Eni - solo news - n.3

Gas, sette ragioni per cui scende e un warning importante​

di Elena Dal Maso

I prezzi sono in contrazione del 15% da inizio 2023 e di quasi il 50% nell’ultimo mese, inferiori dell’80% rispetto ai livelli record di 350 euro raggiunti ad agosto. Ecco perché​


I prezzi del gas naturale in Europa sono di nuovo in calo al TTF di Amsterdam, -3,5% a 69,75 euro per megawatt ora, avevano aperto con una flessione del 6%. Si trovano in ogni caso sotto i valori di febbraio 2022, prima dell'inizio della guerra in Ucraina. Una notizia positiva per le borse, il Ftse Mib sale dello 0,7% mercoledì 4 gennaio.

I prezzi sono in contrazione del 15% da inizio 2023 e di quasi il 50% nell’ultimo mese, inferiori dell’80% rispetto ai livelli record di 350 euro raggiunti ad agosto.

Le 7 ragioni per cui il gas è in calo

Sono diverse le ragioni del calo del gas. Da un lato le importazioni record di Gnl e le scorte più piene del normale alleviano le preoccupazioni per le carenze.
La terza ragione per la flessione continua dei prezzi del gas è l'inverno mite, cui sommare l'aumento della produzione di energia dal vento (quarto motivo) e le minori esportazioni verso la Francia (quinto) che hanno consentito alla Germania di rifornire gli impianti di stoccaggio.

Allo stesso tempo, le forniture dalla Russia inviate attraverso l'Ucraina risultano stabili (sesto) e le previsioni meteorologiche indicano temperature da normali a superiori alla media fino almeno a metà gennaio. A questo si aggiungano i timori dei mercati per unarecessione economica innescata da una Fed troppo falco (settimo) che stanno tenendo sotto pressione il petrolio (Wti -1,8% a 75,66 dollari il barile).

Sul fronte politico, i leader dell'Ue hanno raggiunto un accordo per limitare i prezzi del gas naturale, se i valori sul contratto TTF olandese del primo mese superano i 180 euro per megawatt all'ora per tre giorni e se il prezzo del Gnl è superiore a 35 euro. Considerando l'intero 2022, i prezzi del gas naturale in Europa sono aumentati di quasi il 14%.

Ma non è tutto oro quel che luccica...

«La media dei prezzi di dicembre è di 117 per megawattora, mentre ora sembrano assestarsi intorno ai 70-80. Se così fosse a gennaio avremo un calo della bolletta gas dell'ordine del 30%. Ma il bicchiere è anche mezzo vuoto, perchè l'inverno non è finito e se arriverà il freddo allora il razionamento è probabile», avverte Davide Tabarelli, fondatore e presidente di Nomisma Energia.

«La domanda col freddo arriva a 400 milioni di metri cubi giorno e le scorte, anche se altissime, non possono erogare più di 150 milioni giorno, con il resto che è coperto dalle importazioni», prosegue l’esperto. Che sottolinea come «l'ultima volta che abbiamo raggiunto quei livelli, a metà gennaio dell'anno scorso, la Russia ci dava 110 milioni al giorno e se manca questa è impossibile coprire interamente la domanda».

«Per il momento ci arrivano sempre 20 milioni al giorno dalla Russia. Più del tetto ai prezzi, conta che i tedeschi da poche ore abbiano cominciato a ricevere gas liquefatto dagli Usa, al terminale di Wilhelmshaven, realizzato in sei mesi con una velocità da Blitzkrieg», riprende Tabarelli.

Per l'Italia la notizia non è poi così positiva, aggiunge, perché «evidenzia i nostri soliti ritardi, in particolare sul progetto di Piombino», conclude l'esperto.

Orario di pubblicazione: 04/01/2023 09:20
Ultimo aggiornamento: 04/01/2023 10:06
 

Eni: per analisti Sustainable Mobility vale 5 mld (Messaggero)​

ROMA (MF-DJ)--Per gli analisti di Borsa vale 5 mld di euro il ramo d'azienda scorporato da Eni nella newco Eni Sustainable Mobility (ESM). Lo scrive il "Messaggero". Il trasferimento degli asset alla nuova societa' verra' perfezionato entro il 1* semestre 2023 e "in previsione di un flusso di cassa negativo per due anni di ESM per investimenti e ipotesi di acquisizioni, il passaggio delle partecipazioni sara' coperto per il 50% del valore attraverso un aumento di capitale di ESM da parte di Eni e l'altro 50% un finanziamento erogato da Eni". gug (fine) MF-DJ NEWS

04/01/2023 10:10
 
perchè il calo consistente di oggi, con borsa in salita? prese di profitto?
 

