Eni - solo news - n.3

Idrogeno: Bernini (Maire), e' tra elementi centrali strategia per prossimi 10 anni​

MILANO (MF-DJ)--"L'idrogeno e' uno degli elementi caratterizzanti della nostra strategia che abbraccia i prossimi 10 anni. Siamo in un momento di trasformazione che non puo' accadere dalla sera alla mattina. La necessita' di ridurre le emissioni e' un fatto irreversibile, non si puo' tornare indietro. Una parte della nostra organizzazione lavora con l'idrogeno, grigio, da oltre 50 anni, serviva per la filiera della raffinazione. Ora bisogna riuscire a produrre sempre la molecola di idrogeno con altre tecnologie per avere l'idrogeno verde e arrivare a costruire le stesse cose con tecnologie decarbonizzate". Lo ha detto Alessandro Bernini, amministratore delegato di Maire al convegno 'Hydrogen Forum 2023', aggiungendo che "e' chiaro che bisogna investire su questo. L'ostacolo primario dello sviluppo di queste tecnologie e' il ritorno sul capitale degli investimenti, l'elemento con cui ci scontriamo con i clienti e' che deve sempre esserci la soddisfazione economica". "Un progetto su cui stiamo lavorando da tempo qui in Italia, a Roma, parte dalla valorizzazione dell'ultima parte di rifiuti urbani che normalmente va in discarica per far si' che diventi una materia prima per la produzione di idrogeno, gas di sintesi ed etanolo che alimenta il blending delle benzine per renderle ecosostenibili", ha proseguito, sottolineando che "le difficolta', in generale, riguardano l'ottenimento dei permessi". "Un altro progetto rilevante e' in Portogallo, parte dalla disponibilita' di energia rinnovabile per produrre idrogeno tramite elettrolisi che genera ammoniaca che sara' usata per la produzione di fertilizzanti. Inoltre, siamo in India e stiamo lavorando con la Snam locale per realizzare un impianto di elettrolisi", ha concluso. cos (fine) MF-DJ NEWS

22/03/2023 11:00
 

Idrogeno: Dossi (H2IT), manca piano nazionale di ampio respiro che dia una roadmap​

MILANO (MF-DJ)--"Dobbiamo far conoscere all'opinione pubblica che l'idrogeno e' un vettore energetico positivo, amico della transizione verde. Insistiamo molto sulla promozione dell'idrogeno, manca un piano nazionale sull'idrogeno di ampio respiro che dia una roadmap definita e che sia abilitante a livello di investimenti. Oggi gli incentivi ci sono, 3,64 miliardi sono stati erogati. Su questo l'Italia si e' mossa". Lo ha detto Alberto Dossi, presidente H2IT Associazione Italiana Idrogeno, al convegno 'Hydrogen Forum 2023', sottolineando che "senza infrastrutture non possiamo creare un mercato dell'idrogeno, sono state stanziate 36 su 40 stazioni di rifornimento e cosi' potremo iniziare a mettere a terra dei progetti. L'idrogeno non e' piu' in fase sperimentale. Su questo siamo contenti, sono avanzati 130 milioni e speriamo che il ministero emetta un altro bando". "Abbiamo lanciato adesso i bandi sulle hard to abate, oggi si inizia a cavalcare finalmente l'onda dell'idrogeno. Bisogna non lasciarsi scappare le opportunita'", ha aggiunto. cos (fine) MF-DJ NEWS

22/03/2023 10:48
 

Idrogeno: Chiavari (Ey), risorsa fondamentale per accelerare transizione energetica​

MILANO (MF-DJ)--"L'idrogeno costituisce una risorsa energetica fondamentale per supportare e accelerare la transizione energetica. Per questo, e' importante identificare ed esaminare quali sono i fattori abilitanti per raggiungere l'obiettivo nazionale di produrre 0,7 Mton circa di idrogeno verde entro il 2030. Lo sviluppo e l'adozione di questa fonte di energia sono infatti determinati da vari elementi che presentano a oggi diversi livelli di maturita'". Lo ha detto Giacomo Chiavari, Ey Europe West Strategy and Transaction Energy Leader, al convegno 'Hydrogen Forum 2023', spiegando che "alcuni, come l'evoluzione tecnologica e la pressione verso la decarbonizzazione di un numero crescente di settori (tramite l'Ets) stanno facendo il loro corso, sebbene con effetti non immeditati; mentre altri, come la disponibilita' e l'economicita' dell'approvvigionamento dell'energia elettrica verde, l'accesso a incentivi che abilitino la grid parity e il modello di business da adottare (tra produzione decentralizzata propria, centralizzata o importata), sono a oggi ancora non maturi". "Per consolidare l'implementazione di tali fattori sara' determinante il ruolo che avranno tutti gli stakeholder, sia privati che pubblici, nel portare avanti le iniziative per realizzare la transizione green", ha sottolineato. cos (fine) MF-DJ NEWS
22/03/2023 10:37



