Economia Italia 1945-2022 ed euro

Non c'è nessuna ignoranza è come funzionano le cose in un sistema capitalistico;
noi siamo in competizione con l'esterno,Cina e quei paesi tolgono quote di mercato,se poi adotti una moneta forte senza avere un'economia forte i tuoi prodotti non te li compra più nessuno

l'Italia è in Europa trai maggiori esportatori, se c'è una sola cosa che va benino nell'economia italiana, è l'export. L'euro non è per noi una valuta forte, infatti abbiamo surplus commerciale, un surplus notevole.

oh, son dati, poi possiamo anche raccontarci che la Terra è piatta

è che molti guardano 2 video su bioblu, e poi continuano per 40 anni a dire che non esportiamo.
 
semmai l'Italia potrebbe esser "accusata" da altri paesi per il surplus commerciale eccessivo e di profittare dell'euro per mantenerlo
 
l'Italia è in Europa trai maggiori esportatori, se c'è una sola cosa che va benino nell'economia italiana, è l'export. L'euro non è per noi una valuta forte, infatti abbiamo surplus commerciale, un surplus notevole.

oh, son dati, poi possiamo anche raccontarci che la Terra è piatta

è che molti guardano 2 video su bioblu, e poi continuano per 40 anni a dire che non esportiamo.

E'un surplus notevole perchè son crollate le importazioni dovute ad una situazione economica interna pessima; la cosiddetta "contrazione della domanda interna" allego il grafico.
Cioè in parole povere,c'è crisi i consumi dei cittadini italiani sono al palo,nessuno spende e questo coincide proprio con le misure lacrime e sangue imposte dai tedeschi dopo la crisi dei debiti sovrani.

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Se l'euro non è per noi una valuta forte vuol dire che se ipoteticamente tornassimo alla lira non ci sarebbe svalutazione visto che l'euro è correttamente prezzato ora in base a quello che affermi.Non ci sarebbe svalutazione con ritorno alla lira? Io dico di no ci sarebbe eccome,il che implica che per noi è valuta forte e sovraprezzata rispetto alla nostra economia.Le molteplici crisi aziendali e calo del fatturato di molte aziende italiane un tempo floride ne è una chiara dimostrazione.
 
Ultima modifica:
E'un surplus notevole perchè son crollate le importazioni dovute ad una situazione economica interna pessima; la cosiddetta "contrazione della domanda interna" allego il grafico.
Cioè in parole povere,c'è crisi i consumi dei cittadini italiani sono al palo,nessuno spende e questo coincide proprio con le misure lacrime e sangue imposte dai tedeschi dopo la crisi dei debiti sovrani.

Vedi l'allegato 2838601

Se l'euro non è per noi una valuta forte vuol dire che se ipoteticamente tornassimo alla lira non ci sarebbe svalutazione visto che l'euro è correttamente prezzato ora in base a quello che affermi.Non ci sarebbe svalutazione con ritorno alla lira? Io dico di no ci sarebbe eccome,il che implica che per noi è valuta forte e sovraprezzata rispetto alla nostra economia.Le molteplici crisi aziendali e calo del fatturato di molte aziende italiane un tempo floride ne è una chiara dimostrazione.

Aggiungerei i saldi Target2, giusto per vedere chi deve soldi a chi.

E farei anche un'operazione molto ardita, per alcuni ai limiti del pensabile.

Cioè anziché andare a vedere un singolo, unico dato, tipo il 27 febbraio 2022 o il 19 giugno 2021, andrei a vedere come questi saldi si sono modificati nel corso degli anni, ovviamente tenendo conto anche dell'andamento del PIL.

È una conferma in più di quanto stai dicendo.

Cioè che nell'economia italiana si è verificato un cambiamento enorme.

Che per alcuni, che i dati non li guardano, non c'è mai stato.

Per loro il problema è la corruzione, le baby pensioni, e il fatto che produciamo buoni formaggi.

L'idea che i problemi macroeconomici dell'Italia dipendano dal Bitto e dal Parmigiano mi mancava, ma va bene così...
 
caro San Siro, immagino che sei ben più giovane di me perchè me la ricordo bene la svalutazione della lira nel 1992 (fatta da Ciampi) .... poi non ci sono più state perchè è iniziato il periodo di convergenza con l'Euro ... ormai mi sembra ben chiaro chi fa ipotesi sul mondo reale e chi continua a sciorinare luoghi comuni senza
fondamento solo per supportare le sue dogmatiche convinzioni politico-economiche e tentare di screditare chi vuole portare un contributo obbiettivo alla discussione.

