Eni - solo news - n.3

  • Ecco la 60° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Questa settimana abbiamo assistito a nuovi record assoluti in Europa e a Wall Street. Il tutto, dopo una ottava che ha visto il susseguirsi di riunioni di banche centrali. Lunedì la Bank of Japan (BoJ) ha alzato i tassi per la prima volta dal 2007, mettendo fine all’era del costo del denaro negativo e al controllo della curva dei rendimenti. Mercoledì la Federal Reserve (Fed) ha confermato i tassi nel range 5,25%-5,50%, mentre i “dots”, le proiezioni dei funzionari sul costo del denaro, indicano sempre tre tagli nel corso del 2024. Il Fomc ha anche discusso in merito ad un possibile rallentamento del ritmo di riduzione del portafoglio titoli. Ieri la Bank of England (BoE) ha lasciato i tassi di interesse invariati al 5,25%. Per continuare a leggere visita il link

Eni: avvia nuovo campo a olio nel Berkine Basin in Algeria

ROMA (MF-DJ)--Eni ha avviato la produzione del giacimento a olio HDLE/HDLS, nella concessione di Zemlet el Arbi nel bacino del Berkine Nord, in Algeria, a soli sei mesi dalla scoperta avvenuta a marzo. HDLE/HDLS, informa una nota, sta attualmente producendo 10.000 barili di olio al giorno (bod). L'incremento della produzione avverra' attraverso un piano di sviluppo accelerato che prevede la perforazione di nuovi pozzi nel 2023. Questo traguardo, raggiunto in partnership con Sonatrach e in collaborazione con gli enti locali, e' stato reso possibile grazie al modello di business upstream adottato da Eni e basato sulla parallelizzazione delle fasi di progettazione, autorizzative ed esecutive. Lo sviluppo accelerato di HDLE/HDLS, oltre al recente start-up di Berkine South, contribuira' al raggiungimento di una produzione netta di Eni in Algeria di oltre 120.000 boed nel 2023, rafforzando il ruolo della societa' come principale compagnia energetica internazionale nel Paese. com/gug (fine) MF-DJ NEWS

08/11/2022 11:52
 
Eni: come sara' il bond retail (MF)

ROMA (MF-DJ)--In attesa che si apra la finestra giusta, Eni si sta preparando a tornare dopo ben 11 anni sul mercato domestico delle obbligazioni retail. Un ritorno che ha un doppio intento. Dietro alla decisione del cda comunicata il 28 ottobre con l'annuncio della "possibile emissione, entro il 31 dicembre 2023, di uno o piu' prestiti obbligazionari da collocare presso il pubblico indistinto in Italia" per un ammontare complessivo "non superiore a 2 miliardi di euro", c'e' infatti una duplice strategia: la ricerca della massima flessibilita' finanziaria, ovviamente, ma anche un'ulteriore considerazione maturata al vertice. "Il collocamento di obbligazioni retail permetterebbe di rafforzare e consolidare la conoscenza del brand Eni presso i risparmiatori italiani", si legge nel verbale del cda. Un banco di prova, scrive MF-Milano Finanza, per misurare se l'appeal del titolo e' intatto anche al di fuori della platea degli istituzionali. In linea con la strategia finanziaria di Eni, i nuovi prestiti obbligazionari saranno emessi nella forma di sustainability-linked bond, indicizzati percio' a ben precisi obiettivi di riduzione delle emissioni inquinanti e altri target ambientali. Per il pubblico retail e' una prima assoluta. Per questi bond, non convertibili, non garantiti e non subordinati, e' previsto un valore nominale di almeno mille euro per ciascuna obbligazione, con prezzo di emissione tra il 90% e il 110% del nominale stesso. La durata dovra' essere compresa entro i 10 anni. Il bond verra' collocato in una o piu' tranche, "in funzione delle opportunita' offerte di volta in volta dal mercato". Le indicazioni di Eni al momento comprendono ogni tipo di tasso, dal fisso allo strutturato fino al variabile. Ma quando si parla di bond indicizzati a obiettivi di sostenibilita', e' bene tenere a mente che il raggiungimento o meno dei target annunciati in sede di collocamento determina anche l'andamento, crescente o decrescente, degli interessi. In ogni caso, per fisso e strutturato il tasso di interesse non potra' superare il 7% per anno. Se variabile, invece, il limite e' il 4% annuo sull'Euribor. A oggi risultano in circolazione obbligazioni Eni per circa 24,4 miliardi di euro, compresi i circa 3,4 miliardi collocati in mercati non regolamentati. Intanto, dalle comunicazione di internal dealing e' emerso che l'ad Claudio Descalzi e altri top manager hanno disposto delle azioni assegnate gratuitamente, a seguito della conclusione del periodo di vesting come previsto dal piano di incentivazione di lungo termine 2017-2019. La prassi e' che una parte dei titoli venga rivenduta per azzerare l'impatto delle tasse maturate sulle azioni stesse. Descalzi, a fronte di circa 149mila azioni assegnate, ne ha vendute 58.460 a una media di 13,8 euro, per un totale di oltre 800mila euro incassati. red fine MF-DJ NEWS

08/11/2022 09:39
 
Gas, Descalzi (Eni): 2023 più complesso, senza rigassificatore Piombino grosso deficit
di Francesca Gerosa

Mentre il Governo resta intenzionato a destinare le risorse disponibili per il 2023, circa 21 miliardi di euro, al contrasto della crisi energetica, per l'ad di Eni serve velocità di decisione sui rigassificatori. Prezzo del gas in leggero rialzo in attesa del Consiglio Energia del 24 novembre​

Mentre il Governo resta intenzionato a destinare le risorse disponibili per il 2023, circa 21 miliardi di euro, al contrasto della crisi energetica, favorendo al contempo politiche di contenimento dei consumi e di risparmio energetico, come ha confermato oggi, 8 novembre, il ministro dell'economia, Giancarlo Giorgetti, nel corso dell'audizione di fronte alle commissioni speciali di Camera e Senato sulla Nota di aggiornamento al Def, Claudio Descalzi, ad di Eni, lancia l'allarme stoccaggi nel 2023.