Idrogeno: Grassi (Ue), avremo quadro normativo europeo completo entro fine anno​

MILANO (MF-DJ)--"Abbiamo lanciato due gruppi di progetti comuni di interesse europeo che sbloccherano 10 miliardi di investimenti nella produzione, nel trasporto e nella parte industriale dell'idrogeno. Avremo un quadro di normativo europeo sull'idrogeno entro la fine dell'anno. Avremo un quadro completo per trasporto, produzione e trading dell'idrogeno su scala europea entro fine anno. Abbiamo rivisto le regole per il finanziamento delle reti transeuropee e abbiamo gia' allineato 180 progetti sull'idrogeno per la call di finanziamento che avremo dopo l'estate". Lo ha detto Stefano Grassi, capo gabinetto della commissaria europea all'Energia Kadri Simson, al convegno 'Hydrogen Forum 2023', sottolineando che "c'e' un rischio pero': la questione centrale e' che abbiamo mappato 500-600 progetti in corso di realizzazione ma vediamo che solo il 10% ha gia' raggiunto una fase matura e il punto di investimento. La maggior parte dei progetti deve decidere se arrivare alla parte di finanziamento nei prossimi anni". cos (fine) MF-DJ NEWS
22/03/2023 10:27



Idrogeno: Besseghini (Arera), collegare parte di ricerca con capacita' realizzazione​

MILANO (MF-DJ)--"L'idrogeno credo che sia una tecnologia che ha lo spazio per occupare nicchie precise nel percorso di decarbonizzazione. Le capacita' di penetrazione dell'idrogeno sono differenziate anche a seconda di come le policy intervengono a suo sostegno. La posizione in questo momento sul tema e' quella di spingere da parte dei decisori per fare in modo da identificare il modello tecnico e di business in grado di tenere in piedi il meccanismo. In questo senso vanno i progetti europei e quelli all'interno del Pnrr, che pero' hanno sofferto un po' per la frammentazione. Lo ha detto Stefano Besseghini, presidente di Arera, al convegno 'Hydrogen Forum 2023', sottolineando che "le politiche dell'idrogeno in Germania, per esempio, hanno identificato punti di consumo consistenti in cui c'era consumo significativo di idrogeno grigio per passare all'idrogeno decarbonizzato". "La sfida del'idrogeno e' complicata perche' si tratta di una tecnologia in cui bisogna decidere se spingere o tirare. La dimensione autorizzativa penso che sia un elemento fondamentale. Bisogna collegare la parte di ricerca con una capacita' di realizzazione su scala significativa per progredire velocemente", ha spiegato. cos (fine) MF-DJ NEWS
22/03/2023 10:27
 
Rinnovabili, Eni e Cdp svilupperanno 2 Gw di eolico offshore tra Lazio e Sardegna


Rinnovabili, Eni e Cdp svilupperanno 2 Gw di eolico offshore tra Lazio e Sardegna​

di Nicola Carosielli

La jv GreenIt (Plenitude-Cdp Equity) svilupperà con Copenhagen Infrastructure Partners tre parchi eolici offshore galleggianti a Civitavecchia (500 Mw) e a Olbia (500 Mw e 1 Gw)​


I big di Stato spingono sull’eolico offshore galleggiante. GreenIT, la joint venture italiana per le energie rinnovabili nata tra Plenitude ( Eni) e Cdp Equity (Gruppo Cdp), ha firmato un accordo con Copenhagen Infrastructure Partners (Cip - attraverso i suoi Flagship Funds), per sviluppare tre parchi eolici offshore galleggianti nel Lazio e in Sardegna. Gli impianti saranno collocati a circa 30 km dalla costa e hanno una capacità totale di quasi 2 Gw.

Gli impianti a Civitavecchia e Olbia genereranno circa 5Twh l’anno


L’intesa prevede lo sviluppo di un parco eolico nel Lazio, al largo di Civitavecchia, per una capacità complessiva fino a 540 Mw e di altri due impianti situati al largo di Olbia (Sardegna), con una potenza di circa 500 Mw e 1 Gw. I tre progetti dovrebbero così generare circa 5 TWh l’anno e saranno operativi tra il 2028 e il 2031, una volta completato l'iter autorizzativo e la successiva fase di costruzione.

Il portafoglio eolico offshore di GreenIt sale a 3 Gw


L’intero portafoglio eolico offshore italiano della partnership raggiungerà una potenza di quasi 3 Gw, con una produzione annua di circa 7 TWh di energia rinnovabile, in grado di soddisfare i consumi elettrici di quasi 2,51 milioni di famiglie, contribuendo così agli obiettivi di decarbonizzazione del Piano Nazionale Integrato per l'Energia e il Clima 2030. I tre parchi eolici offshore utilizzeranno fondazioni galleggianti e soluzioni tecniche innovative volte a minimizzare l’impatto ambientale e visivo e beneficeranno di sinergie tecnologiche e logistiche con le altre iniziative eoliche offshore gestite nell'ambito della stessa partnership. Questo nuovo accordo rappresenta un ulteriore tassello strategico e un impegno preciso per il rafforzamento del settore eolico offshore galleggiante in Italia, fornendo un
contributo significativo verso un futuro a basse emissioni di carbonio e incoraggiando la crescita della filiera produttiva locale.