Mi dispiace, ma ti manca proprio la conoscenza di cosa è successo nel '92.

E il motivo è quello che hai indicato tu: allora seguivi ciò che stava succedendo attraverso i giornali, quindi non hai capito cosa è accaduto e perché.

Ciampi non ha fatto nessuna svalutazione.

Il termine "svalutazione" ha un significato preciso.

Certo uno può chiamare il tavolo sedia, e la bicicletta motoscafo, tanto mobili sono i primi e mezzi di trasporto i secondi.

Ma in economia non si può fare.

La svalutazione è la riduzione del valore di una moneta rispetto ad un' altra/ad altre in un contesto di cambio fisso.

Data questa semplice definizione è ovvio che ciò che è avvenuto nel '92 è stato il passaggio tra un regime di cambio fisso a un regime di cambio flessibile.

La svalutazione non c'entra nulla.

È una fantasia messa nella testa delle gente pur di non spiegare cosa stava succedendo veramente.

E infatti io allora, che leggevo i giornali e guardavo la televisione, non lo capii.

Quelle che tu chiami "dogmatiche convinzioni" è semplicemente lo studio di ciò che è accaduto e perché.

Rispondi a questa semplice domanda: prima dell'uscita dallo SME la lira era sopravvalutata o sottovalutata?
 
Mi dispiace, ma ti manca proprio la conoscenza di cosa è successo nel '92.

E il motivo è quello che hai indicato tu: allora seguivi ciò che stava succedendo attraverso i giornali, quindi non hai capito cosa è accaduto e perché.

Ciampi non ha fatto nessuna svalutazione.

Il termine "svalutazione" ha un significato preciso.

Certo uno può chiamare il tavolo sedia, e la bicicletta motoscafo, tanto mobili sono i primi e mezzi di trasporto i secondi.

Ma in economia non si può fare.

La svalutazione è la riduzione del valore di una moneta rispetto ad un' altra/ad altre in un contesto di cambio fisso.

Data questa semplice definizione è ovvio che ciò che è avvenuto nel '92 è stato il passaggio tra un regime di cambio fisso a un regime di cambio flessibile.

La svalutazione non c'entra nulla.

È una fantasia messa nella testa delle gente pur di non spiegare cosa stava succedendo veramente.

E infatti io allora, che leggevo i giornali e guardavo la televisione, non lo capii.

Quelle che tu chiami "dogmatiche convinzioni" è semplicemente lo studio di ciò che è accaduto e perché.

Rispondi a questa semplice domanda: prima dell'uscita dallo SME la lira era sopravvalutata o sottovalutata?

cambiato versione :specchio:
 
cambiato versione :specchio:

In cosa consisterebbe il cambio di versione?

Mi pare di essere stato abbastanza chiaro.

Se vuoi ti faccio un disegnino.

A) Le svalutazioni competitive non ci sono mai state;

B) Quando l'Italia ha alterato il valore della Lira lo ha fatto rivalutandola, non svalutandola;

C) L'uscita dallo Sme non è stata una svalutazione: la Lira era super valutata e con l'uscita dallo Sme ha riacquistato il suo reale valore.

Voi potete continuare a chiamarla svalutazione, ma non è una svalutazione.

Se in un regime di cambio fisso una moneta si apprezza e le autorità di quel paese modificano la parità abbassandone il valore fino a riportarla in equilibrio con le altre valute, questa operazione non si chiama SVALUTAZIONE.

Per voi è svalutazione perché, come Tabacci, siete convinti che il valore di una moneta deve sempre andare verso l'alto, e quindi quello che è successo nel '92 è male.

Continuerete dunque a chiamarla svalutazione. In modo da poter dire che l'Italia in passato ha fatto delle svalutazioni competitive, ignorando il fatto che in realtà ha fatto delle rivalutazioni.
 
Se l'euro non è per noi una valuta forte vuol dire che se ipoteticamente tornassimo alla lira non ci sarebbe svalutazione visto che l'euro è correttamente prezzato ora in base a quello che affermi.

