Edison rnc: i Francesi hanno spento la luce???

Vediamo se ci saranno ricadute su edison..e' già da un po che ne parlano di nazionallizare Edf ....ora che e' tornata in utile hanno un motivo in più per finalmente delistarla....







spero proprio di no; meglio una gallina domani che un uovo oggi. Questo è un titolo che garantisce cedole maggiorate del 3% solle ord e offre ottime prospettive reddituali future. Mi immagino almeno un 0,1€ x il prossimo anno con crescite a 2 cifre. Poi proprio per te avere un titolo value e tenertelo senza cercare avventure disastrose in giro per i listini, forse un po' di calma sarebbe molto positiva.
 
Asta con 380000 pezzi…e titolo che prende il volo…speriamo il weekend porti qualche notizia bomba,o meglio qualche super notizia
 
Questa mattina sulla Stampa, un articolo sulla ricapitalizzazione effettuata di edf, e previsione di un eventuale delisting del titolo del colosso francese, per noi cosa potrebbe comportare?
 
Questa mattina sulla Stampa, un articolo sulla ricapitalizzazione effettuata di edf, e previsione di un eventuale delisting del titolo del colosso francese, per noi cosa potrebbe comportare?

Una "riorganizzazione di tutta la filiera EDF " potrebbe riguardare anche Edison con la necessità di passare per la speciale in un caso specifico (b )(e).

Articolo 146.

Assemblea speciale.



1. L'assemblea speciale dei possessori di azioni di risparmio delibera:

a) sulla nomina e sulla revoca del rappresentante comune e sull'azione di responsabilità nei suoi confronti;

b) sull'approvazione delle deliberazioni dell'assemblea della società che pregiudicano i diritti della categoria, con il voto favorevole di tante azioni che rappresentino almeno il venti per cento delle azioni di categoria;

c) sulla costituzione di un fondo per le spese necessarie alla tutela dei comuni interessi e sul rendiconto relativo; il fondo è anticipato dalla società, che può rivalersi sugli utili spettanti agli azionisti di risparmio in eccedenza al minimo eventualmente garantito;

d) sulla transazione delle controversie con la società, con il voto favorevole di tante azioni che rappresentino almeno il venti per cento delle azioni di categoria;

e) sugli altri oggetti di interesse comune.

2. L'assemblea speciale dei possessori di azioni di risparmio è convocata dal rappresentante comune degli azionisti di risparmio, ovvero dagli amministratori della società, entro sessanta giorni dall'emissione o dalla conversione delle azioni e quando lo ritengano necessario o ne sia fatta richiesta da tanti possessori di azioni di risparmio che rappresentino almeno l'uno per cento delle azioni di risparmio della categoria.

2-bis. In caso di omissione o di ingiustificato ritardo da parte degli amministratori l'assemblea speciale è convocata dal collegio sindacale o dal consiglio di sorveglianza o, nel caso di richiesta da parte degli azionisti ai sensi del comma precedente, dal comitato per il controllo sulla gestione. .

3. In deroga all'articolo 2376, secondo comma, del codice civile l'assemblea, salvo i casi previsti dal comma 1, lettere b) e d) , delibera in prima e in seconda convocazione col voto favorevole di tante azioni che rappresentino rispettivamente almeno il venti e il dieci per cento delle azioni in circolazione; in terza convocazione l'assemblea delibera a maggioranza dei presenti, qualunque sia la parte di capitale rappresentata dai soci intervenuti. Si applica l'articolo 2416 del codice civile.
 
Una "riorganizzazione di tutta la filiera EDF " potrebbe riguardare anche Edison con la necessità di passare per la speciale in un caso specifico (b )(e).

Articolo 146.

Assemblea speciale.