Eni: Plenitude vuole il gas di Endesa (MF)​

ROMA (MF-DJ)--I grandi progetti di espansione in casa Plenitude potrebbero aprire la strada a nuove occasioni oltre i confini nazionali. Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, il gruppo controllato da Eni, attivo nella commercializzazione di energia elettrica e gas e nelle rinnovabili, starebbe infatti riflettendo sulla possibilita' di partecipare alla gara per rilevare il portafoglio da 1,8 milioni di clienti gas che Endesa (la controllata spagnola di Enel) ha messo in vendita. Attualmente, e' bene precisare che non sono state ancora avviate trattative ufficiali tra i due gruppi, ma molti addetti ai lavori sostengono di essere al corrente dell'interesse della controllata del Cane a Sei Zampe, evidenziando il senso strategico dell'operazione. Il deal avverrebbe in casa visto che Endesa e' controllata da Enel, l'altro big energetico dello Stato. Da un lato l'eventuale operazione consentirebbe a Plenitude di aumentare ulteriormente la propria massa critica in vista, quest' anno, della quotazione o dell'apertura di capitale a un investitore finanziario, allargando cosi' il portafoglio attualmente intorno ai 10 milioni di clienti. Lo stesso mercato spagnolo non e' nuovo per il gruppo guidato dall'ad Stefano Goberti, visto che a fine settembre ha stretto un accordo per rilevare dal gruppo Infrastrutture il 65% di Hergo Renewables, societa' che detiene un portafoglio di progetti solari ed eolici in Italia e Spagna per una capacita' complessiva di circa 1,5 Gw. A essa si e' aggiunta poi a dicembre l'operazione su Plt Energia (1,2 Gw di progetti prevalentemente eolici in fase di sviluppo in Italia e Spagna). Gli obiettivi di Plenitude sono di raggiungere oltre 6 Gw di capacita' installata da fonti rinnovabili entro il 2025 e oltre 15 Gw entro il 2030. Sull'altro fronte, vi sono le esigenze di Enel di portare avanti il piano di dismissioni da 21 miliardi annunciato a fine novembre, che comprende appunto anche la vendita del portafoglio da 1,8 milioni di clienti gas di Endesa in Spagna. In occasione della presentazione del piano, Francesco Starace aveva sottolineato come la cessione del portafoglio gas in Spagna non abbia "nulla a che vedere con il quadro normativo" o con quello che si andra' a fare con la tariffa del gas, quanto piuttosto con "un concetto piu' ampio". Il manager aveva infatti spiegato che la decisione e' dovuta alla convinzione che "l'elettrificazione sostituira' il gas nella spesa dei consumatori" e che questo trend "accelerera'" a causa del grande shock che il gas ha creato e sta creando nel mercato dell'energia. Il tutto senza dimenticare l'obiettivo di Enel di uscire dal business del gas entro il 2040. red fine MF-DJ NEWS

05/01/2023 08:56
 

Eni: Descalzi, Ue guardi ad Africa per asse energetico Sud-Nord (FT)​

ROMA (MF-DJ)--L'Unione europea dovrebbe guardare all'Africa, piuttosto che agli Stati Uniti, mentre cerca di sostituire le importazioni di gas dalla Russia. Lo sostiene l'ad di Eni, Claudio Descalzi, sul "Finanzial Times", affermando che una piu' stretta collaborazione con i Paesi africani in materia energetica offre il potenziale per un nuovo "asse Sud-Nord" che puo' collegare le abbondanti risorse rinnovabili e di combustibili fossili del Continente africano con i mercati europei affamati di energia. "Noi non abbiamo energia, loro hanno energia. Abbiamo una grande industria, loro devono svilupparla... C'e' una forte complementarita'", ha detto Descalzi al quotidiano finanziario. Eni opera in Africa dal 1954, ha operazioni in 14 paesi e ha continuato a investire mentre molti dei suoi rivali statunitensi ed europei hanno ridotto la loro presenza nel continente a favore di altre parti del mondo. I giusti investimenti, basati sul "rispetto" reciproco, potrebbero aiutare ad affrontare contemporaneamente la sicurezza energetica in Europa e l'accesso all'energia in Africa, ha sottolineato Descalzi. "Rispetto, per me significa che devi correre un rischio assieme a loro", ha precisato il manager. gug (fine) MF-DJ NEWS