No, proprio per nulla. Nel caso di ritorno alla lira mi aspetterei una consistente fuga di capitali dall'Italia, dato che avremmo il più grande default della storia, con conseguente svalutazione della nuova lira. Ma non è che allora l'euro diventa forte perchè potremmo causar una fuga di capitali e default con svalutazione. Questo, volendo, lo può far ogni paese del mondo.

Viceversa, nel caso (attualmente impossibile) di ritorno ordinato alla lira, con una differente classe politica, certo, mi aspetterei una lira forte, visto che attualmente abbiamo un euro molto debole (si è svalutato del 20% circa negli ultimi tempi ed è certamente una valuta debole, per l'italia, visto il nostro surplus commerciale).
 
No, proprio per nulla. Nel caso di ritorno alla lira mi aspetterei una consistente fuga di capitali dall'Italia, dato che avremmo il più grande default della storia, con conseguente svalutazione della nuova lira. Ma non è che allora l'euro diventa forte perchè potremmo causar una fuga di capitali e default con svalutazione. Questo, volendo, lo può far ogni paese del mondo.

Viceversa, nel caso (attualmente impossibile) di ritorno ordinato alla lira, con una differente classe politica, certo, mi aspetterei una lira forte, visto che attualmente abbiamo un euro molto debole (si è svalutato del 20% circa negli ultimi tempi ed è certamente una valuta debole, per l'italia, visto il nostro surplus commerciale).

No ma stai mischiando tutta una serie di fattori che non hanno una nesso diretto di causa-effetto,il ritorno alla lira non comporta per forza un default,così come il surplus commerciale non è causato unicamente dalla valuta debole,visto che tale avanzo è forte già da svariati anni anche quando l'euro era molto più forte di ora,anche la fuga di capitali non sarebbe causata (solo) dalla paure del default, ma piuttosto e sopratutto dalla certezza che l'euro sarebbe più forte della nuova lira e tutti correrebbero in banca spostando i fondi o in conti esteri o prelevando al bancomat gli euro caratacei per poi riaccreditarli a conversione valutaria conclusa.

Comunque sia non era mia intenzione parlare di quello che succederebbe all'inizio,la situazione nel bene o nel male dopo qualche tempo si normalizzerebbe,quello di cui intendevo parlare riguardava il fatto che a situazione stabilizzata e rientro dei capitali, la lira quoterebbe comunque un buon 30/40% in meno dell'euro,questo implica che attualmente abbiamo una moneta che è sovraprezzata del 30/40% sui mercati internazionali con interi settori merceologici un tempo ove l'Italia era leader (il tessile per esempio,ma mi vien da pensare anche a prodotti artigianali ma anche l'elettronica e elettrodomestici) attualmente fuori mercato e occupati interamente da esportatori cinesi o dei paesi dell'est.Brutto a dirsi ma se allo stato attuale è più conveniente comprare merci dall'altra parte del pianeta sostenendo costi di importazione,dazi e di trasporto e con una qualità spesso inferiore c'è qualcosa che non va e poi non lamentiamoci se gli stabilimenti chiudono,le aziende delocalizzano e non c'è lavoro.
 
In cosa consisterebbe il cambio di versione?

Mi pare di essere stato abbastanza chiaro.

Se vuoi ti faccio un disegnino.

A) Le svalutazioni competitive non ci sono mai state;

B) Quando l'Italia ha alterato il valore della Lira lo ha fatto rivalutandola, non svalutandola;

C) L'uscita dallo Sme non è stata una svalutazione: la Lira era super valutata e con l'uscita dallo Sme ha riacquistato il suo reale valore.

Voi potete continuare a chiamarla svalutazione, ma non è una svalutazione.

Se in un regime di cambio fisso una moneta si apprezza e le autorità di quel paese modificano la parità abbassandone il valore fino a riportarla in equilibrio con le altre valute, questa operazione non si chiama SVALUTAZIONE.

Per voi è svalutazione perché, come Tabacci, siete convinti che il valore di una moneta deve sempre andare verso l'alto, e quindi quello che è successo nel '92 è male.