1. L'assemblea speciale dei possessori di azioni di risparmio delibera:

a) sulla nomina e sulla revoca del rappresentante comune e sull'azione di responsabilità nei suoi confronti;

b) sull'approvazione delle deliberazioni dell'assemblea della società che pregiudicano i diritti della categoria, con il voto favorevole di tante azioni che rappresentino almeno il venti per cento delle azioni di categoria;

c) sulla costituzione di un fondo per le spese necessarie alla tutela dei comuni interessi e sul rendiconto relativo; il fondo è anticipato dalla società, che può rivalersi sugli utili spettanti agli azionisti di risparmio in eccedenza al minimo eventualmente garantito;

d) sulla transazione delle controversie con la società, con il voto favorevole di tante azioni che rappresentino almeno il venti per cento delle azioni di categoria;

e) sugli altri oggetti di interesse comune.

2. L'assemblea speciale dei possessori di azioni di risparmio è convocata dal rappresentante comune degli azionisti di risparmio, ovvero dagli amministratori della società, entro sessanta giorni dall'emissione o dalla conversione delle azioni e quando lo ritengano necessario o ne sia fatta richiesta da tanti possessori di azioni di risparmio che rappresentino almeno l'uno per cento delle azioni di risparmio della categoria.

2-bis. In caso di omissione o di ingiustificato ritardo da parte degli amministratori l'assemblea speciale è convocata dal collegio sindacale o dal consiglio di sorveglianza o, nel caso di richiesta da parte degli azionisti ai sensi del comma precedente, dal comitato per il controllo sulla gestione. .

3. In deroga all'articolo 2376, secondo comma, del codice civile l'assemblea, salvo i casi previsti dal comma 1, lettere b) e d) , delibera in prima e in seconda convocazione col voto favorevole di tante azioni che rappresentino rispettivamente almeno il venti e il dieci per cento delle azioni in circolazione; in terza convocazione l'assemblea delibera a maggioranza dei presenti, qualunque sia la parte di capitale rappresentata dai soci intervenuti. Si applica l'articolo 2416 del codice civile.

Grazie OK! L'azienda sembra risanata come confermano grafici e quotazioni... speriamo
 
Attendiamo il dividendone...oggi ha sofferto in chiusura con l'indice...
 
Ma sti prezzi?:confused:....non avrei pensato tornasse sotto 1,70 pre dividendo....vediamo se prox giorni risalira'....OK!
 
ma anche qui c'è doppia tassazione dividendo, come Stellantis?
essendo una parte straordinario, il prezzo verrà rettificato?
grazie in anticipo:)
 
Domani incremento ancora a sti prezzi...vediamo domani se risalira' verso 1,80 o stara' in area 1,72/1 75
 
No
Il dividendo e' tutto ordinario....di "straordinario" c' è che solo quest'anno sara' così cospicuo in quanto e' il cumulo di 5 annualita' (4 pregresse x dividendo non distribuito) (x statuto delle azioni I risparmio doveva essere riconosciuto con un utile e con dividendo x le ordinarie)
Quindi dividendo netto circa
0.21 centsOK!


ma anche qui c'è doppia tassazione dividendo, come Stellantis?
essendo una parte straordinario, il prezzo verrà rettificato?
grazie in anticipo:)
 
Ultima modifica:
No
Il dividendo e' tutto ordinario....di "straordinario" c' è che solo quest'anno sara' così cospicuo in quanto e' il cumulo di 5 annualita' (4 pregresse x dividendo non distribuito) (x statuto delle azioni I risparmio doveva essere riconosciuto con un utile e con dividendo x le ordinarie)
Quindi dividendo netto circa
0.21 centsOK!

