Eni - solo news - n.3

  • Ecco la 60° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Questa settimana abbiamo assistito a nuovi record assoluti in Europa e a Wall Street. Il tutto, dopo una ottava che ha visto il susseguirsi di riunioni di banche centrali. Lunedì la Bank of Japan (BoJ) ha alzato i tassi per la prima volta dal 2007, mettendo fine all’era del costo del denaro negativo e al controllo della curva dei rendimenti. Mercoledì la Federal Reserve (Fed) ha confermato i tassi nel range 5,25%-5,50%, mentre i “dots”, le proiezioni dei funzionari sul costo del denaro, indicano sempre tre tagli nel corso del 2024. Il Fomc ha anche discusso in merito ad un possibile rallentamento del ritmo di riduzione del portafoglio titoli. Ieri la Bank of England (BoE) ha lasciato i tassi di interesse invariati al 5,25%. Per continuare a leggere visita il link

Eni, ecco quanto può valere la nuova scoperta di gas nell’offshore egiziano
Foto Roberto Monaldo / LaPresse 17-01-2016 Roma Economia Trasmissione tv "In

Eni, ecco quanto può valere la nuova scoperta di gas nell’offshore egiziano​

di Francesca Gerosa

Non sono stati forniti i dettagli sull’entità della scoperta di gas nel pozzo esplorativo Nargis-1. Per Equita può valere qualche centinaio di milioni di dollari

Nel giorno in cui inizia l’offerta agli investitori retail italiani delle obbligazioni EniSustainability-linked 2023/2028 legata al raggiungimento di obiettivi di sostenibilità (termina il 3 febbraio, salvo chiusura anticipata), l’azione Eni spunta a Piazza Affari un progresso dello 0,43% a quota 14,48 euro dopo aver annunciato il 15 gennaio una nuova importante scoperta di gas nel pozzo esplorativo Nargis-1, nella concessione “Nargis Offshore Area”, nel Mar Mediterraneo orientale, al largo dell'Egitto.

Eni detiene una quota del 45% della concessione Nargis Offshore


Chevron è l’operatore con una quota del 45%, mentre IEOC Production, controllata dal colosso oil italiano guidato da Claudio Descalzi, detiene una quota del 45% e Tharwa Petroleum detiene del 10%. La scoperta potrà essere sviluppata sfruttando la vicinanza alle infrastrutture esistenti di Eni.

Per Eni può valere qualche centinaio di milioni di dollari


Non sono stati forniti i dettagli sull’entità della scoperta. Ma a dicembre 2022, Welligence Energy Analytics aveva indicato la scoperta a Nargis-1 per 3,5 TCF (100 miliardi di metri cubi). Sia Eni sia Chevron hanno una forte posizione nel Mediterraneo orientale - la prima in Egitto e a Cipro, mentre la seconda nei giacimenti del leviatano. Se fosse confermato il numero di Welligence, Equita Sim ritiene che il valore della scoperta per Eni possa essere pari a qualche centinaio di milioni di dollari.

L’Egitto, un hot spot per il gas


Eni è attualmente il principale produttore in Egitto con una produzione di idrocarburi di circa 350mila baroli al giorno. L’Egitto è diventato un hot spot per il gas dopo la scoperta del giacimento offshore di Zohr nel 2015. Attualmente Eni produce circa il 60% della produzione totale di gas del Paese nordafricano e gestisce anche l’impianto di esportazione di gas naturale liquefatto di Damietta da 5 milioni di tonnellate l’anno. Motivo per cui Equita ha confermato il rating buy e il target price a 19 euro sul titolo Eni.