"L'anno prossimo sarà più complesso" sugli stoccaggi di gas perché l'approvvigionamento "non è il solo punto importante" della questione, "abbiamo bisogno di infrastrutture e stoccaggi. Se abbiamo gas e non abbiamo infrastrutture potremmo avere problemi", ha avvertito il top manager nel corso di un Forum Ansa dedicato a "Emergenza energetica e prospettive per la transizione", ricordando che per sostituire il gas russo "7 miliardi di metri cubi verranno via nave. Se non lo possiamo assorbire nei rigassificatori, questo gas andrà da altre parti. Lì sì che avremo un grosso deficit che si trasformerà in prezzi alti". Ma se il rigassificatore di Piombino arriverà per aprile, fine aprile, non ci sarà problema.

Il ruolo fondamentale dei due rigassificatori, quello di Ravenna e Piombino

È fondamentale, quindi, in vista dell'inverno avere i due rigassificatori, quello di Ravenna e Piombino, sul quale Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell'Ambiente e della sicurezza energetica, ha garantito l'impegno del governo anche sulla temporaneità di tre anni "che può anche essere meno". Descalzi ha, comunque, chiarito di non voler "parlare di criticità", riferendosi al 2023, perché, ha spiegato, "siamo avanti, dobbiamo parlare di attenzione, consapevolezza del problema, di quello che si deve fare e velocità nella decisione".

In particolare, si prevede il rinnovo per i primi mesi del 2023 delle misure relative ai crediti di imposta in favore delle imprese per l'acquisto di energia e gas, al contenimento degli oneri generali di sistema per le utenze di energia elettrica e gas, al taglio al 5% dell'IVA sui consumi di gas e alla proroga delle agevolazioni tariffarie per i consumi elettrici e di gas in favore degli utenti domestici economicamente svantaggiati.

Fratin: con giornate di picco quest'inverno è possibile uno sforamento

Certo che quest'inverno bisogna sperare che non ci siano giornate di picco estremo perché "potemmo trovarci con una situazione di sforamento e, quindi, con qualche difficoltà", ha continuato Fratin. Sulle trivelle per estrarre gas nel Mediterraneo, contestate da alcuni, "andremo avanti lo stesso perché è una necessità del Paese", ha detto anche il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, intervistato in mattinata da Radio Anch'io su Rai Radio 1, evidenziando che si terrà conto di tutte le condizioni di rispetto ambientale.

Per la raffineria Lukoil si può esercitare la golden power

Il decreto non sospende, ovviamente, tutte le autorizzazioni che sono necessarie per concessioni ed estrazione del gas. In ogni caso, bisogna garantire che ci siano due rigassificatori galleggianti, il primo entro aprile, il secondo nella seconda parte dell'anno. Uno dei due rigassificatori "si deve fare comunque nel Nord Tirreno, e io credo che si possa fare a Piombino, agendo con modalità diverse dal passato", ha precisato Urso. Quanto alla raffineria Lukoil di Priolo, che dal 5 dicembre dovrà vedersela con le sanzioni al petrolio russo, Urso ha assicurato che "sarà rifornita di petrolio" anche dopo quella data. E in ogni caso "garantiremo la continuità produttiva", ricordando che "è possibile esercitare la golden power".

Prezzo del gas in leggero rialzo in attesa del Consiglio Energia del 24 novembre

Più in generale a livello europeo il dietrofront della Commissione europea, che non presenterà una proposta sul tetto al prezzo del gas (+0,29% a 118,5 euro a Mwh oggi 9 novembre), secondo Tiziana Beghin, capodelegazione del Movimento 5 Stelle al Parlamento europeo, "dimostra l'incapacità a gestire un'emergenza che colpisce tutti, nessuno escluso". Il probabile flop del prossimo Consiglio Affari Energia previsto per il 24 novembre per Tiziana Beghin riporterà la palla al punto di partenza, al Consiglio europeo di dicembre "dove riemergeranno divisioni incomprensibili davanti agli occhi dei cittadini. La temporanea discesa delle quotazioni del prezzo del gas non deve far illudere che il problema non esiste più", ha concluso Tiziana Beghin.

Lo stesso Descalzi ha ammesso che fare "da soli" sul cap al gas è "impossibile" perché la Penisola iberica, a differenza dell'Italia, "è praticamente isolata dall'Europa dal punto di vista delle connessioni. Il gas da noi verrebbe attirato tutto dal Nord Europa" per via del prezzo più basso. Bisognerebbe, quindi, fare "qualcosa di omogeneo per tutti" in Europa: "un cap e un fondo comune che compensa e si può fare". Infatti, per il ceo di Eni sta maturando sempre più l'idea di farlo. I tempi, però, sono quel che sono" perché, ha concluso Descalzi, la Ue è "molto diversificata da un punto di vista energetico e molto diversificata da un punto di vista del debito/Pil".

Ultimo aggiornamento: 09/11/2022 14:28
 
Eni: detiene 5,48% capitale da avvio buyback

ROMA (MF-DJ)--Nel periodo compreso tra il 31 ottobre e il 4 novembre, Eni ha acquistato 11.130.207 azioni proprie, al prezzo medio ponderato di 13,5842 euro per azione, per un controvalore complessivo di 151.195.223,32 euro nell'ambito dell'autorizzazione all'acquisto di azioni proprie deliberata dall'assemblea dell'11 maggio scorso. Dall'inizio del programma, informa una nota, Eni ha acquistato 165.241.549 azioni proprie (pari al 4,63% del capitale sociale) per un controvalore complessivo di 1.970.705.534 euro. A seguito degli acquisti effettuati fino al 4 novembre 2022, considerando le azioni proprie gia' in portafoglio e l'annullamento di 34.106.871 azioni proprie deliberato dall'assemblea, nonche' l'assegnazione gratuita di azioni ordinarie a dirigenti Eni, a seguito della conclusione del Periodo di Vesting come previsto dal "Piano di incentivazione di lungo termine 2017 - 2019" approvato dall'Assemblea del 13 aprile 2017, Eni detiene 195.789.299 azioni proprie pari al 5,48% del capitale sociale. com/gug (fine) MF-DJ NEWS

