Gas, Descalzi (Eni): 2023 più complesso, senza rigassificatore Piombino grosso deficit
di Francesca Gerosa
Mentre il Governo resta intenzionato a destinare le risorse disponibili per il 2023, circa 21 miliardi di euro, al contrasto della crisi energetica, per l'ad di Eni serve velocità di decisione sui rigassificatori. Prezzo del gas in leggero rialzo in attesa del Consiglio Energia del 24 novembre
Mentre il Governo resta intenzionato a destinare le risorse disponibili per il 2023, circa 21 miliardi di euro, al contrasto della crisi energetica, favorendo al contempo politiche di contenimento dei consumi e di risparmio energetico, come ha confermato oggi, 8 novembre, il ministro dell'economia, Giancarlo Giorgetti, nel corso dell'audizione di fronte alle commissioni speciali di Camera e Senato sulla Nota di aggiornamento al Def, Claudio Descalzi, ad di Eni, lancia l'allarme stoccaggi nel 2023.
"L'anno prossimo sarà più complesso" sugli stoccaggi di gas perché l'approvvigionamento "non è il solo punto importante" della questione, "abbiamo bisogno di infrastrutture e stoccaggi. Se abbiamo gas e non abbiamo infrastrutture potremmo avere problemi", ha avvertito il top manager nel corso di un Forum Ansa dedicato a "Emergenza energetica e prospettive per la transizione", ricordando che per sostituire il gas russo "7 miliardi di metri cubi verranno via nave. Se non lo possiamo assorbire nei rigassificatori, questo gas andrà da altre parti. Lì sì che avremo un grosso deficit che si trasformerà in prezzi alti". Ma se il rigassificatore di Piombino arriverà per aprile, fine aprile, non ci sarà problema.
Il ruolo fondamentale dei due rigassificatori, quello di Ravenna e Piombino
È fondamentale, quindi, in vista dell'inverno avere i due rigassificatori, quello di Ravenna e Piombino, sul quale Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell'Ambiente e della sicurezza energetica, ha garantito l'impegno del governo anche sulla temporaneità di tre anni "che può anche essere meno". Descalzi ha, comunque, chiarito di non voler "parlare di criticità", riferendosi al 2023, perché, ha spiegato, "siamo avanti, dobbiamo parlare di attenzione, consapevolezza del problema, di quello che si deve fare e velocità nella decisione".
In particolare, si prevede il rinnovo per i primi mesi del 2023 delle misure relative ai crediti di imposta in favore delle imprese per l'acquisto di energia e gas, al contenimento degli oneri generali di sistema per le utenze di energia elettrica e gas, al taglio al 5% dell'IVA sui consumi di gas e alla proroga delle agevolazioni tariffarie per i consumi elettrici e di gas in favore degli utenti domestici economicamente svantaggiati.
Fratin: con giornate di picco quest'inverno è possibile uno sforamento
Certo che quest'inverno bisogna sperare che non ci siano giornate di picco estremo perché "potemmo trovarci con una situazione di sforamento e, quindi, con qualche difficoltà", ha continuato Fratin. Sulle trivelle per estrarre gas nel Mediterraneo, contestate da alcuni, "andremo avanti lo stesso perché è una necessità del Paese", ha detto anche il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, intervistato in mattinata da Radio Anch'io su Rai Radio 1, evidenziando che si terrà conto di tutte le condizioni di rispetto ambientale.
Per la raffineria Lukoil si può esercitare la golden power
Il decreto non sospende, ovviamente, tutte le autorizzazioni che sono necessarie per concessioni ed estrazione del gas. In ogni caso, bisogna garantire che ci siano due rigassificatori galleggianti, il primo entro aprile, il secondo nella seconda parte dell'anno. Uno dei due rigassificatori "si deve fare comunque nel Nord Tirreno, e io credo che si possa fare a Piombino, agendo con modalità diverse dal passato", ha precisato Urso. Quanto alla raffineria Lukoil di Priolo, che dal 5 dicembre dovrà vedersela con le sanzioni al petrolio russo, Urso ha assicurato che "sarà rifornita di petrolio" anche dopo quella data. E in ogni caso "garantiremo la continuità produttiva", ricordando che "è possibile esercitare la golden power".
Prezzo del gas in leggero rialzo in attesa del Consiglio Energia del 24 novembre
Più in generale a livello europeo il dietrofront della Commissione europea, che non presenterà una proposta sul tetto al prezzo del gas (+0,29% a 118,5 euro a Mwh oggi 9 novembre), secondo Tiziana Beghin, capodelegazione del Movimento 5 Stelle al Parlamento europeo, "dimostra l'incapacità a gestire un'emergenza che colpisce tutti, nessuno escluso". Il probabile flop del prossimo Consiglio Affari Energia previsto per il 24 novembre per Tiziana Beghin riporterà la palla al punto di partenza, al Consiglio europeo di dicembre "dove riemergeranno divisioni incomprensibili davanti agli occhi dei cittadini. La temporanea discesa delle quotazioni del prezzo del gas non deve far illudere che il problema non esiste più", ha concluso Tiziana Beghin.
Lo stesso Descalzi ha ammesso che fare "da soli" sul cap al gas è "impossibile" perché la Penisola iberica, a differenza dell'Italia, "è praticamente isolata dall'Europa dal punto di vista delle connessioni. Il gas da noi verrebbe attirato tutto dal Nord Europa" per via del prezzo più basso. Bisognerebbe, quindi, fare "qualcosa di omogeneo per tutti" in Europa: "un cap e un fondo comune che compensa e si può fare". Infatti, per il ceo di Eni sta maturando sempre più l'idea di farlo. I tempi, però, sono quel che sono" perché, ha concluso Descalzi, la Ue è "molto diversificata da un punto di vista energetico e molto diversificata da un punto di vista del debito/Pil".
Ultimo aggiornamento: 09/11/2022 14:28