Libero 2
Oggettivo
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Come da titolo.
Per quel poco che mi si conosce, sono un impiegato con 37 anni di contributi pensionistici, casa di proprietà, moglie impiegata pubblica, senza figli e qualcosina in banca. Da qualche giorno mi interrogo sul CHE FARE alle prossime politiche, sopratutto dopo "la salita in campo" di Monti. Astensione, come ho sempre predicato, o votare ed in questo ultimo caso, chi votare? Secondo me le scelte "utili" sono solamente 4: Bersani, Berlusconi, Monti e Grillo. Il resto è pura testimonianza, come pura testimonianza sarebbe l'astensione. E allora? Se si vota, che fare? Partendo dal presupposto che per me rimane validissimo ed incontrovertibile il FATTO, e cioè CHE SIAMO COMUNQUE FOTTUTI, ed esaminando la mia situazione, che penso essere comune a molti, posso dire questo:
1) la pensione. Nessuno me la ridarà più se non a 65 o 67 o 70 anni e questo riguarda tutti e 4 le coalizioni in campo.
2) le tasse. Monti promette di non farne di altre. Bersani farà sicuramente la patrimoniale. Berlusconi è uno zombie. Grillo è una incognita.
3) la UE e l'euro. Siamo nella sua trappola e non riusciremo mai più ad uscirne. Anche Grillo ne ha preso atto.
4) i risparmi in banca. Anche qui ho più fiducia in Monti, non perchè abbia cambiato giudizio sulla sua persona e sul perchè è stato messo a Palazzo Chigi con un golpe pilotato, no. Il giudizio rimane inalterato: ci hanno fottuto. Però Bersani cosa propone di diverso da Monti? Mi ridarà la pensione? No! Non toccherà i miei risparmi in banca? No! Uscirà dalla UE e dall'euro? No!
E allora a questo punto, considerando quanto sopra, che fare? Astenersi? Grillo? Monti? Continuare a galleggiare sprofondando a poco a poco (con Monti) o dare un voto rivoluzionario (Grillo)? Cari amici potrebbe un antimontiano viscerale come il sottoscritto, per puro calcolo utilitaristico ed egoistico (e scegliendo il male minore), andare a votare e votare Monti?
Che dite sono impazzito?
Per quel poco che mi si conosce, sono un impiegato con 37 anni di contributi pensionistici, casa di proprietà, moglie impiegata pubblica, senza figli e qualcosina in banca. Da qualche giorno mi interrogo sul CHE FARE alle prossime politiche, sopratutto dopo "la salita in campo" di Monti. Astensione, come ho sempre predicato, o votare ed in questo ultimo caso, chi votare? Secondo me le scelte "utili" sono solamente 4: Bersani, Berlusconi, Monti e Grillo. Il resto è pura testimonianza, come pura testimonianza sarebbe l'astensione. E allora? Se si vota, che fare? Partendo dal presupposto che per me rimane validissimo ed incontrovertibile il FATTO, e cioè CHE SIAMO COMUNQUE FOTTUTI, ed esaminando la mia situazione, che penso essere comune a molti, posso dire questo:
1) la pensione. Nessuno me la ridarà più se non a 65 o 67 o 70 anni e questo riguarda tutti e 4 le coalizioni in campo.
2) le tasse. Monti promette di non farne di altre. Bersani farà sicuramente la patrimoniale. Berlusconi è uno zombie. Grillo è una incognita.
3) la UE e l'euro. Siamo nella sua trappola e non riusciremo mai più ad uscirne. Anche Grillo ne ha preso atto.
4) i risparmi in banca. Anche qui ho più fiducia in Monti, non perchè abbia cambiato giudizio sulla sua persona e sul perchè è stato messo a Palazzo Chigi con un golpe pilotato, no. Il giudizio rimane inalterato: ci hanno fottuto. Però Bersani cosa propone di diverso da Monti? Mi ridarà la pensione? No! Non toccherà i miei risparmi in banca? No! Uscirà dalla UE e dall'euro? No!
E allora a questo punto, considerando quanto sopra, che fare? Astenersi? Grillo? Monti? Continuare a galleggiare sprofondando a poco a poco (con Monti) o dare un voto rivoluzionario (Grillo)? Cari amici potrebbe un antimontiano viscerale come il sottoscritto, per puro calcolo utilitaristico ed egoistico (e scegliendo il male minore), andare a votare e votare Monti?
Che dite sono impazzito?