Orario di pubblicazione: 22/03/2023 11:08
Ultimo aggiornamento: 22/03/2023 15:33
 

Eni: accordo interoperabilita' Plenitude e Porsche Italia​

MILANO (MF-DJ)--Plenitude (Eni), attraverso la sua societa' controllata Be Charge, e Porsche Italia hanno firmato un accordo di interoperabilita' per incentivare la mobilita' elettrica e gli spostamenti a emissioni zero su strada. Grazie a questa partnership, si legge in una nota, chi possiede una Porsche potra' ricaricare la propria vettura presso gli oltre 14.000 punti Plenitude+Be Charge, tecnologicamente avanzati, affidabili e diffusi su tutto il territorio nazionale, che saranno integrati all'interno del servizio Porsche Charging Service. La ricarica sara' facile e veloce in qualsiasi occasione: in citta', presso la capillare rete di colonnine a corrente alternata, e sui tratti a media e lunga percorrenza dove gli automobilisti potranno servirsi di infrastrutture Fast e Ultrafast (superiori a 150kW di potenza). Presso i punti Ultrafast, che hanno una potenza di ben 300kW, sara' possibile rifornire di energia la propria Taycan fino all'80% in soli 22,5 minuti in condizioni ottimali*. Attraverso il Porsche Charging Service, i clienti Porsche potranno anche accedere alle tariffe a loro riservate e ricaricare la propria vettura presso tutte le colonnine abilitate, ovvero l'88% dei punti disponibili in Italia in e-roaming ed oltre il 95% se si considerano le sole strutture Hyper Charge (HPC). Dall'app My Porsche, il filtro "Energia Sostenibile" permette di visualizzare anche solo i punti di ricarica come quelli di Plenitude+Be Charge che utilizzano energia certificata, tramite garanzie d'origine di provenienza europea, come immessa in rete e prodotta da impianti alimentati al 100% da fonti rinnovabili. Sara' sufficiente attivare la ricarica dall'app, disponibile per i sistemi operativi iOS e Android, oppure attraverso la Porsche Charging Service Card in dotazione a tutti i clienti che abbiano attivato il servizio. Pietro Innocenti, amministratore delegato di Porsche Italia, ha dichiarato: "viaggiare in elettrico deve essere semplice come guidare vetture tradizionali se vogliamo davvero incrementare la quota di auto elettriche nel nostro Paese. In questo, la rete di ricarica gioca un ruolo fondamentale. Grazie all'accordo con Plenitude, a partire da oggi i nostri clienti hanno accesso ad ulteriori 14.000 punti sparsi su tutto il territorio nazionale, che si vanno ad aggiungere alle migliaia gia' coperte dal servizio Porsche Charging Service, tutte accessibili tramite un'unica app". Stefano Goberti, amministratore delegato di Plenitude, aggiunge: "lo sviluppo dell'e-mobility e' una parte importante della nostra strategia a sostegno della transizione energetica. Siamo quindi lieti di offrire ai clienti Porsche un'esperienza elettrica unica grazie alla nostra rete di infrastrutture di ricarica, che entro il 2026 contera' oltre 30.000 punti con servizi tecnologicamente sempre piu' innovativi". com/mcn fine MF-DJ NEWS

29/03/2023 10:11
 

Eni: Descalzi, chi investe ha redditivita' 12-13%​

ROMA (MF-DJ)--"Abbiamo creato un sistema per deconsolidare certe aree e dato attenzione particolare agli investitori. Adesso chi investe in Eni ha una redditivita' dal 12 al 13%". Lo ha detto durante un evento Adepp il ceo di Eni, Claudio Descalzi, aggiungendo che "abbiamo un bilancio, un debito, 5 miliardi di dividendi da pagare ogni anno tra cedola e buyback, e i conti devono tornare. Negli ultimi 6-7 anni ci siamo collocati su due binari: il breve termine e il lungo termine e il problema e' come allocare gli investimenti. I progetti upstream hanno una redditivita' del 20%, sulle rinnovabili siamo al 6-7%". vs/liv (fine) MF-DJ NEWS

30/03/2023 12:38
 

Gas: Descalzi, bisogna lavorare su mix tecnologie e infrastrutture​

ROMA (MF-DJ)--"Siamo riusciti in 10 mesi a sostituire il 50% delle forniture. Eravamo il primo cliente di Gazprom e, a differenza di altre utility, grazie agli accordi con i Paesi con cui collaboriamo, cerchiamo di sostituire il gas che compriamo da terzi. Siamo riusciti a sostituire parte del gas che compravamo dalla Russia e siamo sulla catena del valore". Lo ha detto durante un evento Adepp il ceo di Eni, Claudio Descalzi, spiegando che "per poter avere prezzi bassi l'offerta deve essere equipollente o un po' superiore alla domanda. Se pensiamo che le rinnovabili possono completamente sostituire il gas andiamo contro un muro. In un contesto in cui il gas durera' ancora molto, per fortuna o no non lo so, dobbiamo riuscire ad avere gli strumenti per equipollenza tra domanda e offerta". "Il gas russo -ha sottolineato il manager- ci dava la flessibilita' di aprire la valvola e arrivava, ora bisogna avere rigassificatori e infrastrutture. Per questo ripeto che dobbiamo essere in ridondanza. Dobbiamo lavorare ad un mix di tecnologie e non avere dogmi. Se ci limitiamo sulle tecnologie, gli altri hanno mani e gambe liberi e noi dobbiamo saltellare e questo lo paga tutto il sistema industriale. E in particolare quello italiano". pev/liv (fine) MF-DJ NEWS