09/11/2022 13:50
 
Energia: Eni e Leonardo Spa insieme per progetti decarbonizzazione

ROMA (MF-DJ)--Eni e Leonardo hanno sottoscritto oggi un accordo per lo sviluppo di iniziative congiunte in ambito sostenibilita' e innovazione, con l'obiettivo di favorire il processo di transizione energetica e decarbonizzazione delle proprie attivita'. La collaborazione tra Eni e Leonardo, informa un comunicato, si sviluppera' in particolare nell'ambito dell'economia circolare per promuovere e accelerare la transizione energetica e la decarbonizzazione del settore aereospaziale, la produzione e l'impiego di energia da fonti rinnovabili, l'efficientamento energetico degli immobili e stabilimenti produttivi, il riciclo dei materiali e la valorizzazione di scarti e rifiuti. In particolare, l'intesa prevede la sperimentazione e utilizzo di biocarburanti sostenibili per l'aviazione e programmi di ricerca congiunti con specifico focus su e-fuels e idrogeno. La collaborazione prevedera' anche la condivisione di best practice tecnologiche in materia Hse (Health Safety and Environment)e di cyber-security. "Con Leonardo avviamo una collaborazione strategica che ci consente di mettere a fattor comune competenze distintive chiave per dare ulteriore impulso e accelerare la transizione energetica del settore aerospaziale", ha affermato Giuseppe Ricci, direttore generale Energy Evolution di Eni, aggiungendo che "collaborando insieme potremo individuare progetti che guardano al futuro e che ci auguriamo potranno portare a nuove opportunita' di business da sviluppare congiuntamente nel campo della sostenibilita' ambientale e dell'economia circolare. Siamo impegnati nella produzione di prodotti e servizi e soluzioni per raggiungere questo obiettivo, tanto nel settore dell'energia che in quello della mobilita'. Soluzioni che vogliamo mettere a disposizione e a fattor comune per accompagnare questo processo di trasformazione in chiave di sostenibilita' ambientale, sociale ed economica". "La collaborazione nella ricerca di soluzioni tecnologiche su tematiche di sostenibilita' tra due realta' industriali di primo piano a livello internazionale rappresenta un traguardo importante per affrontare le sfide future", ha dichiarato Franco Ongaro, chief technology and innovation officer di Leonardo, spiegando che "lo studio e la sperimentazione di carburanti sostenibili, ad esempio, uno degli ambiti dell'attivita' congiunta, avra' nei prossimi anni un impatto decisivo sull'intero settore aeronautico. La collaborazione di Leonardo con Eni segna, dunque, un ulteriore passo nella creazione di sinergie innovative e condivisione di competenze in settori centrali per lo sviluppo tecnologico in chiave sostenibile, a beneficio non solo delle singole imprese ma dell'intero sistema Paese". com/rov (fine) MF-DJ NEWS
09/11/2022 15:49
 
ENI-SHELL: CORTE APPELLO MILANO, NO A RISARCIMENTO AL GOVERNO NIGERIA

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Milano, 11 nov - Il governo della Nigeria non ha diritto ad alcun risarcimento danni nel procedimento relativo alla concessione petrolifera Opl-45. Lo ha deciso la Corte d'appello di Milano che non ha accolto le richieste avanzate dall'avvocato Lucio Lucia, legale della Repubblica Federale della Nigeria, che aveva chiesto di valutare i danni in separata sede e una provvisionale pari alla somma versata per i diritti di esplorazione del giacimento. Il processo in secondo grado era rimasto aperto solo per le richieste civili in quanto sul fronte penale, dopo l'assoluzione di tutti gli imputati in primo grado dall'accusa di corruzione internazionale, c'era stata la rinuncia della procura generale di Milano all'appello.
Fla-
(RADIOCOR) 11-11-22 10:30:18
 
.. di ieri ...

Eni, primo carico di gas liquefatto dal Mozambico in viaggio verso l’Europa
di Angela Zoppo

L'invio di carghi di gnl dal Mozambico dal giacimento Coral South fa parte del piano che Eni ha messo a punto nell'ultimo anno del governo Draghi, in risposta alla riduzione dei flussi di gas dalla Russia dopo l'invasione dell'Ucraina​

Il primo carico di gas naturale liquefatto prodotto dai giacimenti del Mozambico è in viaggio verso l'Europa. Lo ha annunciato Eni, nella sua veste di operatore delegato del progetto Coral South, avviato con i partner dell'Area 4 del bacino di Rovuma. (ExxonMobil, Cnpc, Galp, Kogas ed Enh). Il primo carico di Gnl è partito domenica 13 novembre direttamente dall'impianto Coral Sul Flng (Floating Liquefied Natural Gas). L'invio di gas dal Mozambico fa parte del piano che Eni ha messo a punto nell'ultimo anno del governo Draghi, in risposta alla riduzione dei flussi dalla Russia, dopo l'invasione dell'Ucraina.

Leggi anche:Ecco come l' Eni prepara l'export di gas liquefatto dal Mozambico

Descalzi: un passo importante per la sicurezza energetica europea

Per l'amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, "questo primo carico di Gnl dal progetto Coral South, e dal Mozambico, rappresenta un nuovo e importante passo nella strategia di Eni che fa leva sul gas come fonte in grado di contribuire significativamente alla sicurezza energetica europea, anche attraverso la crescente diversificazione delle forniture, supportando nel contempo una transizione energetica equa e sostenibile. Continueremo a lavorare con i nostri partner", ha detto Descalzi, "per assicurare una tempestiva valorizzazione delle vaste risorse di gas del Mozambico".