06/01/2023 11:32
 

Eni: ok Antitrust acquisizione PLT Energia e Sef da parte di Plenitude​

ROMA (MF-DJ)--L'Antitrust ha dato il via libera all'Acquisizione di PLT Energia-Sef da parte di Plenitude, che fa capo a Eni. Plenitude ha notificato l'acquisizione dell'intero capitale sociale delle societa' eventualmente per il tramite di una societa' controllata che potra' essere designata dalla stessa Plenitude, si legge nel bollettino settimanale dell'Agcm. Ad esito della concentrazione, dunque, Plenitude esercitera' direttamente o indirettamente un controllo esclusivo sulle societa'. Secondo le informazioni fornite, l'operazione ha natura unitaria e rappresenta una unica concentrazione, in quanto l'acquisizione di entrambe le societa' e' stata negoziata e verra' implementata contestualmente, oltre ad essere le due acquisizioni interdipendenti dal punto di vista giuridico ed economico. PLT Energia e' una holding di partecipazioni che, attraverso le sue controllate, e' attiva nel settore delle energie rinnovabili. In particolare, PLT e' attiva nella produzione di energia elettrica da fonte eolica, nonche' nella vendita al dettaglio di energia elettrica e gas a clienti finali (tramite la propria controllata PLT Puregreen S.p.A., "PLT Puregreen"). PLT controlla altresi' la societa' PLT Engeneering S.p.A., societa' attiva nella progettazione, realizzazione e gestione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, la quale tuttavia opera esclusivamente in favore di societa' del medesimo gruppo. Il capitale sociale di PLT e' detenuto per il 62% da PLT Holding S.r.l. ("PLT Holding"), per il 19% dal Fondo Italiano per l'Efficienza energetica SGR S.p.A., per il 17% da So.Firis S.r.l., e per il 2% da Seed S.r.l. ("Seed"). A sua volta, il capitale sociale di PLT Holding e' detenuto per il 50,97% da Eleonora Tortora e per il 30,4% da Pierluigi Tortora; il restante 18,63% da altri soci di minoranza. PLT ha realizzato nel 2021 un fatturato consolidato pari a circa 127 mln di euro. Sef S.r.l. e' una societa' attiva, tramite proprie controllate, nella produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. In particolare, Sef gestisce sul territorio nazionale 48 impianti fotovoltaici, minieolici e a biogas; e' controllata al 60% da PLT Holding e al 40% da Seed, facendo quindi capo anch'essa alla famiglia Tortora. Sef ha realizzato nel 2021 un fatturato consolidato pari a circa 21 mln. gug (fine) MF-DJ NEWS