Continuerete dunque a chiamarla svalutazione. In modo da poter dire che l'Italia in passato ha fatto delle svalutazioni competitive, ignorando il fatto che in realtà ha fatto delle rivalutazioni.

Lo SME era una prova generale di euro ovvero sistema a cambi fissi,un vero disastro per la nostra economica.La moneta va lasciata fluttuare nel bene e nel male,Amato nel 92 nel tentativo di mantenere il cambio artificialmente più alto,ovvero rivalutandola come dici giustamente te,ha incenerito tutte le riserve della Banca d'Italia in valuta estera per cosa a che fine? Solo in nome di un'ideologia che già allora iniziava a serpeggiare e che ha portato la nostra economia in una stagnazione secolare che mai si è sperimentata nella storia,con stipendi che sono ancorati ai livelli di 30 anni fa.

E'ora di finirla con le ideologie,si chiamino euro,unione europea,nato etc...ogni cambiamento economico/politico deve unicamente rispondere all'aumento del tenore di vita dei cittadini.L'euro,unione europea ha portato a un miglioramento del tenore di vita dei cittadini,ha fatto diventare l'Italia un paese migliore? No,ha creato solo problemi,quindi sono istituzioni inutili che vanno demolite oltre al fatto di essere una spesa non da poco per il mantenimento di tutta l'infrastruttura burocratica e una perdita di risorse visto che l'Italia dà più di quello che riceve.
 
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La moneta va lasciata fluttuare nel bene e nel male, .....

Mi sembra di sentire le dichiarazioni di Erdogan quando licenzia il governatore della banca centrale .... se ti piace quel modello economico continua pure,
a me non piace per niente
 
No ma stai mischiando tutta una serie di fattori che non hanno una nesso diretto di causa-effetto,

E' che rispondevo alla tua osservazione sull'uscita dall'euro: anche io credo che la nuova lira si svaluterebbe, in seguito al default, per via della fuga di capitali. Ma questo non significa che l'euro sia sovravalutato per l'Italia, visto il notevole surplus commerciale e il buon andamento dell'export, che appunto è una delle poche cose che va benino dell'economia italiana

il ritorno alla lira non comporta per forza un default,

credo assolutamente sarebbe inevitabile il default, uscendo dall'euro, visto il debito legato alla posizione target 2; vista la quantità di debito italiano che compra la bce (che cesserebbe di comprare ben prima dell'uscita dall'euro); visto che ormai più della metà del debito italiano è emesso con CAC che potrebbero complicare la ridenominazioni in lire del debito emesso, con il notevole rischio di contenziosi legali

Comunque sia non era mia intenzione parlare di quello che succederebbe all'inizio,la situazione nel bene o nel male dopo qualche tempo si normalizzerebbe,quello di cui intendevo parlare riguardava il fatto che a situazione stabilizzata e rientro dei capitali, la lira quoterebbe comunque un buon 30/40% in meno dell'euro,questo implica che attualmente abbiamo una moneta che è sovraprezzata del 30/40% sui mercati internazionali con interi settori merceologici un tempo ove l'Italia era leader (il tessile per esempio,ma mi vien da pensare anche a prodotti artigianali ma anche l'elettronica e elettrodomestici) attualmente fuori mercato e occupati interamente da esportatori cinesi o dei paesi dell'est.Brutto a dirsi ma se allo stato attuale è più conveniente comprare merci dall'altra parte del pianeta sostenendo costi di importazione,dazi e di trasporto e con una qualità spesso inferiore c'è qualcosa che non va e poi non lamentiamoci se gli stabilimenti chiudono,le aziende delocalizzano e non c'è lavoro.

e facendo come lo zimbabwe la lira varrebbe zero. Allora possiamo dire che l'euro è sopravvalutato del 100%

Tutte le valute del mondo sono sovravalutate del 100% perchè con opportune scelte si potrebbe annullare il loro valore.

La realtà è che l'Italia ha un notevole surplus commerciale, è l'euro non è sovravalutato, ma è discretamente debole, per un paese come l'italia.

E' inoltre vero quel che sostieni, con scelte che quasi certamente porterebbero al default si potrebbe avere una valuta ancor più debole.
 