Il progetto Coral

Coral South è uno dei progetti che collocano il Mozambico sulla scena mondiale del gas naturale liquefatto, grazie alla scoperta di immense riserve nelle acque profonde. Approvato nel 2017, Coral South è entrato in esercizio in 5 anni, in linea con la tempistica e i costi previsti nel programma iniziale, e nonostante le interruzioni causate dalla pandemia da Covid. "Questo risultato", spiegano da Eni, "è stato possibile grazie al particolare approccio per fasi e parallelizzato di Eni, a un'efficace pianificazione dell'esecuzione, al forte impegno di tutti i partner e al costante supporto del governo del Mozambico. Coral Sul Flng ha una capacità di liquefazione di gas pari a 3,4 milioni di tonnellate all'anno e produrrà Gnl dai 450 miliardi di metri cubi di gas del giacimento Coral". (riproduzione riservata)

Ultimo aggiornamento: 13/11/2022 15:40
 
L'Opec taglia le stime sulla crescita di petrolio e avverte: Cina e blocco alle esportazioni russe le sfide
di Rossella Savojardo

Il cartello ha citato una serie di "considerevoli incertezze" che offuscano il quadro delle forniture globali di petrolio: dall'andamento della guerra russa in Ucraina al piano dal G7 contro il petrolio russo, che gli analisti temono possa ulteriormente interrompere le forniture globali di oro nero​

Ancora tagli alle stime e preoccupazioni per il comparto. È il resoconto dell'ultimo report dell'Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio (-0,9% il Brent a 95 dollari al barile) che come previsto ha tagliato anche le sue previsioni per la crescita della domanda globale di petrolio per la quinta volta da aprile sia per quest'anno che per il prossimo e ha lanciato l'allarme su due questioni di rilievo.

Opec: produzione di petrolio nel 2022 calerà di 100 mila barili al giorno

Adesso, stando all'Opec la domanda di petrolio nel 2022 aumenterà di 2,55 milioni di barili al giorno, o del 2,6%, in calo di 100 mila barili al giorno rispetto alla previsione precedente. Quanto all'anno prossimo il Cartello prevede che la domanda di petrolio aumenterà di 2,24 milioni di barili al giorno, anche 100.000 barili al giorno in meno rispetto alle previsioni precedenti.

Per ottobre, con l'indebolimento dei prezzi del petrolio sui timori di recessione, il gruppo ha effettuato un taglio di 100 mila barili al giorno all'obiettivo di produzione dell'Opec+, con una riduzione ancora maggiore a partire da novembre. Il rapporto afferma che la produzione dell'Opec è scesa di 210 mila barili al giorno in ottobre a 29,49 milioni di barili al giorno, più della riduzione promessa dall'Opec+.

Covid in Cina e gli ostacoli alle esportazioni del petrolio russo le due preoccupazioni dell'Opec

Il cartello ha citato una serie di "considerevoli incertezze" che offuscano il quadro delle forniture globali di petrolio, dall'andamento della guerra russa in Ucraina al piano dal G7 contro il petrolio russo, che gli analisti temono possa ulteriormente interrompere le forniture globali di oro nero. Pur tagliando sostanzialmente come previsto le stime sulla crescita economica e sulla domanda di petrolio, l'Opec ha anche avvertito che la minaccia di "ulteriori interruzioni dell'approvvigionamento energetico" nell'Unione Europea, un'apparente allusione agli imminenti piani per vietare le importazioni di petrolio russo, rischia di aggravare il rallentamento dell'Europa e di spingerla in recessione.

Ultimo aggiornamento: 14/11/2022 15:02
 
ENI: CON TOTALENERGIES FIRMA ACCORDO SU GIACIMENTO GAS CONDIVISO LIBANO-ISRAELE

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Roma, 15 nov - Eni e il gruppo petrolifero francese TotalEnergies hanno firmato un accordo quadro con Israele sul giacimento di gas condiviso con il Libano. Lo ha annunciato il gruppo francese in un comunicato stampa. Dopo una lunga mediazione americana, Libano e Israele hanno raggiunto un accordo il 27 ottobre "per attuare l'accordo sul confine marittimo tra Israele e Libano", che garantisce l'assegnazione di preziosi giacimenti di gas offshore nel Mediterraneo orientale e la riduzione della tensione nella regione, afferma la dichiarazione. Cio' riguarda in particolare il "blocco 9", dove TotalEnergies ed Eni potranno ora esplorare una "prospettiva gia' individuata".
Red-Cel
(RADIOCOR) 15-11-22 09:15:02
 
Eni: detiene 5,87% capitale da avvio buyback

MILANO (MF-DJ)--Nel periodo compreso tra il 7 e l'11 novembre Eni ha acquistato 13.829.184 azioni proprie, al prezzo medio ponderato di 14,1638 euro per azione, per un controvalore complessivo di 195.874.355,52 euro nell'ambito dell'autorizzazione all'acquisto di azioni proprie deliberata dall'Assemblea dell'11 maggio scorso. Dall'inizio del programma, si legge in una nota, Eni ha acquistato 179.070.733 azioni proprie (pari al 5,01% del capitale sociale) per un controvalore complessivo di 2,166,579,890 euro. A seguito degli acquisti effettuati fino all'11 novembre, considerando le azioni proprie gia' in portafoglio e l'annullamento di 34.106.871 azioni proprie deliberato dall'Assemblea dell'11 maggio scorso, nonche' l'assegnazione gratuita di azioni ordinarie a dirigenti Eni, a seguito della conclusione del Periodo di Vesting come previsto dal 'Piano di incentivazione di lungo termine 2017-2019' approvato dall'Assemblea del 13 aprile 2017, Eni detiene 209.618.483 azioni proprie pari al 5,87% del capitale . com/cos (fine) MF-DJ NEWS

16/11/2022 11:19
 
Eni: aumenta del 30% premio risultati per dipendenti

MILANO (MF-DJ)--Eni e le organizzazioni sindacali di categoria nazionali hanno sottoscritto un accordo che prevede l'incremento del 30% del premio di risultato di competenza 2022 per il personale non dirigente. La quota incrementale sara' anticipata gia' in questo mese di novembre. "Eni e' da tempo impegnata in un percorso di profonda trasformazione finalizzato alla transizione energetica, con una strategia di decarbonizzazione dei processi industriali e dei prodotti. Un cammino strategico nel quale il ruolo delle persone, con le loro competenze, professionalita' e passione, e' e sara' sempre piu' fondamentale", si legge in una nota. Eni riconosce quindi alle proprie persone lo straordinario contributo dato al raggiungimento dei risultati positivi della societa', in un contesto lavorativo ancora influenzato dagli effetti della pandemia. Si tratta di un'ulteriore importante iniziativa che si aggiunge ad una costante evoluzione del welfare, tesa a rafforzare sempre di piu' l'impegno di Eni verso le proprie persone, capitale umano fondamentale e straordinario della societa'. com/red MF-DJ NEWS