30/03/2023 12:33
 

Eni: nasce venture Enivibes per valorizzare tecnologia monitoraggio condotte​

ROMA (MF-DJ)--Eni valorizza sul mercato la tecnologia proprietaria denominata e-vpms (Eni Vibroacoustic Pipeline Monitoring System), dedicata al monitoraggio delle condotte per il trasporto dei liquidi e volta a tutelarne in modo ottimale l'integrita'. A questo scopo ha creato Enivibes (76% Eni, 16% Aresys e 8% Solgeo), la prima venture costituita nell'ambito delle attivita' di Eniverse, il Corporate Venture Builder di Eni. La tecnologia, informa una nota, e' progettata e sviluppata da Eni per svolgere attivita' di analisi e monitoraggio in tempo reale su condotte nuove o esistenti, sia per il trasporto di idrocarburi che di acqua, attraverso un innovativo sistema di onde vibroacustiche che rileva atti esterni, ad esempio tentativi di effrazione o urti accidentali delle condotte, e variazioni di flusso, massimizzando l'efficienza dei sistemi di trasporto. Questa soluzione innovativa, grazie all' installazione di stazioni di acquisizione ad alta sensibilita', permette di eseguire interventi rapidi e localizzati. E-vpms, attualmente installato su diverse linee di trasporto di fluidi in Italia e all'estero, ha permesso di ridurre drasticamente i fenomeni effrattivi e di effettuare interventi di manutenzione preventiva mirati, garantendo operazioni sicure e affidabili. La tecnologia e-vpms rappresenta un'eccellenza tecnologica mondiale al servizio della transizione energetica. Enivibes costituisce un importante progresso nel raggiungimento dell'ambizioso obiettivo di lanciare 5 nuove startup entro il 2025, facendo leva sul patrimonio di tecnologie, competenze, asset di Eni e del suo ecosistema di innovazione. gug (fine) MF-DJ NEWS

30/03/2023 12:11
 

Eni: si aggiudica 5 progetti cattura CO2 in UK con Consorzio HyNet North West​

ROMA (MF-DJ)--Eni, in qualita' di operatore del trasporto e stoccaggio di anidride carbonica di HyNet North West, si posiziona come operatore di primo piano per progetti Carbon Capture and Storage (CCS) in UK. Il Dipartimento per la Sicurezza Energetica e Net Zero (DESNZ) del Regno Unito ha comunicato l'elenco dei progetti di cattura delle emissioni di CO2 che accederanno ai fondi, pari a 20 mld di sterline, stanziati per le iniziative in Track 1, previsti dal Governo per accelerare la decarbonizzazione del Paese. Degli 8 progetti selezionati ben 5 appartengono al Consorzio HyNet North West (su 7 presentati), in cui Eni e' operatore per le attivita' di Trasporto e Stoccaggio della CO2. Gli altri 3 progetti selezionati, informa una nota, sono afferenti all'altro Hub CCS East Coast Cluster (su 14 presentati) in corrispondenza della costa orientale dell'Inghilterra. Con questa decisione il Regno Unito si conferma come uno dei Paesi leader per lo sviluppo della Carbon Capture and Storage (CCS). La realizzazione dei 5 progetti selezionati nell'ambito del consorzio di HyNet, contribuira' alla decarbonizzazione delle attivita' di grandi aziende emettitrici del polo industriale dell'area nord ovest dell'Inghilterra, nei settori del cemento, "Waste to Energy" e produzione di idrogeno a bassa impronta carbonica. Il volume di CO2 che sara' catturato nell'ambito dei primi 5 progetti selezionati, pari a circa 3 milioni di tonnellate per anno, sara' poi raccolto, trasportato e stoccato in maniera permanente da Eni nei propri giacimenti di gas esauriti al largo della costa della baia di Liverpool, giacimenti che hanno una capacita' di stoccaggio complessiva di circa 200 milioni di tonnellate. Grazie allo sviluppo del progetto HyNet CCS, Eni svolgera' un ruolo da protagonista nel percorso di decarbonizzazione del Regno Unito che ha identificato nella Cattura, Trasporto e Stoccaggio della CO2 una delle leve fondamentali per il raggiungimento degli obiettivi nella lotta al cambiamento climatico. Il progetto HyNet trasformera' uno dei distretti industriali piu' energivori del Regno Unito nel primo cluster industriale a basse emissioni di anidride carbonica al mondo. L'avvio di HyNet e' previsto per la meta' del decennio in corso con una portata di iniezione di circa 4.5 milioni per anno nella prima fase per poi raggiungere circa 10 milioni di tonnellate per anno di CO2 a partire dal 2030. Il volume di CO2 evitata in atmosfera rappresenta una quota significativa rispetto all'obiettivo di riduzione delle emissioni industriali di 20-30 milioni associato alla CCS dal governo inglese ed inoltre il progetto contribuira' per il 40% all'obiettivo nazionale di produzione di 10GW di idrogeno a bassa impronta carbonica. Oltre ai benefici dal punto di vista ambientale, HyNet CCS promuovera' un nuovo impulso allo sviluppo della regione grazie agli investimenti per lo sviluppo dei progetti e alla creazione di nuovi posti di lavoro legati alla promozione di nuove filiere produttive. Dal punto di vista occupazionale il progetto consentira' la salvaguardia dei livelli attuali e allo stesso tempo favorira' la creazione di circa 56,000 nuovi posti di lavoro nel periodo 2022-2030 nell'area di Liverpool Bay. Inoltre, Eni ha recentemente sottoposto alla North Sea Transition Authority (NSTA) la candidatura per una licenza di stoccaggio di anidride carbonica nel giacimento di gas depletato di Hewett, che interessa un'area situata nel Mare del Nord meridionale britannico e in cui la societa' prevede di sviluppare un ulteriore progetto CCS che contribuira' alla decarbonizzazione dell'area di Bacton e Thames Estuary nel Paese. Il giacimento a gas depletato e non piu' produttivo di Hewett e' un sito ideale per immagazzinare in modo permanente la CO2 grazie ad una capacita' di stoccaggio di oltre 300 milioni di tonnellate di CO2. Eni e' orgogliosa di supportare la strategia del Governo UK per contribuire alla decarbonizzazione dell'industria attraverso una tecnologia sicura e matura come la CCS che va ad aggiungersi ad altre iniziative importanti per la transizione energetica come, ad esempio, il progetto per la produzione di energia rinnovabile dal campo eolico offshore di Dogger Bank. gug (fine) MF-DJ NEWS