Lo SME era una prova generale di euro ovvero sistema a cambi fissi,un vero disastro per la nostra economica.La moneta va lasciata fluttuare nel bene e nel male,Amato nel 92 nel tentativo di mantenere il cambio artificialmente più alto,ovvero rivalutandola come dici giustamente te,ha incenerito tutte le riserve della Banca d'Italia in valuta estera per cosa a che fine? Solo in nome di un'ideologia che già allora iniziava a serpeggiare e che ha portato la nostra economia in una stagnazione secolare che mai si è sperimentata nella storia,con stipendi che sono ancorati ai livelli di 30 anni fa.

E'ora di finirla con le ideologie,si chiamino euro,unione europea,nato etc...ogni cambiamento economico/politico deve unicamente rispondere all'aumento del tenore di vita dei cittadini.L'euro,unione europea ha portato a un miglioramento del tenore di vita dei cittadini,ha fatto diventare l'Italia un paese migliore? No,ha creato solo problemi,quindi sono istituzioni inutili che vanno demolite oltre al fatto di essere una spesa non da poco per il mantenimento di tutta l'infrastruttura burocratica e una perdita di risorse visto che l'Italia dà più di quello che riceve.

30-40% di sopravvalutazione, come dici in un altro intervento, secondo me è troppo.

Tieni presente che quando nel 2011 si è cominciato a porre il problema il differenziale di inflazione con la Germania era del 20%.

Da allora, con tutte le batoste deflazioniste a cui siamo andati incontro, è più facile che questo rapporto sia calato.

Comunque, il nocciolo del problema è che questa sopravvalutazione ci è costata parecchio in termini di imprese che hanno chiuso o sono state cedute ad operatori esteri.

Anche se il rapporto fosse alla pari, un'uscita dall'euro converrebbe comunque.

L'unico modo per recuperare sul piano dell'occupazione è produrre più di quanto consumiamo.

Cioè fare noi, per qualche anno, politiche mercantiliste.

È l'abc dell'economia. Eppure è come parlare in sanscrito. Nessuno è in grado di capire cosa stai dicendo.
 
Mi sembra di sentire le dichiarazioni di Erdogan quando licenzia il governatore della banca centrale .... se ti piace quel modello economico continua pure,
a me non piace per niente

È il modello che hanno adottato tutti, non solo Erdogan.

Il tuo modello invece chi lo segue?

La Corea del Nord, suppongo.

Poi qualche altro dittatorello.
 
(...)

e facendo come lo zimbabwe la lira varrebbe zero. Allora possiamo dire che l'euro è sopravvalutato del 100%

Tutte le valute del mondo sono sovravalutate del 100% perchè con opportune scelte si potrebbe annullare il loro valore.

(...)

Non senso puro.

Il nocciolo del problema è che l'Euro è un pasticcio che sta in piedi solo con gli acquisti della BCE.

Togli quelli e l'Euro si disgrega.

Siamo arrivati alla follia che se io compro una BMW e la pago 30.000 euro e faccio un bonifico per questa cifra all'azienda tedesca, in caso di uscita dall'euro questi possono chiedermi altri 5-6.000 euro per saldare il conto (non a me personalmente, ovvio, ma alla Banca d'Italia).

Come mai il dollaro, la sterlina, lo yen, il renminbi, funzionano senza queste pagliacciate?

Io mi confronterei con queste realtà, non con lo Zimbabwe.
 
30-40% di sopravvalutazione, come dici in un altro intervento, secondo me è troppo.

Tieni presente che quando nel 2011 si è cominciato a porre il problema il differenziale di inflazione con la Germania era del 20%.

Da allora, con tutte le batoste deflazioniste a cui siamo andati incontro, è più facile che questo rapporto sia calato.

Comunque, il nocciolo del problema è che questa sopravvalutazione ci è costata parecchio in termini di imprese che hanno chiuso o sono state cedute ad operatori esteri.

Anche se il rapporto fosse alla pari, un'uscita dall'euro converrebbe comunque.

L'unico modo per recuperare sul piano dell'occupazione è produrre più di quanto consumiamo.

Cioè fare noi, per qualche anno, politiche mercantiliste.

È l'abc dell'economia. Eppure è come parlare in sanscrito. Nessuno è in grado di capire cosa stai dicendo.