16/11/2022 12:44
 
Eni: a un passo da Plt Energia (MF)

ROMA (MF-DJ)--Salvo sorprese dell'ultimo minuto, si avvia verso l'ufficialita' la chiusura del dossier Plt Energia, il gruppo delle rinnovabili con sede a Cesena che fa capo alla famiglia Tortora (tramite Plt Holding srl e la sub-holding Plt spa). Secondo quanto appreso da piu' fonti finanziarie da MF-Milano Finanza, Plenitude - la controllata delle rinnovabili di Eni- sarebbe in procinto di chiudere l'acquisizione della societa'. Come rivelato da MF-Milano Finanza il 13 ottobre scorso, il braccio che racchiude le attivita' green del gruppo guidato da Claudio Descalzi aveva raggiunto un accordo per trattare in esclusiva l'ingresso in Plt Energia. Proprio in questi giorni scadono i termini del periodo d'esclusiva e, dopo aver apportato una serie di aggiustamenti ai termini dello schema proposto per l'operazione, tutto sembra far propendere per l'arrivo di un accordo a stretto giro. Il riserbo e' alto, ma in molti nelle sale operative sono sicuri che il sipario sul dossier stia per calare, consentendo a Plenitude di incrementare ulteriormente la capacita' nelle rinnovabili. Secondo il piano, al 2025 la potenza installata su questo fronte sara' di oltre 6 Gw (15 Gw al 2030), saranno 30 mila i punti di ricarica per i veicoli elettrici al 2025 e 35 mila al 2030, mentre i clienti retail potrebbero arrivare a 11,5 milioni nel 2025 per poi attestarsi a 15 milioni nel 2030. A inizio ottobre, come rivelato da MF, sul tavolo dell'advisor Rothschild (incaricato di gestire la vendita di Plt Energia) erano pervenute alcune offerte per rilevare gli asset eolici e fotovoltaici della societa' di proprieta' della famiglia Tortora e partecipata dal Fondo Italiano per l'Efficienza Energetica (Fiee). Tra tutte, proprio quella di Plenitude era stata individuata come una delle migliori. Un vantaggio che l'ha portata a ingaggiare un testa a testa (vincendolo) con un altro grosso operatore italiano del settore controllato da fine del 2021 da un fondo di investimento. In gara vi erano anche competitor finanziari del calibro di Eqt e operatori come Repsol, quest' ultimo poi ritiratosi dopo l'estate. Secondo quanto si apprende, l'offerta messa sul piatto da Plenitude dovrebbe valutare l'intero perimetro intorno a 800 milioni di euro e, come detto, consentirebbe di aumentare la dimensione rinnovabile del gruppo in vista della possibile Ipo, attualmente congelata per via del contesto dei mercati e della situazione generale di crisi energetica. Una valutazione importante, che segue la rilevanza di Plt Energia nel panorama italiano, con una capacita' installata che tocca i 250 Mw e composta da impianti eolici in esercizio, ai quali si sono aggiunti altri 43 Mw - di cui 14 Mw in Spagna - in fase di costruzione. Al perimetro si aggiunge poi la societa' Sef, per il fotovoltaico, con circa 50 Mw. Sef punta inoltre a realizzare due impianti fotovoltaici a terra a Oviglio (in Piemonte, in provincia di Alessandria) della potenza complessiva di 13,26 Mw. Qualora fosse ufficializzata l'operazione di Plenitude, per Plt Energia potrebbero riaprirsi le porte di Piazza Affari. Il gruppo cesenate aveva lasciato Palazzo Mezzanotte circa tre anni fa, dove scambiava sul segmento Aim (ora Egm). Nel 2019 tra i soci di minoranza si e' aggiunto anche il gia' citato Fiee che ha preso parte a un aumento di capitale investendo 25 milioni con cui si e' assicurato una quota del 15,82%. Ha poi sottoscritto un bond convertibile da 5 milioni, poi trasformato in equity, accrescendo al 19,26% il peso nell'azionariato. Il possibile ritorno sul listino milanese potrebbe cosi' avvenire nell'alveo di un differente perimetro, considerata la mai sopita intenzione dell'Eni di fare cassa quotando Plenitude una volta che il quadro generale si sara' rasserenato. alu fine MF-DJ NEWS

17/11/2022 08:51
 
ENI E SONATRACH, AL VIA PROGETTO PARCO FOTOVOLTAICO IN ALGERIA

L'Amministratore Delegato di Eni Claudio Descalzi e il Presidente e Direttore Generale di Sonatrach Toufik Hakkar hanno inaugurato il Solar Lab e posato la prima pietra di un impianto fotovoltaico da 10 MW nel sito produttivo di Bir Rebaa North (BRN), nel Bacino del Berkine, Algeria sudorientale. L'evento si è svolto alla presenza della Presidente di Eni Lucia Calvosa, e del Consiglio di Amministrazione di Eni.

Il Solar Lab dispone di diverse tipologie di pannelli fotovoltaici che verranno testati nelle condizioni estreme di irraggiamento dell'Algeria meridionale, permettendo la raccolta e l'analisi dei dati, consentendo di identificare le tecnologie più efficienti. Il Solar Lab sarà aperto alle università e ad altre istituzioni pubbliche a fini di ricerca: ha quindi un valore strategico di promozione e sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili in Algeria, dimostrando l'impegno del Paese verso la transizione energetica.