31/03/2023 16:20
 

Eni: ecco cos'e' la Carbon Capture and Storage (CCS) per la cattura della CO2​

ROMA (MF-DJ)--La Carbon Capture and Storage (CCS) e' un processo tecnologico che consente di evitare l'immissione in atmosfera di anidride carbonica proveniente da attivita' industriali e ha un ruolo fondamentale nella decarbonizzazione dei settori 'hard to abate', per i quali non esistono a oggi altre soluzioni altrettanto efficaci. Proprio per questo l'IPCC (gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite) nel recente rapporto del 2023 ha definito la CCS come tecnologia "imprescindibile" per centrare gli obiettivi climatici globali. La IEA (Agenzia Internazionale dell'Energia) stima che la CCS contribuira' ad abbattere il 10% del totale delle emissioni da ridurre nei prossimi 30 anni, arrivando ad un valore di 6,2 miliardi di tonnellate catturate nel 2050. gug (fine) MF-DJ NEWS

31/03/2023 16:22
 

Petrolio e dollaro in volata dopo il taglio a sorpresa dell’Opec+. Ecco dove potrebbero arrivare i prezzi​

di Elena Dal Maso

I futures del greggio Wti sono aumentati fino al 7% a oltre 80 dollari al barile lunedì toccando i massimi da oltre due mesi dopo che l'Opec+ (comprende la Russia) ha annunciato un taglio della produzione a sorpresa che si somma a quello in atto. Una mossa che però regala un vantaggio agli Usa, con il dollaro che torna a ruggire​

 