Orario di pubblicazione: 16/01/2023 09:39
Ultimo aggiornamento: 16/01/2023 10:07
 

Carburanti: Antitrust avvia ispezioni su Eni, Esso, IP, Kuwait Petroleum Italia e Tamoil​

ROMA (MF-DJ)--Oggi l'Autorita' Garante della Concorrenza e del Mercato, con l'ausilio del Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza, ha svolto ispezioni nelle sedi delle societa' Eni Spa, Esso Italiana Srl, Italiana Petroli Spa, Kuwait Petroleum Italia Spa e Tamoil Italia Spa. I procedimenti, si legge in una nota, sono stati avviati anche sulla base della documentazione tempestivamente fornita dalla Guardia di Finanza in merito alle infrazioni accertate sui prezzi dei carburanti praticati da oltre mille pompe di benzina (marchio ENI 376, marchio ESSO 40, marchio IP 383, marchio Kuwait 175, marchio Tamoil 48) distribuite su tutto il territorio nazionale. L'Antitrust ha avviato le istruttorie in quanto la documentazione e i dati trasmessi dalla GdF farebbero emergere da parte delle compagnie petrolifere condotte riconducibili alla omessa diligenza sui controlli rispetto alla rete dei distributori, in violazione dell'art. 20 del Codice del Consumo. In numerosi casi e' risultata difformita' tra il prezzo pubblicizzato e quello piu' alto in realta' applicato; in altri e' stata riscontrata l'omessa esposizione del prezzo praticato, ovvero l'omessa comunicazione al portale "Osservaprezzi Carburanti", utile al consumatore per trovare la pompa con il prezzo piu' basso. In particolare, Eni, Esso, IP, Kuwait Petroleum Italia e Tamoil non avrebbero adottato misure o iniziative idonee a prevenire e a contrastare queste condotte illecite a danno dei consumatori. alu fine MF-DJ NEWS

16/01/2023 09:35
 

Eni: Descalzi incontra presidente Egitto, focus su campagna esplorativa​

ROMA (MF-DJ)--Il presidente della Repubblica Araba d'Egitto, Abdel Fattah El-Sisi, e l'ad di Eni, Claudio Descalzi, si sono incontrati oggi al Cairo per approfondire le aree di interesse comune e di collaborazione. I principali temi discussi, informa una nota, sono stati le attivita' attuali e future di Eni in Egitto, con un focus sulla campagna esplorativa in corso, i cui risultati preliminari sono gia' positivi, e che ha il potenziale per consentire di aumentare l'export rapidamente facendo leva sulla capacita' disponibile negli asset dell'azienda sulla costa mediterranea. Le parti hanno discusso anche i piani in esecuzione e futuri per la transizione energetica e la decarbonizzazione del settore energetico egiziano, tra cui iniziative di sostituzione di gas con rinnovabili negli asset, progetti di economia circolare, impianti di cattura e iniezione di CO2, iniziative di produzione di agro-feedstock per la bioraffinazione e altri. Inoltre, e' stato firmato un Memorandum of Intent ("MoI") per collaborare sulle tecnologie di riduzione delle emissioni, tra cui la riduzione del gas flaring e la valorizzazione del gas, tra la Egyptian Natural Gas Holding Company (EGAS) rappresentata dal Presidente Magdy Galal, ed Eni, rappresentata dal COO Natural Resources Guido Brusco. La firma e' avvenuta alla presenza del Ministro del Petrolio Tarek El Molla e Descalzi. Sulla base di tale MoI, le societa' condurranno studi congiunti per identificare le opportunita' di riduzione delle emissioni di gas serra nel settore petrolifero e del gas in Egitto, generando un piano di iniziative che porteranno a un'ulteriore valorizzazione del gas. Eni e' presente in Egitto dal 1954, dove opera attraverso la controllata IEOC. La societa' e' attualmente il principale produttore del paese con una produzione di idrocarburi di circa 350.000 barili di olio equivalente al giorno. gug (fine) MF-DJ NEWS

16/01/2023 15:56

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Carburanti: portavoce Eni, piena collaborazione e totale correttezza​