10/01/2023 09:02
 

Gas: quello italiano prova a ripartire (MF)​

ROMA (MF-DJ)--I prezzi del gas ormai scesi ai livelli pre-guerra (ieri 74 euro a MWh al Ttf) hanno forse reso il tema meno drammatico e urgente, ma spingere l'aumento della produzione nazionale per assicurare forniture a costi calmierati alle imprese energivore resta tra le priorita' del governo. Dopo tante false partenze e scarso entusiasmo, scrive Milano Finanza, adesso la riformulazione del Dl Aiuti-quater, approdato ieri alla Camera per l'approvazione definitiva, potrebbe riaccendere l'interesse degli operatori. Un passo indietro e' utile per chiarire la complessa vicenda del gas autarchico: a giugno il Gse (Gestore dei servizi energetici) ha pubblicato il bando per raccogliere le manifestazioni d'interesse da parte di una ventina di imprese attive nei giacimenti offshore e onshore che fossero disponibili ad aumentare la produzione per riservarne una parte a una precisa categoria di utenti finali, energivori e pmi, a un costo ridotto ma che comunque garantisse loro un ritorno dell'investimenti (nell'iter del dl Aiuti-quater si e' poi deciso di limitarsi ai soli energivori). Ma l'invito non ha fatto breccia tra i circa 20 candidati, tra i quali Eni, Gas Plus, Energean, etc. Ora, invece, l'interesse potrebbe riaccendersi grazie alle modifiche apportate, perche' e' chiaro quale contropartita potra' avere chi si fara' avanti. Vengono consentite, per esempio, concessioni di coltivazione di idrocarburi nel tratto di mare tra il 45 parallelo e quello passante per la foce del ramo di Goro del fiume Po, a una distanza dalla costa superiore a 9 miglia e con un potenziale minerario di gas superiore a 500 milioni mc "a condizione che i titolari aderiscano alle procedure di approvvigionamento a lungo termine". Sempre in deroga ad altri divieti, si consente "il rilascio di nuove concessioni di coltivazione di idrocarburi in zone di mare fra le 9 e le 12 miglia dalle linee di costa e dal perimetro esterno delle aree marine e costiere protette, limitatamente ai siti con potenziale minerario di gas superiore a 500 milioni mc". Anche in questo caso, i titolari delle concessioni sono tenuti ad aderire alle procedure di approvvigionamento. Cosa potra' succedere allora, col si' della Camera al decreto? "Nelle more delle procedure, dal 1* gennaio 2023 fino all'entrata in produzione delle quantita' aggiuntive di gas", si legge nel dl, "i titolari di concessioni che abbiano risposto positivamente alla manifestazione d'interesse mettono a disposizione del gruppo Gse diritti sul gas per un quantitativo, fino al 2024, pari ad almeno il 75% dei volumi produttivi attesi dagli investimenti e, per gli anni successivi al 2024, ad almeno il 50%. Il quantitativo non deve comunque essere superiore ai volumi di produzione effettiva di competenza". Ci vorranno altri passaggi perche' la misura diventi effettiva. Anche se sara' il Gse a predisporre lo schema di contratto, questo dovra' essere approvato dai ministeri dell'Economia e dell'Ambiente e della Sicurezza energetica. Ed e' importante sottolineare che la manifestazione di interesse non e' di per se' vincolante, fino alla sottoscrizione degli accordi di vendita a lungo termine. Le modifiche normative aprono anche ad altre due concessioni in Alto Adriatico da oltre 10 miliardi di metri cubi in 15 anni con un incremento di gas previsto di oltre 700 milioni di metri cubi annui. Al momento i dati sulla produzione nazionale sono fermi a giugno 2022, con una quota di circa 1,7 miliardi di metri cubi, quasi equamente divisi tra mare e terra. Intanto pero' sono una trentina le istanze in lista d'attesa per il conferimento di nuove concessioni. Ancora in attesa di via libera risultano, per esempio, Eni, Schlumberger, Aleanna, Po Valley Operations, Sogemont e altri ancora. alu fine MF-DJ NEWS

10/01/2023 08:09
 
Eni: ok Antitrust acquisizione PLT Energia e Sef da parte di Plenitude
Oggi 12:56 - MF-DJ
 

Top Manager Reputation: Starace primo, Messina e Descalzi sul podio​

MILANO (MF-DJ)--Il 2022 ha visto la consacrazione del nuovo ruolo dei top manager, sempre piu' guida per l'intero Paese. Negli ultimi dodici mesi, un contenuto su due (46%) e' stato infatti riferito alla sfera della Leadership: in un contesto di grande fermento, l'Italia ha guardato a loro in cerca di una direzione. Si prenda ad esempio il loro ruolo giocato nella crisi economico-energetica. Sul finire dell'anno, poi, l'attenzione mediatica verso i top manager ha continuato la sua ascesa (+31% rispetto a novembre). A dicembre Francesco Starace (81,81) sale di due posizioni, guadagnando il vertice della classifica Top Manager Reputation, l'osservatorio permanente di Reputation Science. L'ad di Enel ha presentato il piano strategico 2023-2025 e commentato i 60 anni dell'azienda, che ha anche raggiunto il suo punteggio piu' alto di sempre nel Dow Jones Sustainability World Index. Al secondo Carlo Messina (79,66), Ceo di Intesa Sanpaolo, incoronata "Banca dell'anno in italia" dalla prestigiosa testata britannica The Banker e apprezzata per le sue politiche di attenzione alle risorse umane. Chiude il podio l'ad di Eni Claudio Descalzi (79,50), tornato a parlare di sicurezza e indipendenza energetica. Per la reputazione dei leader d'azienda rimane centrale il tema Esg, pur se in leggera flessione. Nel fashion e' il caso di Giorgio Armani (78,66) con la sua sfilata "green" e di Brunello Cucinelli (77,18), premiato con il Neiman Marcus Award per aver reso il lusso piu' "umano". Salgono in posizione 5 e 6 due protagonisti del cluster energia, Renato Mazzoncini di A2A (78,66) e Stefano Donnarumma di Terna (77,28), protagonista di un momento definito "storico" dal Governo per l'ok dell'UE al co-finanziamento della nuova interconnessione elettrica Italia-Tunisia. Si conferma in testa al cluster trasporti l'ad di Ferrovie dello Stato Luigi Ferraris (74,69), +2 posizioni, nominato Businessman of the Year da Fortune Italia. Nona posizione per Matteo del Fante (71,19), ad di Poste italiane, che riceve la certificazione Equal Salary ed entra negli indici di sostenibilita' Dow Jones per il quarto anno consecutivo. Al decimo Andrea Orcel di UniCredit (71,02), stabili Elkann (70,53), Rosso (69,06) e Cairo (68,66). Guadagna una posizione l'ad di Tim Pietro Labriola (68,02), seguito da Alessandro Benetton (65,95). A ridosso della Top 100 (www.topmanagers.it) movimenti in crescita di Lucia Calvosa (Eni) e Paolo Luigi Merli (Erg). com/alb alberto.chimenti@mfdowjones.it (fine) MF-DJ NEWS