Energia: 5 tendenze che guideranno il settore nel 2023 (Capital G.)​

MILANO (MF-DJ)--"Storicamente, la traiettoria dei prezzi del petrolio ha rappresentato un buon indicatore delle prospettive per il settore, in quanto il prezzo ha un impatto diretto sui profitti di molte societa'. Tuttavia, finora nel 2023, sembrano esserci alcune deviazioni da questa comprovata correlazione. Infatti, i prezzi del petrolio hanno avuto un percorso tumultuoso lo scorso anno, di recente tornando quasi al punto di partenza del 2022. Per contro, i titoli energetici continuano a mantenere i loro guadagni". Lo ha dichiarato Darren Peers, analista degli investimenti azionari di Capital Group, aggiungendo che "siamo convinti di essere agli inizi di una fase rialzista pluriennale per i titoli petroliferi. Questo non significa che il settore energetico, guidato dai titoli petroliferi, si spostera' in linea retta. Nel contesto di una lunga tendenza al rialzo, vi sono anche dei mini-cicli, alcuni che durano da mesi a un anno o piu', in cui i fattori a breve termine superano le tendenze a lungo termine della domanda/offerta. Ciononostante, intravediamo opportunita' d'investimento nei prossimi tre-cinque anni". "La riapertura e l'allentamento delle restrizioni legate al Covid-19 in Cina probabilmente spingeranno la domanda di petrolio a nuovi massimi, con una previsione dell'Agenzia internazionale dell'energia (Aie) di un aumento di quasi 2 milioni di barili al giorno. Al contempo, si verifica una carenza strutturale dell'offerta a causa di molti anni di sotto investimenti nella nuova capacita' da parte delle societa' petrolifere, tagli alla produzione da parte dell'Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio (Opec+) con uno scostamento verso il basso degli obiettivi di fornitura e il calo delle scorte di scisto negli Stati Uniti. Ci vorranno diversi anni prima che l'offerta si allinei alla domanda. Nel complesso, questi fattori dovrebbero sostenere i prezzi del petrolio oltre i 70 dollari al barile", ha spiegato. Per quel che riguarda le principali priorita' di spesa per le compagnie petrolifere, ha dichiarato Peers, "il business model del settore si e' ampiamente concentrato sull'elevata crescita e sul reinvestimento della produzione, focalizzandosi su distribuzioni di dividendi piu' elevate e piu' disciplina in termini di capitale. Questo e' stato uno dei maggiori cambiamenti che abbiamo osservato nel corso della nostra vita. E questa tendenza sembra destinata a continuare. Il flusso di cassa da record negli ultimi 12 mesi ha lasciato i produttori petroliferi con alcuni dei bilanci piu' solidi della storia. Circa il 40% dei dirigenti delle prime 100 societa' del petrolio e del gas statunitensi ha indicato che la riduzione del debito e i rendimenti per gli azionisti sono le maggiori priorita' di allocazione del capitale, secondo uno studio del 2022 condotto da Deloitte". "Questa rinnovata attenzione ai rendimenti per gli azionisti e' emersa perche' gli investitori richiedono una disciplina di investimento. Gli investitori che sono disposti a impegnarsi stanno ora esercitando pressioni per ottenere dividendi e riacquisti di azioni, anziche' reinvestimenti a prezzi piu' elevati. Passeranno probabilmente altri 12-18 mesi prima che i produttori inizieranno a reinvestire nelle loro attivita', pur mantenendo una forte attenzione alla disciplina del capitale e al rendimento degli investimenti", ha aggiunto. L'Inflation Reduction Act statunitense, ha proseguito, "e' un punto di riferimento legislativo. Il disegno di legge destina 369 miliardi di dollari di finanziamenti federali a incentivi fiscali, prestiti e sussidi al consumo e commerciali per l'energia pulita che hanno il potenziale per rendere il profilo di rendimento piu' interessante per gli investimenti in aree quali il sequestro di carbonio e lo sviluppo di infrastrutture a idrogeno pulito. Nel prossimo decennio, la normativa potrebbe contribuire a scatenare un'ondata di spese in conto capitale. Le societa' del petrolio e del gas, oltre ai produttori di prodotti chimici e auto, sono solo alcuni dei potenziali beneficiari. Solo alcuni dei colossi statunitensi hanno in corso progetti scalabili a basse emissioni di carbonio, ma le sovvenzioni dell'Inflation Reduction Act dovrebbero avvicinarne anche altri". "Le societa' del petrolio e del gas, indipendentemente dalla regione, cercano nuovi modi per ridurre le emissioni nelle proprie attivita'. Uno dei fattori chiave di questo cambiamento di comportamento e' la proliferazione di obiettivi di neutralita' carbonica, in cui la quantita' di emissioni di gas serra prodotte dall'uomo e' bilanciata da una pari riduzione", ha spiegato Peers, sottolineando che "le societa' europee del settore oil&gas stanno cercando proattivamente di sostituire le proprie attivita' nel comparto dei combustibili fossili, mentre quelle statunitensi si concentrano principalmente su come rimuovere le emissioni di carbonio dalle attivita' esistenti. Come le controparti statunitensi, le societa' europee sono incentivate da nuove normative. Il piano RePowerEu, adottato dalla Commissione europea a marzo 2022, destina circa 210 miliardi di euro di nuovi investimenti verso il settore dell'energia pulita nell'Unione europea". "I team di gestione di alcuni giganti petroliferi statunitensi ed europei stanno operando con la piu' forte disciplina in termini di capitale osservata negli ultimi decenni e i dividendi offrono una certa protezione agli investitori, anche se i prezzi del petrolio sono scesi rispetto ai livelli attuali. In base alle valutazioni, i colossi europei effettuano negoziazioni a uno sconto piu' ampio del solito rispetto alle controparti statunitensi sui multipli prezzo-utile, nonostante caratteristiche aziendali molto simili", ha concluso. cos (fine) MF-DJ NEWS

03/04/2023 12:50
 

Da Eni oltre 3 miliardi di euro per il dividendo 2023​

di Angela Zoppo

In vista dell’assemblea del 10 maggio il gruppo guidato da Descalzi fa i conti per cedola (0,94 euro) e buyback fino 3,5 miliardi di euro. 62 milioni di azioni riacquistate andranno nel cosiddetto magazzino per la finanza straordinaria​