Posso comprenderti bene perche' sono anni che seguo e si dibattono questi temi anche con personaggi di un certo livello, tipo Cottarelli, Borghi , Bagnai Barra Caracciolo ,ma anche meno noti come Marco Cattaneo o Giovanni Zibordi ed altri ancora, ma, per la massa, la logica monetaria e le funzioni delle Banche Centrali e del mercato dei cambi , sono ' dure a comprendersi.
 
Posso comprenderti bene perche' sono anni che seguo e si dibattono questi temi anche con personaggi di un certo livello, tipo Cottarelli, Borghi , Bagnai Barra Caracciolo ,ma anche meno noti come Marco Cattaneo o Giovanni Zibordi ed altri ancora, ma, per la massa, la logica monetaria e le funzioni delle Banche Centrali e del mercato dei cambi , sono ' dure a comprendersi.

Marco Cattaneo ha fatto un eccellente lavoro sui Certificati di Credito Fiscale.

Io ho idee un po' diverse. Mi rifaccio a Gesell. Ho provato a tastare il terreno qua e là, anche con lo stesso Cattaneo, ma senza risultati.

Sono pragmatico. Se le idee della MMT spaventano, è meglio virare su qualcosa che spaventa meno.
 
Posso comprenderti bene perche' sono anni che seguo e si dibattono questi temi anche con personaggi di un certo livello, tipo Cottarelli, Borghi , Bagnai Barra Caracciolo ,ma anche meno noti come Marco Cattaneo o Giovanni Zibordi ed altri ancora, ma, per la massa, la logica monetaria e le funzioni delle Banche Centrali e del mercato dei cambi , sono ' dure a comprendersi.

A proposito, proprio in questi giorni, in un sito che si occupa di tutt'altro, un partecipante mi ha chiesto cosa pensassi dell'imminente adesione della Croazia all'Euro.

Io non ne sapevo nulla. Gli ho spiegato quali sono i problemi dell'adottare un cambio fisso. Devi avere un tasso di inflazione uguale o inferiore a quello dei tuoi partner. E la crescita della produttività deve anch'essa almeno pari o superiore rispetto agli altri aderenti.

A questo punto, cerco i parametri macroeconomici della Croazia e vado a finire su un sito dell'Ue da dove risulta che praticamente inflazione in Croazia non ce n'é e il rapporto Kuna ed Euro in questi anni è stato davvero stabile, manco lo avessero inchiodato.

Sembrerebbe quindi tutto a posto, ma... Ma...

Ma il saldo fra esportazioni e importazioni è negativo e non di poco.

Anzi, è una voragine, siamo al 15%-18% del PIL negli ultimi 4, 5 anni. Le rimesse degli emigrati, che sono intorno al 3% del PIL, non possono spiegare questa incredibile anomalia.

Avere un saldo negativo fra esportazioni e importazioni significa consumare più di quanto si produce e qualcuno deve finanziare questo gap (si tratta di identità contabili, vere per definizione.)

Ergo, ci deve per forza essere un enorme flusso di capitali che stanno penetrando in Croazia a finanziare i consumi dei croati.

Di che tipo di capitali parliamo? Dove si stanno riversando? Con quali scopi?

Non sembrano investimenti in titoli pubblici. C'è stato un boom della Borsa croata? Non ne ho sentito parlare.

Si tratta quindi di investimenti esteri diretti che possono servire a:

a) realizzare nuovi impianti produttivi;

b) finanziare le banche croate (che possono usarli per a, c o d).

c) promuovere una bella bolla immobiliare (come ha fatto quel luminoso statista che risponde al nome di Zapatero);

d) finanziare i consumi privati dei croati (come hanno fatto le banche greche).

Ovviamente il sito europeista si limita a riportare i dati senza commenti, nonostante questi dati rasentino il grottesco.

Mi metto a cercare un po' su internet, con chiavi di ricerca in italiano (sono stanco per il troppo caldo) e non trovo nulla.

Tutti a congratularsi per il grande traguardo raggiunto dai croati.

Fino a che, con la chiave giusta, arrivo qui:

https://www.balcanicaucaso.org/aree...-l-impatto-dell-introduzione-dell-euro-205473

Merita una lettura completa.