10/01/2023 12:20
 

Eni: perfezionato accordo con Snam su gasdotti Algeria-Italia​

ROMA (MF-DJ)--Si e' perfezionata l'operazione di acquisto da parte di Snam del 49,9% delle partecipazioni detenute (direttamente e indirettamente) da Eni nelle societa' che gestiscono i due gruppi di gasdotti internazionali che collegano l'Algeria all'Italia, in particolare i gasdotti onshore che si estendono dal confine tra Algeria e Tunisia fino alla costa tunisina (gasdotto Ttpc) e i gasdotti offshore che collegano la costa tunisina all'Italia (gasdotto Tmpc). Tali partecipazioni, si legge in una nota, sono state conferite da Eni in una societa' italiana di nuova costituzione (SeaCorridor), della quale Snam ha acquistato il 49,9% del capitale sociale mentre il restante 50,1% continua a essere detenuto da Eni. Eni e Snam esercitano un controllo congiunto su SeaCorridor, sulla base dei principi di governance paritetica. Il corrispettivo complessivo versato da Snam a Eni in relazione all'operazione e' di circa 405 milioni di euro. L'operazione consente di valorizzare in maniera sinergica le rispettive competenze di Eni e Snam su una rotta strategica per la sicurezza degli approvvigionamenti di gas naturale in Italia, favorendo potenziali iniziative di sviluppo nella catena del valore dell'idrogeno anche grazie alle risorse naturali del Nord Africa. La connessione Nord Africa-Europa rappresenta infatti un asse fondamentale in un'ottica di progressiva decarbonizzazione a livello internazionale a supporto della transizione energetica. L'operazione si e' perfezionata in seguito all'ottenimento, tra le altre cose, delle autorizzazioni ai sensi della normativa antitrust e della normativa golden power, del consenso da parte dello Stato tunisino nonche' del via libera da parte dei soci e degli organi sociali delle varie societa' target. liv (fine) MF-DJ NEWS

10/01/2023 18:46
 

Eni - Al via il 16 gennaio offerta bond legati a obiettivi di sostenibilita'​

12/01/2023 08:51 MKI
Eni ha annunciato l’avvio dell’offerta a partire dal 16 gennaio delle prime obbligazioni destinate al pubblico in Italia collegate ai propri obiettivi di sostenibilita'. Le obbligazioni avranno durata 5 anni per un valore complessivo di 1 miliardo di euro. Tale importo, precisa Eni, potra' essere aumentato sino a 2 miliardi in caso di eccesso di domanda.
Il lotto minimo e' 2.000 euro e ha un tasso fisso non inferiore al 4,30%. Il tasso di interesse a scadenza e' collegato ai target di riduzione delle emissioni nette di gas serra (Scope 1 e Scope 2) associate al business Upstream e di incremento della capacita' installata da fonti rinnovabili.
L' operazione e' stata deliberata dal Consiglio di Amministrazione di Eni del 27 ottobre 2022 e le Obbligazioni perseguono l' obiettivo di finanziare eventuali futuri fabbisogni, di mantenere una struttura finanziaria equilibrata e diversificare ulteriormente le fonti finanziarie. Nell' ambito dell' Offerta, e' stata richiesta a Moody' s, S&P e Fitch l' assegnazione di rating in relazione alle Obbligazioni.
Claudio Descalzi, Amministratore delegato di Eni, ha commentato: ' Eni e' oggi una societa' estremamente robusta dal punto di vista finanziario e industriale, con un modello di crescita volto a valorizzare al meglio i business legati alla transizione energetica e quelli tradizionali che ne alimentano il successo, anch' essi soggetti al progressivo abbattimento delle emissioni e che continuano a garantire la sicurezza degli approvvigionamenti. Con questa consapevolezza vogliamo offrire al pubblico italiano uno strumento di risparmio solido, che possa renderlo partecipe del nostro cammino verso un' energia completamente decarbonizzata, tecnologicamente avanzata e diversificata, e dell' ulteriore consolidamento della nostra capacita' determinante di garantire la sicurezza energetica al Paese' .
 