 
Qualche dettaglio:

Eni: cedole per 3,1 miliardi di euro in 2023 (MF)​

ROMA (MF-DJ)--In vista dell'assemblea del 10 maggio il gruppo Eni fa i conti per dividendi e buyback. Eni porta a nuovo, attribuendolo alle riserve disponibili, l'intero utile 2022 della spa, circa 5,4 miliardi di euro. L'effetto del pagamento del dividendo di 0,88 euro per azione maturato dagli azionisti sullo scorso esercizio, distribuito in quattro rate trimestrali da 22 centesimi. Le prime tre tranche sono state regolate nei mesi di settembre e novembre 2022 e marzo 2023. La quarta verra' corrisposta a maggio 2023. MF-Milano Finanza scrive che all'assise e' prevista la riconferma, per il 4* mandato consecutivo, dell'amministratore delegato Claudio Descalzi ma anche il nuovo Piano di incentivazione di lungo termine 2023-2025, che sara' suddiviso tra le due finalita': fino a un massimo di 275 milioni di azioni per la remunerazione degli azionisti, e fino a un massimo di 62 milioni di azioni per il magazzino titoli. La politica di remunerazione degli azionisti della societa' prevede per il 2023 un dividendo di 0,94 euro, con la distribuzione di un importo tra il 25 e il 30% del flusso di cassa operativo, proprio attraverso una combinazione di dividendi e riacquisto di azioni proprie. Se poi il cash flow dovesse superare gli obiettivi di piano, e' prevista la destinazione alla remunerazione degli azionisti del 35% di questo flusso incrementale attraverso lo strumento del buyback. Il dividendo 2023 di 0,94 euro per azione corrisponde a una distribuzione complessiva di circa 3,1 miliardi di euro, considerando le azioni in circolazione a fine 2022. La cifra e' piu' che coperta dalle riserve disponibili di Eni spa, che ammontano complessivamente a 36 miliardi di euro, piu' l'utile dell'esercizio 2022 da riportare a nuovo. Le prime due rate della cedola 2023 saranno distribuite a settembre (0,24 euro per azione) e novembre 2023 (0,23 euro). La terza e la quarta a marzo (0,24 euro) e maggio 2024 (0,23 euro). pev (fine) MF-DJ NEWS

04/04/2023 08:21
 
Eni verso il 100% di Novamont. Così nascerà il polo della chimica green - MilanoFinanza News


Eni salirà al 100% di Novamont per creare un grande polo della chimica verde con la controllata Versalis, che già possiede una quota del 36%. Il gruppo guidato da Claudio Descalzi è nelle fasi finali della trattativa in esclusiva con Mater-Bi (società controllata da Investitori Associati II e NB Renaissance), che detiene il restante 64%. L’accordo per l’acquisto dell’intero pacchetto azionario di Novamont potrebbe essere comunicato già nelle prossime settimane.

L’alleanza Novamont-Versalis

Novamont è una delle aziende leader a livello internazionale nel campo della chimica da fonti rinnovabili, in particolare nell’ambito delle bioplastiche biodegradabili e compostabili. Versalis è la prima azienda chimica italiana e leader a livello internazionale, con una strategia mirata verso la specializzazione del portafoglio anche attraverso la chimica da fonti rinnovabili. Nell’esercizio 2022 ha riportato una perdita di 250 milioni di euro, operando in un «contesto fortemente competitivo e con una domanda di mercato debole, con l’ulteriore aggravio dei costi energetici indicizzati al prezzo del gas», si legge nella relazione finanziaria della capogruppo.

Il business di Novamont

Novamont è una società Benefit. Con 650 dipendenti, il gruppo ha un fatturato di circa 414 milioni di euro e detiene circa 1.400 tra brevetti e domande di brevetto. La sede è a Novara, mentre gli stabilimenti produttivi sono dislocati tra Terni, Bottrighe (Ro) e Patrica (Fr). In pià, ha laboratori di ricerca a Novara, Terni e Piana di Monte Verna (Ce). Con Versalis ha già una jv paritetica a Porto Torres (Ss) e possiede anche una società con Coldiretti per lo sviluppo e la distribuzione di soluzioni per l’agricoltura. È attiva all’estero con sedi in Germania, Francia, Spagna e Stati Uniti.