Grazie mille fior
:bow:
 
ma anche qui c'è doppia tassazione dividendo, come Stellantis?
essendo una parte straordinario, il prezzo verrà rettificato?
grazie in anticipo:)

Stellantis ha sede estera Edison Italia
Investing.com
4.5
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Dividendi e Doppia Tassazione: Tutto quello che DEVI Sapere
Officine Investimenti | 21.04.2022 11:26

Visualizza tutti i commenti (12)

Uno degli strumenti più utilizzati per costruirsi un’entrata passiva nel lungo periodo, stabile e che anzi possa crescere nel tempo, sono i dividendi.
Il dividendo è un argomento estremamente affascinante nell’ambito finanziario, tanto che viene considerato come uno dei metodi più adottati per avere una rendita.
Quest’oggi però non ci concentreremo sull’intero ambito del dividendo, ma solo su un singolo aspetto, aimè spesso sottovalutato nonostante la sua importanza. Parliamo infatti della tassazione sui dividendi, la quale segue una logica differente rispetto a quella comunemente adottata per gli interessi.

Prima di affrontare la tematica del dividendo occorre sapere come funziona la regolare tassazione sulle plusvalenze realizzate con i mercati finanziari: a seguito di un guadagno derivante, ad esempio, dalla vendita di un’azione si otterrà un profitto, e come per tutto, anche in questo caso si sarà soggetti ad una tassazione.
Nel caso della plusvalenza la tassazione è al 26%, salvo i Titoli di Stato, i quali godono di una tassazione agevolata del 12,5%.
Il tutto come vediamo è molto semplice e lineare. Per quanto riguarda i dividendi invece il discorso si fa leggermente più articolato.
Ipotizziamo di aver investito in un’azienda italiana che distribuisce dividendi, magari Intesa San Paolo (BIT: BIT:ISP), la quale periodicamente premia i propri investitori con un dividendo costante.
Al netto della valutazione della società, la quale ci occorre solo a titolo di esempio, una volta ricevuto il nostro dividendo noi dovremmo versare allo Stato una parte di quel guadagno, pari al 26%.
Dunque qualora ricevessimo 100€ di dividendi lordi, al netto avremmo 74€.

Fin qui direi che tutto è abbastanza intuibile; d’altronde non abbiamo ancora incontrato differenze con la tassazione sul capital gain.
Il discorso muta invece se andassimo a considerare delle aziende estere, le quali hanno una loro tassazione. Ciò ci porta a dover pagare sia la tassazione del dividendo nello Stato dell’azienda, sia quella nello Stato italiano, ossia siamo sottoposti ad una doppia tassazione sui dividendi.
Dunque, se da una parte il profitto derivante dalla vendita di un’azione, di una qualsiasi azione, viene tassato al 26%, ciò non accade con i dividendi, a meno che non si parli di dividendi italiani o di Stati che non applicano tassazione.

PUBBLICITÀ


Facciamo un secondo esempio pratico.
Investo in Coca Cola (NYSE: NYSE:KO), la quale rilascia da anni un dividendo ai propri azionisti.
Dato che si tratta di un’azienda americana dovremmo sottostare prima alla sua tassazione, pari al 15%, per poi essere nuovamente tassati al 26%.
Ovviamente ai fini di calcolo il 15% e il 26% non devono essere sommati, per un totale del 41% (errore in cui spesso molti neofiti cadono). Semplicemente bisognerà fare due calcoli: partendo dai 100 dovremmo andare a decurtare il 15%, per un totale di 85, a cui poi dovrà essere tolto un ulteriore 26%, per un totale finale di 62.9.
Questo è il fenomeno della doppia tassazione.

Come abbiamo detto in precedenza però la decurtazione dei dividendi varia da Stato a Stato. Ci possono essere nazioni che decurtano maggiormente i dividendi, mentre altre meno, se non addirittura nulla.
Di seguito riporto una tabella illustrativa per mostrare la tassazione applicata dai vari Stati.