ENI: DESCALZI, DIVERSIFICANDO SOSTITUIAMO GAS RUSSO, CONTINUEREMO ASSICURARE FLUSSI​

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Roma, 11 gen - Per sostituire il gas russo "abbiamo aumentato i contratti in Paesi dove eravamo presenti investendo. In otto mesi siamo riusciti a sostituire il 50% delle forniture dalla Russia per questo inverno. Per l'inverno 2023-24 dovremmo arrivare all'80% e nell'inverno 2024-25 raggiungere il 100%. In 2 anni e mezzo avremo sostituito tutte le forniture di gas dalla Russia". L'amministratore di Eni, Claudio Descalzi intervistato dalla Harvard Business Review, sottolinea la necessita' di "continuare ad investire e di diversificare" a livello di fonti, "non solo gas" e a livello geografico. "Ho lavorato e viaggiato tanto negli ultimi 9 mesi, come mai prima, ho visitato i Paesi 4-5 volte. Cosi' abbiamo gas aggiuntivo. Soprattutto abbiamo lavorato con il Nord Africa dove abbiamo investito e incremenatto la nostra produzione, sull base di ottime relazioni" citando l'Algeria, la Libia e l'Egitto ma anche Congo, Angola e Mozambico. "Noi continueremo a lavorare per assicurare i flussi di gas. E' stato un grande test per la nostra societa'".
Ale
(RADIOCOR) 11-01-23 19:38:24
 
che succede......come mai ritraccia?
 

A Vår Energi (Eni) 12 nuove licenze esplorative in Norvegia, 5 come operatore​

di Francesca Gerosa
tempo di lettura 2 min

Le nuove licenze si trovano sia in aree intorno ai centri produttivi sia in aree ad alto potenziale esplorativo. Equita: generoso il rendimento del nuovo bond di Eni, Intesa Sanpaolo ne vede altre nei prossimi mesi | Euronext, da Var Energi a Technoprobe sono 83 le nuove quotazione del 2022. È boom di società tech


Vår Energi si è aggiudicata 12 nuove licenze esplorative in
Norvegia. È il risultato del processo di gara “2022 Awards in Predefined Areas”gestito dal Ministero norvegese del Petrolio ed Energia. Più in dettaglio, la società quotata, di cui Eni è il principale azionista, è risultata assegnataria di 5 licenze come operatore e di 7 licenze in qualità di partner. Licenze distribuite su tutti e tre i principali bacini minerari della piattaforma continentale norvegese: Mare del Nord: PL1173 (op), PL1179, PL1185; PL 554E; Mar Norvegese: PL 1192 (op), PL1002C (op), PL1194, PL1188, PL134E, PL1189; Mare di Barents: PL 1196 (op), PL1197 (op).

Le nuove licenze si trovano anche in aree ad alto potenziale esplorativo


Le nuove licenze esplorative si trovano sia in aree intorno

ai centri produttivi sia in aree ad alto potenziale esplorativo, in possibili future aree chiave per la società che detiene in Norvegia oltre 148 licenze, di cui 36 giacimenti che hanno prodotto circa 246.000 barili di olio equivalente al giorno nel 2021.



Il titolo Eni testa il top intraday in Borsa con il Brent oltre 83 dollari



Una notizia che porta il titolo Eni a testare il massimo intraday in Borsa (+0,84% a 14,36 euro), complice anche il prezzo del petrolio Brent in rialzo dell’1,27% a 83,72 dollari al barile per l'ottimismo sulle prospettive della domanda cinese e in attesa di capire se i dati del pomeriggio sull'inflazione Usa possano preannunciare un rallentamento del percorso di rialzo dei tassi di interesse.