Orario di pubblicazione: 05/04/2023 16:21
Ultimo aggiornamento: 05/04/2023 17:06
 

Eni: GreenIT punta a investire 1,7 mld euro in Italia entro 2027​

MILANO (MF-DJ)--Il consiglio di amministrazione di GreenIT, la joint venture italiana nata nel 2021, partecipata al 51% da Plenitude (Eni) e al 49% da Cdp Equity (Gruppo Cdp), e attiva nella produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, ha approvato il nuovo piano industriale 2023-2027 con il via libera dei suoi azionisti al sostegno finanziario per la realizzazione dello stesso. GreenIT, spiega una nota, prevede di investire in Italia entro il 2027 complessivamente 1,7 miliardi di euro (incluso il capitale gia' impiegato), anche grazie all'apporto di ulteriori risorse da parte dei due soci in misura proporzionale alle rispettive quote di partecipazione nella societa'. I fondi sono destinati a diversi ambiti strategici di intervento del Piano, compresi lo sviluppo e la costruzione di impianti greenfield offshore e onshore, la realizzazione di progetti gia' autorizzati e il repowering a fine vita utile degli impianti operativi esistenti con l'obiettivo di prolungarne e potenziarne la capacita' di produzione. La societa', presieduta da Esedra Chiacchella (Cdp) e guidata dall'amministratore delegato Paolo Bellucci (Plenitude), punta a raggiungere entro il 2027 1.000 mw di capacita' installata al fine di accelerare la transizione energetica del Paese, in coerenza con quanto indicato dal Piano Nazionale Integrato per l'Energia e il Clima 2030. L'impegno finanziario e il piano industriale approvato si inseriscono nella strategia di Plenitude e del Gruppo Cdp di contribuire alla progressiva decarbonizzazione del settore elettrico in Italia. com/zag (fine) MF-DJ NEWS

06/04/2023 11:30
 

ENI: FILCTEM-FEMCA-UILTEC, BENE SU NOVAMONT,FAREMO PRESSIONI A UE SU BIOCARBURANTI​

Sindacati hanno incontrato l'ad Descalzi sul Piano (Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)

- Roma, - 'Un incontro proficuo sia dal punto di vista dei contenuti, sia delle scelte da adottare in prospettiva. Il sindacato con senso di responsabilita' condivide il percorso indicato dal 'management' del Gruppo ed attende la convocazione per un successivo confronto tra le parti sui temi approfonditi'.
Cosi' i segretari generali di Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil, Marco Falcinelli, Nora Garofalo, Daniela Piras che ieri pomeriggio a Roma hanno incontrato il gruppo dirigente di Eni, guidato dall'amministratore delegato Claudio Descalzi per la presentazione del piano industriale.
'Con l'annunciata acquisizione del 100% di Novamont, leader nel settore della chimica da fonti rinnovabili, Eni mostra una visione strategica della chimica italiana e uno sguardo al futuro della filiera, dalla molecola al prodotto' proseguono i sindacati. Sul tavolo anche il capitolo degli e-fuel, che non potranno vedere un reale sviluppo prima di 10-20 anni, mentre la tecnologia italiana del biocarburante e' gia' qui. 'Attraverso le nostre rappresentanze all'interno dell'organizzazione europea - annunciano i segretari generali - faremo pressione perche' Bruxelles riequilibri la posizione assunta in favore dei carburanti sintetici e punti a una transizione ecologica governata e sostenibile, a tutela del settore, che in prospettiva vedra' calare gli attuali margini legati alla raffinazione, con la possibilita' di trasformare in bioraffinerie quelle tradizionali e promuovere nuove iniziative industriali sull'economia circolare a tutela dell'occupazione. Dopo Marghera e Gela, tocchera' presto a Livorno evolvere in bioraffineria".

"L'azienda ha il know how anche per sviluppare il progetto del biocarburante per navi e aerei, il biojet, insieme al progetto Waste to methanol. La transizione assorbe il 30% degli investimenti di Eni e ci e' stato anticipato un investimento sulla cattura della CO2 che porterebbe Ravenna ad avere il progetto di cattura il piu' grande al mondo, con un potenziale di stoccaggio di 500 milioni di tonnellate" continua la nota dei sindacati. Sul fronte Plenitude, "ci e' stato annunciato che la vendita di gas e luce arrivera' a 15 gigawatt e 15 milioni clienti entro il 2030. Da segnalare inoltre il profilo di bio-responsabilita' sociale di Eni, che ha lanciato una sperimentazione in Rwanda sull'impiego di arbusti oleosi a bassa manutenzione. Un piano che non sottrarrebbe terreno alla filiera alimentare e potrebbe invece risollevare agricolture depresse anche nel nostro Paese". Quanto al Pnrr, aggiungono i sindacati, "Eni ha comunicato di aver interloquito col Governo per inserirsi nella nuova programmazione delle risorse". Infine, "non sono state rappresentate da parte del Gruppo delle criticita' di sorta in alcuno dei siti italiani. La dirigenza Eni ha sottolineato che continuera' a incrementare la sua presenza nel settore del gas, tra ricerca di giacimenti, estrazione e distribuzione, nel convincimento che proprio il gas sara' ancora per molto tempo il vettore prevalente per accompagnare la transizione. A tal riguardo il completamento del progetto Argo Cassiopea a Gela, che andra' in marcia entro il 2024, garantira' 4,3 milioni di m/die di metano da immettere nella rete nazionale e dara' lavoro a 130 persone e 200 contrattisti, oltre all'indotto. Secondo quanto esposto dall'ad di Eni, i risultati particolarmente buoni della gestione finanziaria del 2022 conseguiti dal Gruppo non saranno replicabili, ma le prospettive per la durata del piano industriale sono improntate alla positivita''.

com-Ale
(RADIOCOR) 06-04-23 16:01:53
 
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