Svizzera: 35%
Portogallo: 35%
Belgio: 30%
Francia: 26,5%
Germania: 25%
Canada: 25%
Irlanda 20%
Spagna: 19%
Stati Uniti: 15%
Giappone: 15%
Lussemburgo: 15%
Paesi Bassi: 15%
Turchia: 15%
Grecia: 10%
Singapore: 0%
Regno Unito: 0%
Hong Kong: 0%

Ovviamente, e mi sembra superfluo specificarlo, la scelta di un investimento non deve essere influenzata esclusivamente dalla doppia tassazione e da quanto si va a pagare.
Se un’azienda è valutata come un pessimo investimento, sarà un pessimo investimento anche se è degli UK, e dunque saremo soggetti ad una tassazione dei dividendi solo del 26% totale.
Tuttavia, a parti inverse, investire in una buona azienda per il dividendo che però si trova in Portogallo, potrebbe essere quantomeno meritevole di considerazioni più approfondite. Nel caso specifico infatti, partendo dai 100€ in dividendi lordi percepiti da una società portoghese, ci ritroveremo con 48€ netti, meno della metà.

Prima di concludere arriviamo al discorso degli Stati Uniti. Come abbiamo visto precedentemente, per gli Stati Uniti dobbiamo considerare una doppia tassazione prima del 15%, poi del 26%.
In realtà la tassazione sui dividendi statunitensi sarebbe del 30%, non del 15%.
Tuttavia come cittadini italiani abbiamo diritto, grazie a degli accordi bilaterali, ad una tassazione agevolata.
Per usufruirne non bisogna far altro che compilare i moduli W-8BEN e W-9, ovvero dei documenti richiesti dalla normativa IRS, necessari per la certificazione sulle trattenute, e che permettono di applicare questa agevolazione quando possibile.
Sul dove compilarli, quando e a chi inviarli basterà seguire i dettami della vostra Banca, Broker, Sim e quant’altro.
 
Il 2 maggio ci sara' 1 trimestre 22 che dovrebbe essere ottimo considerando il caro energia....se cosi' sara' il titolo non potra' che beneficiarne ...e poi rimane sempre la speranza di un possibile delisting in un prox futuro....in questi gg pre stacco grossi volumi...vediamo se chi e' uscito pre stacco rientrera' già lunediOK!


Da capire come si muoverà dopo lo stacco del dividendo....
Qui il gioco si farà duro e verrà il bello in un senso o nell'altro..
 
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Dividendi e Doppia Tassazione: Tutto quello che DEVI Sapere
Officine Investimenti | 21.04.2022 11:26

Visualizza tutti i commenti (12)

Uno degli strumenti più utilizzati per costruirsi un’entrata passiva nel lungo periodo, stabile e che anzi possa crescere nel tempo, sono i dividendi.
Il dividendo è un argomento estremamente affascinante nell’ambito finanziario, tanto che viene considerato come uno dei metodi più adottati per avere una rendita.
Quest’oggi però non ci concentreremo sull’intero ambito del dividendo, ma solo su un singolo aspetto, aimè spesso sottovalutato nonostante la sua importanza. Parliamo infatti della tassazione sui dividendi, la quale segue una logica differente rispetto a quella comunemente adottata per gli interessi.

Prima di affrontare la tematica del dividendo occorre sapere come funziona la regolare tassazione sulle plusvalenze realizzate con i mercati finanziari: a seguito di un guadagno derivante, ad esempio, dalla vendita di un’azione si otterrà un profitto, e come per tutto, anche in questo caso si sarà soggetti ad una tassazione.
Nel caso della plusvalenza la tassazione è al 26%, salvo i Titoli di Stato, i quali godono di una tassazione agevolata del 12,5%.
Il tutto come vediamo è molto semplice e lineare. Per quanto riguarda i dividendi invece il discorso si fa leggermente più articolato.
Ipotizziamo di aver investito in un’azienda italiana che distribuisce dividendi, magari Intesa San Paolo (BIT: BIT:ISP), la quale periodicamente premia i propri investitori con un dividendo costante.
Al netto della valutazione della società, la quale ci occorre solo a titolo di esempio, una volta ricevuto il nostro dividendo noi dovremmo versare allo Stato una parte di quel guadagno, pari al 26%.
Dunque qualora ricevessimo 100€ di dividendi lordi, al netto avremmo 74€.