Equita: generoso il rendimento del nuovo bond di Eni


Eni ha anche annunciato l’avvio dell’offerta, a partire da lunedì prossimo, delle prime obbligazioni destinate al pubblico in Italia collegate ai propri obiettivi di sostenibilità, per un valore complessivo di 1 miliardo di euro, importo che potrà essere aumentato sino a 2 miliardi in caso di eccesso di domanda. Lotto minimo 2.000 euro, durata 5 anni, tasso fisso (non inferiore al 4,30%), nessuna spesa né commissione di sottoscrizione. “Il rendimento delle nuove obbligazioni risulta generoso rispetto alla curva dei bond Enisul secondario: le obbligazioni Eni con scadenza a 5 anni mostrano un rendimento pari al 3,6%. I Btp di pari scadenza hanno un rendimento del 3,5%”, ha osservato Equita Sim secondo cui Eni ha un bilancio molto solido. “A fine 2022 stimiamo un leverage, quindi un rapporto debito netto/capitale, del 15%, in linea con il target della società e un rapporto debito netto/ebitda a 0,5 volte”. Sul titolo Eni Equita ha un rating buy e un target price a 19 euro. Anche l’ufficio studi di Intesa Sanpaolo ha confermato il rating buy (target price a 16,6 euro) sull’azione, sostenendo che si tratta della prima emissione obbligazionaria per il retail in 12 anni e della prima legata alla sostenibilità “e non escludiamo ulteriori emissioni nei prossimi mesi. Tuttavia”, ha precisato, “l'impatto sulla struttura finanziaria di Eni è limitato, dato che il debito netto è di 11,5 miliardi di euro al 22 settembre 2022 e il debito lordo di 27,3 miliardi di euro, di cui 19,8 miliardi di euro a lungo termine”. (

Orario di pubblicazione: 12/01/2023 13:17
Ultimo aggiornamento: 12/01/2023 13:43
 
News/Mercati Azionari/Bond Eni, ecco i nomi del colossale consorzio di collocamento. E le commissioni pagate alle banche
Bond Eni, ecco i nomi del colossale consorzio di collocamento. E le commissioni pagate alle banche
Claudio Descalzi, Eni, Imagoeconomica
MERCATI AZIONARILeggi dopo

Bond Eni, ecco i nomi del colossale consorzio di collocamento. E le commissioni pagate alle banche​

di Elena Dal Maso
tempo di lettura 2 min

Sono una trentina le banche che collocheranno il bond Eni da 1-2 miliardi di euro a partire da lunedì 16 gennaio, il primo rivolto al retail dopo 11 anni. Rendimento minimo 4,3% | Eni torna sul mercato retail con un bond fino a 2 miliardi di euro: tasso non inferiore al 4,3%


Eni ha reso noto quali sono le banche che collocheranno il bond da 1 miliardo di euro (elevabile a 2 a seconda della richiesta) a partire da lunedì 16 gennaio, il primo rivolto al retail dopo 11 anni. Si tratta delle obbligazioni Sustainability-linked 2023/2028con scadenza 5 anni con un rendimento minimo previsto del 4,3%.

Come e quando acquistare il bond Eni

I bond si possono acquistare dal 16 al 20 gennaio online, fuori sede entro il 27 gennaio, in filiale entro il 3 febbraio 2023.

L’emissione è quindi rivolta al pubblico retail che può investire su un lotto minimo di 2 titoli per 2.000 euro e successivamente in tagli a crescere da 1.000 euro. Il tasso fisso minimo è del 4,30%, mentre il tasso di interesse a scadenza è collegato ai target di riduzione delle emissioni nette di gas serra (Scope 1 e Scope 2) associate alle attività Upstream di Eni e all’incremento della capacità installata da fonti rinnovabili. Il bond sarà quotato sul Mot, il Mercato Telematico delle Obbligazioni.

Ai Garanti viene corrisposta una commissione dello 0,30% del controvalore nominale dei bond garantiti e ai collocatori una commissione di collocamento pari all’1,45% del controvalore nominale delle obbligazioni effettivamente collocate e assegnate, «restando inteso che detta commissione sarà comunque corrisposta anche ai Garanti in caso di accollo», spiega il prospetto approvato da Consob.

Il consorzio bancario di collocamento

Una trentina le banche italiane ed estere coinvolte nella vendita dell’obbligazione. Le responsabili del collocamento del bond Eni al retail sono Intesa Sanpaolo Divisione IMI - Corporate & Investment Banking anche attraverso la controllata Fideuram e Intesa Sanpaolo Private Banking, oltre a Unicredit.

Il gruppo di Direzione è composto invece da Banca Akros, parte di Banco Bpm e, sempre del gruppo, anche Banca Aletti, oltre a Bnl Bnp Paribas, Bper Banca, Banca Cesare Ponti, Crédit Agricole CIB.

I Collocatori sono invece Banca Cambiano 1884, Banca del Piemonte, Banca di Asti, Banca Generali, Banca Passadore & C., Banca Popolare di Bari anche attraverso la Cassa di Risparmio di Orvieto, Banca Popolare di Sondrio, Banca Sella Holding, Banca Patrimoni Sella & C., Banco di Desio e della Brianza, Credit Suisse (Italy), Deutsche Bank, Equita Sim, FinecoBank, Iccrea Banca e Cassa di Ravenna, Banca di Imola, Mediobanca attraverso la divisione Mediobanca Private Banking e CheBanca!.