L'impianto fotovoltaico sarà il secondo collegato all'impianto BRN, per contribuire ulteriormente alla decarbonizzazione della produzione di idrocarburi dell'impianto. Insieme all'impianto fotovoltaico da 10 MW lanciato nel 2018, raddoppierà l'energia rinnovabile disponibile per alimentare i processi upstream; sarà seguito da un ulteriore impianto fotovoltaico presso il complesso produttivo Menzel Ledjmet East Project (MLE), sempre nel bacino del Berkine, il cui cantiere è previsto nel 2023. Queste iniziative sono in linea con la strategia net-zero di Eni e fanno parte di un piano di decarbonizzazione più ampio che include anche il monitoraggio del venting e progetti di zero routine flaring, di efficienza energetica e iniziative sull'idrogeno verde.
"La decarbonizzazione delle attività tradizionali è un pilastro della strategia net-zero di Eni e oggi celebriamo il forte allineamento tra Eni e Sonatrach verso la neutralità carbonica - ha dichiarato l'Amministratore Delegato di Eni, Claudio Descalzi, commentando l'evento. Questa visione condivisa è anche alla base dello sforzo congiunto per garantire la sicurezza degli approvvigionamenti all'Italia e all'Europa, facendo leva sulle risorse di gas algerine. L'Algeria e l'Italia sono partner fidati da decenni e continueranno a lavorare insieme per una transizione energetica giusta, sostenibile e pragmatica".

L'evento fa seguito alla riunione del Consiglio di Amministrazione di Eni del 16 novembre, che ha scelto di riunirsi nello storico impianto BRN, nel deserto algerino, per sottolineare l'importanza strategica che il Paese riveste per Eni, i profondi legami storici e le eccellenti relazioni tra Italia e Algeria.

(TELEBORSA) 17-11-2022 11:30
 
Eni: lancia progetto di cattura e stoccaggio carbonio in GB

ROMA (MF-DJ)--Eni UK annuncia il lancio dell'accordo di cooperazione Bacton Thames Net Zero (BTNZ) con l'obiettivo comune di decarbonizzare i processi industriali nel sud-est dell'Inghilterra e nell'area dell'estuario del Tamigi, vicino a Londra, attraverso la cattura e lo stoccaggio dell'anidride carbonica. L'iniziativa prevede la decarbonizzazione di una serie di settori, tra cui la produzione di energia e lo smaltimento dei rifiuti. Il progetto prevede la cattura, il trasporto e lo stoccaggio di 6 milioni di tonnellate/anno, in crescita fino a 10 milioni di tonnellate/anno, di anidride carbonica emessa dalla zona di Bacton, dall'estuario del Tamigi e potenzialmente dall'Europa nord-occidentale, nel giacimento di gas esaurito di Hewett, situato a 20 miglia al largo della costa del North Norfolk, nel Mare del Nord; un sito con la capacita' di immagazzinare 330 milioni di tonnellate di anidride carbonica. Per Hewett, Eni UK ha presentato a settembre una richiesta di licenza di stoccaggio di CO2 alla Nsta (North Sea Transition Authority). L'annuncio dell'assegnazione della licenza e' previsto nel primo trimestre del 2023. Il progetto dovrebbe essere operativo gia' nel 2027 e mira a sostenere la strategia net zero del governo britannico, per catturare 20-30 milioni di tonnellate di anidride carbonica all'anno nel Regno Unito entro il 2030. L'iniziativa e' stata promossa da Eni UK, leader nello sviluppo del trasporto e dello stoccaggio del carbonio nel Regno Unito ed e' sostenuta da membri quali: Cadent, Cory, Enfinium, MVV Environment, Progressive Energy, Summit Energy Evolution (una societa' di Sumitomo Corporation), North London Waste Authority, SSE Thermal, Interconnector e Fluxys. La partecipazione di Interconnector e Fluxys riflette la potenziale opportunita' di trasporto internazionale di anidride carbonica. Eni UK svolgera' un ruolo fondamentale nel progetto e sta gia' pianificando attivamente il trasporto e lo stoccaggio dell'anidride carbonica dai suoi partner al giacimento di gas esaurito di Hewett. Eni ha un'ampia conoscenza del sottosuolo del giacimento, avendo operato nella regione per molti anni, e ha un track record di successo nella cattura e stoccaggio del carbonio grazie al suo lavoro di guida del progetto HyNet nell'area della baia di Liverpool, per il quale e' stata assegnata a Eni una licenza di cattura e stoccaggio del carbonio nel 2020. pev (fine) MF-DJ NEWS

21/11/2022 17:15
 
Eni: detiene 5,94% capitale da avvio buyback

MILANO (MF-DJ)--Il 14 novembre Eni ha acquistato 2.550.000 azioni proprie, al prezzo medio ponderato di 14,4108 euro per azione, per un controvalore complessivo di 36.747.540,00 euro nell'ambito dell'autorizzazione all'acquisto di azioni proprie deliberata dall'Assemblea di Eni dell'11 maggio scorso. Dall'inizio del programma, si legge in una nota, Eni ha acquistato 181.620.733 azioni proprie (pari al 5,09% del capitale sociale) per un controvalore complessivo di 2.203.327.429,87 euro. A seguito degli acquisti effettuati fino al 14 novembre, considerando le azioni proprie gia' in portafoglio e l'annullamento di 34.106.871 azioni proprie deliberato dall'Assemblea di Eni dell'11 maggio, nonche' l'assegnazione gratuita di azioni ordinarie a dirigenti Eni, a seguito della conclusione del Periodo di Vesting come previsto dal 'Piano di incentivazione di lungo termine 2017-2019' approvato dall'Assemblea di Eni del 13 aprile 2017, Eni detiene 212.168.483 azioni proprie, pari al 5,94% del capitale sociale. com/cos (fine) MF-DJ NEWS