Enucleo solo la parte più spassosa (la butto sul ridere, ma è una tragedia)

Ljubo Jurčić, professore presso la Facoltà di Economia di Zagabria, la pensa diversamente. Stando alle sue parole, la Croazia è destinata a rimanere in fondo della classifica delle economie europee a causa del tasso di cambio di 7,53 kune per un euro.

“Il tasso di 7,53 kune per un euro ha soffocato l’industria croata, perché con questo tasso non conviene produrre localmente. È per questo che gli ultimi 25 anni sono stati caratterizzati dalla tendenza a investire in centri commerciali, piuttosto che nell’industria. Da noi i prodotti importati costano meno [di quelli locali] proprio a causa del tasso di cambio, per cui non conviene affatto produrre localmente”, afferma Jurčić.

A suo avviso, anche se il tasso di cambio della kuna rispetto all’euro dovesse raddoppiare, non cambierebbe nulla perché l’industria croata è ormai “morta”, soffocata da un tasso di cambio che negli ultimi venticinque anni ha privilegiato l’importazione. “Con l’ERM siamo sprofondati ancora più in basso alla classifica UE e stiamo diventando quello che il Kosovo era all’interno dell’ex Jugoslavia. Finiremo per essere attaccati alla flebo dell’Europa, dipendendo dagli aiuti destinati ai paesi poveri”, conclude Jurčić.


Poi va avanti descrivendo che razza di tipetti sono i leader croati, e di quanto sia in avanzato stato di putrefazione l'Unione Europea che non si accorge delle loro manovre.

Comunque, tempo qualche anno, avremo un bel po' di sommovimenti pure nella tranquilla Croazia. (Tranquilla si fa per dire, non lo è mai stata.)
 
E' che rispondevo alla tua osservazione sull'uscita dall'euro: anche io credo che la nuova lira si svaluterebbe, in seguito al default, per via della fuga di capitali. Ma questo non significa che l'euro sia sovravalutato per l'Italia, visto il notevole surplus commerciale e il buon andamento dell'export, che appunto è una delle poche cose che va benino dell'economia italiana.

Si ma quelle cose che fanno export è per buona parte interno all'UE, Germania e Francia in particolare,nell'indotto generato dalla manifattura/automotive ma non solo, quindi quello non dipende dal cambio,anche molte cose che vanno fuori UE te le comprano comunque a prescindere perchè son o prodotti con brand molto forti (ferrari,barilla,parmigiano,prosciutto etc.),con l'adesione all'euro siam andati fuori mercato e li il cambio centra molto in tutta quella serie di prodotti anonimi che prima compravano da noi ora comprano direttamente in Cina (vestiario,calzature,ceramica etc.) tutta roba che un tempo aveva distretti industriali molto sviluppati ma che ora di fatto non esiston più,tutti quei distretti generavano oltre a PIL occupazione e ricchezza,ormai tutti ma proprio tutti producono la e poi importano scrivendoci su made in italy,questa questione è centrale visto che gran parte dell'export italiano son prodotti a scarso contenuto di conoscenza.

credo assolutamente sarebbe inevitabile il default, uscendo dall'euro, visto il debito legato alla posizione target 2; vista la quantità di debito italiano che compra la bce (che cesserebbe di comprare ben prima dell'uscita dall'euro); visto che ormai più della metà del debito italiano è emesso con CAC che potrebbero complicare la ridenominazioni in lire del debito emesso, con il notevole rischio di contenziosi legali

Diciamo che per l'Italia ci sarebbe un periodo in cui non potrebbe rifinanziarsi sui mercati,però con la Banca centrale nuovamente prestatore di ultima istanza,dell'esclusione dai mercati ce se ne potrebbe anche fregare; ovviamente cedole e titoli in scadenza andrebbero tutti rinominati in nuove lire,magari ancorando il valore della lira alle riserve d'oro di cui l'Italia è parecchio ben fornita per sostenere la moneta ed evitare inflazione,un po' il giochetto che ha fatto la Russia per stabilizzare il rublo insomma.Bisogna valutare un po' se conviene affrontare uno shock iniziale ma un forte miglioramento dell'economia nel medio-lungo periodo,piuttosto che una situazione stabile come quella odierna ma un lento e inesorabile impoverimento del paese che ormai dura da circa 20 anni.

e facendo come lo zimbabwe la lira varrebbe zero. Allora possiamo dire che l'euro è sopravvalutato del 100%

Tutte le valute del mondo sono sovravalutate del 100% perchè con opportune scelte si potrebbe annullare il loro valore.