Orario di pubblicazione: 13/01/2023 12:21
Ultimo aggiornamento: 13/01/2023 13:44


Tutti i costi del bond

In base al prospetto informativo da 212 pagine pubblicato da Eni, il gruppo guidato dall'ad Claudio Descalzi paga ai consorzio delle banche collocatrici una commissione di organizzazione, composta da una parte fissa pari allo 0,25% del controvalore nominale delle obbligazioni emesse e una parte variabile, a discrezione di Eni, dello 0,05% del controvalore nominale.
 

Eni, Enel e Bankitalia nel mirino del governo Meloni, chi saranno i nuovi vertici?​

di Aleksandra Georgieva
13/01/2023 15:00

Eni, Enel e Bankitalia, governo Meloni a caccia di nuovi vertici

Lo stralcio:

Descalzi potrebbe essere riconfermato alla guida di Eni​

Eni, la più grande compagnia statale produttore di petrolio, attualmente è guidata da Claudio Descalzi dal 2014 e al suo terzo mandato. Secondo le indiscrezioni stampa, Descalzi è considerato relativamente vicino al governo e probabilmente rimarrà al posto per un quarto mandato.

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Nella foto Claudio Descalzi, CEO di Eni

Eni è uno dei maggiori produttori di petrolio in Europa, attiva in 69 paesi ed è laprincipale compagnia petrolifera del continente africano.

L’amministratore delegato, Claudio Descalzi ha una vasta esperienza nella gestione di parti del mondo geopoliticamente sensibili. Inoltre, ha lavorato a stretto contatto con più governi supervisionando gli interessi della società e di conseguenza del paese.

Vale la pena sottolineare che oltre ad essere una fonte di reddito per lo Stato, la società petrolifera è un protagonista importante nelle politiche energetiche statali, diventate priorità dopo lo scoppio della guerra in Ucraina.
 
new di gennaio 2023 :

stanno martellando alla radio con questa nuova emissione di credo Obbligazioni ENI a ben il 4,30% vero o dove sta la gabola ? prezzo il euro ?

si potrebbe fare acqusito o ci sono problemi ?


PS a parte che vedo nuovi BTP a 2026 e 2029 sopra al 3% di interesse ... possibile ? visto che fino a poco tempo fa i BTP stavano quasi a ZERO di interesse ?


aiutoooo.... a chi ne sa di piu ?
 

ENI: novità in arrivo su trivellazione in Egitto​

Tornando ad ENI, gli acquisti trovano terreno fertile anche in alcune indicazioni che arrivano dalla stampa.

Secondo Upstream Online, ENI sarebbe a poche settimane di distanza dal comunicare i risultati dell’attività esplorativa in un giacimento di gas ad elevato potenziale al largo dell’Egitto.

Si tratta del prospetto esplorativo di Thuraya che è situato nel blocco che potrebbe ospitare l'estensione del giacimento di Nargis-1 di Chevron, scoperto a dicembre e atteso contenere 3,5 TCF di risorse gas. Secondo quanto riferisce Upstream Online si cercherebbero 11 TCF a Thuraya.

Equita SIM evidenzia che il prospetto di Thuraya è in prossimità di aree che hanno mostrato rilevanti scoperte gas, come Zohr e i giacimenti del Leviatano fra Israele e il Libano
 
new di gennaio 2023 :

stanno martellando alla radio con questa nuova emissione di credo Obbligazioni ENI a ben il 4,30% vero o dove sta la gabola ? prezzo il euro ?

si potrebbe fare acqusito o ci sono problemi ?


PS a parte che vedo nuovi BTP a 2026 e 2029 sopra al 3% di interesse ... possibile ? visto che fino a poco tempo fa i BTP stavano quasi a ZERO di interesse ?


aiutoooo.... a chi ne sa di piu ?

il 4,30% è indicato come minimo, ma penso che rimarrà così, e durata di 5 anni. Il tasso è abbastanza allineato con quello dei BTP, tenendo conto che questi hanno una cedola con ritenuta fiscale del 12,5%, contro il 26% degli altri e che pagano le cedole 2 volte all'anno. Si tratta di una delle poche emissioni delle società quotate in borsa destinate al retail e la partenza è per domattina con un taglio minimo di 2000 euro e incrementi di 1000 euro. La chiusura è il 3 febbraio.
La sottoscrizione può essere effettuata online fino al 20 febbraio, con offerta fuori sede fino al 27 gennaio e in filiale entro il 3 febbraio.
 
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