23/11/2022 14:21
 
Petrolio: guerra ridefinisce rotte commerciali e aumentano costi trasporto

MILANO (MF-DJ)--Un'impennata dei costi di trasporto del petrolio tra i porti mondiali sta facendo lievitare i prezzi dell'energia, anche se le cupe prospettive economiche hanno trascinato il prezzo del greggio vicino ai livelli piu' bassi dell'anno. Le ripercussioni economiche della guerra in Ucraina hanno bloccato molte delle rotte commerciali piu' brevi per il petrolio e i prodotti petroliferi, attraverso il Mar Baltico e il Mare del Nord. Ora, mentre l'Europa si affretta a trovare nuovi fornitori e la Russia cerca di inviare le proprie esportazioni altrove, le petroliere trascorrono piu' tempo in acqua prima di raggiungere le loro destinazioni finali. Molte spedizioni ora trascorrono cinque volte piu' tempo in transito verso le raffinerie o i grossisti rispetto a prima del conflitto, affermano gli operatori di petroliere e gli analisti. Il risultato e' che sono disponibili meno navi in un momento in cui la flotta globale ha poche prospettive di espandersi rapidamente, dando un vantaggio alle compagnie di navigazione. Le petroliere medie hanno guadagnato piu' di 40.000 dollari al giorno per quattro mesi, il periodo piu' lungo in 15 anni, secondo il broker navale londinese Clarksons. Il prezzo spot per le navi modernizzate che possono essere lunghe come tre campi da calcio e trasportare due milioni di barili di petrolio, ha superato i 115.100 dollari al giorno il 18 novembre. Si tratta di un aumento di 11 volte rispetto alla tariffa giornaliera media della nave lo scorso anno. Gli aumenti dei prezzi arrivano in un momento chiave per i mercati petroliferi, con i membri dell'Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio e i loro alleati guidati dalla Russia (Opec+) che si incontreranno il 4 dicembre tra la domanda globale in calo e le tensioni con gli Stati Uniti. Il giorno seguente i governi occidentali inizieranno a imporre sanzioni contro le esportazioni di energia russe che gli analisti si aspettano spingeranno i commercianti a reindirizzare piu' spedizioni su rotte piu' lunghe. L'aumento dei costi di trasporto del petrolio e' in contrasto con i prezzi in calo per le navi portacontainer a causa del rallentamento della domanda da parte di rivenditori e fabbriche per lo spostamento delle merci. "Le mappe mondiali dell'approvvigionamento di petrolio sono state completamente ridisegnate", ha affermato Christian Ingerslev, amministratore delegato dell'operatore marittimo Maersk Tankers con sede a Copenaghen. Le petroliere in partenza da Primorsk, in Russia, vicino a San Pietroburgo, possono raggiungere il porto olandese di Rotterdam in circa quattro giorni, ha detto l'amministratore delegato di Teekay Tankers, Kevin Mackay. Molte spedizioni russe, pero', sono state dirottate in un viaggio di circa 26 giorni intorno al continente, attraverso il Mar Mediterraneo e il Canale di Suez per effettuare consegne sulla costa occidentale dell'India. Per sostituire i barili russi, gli acquirenti europei si rivolgono anche a produttori piu' lontani, in Medio Oriente, Sud America e Stati Uniti. Un viaggio in petroliera da Houston a Rotterdam dura circa 17 giorni, ha detto Mackay. Alcuni analisti affermano che l'embargo Ue sul petrolio russo russo che entrera' in vigore il 5 dicembre, cosi' come un divieto simile per i prodotti petroliferi fissato per il 5 febbraio, potrebbe contribuire a proseguire con le nuove rotte commerciali. Le tariffe di spedizione elevate hanno fatto aumentare di qualche dollaro il costo di ogni barile di greggio, a seconda della distanza che percorrono, dicono gli analisti. cos (fine) MF-DJ NEWS

23/11/2022 14:14
 
Eni: presidente Mozambico Nyusi inaugura complesso Coral-Sul Flng

ROMA (MF-DJ)--Il presidente del Mozambico, Filipe Jacinto Nyusi, ha visitato e inaugurato oggi il complesso di Coral-Sul Flng, situato nelle acque ultra profonde del bacino di Rovuma. All'inaugurazione, informa un comunicato, hanno partecipato il ministro delle Risorse Minerarie e dell'Energia Carlos Zacarias e i rappresentanti del governo del Mozambico, accompagnati da una delegazione Eni guidata da Guido Brusco, Chief Operating Officer Natural Resources. L'evento si svolge a seguito della spedizione del primo carico di Gnl da Coral-Sul Flng (Floating Liquefied Natural Gas), del 13 novembre, il primo impianto Flng al mondo in acque ultra profonde e il primo produttore di Gnl in Mozambico. Coral South, progetto di riferimento per l'industria del gas, sta proiettando il Mozambico sulla scena globale del Gnl, aprendo la strada a un cambiamento trasformativo del Paese attraverso lo sviluppo delle risorse di gas, un importante contributo alla sicurezza e alla diversificazione delle forniture all'Europa e tra le soluzioni piu' efficaci per garantire una giusta transizione energetica. A margine della cerimonia di inaugurazione, il presidente Nyusi ei rappresentanti di Eni hanno anche discusso della possibilita' di replicare il successo del progetto Coral South con un ulteriore sviluppo di Flng, oltre che di altri progetti onshore. Hanno analizzato anche lo stato delle iniziative di Eni per il raggiungimento della neutralita' carbonica, incluso il progetto agri-feedstock nell'ambito dell'accordo tra Eni e il governo del Mozambico. Il progetto mira a produrre olio da semi, scarti e residui che non competono con colture alimentari e terreni agricoli, da utilizzare nella produzione di biocarburanti. i e' presente in Mozambico dal 2006. operatore delegato del progetto Coral South per conto dei Partner di Area 4. La societa' ha scoperto risorse supergiant di gas naturale nell'Area 4, nel bacino di Rovuma, vale a dire i giacimenti di Coral, Mamba Complex e Agulha, con una quantita' di circa 2.400 miliardi di metri cubi di gas. com/rov (fine) MF-DJ NEWS

