oppure come punto di partenza per un futuro migliore.
PUNTO1 : LO SPREAD E' UN'INVENZIONE (come direbbe qualcuno) , E' UN'ALLUCINAZIONE MENTALE (come direbbe qualcun altro) E IN QUANTO TALE NON DOVREBBE FUNGERE DA DOGMA PER QUANTO RIGUARDA LE SCELTE DI POLITICA ECONOMICA
Lo spread , termine che ha avuto il boom della sua diffusione soprattutto con l'arrivo a palazzo Chigi del premier Monti , appare alle persone comuni come un dogma a cui riferirsi per quanto riguarda le scelte di politica economica da adottare.Dai media e giornali viene fatto passare come giudizio insindacabile dei mercati , viene più volte utilizzato in dibattiti politici , richiamato ad ogni occasione per magari giustificare qualche qualche tassa o manovra di austerity intrapresa dal governo.Perfino mia nonna 80enne è ormai convinta,quando la sera accende la tv e si sintonizza su canale 5 per il tg,che se lo spread scende il governo sta lavorando bene.Ma davvero questo indicatore,che malgrado la sua importanza non tiene conto di alcune variabili non economiche ma altrettanto importanti per un paese, può incidere così tanto sulle scelte di politica economica?
DOVREMMO TORNARE A STAMPARE LIRE E FINANZIARE I DEFICIT CON LA NOSTRA VECCHIA VALUTA,QUANDO SI STAVA SENZA EURO SI STAVA MEGLIO
Il 90% delle persone con cui parlo sono convinte che tornare alla lira sarebbe una scelta giusta,perchè quando c'era la lira si stava meglio. Anzi ,scelta ancora più giusta sarebbe stata quella di non aver proprio ceduto la nostra moneta nazionale.Mandiamo a quel paese quindi tutti i titoli di debito pubblico denominati in euro,tutti i debiti contratti dalle imprese(specialmente con banche straniere) in euro,il calo del potere d'acquisto delle famiglie conseguentemente all'uscita dell'euro e chi più ne ha più ne metta.E' il ritratto,a tutti gli effetti, di uno stato rivoluzionario.Tuttavia sono molti i pareri che un ipotetico ritorno alla lira non potrebbe fare che bene alla nostra nazione,nonchè risollevare il PIL,aumentare l'occupazione,ridurre la tassazione e tante altre belle cose che neanche i nostri politici sotto campagna elettorale tirano fuori insieme per accattivarsi il consenso degli elettori.Sarebbe allora così tragica l'ipotesi dell'uscita dall'euro?
IL DEBITO PUBBLICO ANDREBBE CANCELLATO!!DOVREMMO FARE COME L'ISLANDA E ANTEPORRE LE NOSTRE NOSTRE RIVENDICAZIONI ALLE RAGIONI DEI CREDITORI ESTERI
Intuitivamente anche a chi non studia economia questa ipotesi sembrerebbe completamente irrealizzabile.Se domani il mio vicino di casa dovesse venire a casa mia a dirmi "guarda che i 300 euro che ti devo non voglio più darteli" nell'ipotesi migliore uscirebbe di casa a suon di randellate.Se pensiamo che poco meno del 50% del nostro debito pubblico è in mano a investitori esteri l'ipotesi appare ancora più inverosimile.Eppure ci sono alcuni sovversivi,seccessionisti,economisti che credono che una cosa del genere sarebbe attuabile , e senza neanche troppa difficoltà (es. http://www.lastampa.it/Page/Id/1.0.582846435).Cosa ne pensate in merito?
Ringrazio a tutti quelli che avranno la pazienza di leggere questo post!!
sono un giovane studente di Economia ,ormai quasi prossimo alla laurea,che ha deciso di scrivere su questo forum perchè da un pò di tempo si è reso conto di non riuscire a orientarsi al meglio in questo ginepraio di opinioni,idee e teorie economiche differenti che ogni giorno ci vengono sottoposte tramite giornali,mezzo TV e internet.