La realtà è che l'Italia ha un notevole surplus commerciale, è l'euro non è sovravalutato, ma è discretamente debole, per un paese come l'italia.

E' inoltre vero quel che sostieni, con scelte che quasi certamente porterebbero al default si potrebbe avere una valuta ancor più debole.

Beh ceramenete il valore di una moneta la puoi manipolare a tuo piacimento visto che è solo un'unità di misura per le transazioni,ma come dicevo prima in un sistema a cambi fissi la quotazione dell'euro non è molto influente perchè con il resto dell'UE gli scambi li hai comunque in euro; gli unici paesi extra euro con cui l'Italia ha scambi rilevanti sono gli USA,Svizzera,UK e i restanti paesi mondiali ma che facendo un calcolo rapido influiranno per il 30% sulle esportazioni italiane quindi che l'euro si apprezzi o deprezzi non è così importante come si crede.Conta invece molto di più quello che accade sul mercato UE,ad esempio rispetto ai periodi pre-euro l'export tedesco si è non dico dimezzato ma quasi.
 
30-40% di sopravvalutazione, come dici in un altro intervento, secondo me è troppo.

Tieni presente che quando nel 2011 si è cominciato a porre il problema il differenziale di inflazione con la Germania era del 20%.

Da allora, con tutte le batoste deflazioniste a cui siamo andati incontro, è più facile che questo rapporto sia calato.

Comunque, il nocciolo del problema è che questa sopravvalutazione ci è costata parecchio in termini di imprese che hanno chiuso o sono state cedute ad operatori esteri.

Anche se il rapporto fosse alla pari, un'uscita dall'euro converrebbe comunque.

L'unico modo per recuperare sul piano dell'occupazione è produrre più di quanto consumiamo.

Cioè fare noi, per qualche anno, politiche mercantiliste.

È l'abc dell'economia. Eppure è come parlare in sanscrito. Nessuno è in grado di capire cosa stai dicendo.

Ma è chiaro come il sole,nessuno capisce perchè l'italiano non solo qua sul forum ma anche chi prende la decisioni a Roma (basta vedere i disorsi di Mattarella a capodanno per rendersene conto) ragiona per ideali,per moralismi,senza alcun senso pratico.Certa genete va bene per insegnare filosofia o legge nelle università non a dirigere una nazione,un impresa e avrei dei dubbi perfino su un condominio.

L'Italia poi non sono gli USA,hanno un export fatto per lo più di prodotti a scarso contenuto di conoscenza (quindi cibo,vestiti,artigianato etc.);il cambio in quei settori è determinante,non vendi iphone,pc,smartphone o sistemi operativi che hai poca concorrenza e spesso te li comprano indipendentemente dal prezzo.

E poi i risultati di una politica di questo tipo son sotto gli occhi di tutti: quanti distretti industriali han chiuso negli ultimi decenni,son stati ceduti o aziende nostrane vendute...cosa è rimasto di italiano italiano?poco o nulla e perchè è avvenuto ciò? Perchè chi possedeva tali aziende ha preso paura e ha preferito vendere ad esteri e prendere i soldi piuttosto che ritrovarsi con un paio di mosche in mano vedendo i cinesi ma non solo che facevano gli stessi prodotti a 1/5 o 1/10 del prezzo.Non solo eravam penalizzati sul cambio,ma anche costo del lavoro che in quei paesi è irrisorio e ti metti a competere con certa gente perchè "c'è la globalizzazione" ? Poi è ovvio che una Cina cresce al 6/10% e ti prende a calci nel sedere e noi cresciamo all'1% da 30 anni se va bene.Ma questo faceva comodo a tutti perchè è bello avere merci che paghi una cantata e con margini mostruosi sopra peccato poi nessuno ha poi più i soldi per comprarla tale merce e il crollo del mercato interno e alta disoccupazione,precariato è una conseguenza.Quella della globalizzazione è una guerra di conquista,feroce aggiungerei; c'è proprio un problema di selezione di classe dirigente da noi in Italia per quello siamo e saremo sempre più ininfluenti a livello globale se le cose continuano così.
 
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