Fin qui direi che tutto è abbastanza intuibile; d’altronde non abbiamo ancora incontrato differenze con la tassazione sul capital gain.
Il discorso muta invece se andassimo a considerare delle aziende estere, le quali hanno una loro tassazione. Ciò ci porta a dover pagare sia la tassazione del dividendo nello Stato dell’azienda, sia quella nello Stato italiano, ossia siamo sottoposti ad una doppia tassazione sui dividendi.
Dunque, se da una parte il profitto derivante dalla vendita di un’azione, di una qualsiasi azione, viene tassato al 26%, ciò non accade con i dividendi, a meno che non si parli di dividendi italiani o di Stati che non applicano tassazione.

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Facciamo un secondo esempio pratico.
Investo in Coca Cola (NYSE: NYSE:KO), la quale rilascia da anni un dividendo ai propri azionisti.
Dato che si tratta di un’azienda americana dovremmo sottostare prima alla sua tassazione, pari al 15%, per poi essere nuovamente tassati al 26%.
Ovviamente ai fini di calcolo il 15% e il 26% non devono essere sommati, per un totale del 41% (errore in cui spesso molti neofiti cadono). Semplicemente bisognerà fare due calcoli: partendo dai 100 dovremmo andare a decurtare il 15%, per un totale di 85, a cui poi dovrà essere tolto un ulteriore 26%, per un totale finale di 62.9.
Questo è il fenomeno della doppia tassazione.

Come abbiamo detto in precedenza però la decurtazione dei dividendi varia da Stato a Stato. Ci possono essere nazioni che decurtano maggiormente i dividendi, mentre altre meno, se non addirittura nulla.
Di seguito riporto una tabella illustrativa per mostrare la tassazione applicata dai vari Stati.


Svizzera: 35%
Portogallo: 35%
Belgio: 30%
Francia: 26,5%
Germania: 25%
Canada: 25%
Irlanda 20%
Spagna: 19%
Stati Uniti: 15%
Giappone: 15%
Lussemburgo: 15%
Paesi Bassi: 15%
Turchia: 15%
Grecia: 10%
Singapore: 0%
Regno Unito: 0%
Hong Kong: 0%

Ovviamente, e mi sembra superfluo specificarlo, la scelta di un investimento non deve essere influenzata esclusivamente dalla doppia tassazione e da quanto si va a pagare.
Se un’azienda è valutata come un pessimo investimento, sarà un pessimo investimento anche se è degli UK, e dunque saremo soggetti ad una tassazione dei dividendi solo del 26% totale.
Tuttavia, a parti inverse, investire in una buona azienda per il dividendo che però si trova in Portogallo, potrebbe essere quantomeno meritevole di considerazioni più approfondite. Nel caso specifico infatti, partendo dai 100€ in dividendi lordi percepiti da una società portoghese, ci ritroveremo con 48€ netti, meno della metà.

Prima di concludere arriviamo al discorso degli Stati Uniti. Come abbiamo visto precedentemente, per gli Stati Uniti dobbiamo considerare una doppia tassazione prima del 15%, poi del 26%.
In realtà la tassazione sui dividendi statunitensi sarebbe del 30%, non del 15%.
Tuttavia come cittadini italiani abbiamo diritto, grazie a degli accordi bilaterali, ad una tassazione agevolata.
Per usufruirne non bisogna far altro che compilare i moduli W-8BEN e W-9, ovvero dei documenti richiesti dalla normativa IRS, necessari per la certificazione sulle trattenute, e che permettono di applicare questa agevolazione quando possibile.
Sul dove compilarli, quando e a chi inviarli basterà seguire i dettami della vostra Banca, Broker, Sim e quant’altro.

grazie un ultima domandava per i titoli di stato americani vale sempre lo stesso discorso fatto per le azioni?grazie
 
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