Ultimamente tra una chiacchiera e un'altra si parla spesso di politica nel nostro gruppo di amici , e la domanda che non può fare a meno di saltare fuori prima o poi è proprio sull'operato del governo tecnico ,in particolar modo sulla bontà delle scelte di politica economica che sono state adottate nell'ultimo anno.Ebbene proprio in queste circostanze mi sono reso conto(con grande rammarico devo dire) che proprio alcuni meccanismi BASILARI riguardanti il sistema economico in generale,il funzionamento dei mercati e altro ancora a me risultano ancora piuttosto complessi nonchè di difficile spiegazione.Concetti chiave che probabilmente alla stragrande maggioranza dei frequentatori di questo forum appariranno scontati e quasi banali , ma che risultano essere elementi chiave per avere una visione più ampia di come funzioni il nostro sistema economico,e perchè alcune scelte che a primo impatto sembrano ingiuste siano in realtà necessarie per cercare di superare una crisi che da ormai tempo affligge l'Italia.
Dopo questo piccolo prologo arrivo al nocciolo della questione:vorrei elencarvi alcuni punti elementari ,o alcuni "falsi miti" e "false proposte" che la gente comune (che di economia ci capisce ben poco) cerca di far passare come buone oppure come punto di partenza per un futuro migliore.
PUNTO1 : LO SPREAD E' UN'INVENZIONE (come direbbe qualcuno) , E' UN'ALLUCINAZIONE MENTALE (come direbbe qualcun altro) E IN QUANTO TALE NON DOVREBBE FUNGERE DA DOGMA PER QUANTO RIGUARDA LE SCELTE DI POLITICA ECONOMICA
Lo spread , termine che ha avuto il boom della sua diffusione soprattutto con l'arrivo a palazzo Chigi del premier Monti , appare alle persone comuni come un dogma a cui riferirsi per quanto riguarda le scelte di politica economica da adottare.Dai media e giornali viene fatto passare come giudizio insindacabile dei mercati , viene più volte utilizzato in dibattiti politici , richiamato ad ogni occasione per magari giustificare qualche qualche tassa o manovra di austerity intrapresa dal governo.Perfino mia nonna 80enne è ormai convinta,quando la sera accende la tv e si sintonizza su canale 5 per il tg,che se lo spread scende il governo sta lavorando bene.Ma davvero questo indicatore,che malgrado la sua importanza non tiene conto di alcune variabili non economiche ma altrettanto importanti per un paese, può incidere così tanto sulle scelte di politica economica?
DOVREMMO TORNARE A STAMPARE LIRE E FINANZIARE I DEFICIT CON LA NOSTRA VECCHIA VALUTA,QUANDO SI STAVA SENZA EURO SI STAVA MEGLIO
Il 90% delle persone con cui parlo sono convinte che tornare alla lira sarebbe una scelta giusta,perchè quando c'era la lira si stava meglio. Anzi ,scelta ancora più giusta sarebbe stata quella di non aver proprio ceduto la nostra moneta nazionale.Mandiamo a quel paese quindi tutti i titoli di debito pubblico denominati in euro,tutti i debiti contratti dalle imprese(specialmente con banche straniere) in euro,il calo del potere d'acquisto delle famiglie conseguentemente all'uscita dell'euro e chi più ne ha più ne metta.E' il ritratto,a tutti gli effetti, di uno stato rivoluzionario.Tuttavia sono molti i pareri che un ipotetico ritorno alla lira non potrebbe fare che bene alla nostra nazione,nonchè risollevare il PIL,aumentare l'occupazione,ridurre la tassazione e tante altre belle cose che neanche i nostri politici sotto campagna elettorale tirano fuori insieme per accattivarsi il consenso degli elettori.Sarebbe allora così tragica l'ipotesi dell'uscita dall'euro?
IL DEBITO PUBBLICO ANDREBBE CANCELLATO!!DOVREMMO FARE COME L'ISLANDA E ANTEPORRE LE NOSTRE NOSTRE RIVENDICAZIONI ALLE RAGIONI DEI CREDITORI ESTERI
Intuitivamente anche a chi non studia economia questa ipotesi sembrerebbe completamente irrealizzabile.Se domani il mio vicino di casa dovesse venire a casa mia a dirmi "guarda che i 300 euro che ti devo non voglio più darteli" nell'ipotesi migliore uscirebbe di casa a suon di randellate.Se pensiamo che poco meno del 50% del nostro debito pubblico è in mano a investitori esteri l'ipotesi appare ancora più inverosimile.Eppure ci sono alcuni sovversivi,seccessionisti,economisti che credono che una cosa del genere sarebbe attuabile , e senza neanche troppa difficoltà (es. http://www.lastampa.it/Page/Id/1.0.582846435).Cosa ne pensate in merito?
Ringrazio a tutti quelli che avranno la pazienza di leggere questo post!!