23/11/2022 13:53
 
Eni: rafforza attivita' in Ruanda

KIGALI (MF-DJ)--Eni ha firmato oggi a Kigali quattro accordi con il Governo del Ruanda per sviluppare iniziative innovative congiunte negli ambiti dell'agricoltura, della protezione di ecosistemi forestali unici, delle tecnologie e della salute. Nel settore agricolo, si legge in una nota, l'accordo sottoscritto con la National Industrial Research and Development Agency (Agenzia Nazionale Industriale per la Ricerca e lo Sviluppo) prevede l'avvio di un progetto pilota per la produzione di varieta' di sementi per colture oleaginose e l'uso di droni per l'analisi del suolo e il monitoraggio delle coltivazioni. Il progetto, che rappresenta il primo "laboratorio a cielo aperto" nel continente africano, utilizzera' le piu' avanzate tecniche di agricoltura di precisione con l'obiettivo di produrre in Ruanda semi di qualita' che saranno impiegati nelle iniziative agri-feedstock avviate da Eni in altri Paesi africani, per coltivare materie prime sostenibili su terreni degradati e abbandonati, non in competizione con la catena alimentare. Il secondo accordo, con il Rwanda Development Board e la startup tech no-profit Rainforest Connection, si pone come obiettivo la protezione delle foreste e la generazione di crediti di carbonio. Le parti sperimenteranno tecnologie all'avanguardia all'interno di aree con elevati livelli di biodiversita', tra le quali il Volcanoes National Park, ecosistema unico per la presenza di gorilla di montagna. Nella sperimentazione saranno utilizzati droni autonomi e sensori acustici che, tramite algoritmi di intelligenza artificiale, permetteranno di rilevare potenziali minacce, come i tagli illegali o la caccia alle specie protette, rispondendo agli allarmi con interventi mirati immediati. In ambito salute, Eni Foundation insieme al Ministero della Salute (MoH) e al Ministero delle Finanze e della Pianificazione Economica (Minecofin) hanno firmato un accordo triennale per il rafforzamento dei servizi di salute materno-infantili di base, con particolare attenzione alla gestione delle emergenze ostetriche, in quattro distretti del paese: Gisagara, Musanze, Nyagatare e Rulindo, con una popolazione di riferimento di circa 1.5 milioni di persone. I beneficiari previsti sono le madri e i bambini, i gruppi vulnerabili e il personale sanitario. L'iniziativa prevede la realizzazione di infrastrutture sanitarie (reparti maternita') e un programma di sviluppo delle capacita' e formazione per le comunita' e il personale sanitari, in linea con la missione di Eni Foundation. Infine, l'accordo di cooperazione tra Eni e il Ministero dell'Ict e dell'Innovazione avra' un ruolo trasversale nel supportare le iniziative nei diversi ambiti di comune interesse: dall'agricoltura di precisione, al monitoraggio del patrimonio forestale, alla salute. Le parti lavoreranno a stretto contatto per diffondere tali tecnologie e creare sinergie con le startup del Paese. Commentando la firma, Luigi Ciarrocchi, Direttore Ccus, Forestry e Agri-feedstock di Eni, ha detto: "a soli 7 mesi dal memorandum d'intesa con le istituzioni ruandesi, avviamo le attivita' negli ambiti di comune interesse. Lavoreremo insieme per sviluppare progetti concreti per la decarbonizzazione del Paese, facendo leva su un ambiente di business ideale per testare soluzioni innovative e attivita' agribusiness ad alto valore aggiunto". Clare Akamanzi, Ceo di Rdb, ha detto: "la firma degli accordi di collaborazione in diversi settori e' una testimonianza di cio' che si puo' realizzare quando il pubblico e il privato lavorano congiuntamente per raggiungere obiettivi sostenibili. Gli accordi sono in linea con i target del Ruanda per diventare un hub dell'innovazione e siamo lieti che Eni si sia impegnata ad essere nostro partner in questo percorso". L'onorevole ministro della Salute, Daniel Ngamije, ha dichiarato: "siamo lieti della partnership con Eni per contribuire all'assistenza sanitaria primaria e secondaria con interventi di grande impatto. Non vediamo l'ora di lavorare insieme per la realizzazione con i distretti coinvolti. Questo e' senza dubbio l'inizio di una lunga collaborazione che speriamo di estendere in futuro ad altri ambiti". Con gli accordi firmati prendono il via le attivita' di Eni nel Paese, in continuita' con il memorandum d'intesa firmato con il Governo ruandese l'8 aprile 2022, capitalizzando il know-how del Rwanda nel settore tecnologico e agricolo, che impiega oltre il 60% degli occupati contribuendo al 25% del PIL. Il Ruanda e' infatti diventato negli ultimi anni un hub regionale e internazionale dell'innovazione con una crescente attenzione alla transizione energetica. com/mcn alessandro.mocenni@mfdowjones.it fine MF-DJ NEWS

24/11/2022 12:56
 
Eni: accordo con Bf per sviluppo filiera agro-industriale a uso energetico

ROMA (MF-DJ)--Eni e Bf hanno firmato un accordo di collaborazione per valutare lo sviluppo di colture per uso energetico in Italia, recuperando terreni degradati, abbandonati o inquinati, senza entrare in competizione con la filiera alimentare. "Oggi rafforziamo la collaborazione con BF per un progetto che ha grandi potenzialita' per il Paese, perche' punta a rigenerare aree marginali, come quelle contaminate o degradate, e allo stesso tempo promuove lo sviluppo rurale e l'integrazione con l'industria energetica che sostiene la decarbonizzazione dei trasporti", ha detto Claudio Descalzi, ad di Eni. L'accordo, si legge in una nota, prevede una prima fase di studio, per valutare la sostenibilita' e competitivita' di una filiera agro-industriale da sviluppare congiuntamente che miri al recupero delle aree marginali identificate nel Paese, attraverso lo sviluppo di pratiche agronomiche sostenibili. Nei primi mesi del 2023 si intende avviare una fase pilota finalizzata alla coltivazione delle sementi, come il cartamo e la brassica da cui estrarre l'olio vegetale da conferire alle bioraffinerie di Eni, per la successiva trasformazione in biocarburanti. com/liv (fine) MF-DJ NEWS

25/11/2022 12:13
 
Energia: Descalzi, per sicurezza energetica servirebbero altri 4 rigassificatori

MILANO (MF-DJ)--"Se vogliamo arrivare alla sicurezza energetica con una sovrabbondanza di gas, per stare tranquilli secondo me dovremmo avere altri 4 rigassificatori". Lo ha affermato Claudio Descalzi, ad di Eni, intervenendo a Lombardia 2030. Il top manager ha precisato che questo sarebbe in un mondo ideale anche per confrontarsi con Paesi come la Spagna. cce MF-DJ NEWS

28/11/2022 12:21
 
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