Enel, Equita vede maggior visibilità sulla riduzione del debito e una tassazione degli extraprofitti di 400 milioni
di Rossella Savojardo
Gli analisti prevedono un recupero significativo del margine integrato anche grazie alla riduzione dei costi di approvvigionamento. Già nel primo trimestre 2023 cessioni per 1 o 2 miliardi | Enel avvia il piano per l’ipo negli Usa. Ecco cosa accadrà
Indicazioni generalmente positive per
Enel (-0,48% a 5,17 euro) quelle che arrivano da
Equita Sim in seguito a un roadshow con il management della società a Milano. Tra le notizie positive spicca in particolar modo la maggior visibilità sulla riduzione del debito nel breve periodo, anche se rischi e incertezze permangono in particolare sull’incertezza regolatoria e sul ciclo di pagamenti per il prossimo anno.
Cessioni, attesi 1 o 2 miliardi già nel primo trimestre del prossimo anno
Il processo di cessioni da 21 miliardi di euro è in fase avanzata, precisano dalla Sim.
Enel(rating buy e target price a 6,6 euro), dunque, chiuderà nel 2022 cessioni per 5,6 miliardi con l’aggiunta del portafoglio gas in Chile rispetto ai deal già chiusi nei mesi scorsi.
Per il prossimo anno poi le cessioni sono in fase avanzata,
in particolare in Perù e in Romania. L’attesa è per operazioni da 1 o 2 miliardi già che compiersi già nel primo trimestre del prossimo anno. “Potenzialmente la metà dei deal, attesi per 12,2 miliardi, dovrebbero essere chiusi nei primi sei mesi del prossimo anno”, precisano gli analisti, evidenziando che nel programma di vendite l’Argentina è assunta a zero valore.
Equita vede un incremento del margine integrato
La campagna di re-pricing retail si è completata con un incremento del 40/50% dei prezzi e dei contratti fino a 24 mesi. L’attesa è di un recupero significativo del margine integrato anche grazie alla riduzione dei costi di approvvigionamento. Il piano assume un alto livello di contingenze, circa 3 miliardi splittati sul 2023 e 2024, con il prolungamento degli effetti di claw back anche nei prossimi due anni.
Maggior visibilità sulla riduzione del debito
Enel recupererà 4 miliardi degli 8 di capitale circolante netto regolatorio entro la fine dell’anno. In particolare, la perequazione in Italia, il tariff deficit in Spagna e alcune poste regolatorie in Romania. L’obiettivo della posizione finanziaria netta di fine anno è quindi confermato tra 58 e 62 miliardi. “Riteniamo”, spiegano gli esperti, “che considerando il recupero nel capitale regolatorio e le cessioni, il debito potrebbe essere sulla parte bassa del range”.
Tassazione degli extraprofitti? L’impatto potrebbe essere di 400 milioni per Enel
Sul tema del decoupling dei mercati energetici (rinnovabili e termo)
Enel vede con favore la creazione di un mercato di lungo termine per l’energia Res. “A nostro avviso”, dicono a
Equita, “il rischio è relativo alla potenziale minore remunerazione dell’idroelettrico e a eventuali cap troppo restrittivi”. Quanto alla nuova tassazione degli extraprofitti,
Enel si attende una modifica nell’iter parlamentare, ma secondo le stime degli analisti l’impatto sarà di 400 milioni.
Infine, il costo del debito rimarrà stabile al 3,5%, il prossimo anno infatti non sono attese emissioni rilevanti. Sul fronte dei crediti clienti poi, nessun deterioramento è da segnalare anche se il piano assume, comunque, un “significativo” peggioramento non quantificato del rischio credito.
Orario di pubblicazione:
13/12/2022 10:53
Ultimo aggiornamento:
13/12/2022 12:50