ROMA (MF-DJ)--"Stiamo prestando all'Autorita' piena collaborazione nell'ambito dell' istruttoria e confermiamo la totale correttezza del nostro operato, nonche' di avere gia' adottato da tempo ogni misura contrattuale od operativa contro eventuali comportamenti impropri". Lo riferisce un portavoce di Eni in merito alle istruttorie con ispezioni nei confronti del Cane a sei zampe - assieme a Esso, IP, Kuwait Petroleum Italia e Tamoil - sui prezzi del carburante avviate dall'Antitrust con l'ausilio del Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza. gug (fine) MF-DJ NEWS

16/01/2023 16:56
 

Bond Eni, richieste vicino a 2 miliardi già nel primo giorno di emissione​

di Marco Capponi

Fonti vicine al collocamento riferiscono di un successo ben sopra le aspettative. Analisti positivi ma un po’ tiepidi dopo un’importante scoperta di gas naturale al largo delle coste egiziane: il titolo in borsa perde lo 0,7%. Atteso a breve l’annuncio di un altro maxi-giacimento​



Bond Eni, richieste vicino a 2 miliardi già nel primo giorno di emissione - MilanoFinanza News
 

Eni: bond ha gia' fatto il pieno (MF)​

ROMA (MF-DJ)--Il giorno tanto atteso e' arrivato. Ieri e' iniziato il collocamento del maxi-bond di Eni indirizzato al mercato retail, del valore di 1 miliardo di euro che puo' raddoppiare a 2 in caso di surplus della domanda. Primarie fonti vicine al collocamento consultate da MF-Milano Finanza hanno riferito di un forte numero di richieste nella prima giornata, che permetterebbero gia' oggi (se non addirittura ieri) di arrivare ai 2 miliardi. Un successo, hanno riferito gli operatori consultati, ben superiore rispetto alle aspettative grazie anche alle tempistiche del lancio e alla comunicazione effettuata intorno a questa emissione. L'attenzione di analisti ed esperti e' tutta sull'alto tasso fisso, non inferiore al 4,3%, che verra' offerto ai sottoscrittori. Un tasso ritenuto da non pochi operatori molto generoso anche se, laddove i risultati fossero confermati, la mossa per intercettare la platea del retail si sarebbe rivelata vincente. Ancora orfano di indicazioni sul bond, ieri il mercato non ha premiato il titolo Eni, che dopo una partenza robusta e' scivolato sotto la parita' nella seconda parte della seduta chiudendo le contrattazioni in ribasso dello 0,7% a 14,33 euro per azione in una giornata, va detto, in cui gli scambi sul titolo sono stati ampiamente inferiori rispetto alla media delle ultime settimane. Piu' che al collocamento obbligazionario il mercato e gli analisti hanno guardato alla notizia, annunciata nel fine settimana, relativa alla scoperta di gas nel pozzo esplorativo Nargis-1, al largo dell'Egitto. Una concessione di cui Eni, attraverso la controllata Ieoc Production, detiene una quota del 45%, identica a quella di Chevron (il restante 10% e' di Tharwa Petroleum). red fine MF-DJ NEWS

17/01/2023 09:42
 

PLENITUDE: FIRMA ACCORDO CON SIMPLY BLUE PER SVILUPPO PROGETTI EOLICI​

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Roma, 17 gen - Plenitude, societa' benefit di Eni, e Simply Blue Group, sviluppatore irlandese di progetti di blue economy, hanno firmato un accordo per lo sviluppo congiunto di una pipeline di nuovi progetti eolici offshore galleggianti in Italia. Questa collaborazione mette insieme le capacita' tecniche, finanziarie e l'esperienza nel mercato energetico italiano di Plenitude con la consolidata esperienza di Simply Blue Group nello sviluppo di progetti eolici galleggianti a livello globale. I primi due progetti eolici offshore galleggianti, "Messapia" in Puglia e 'Krimisa" in Calabria, sono gia' stati presentati alle autorita' competenti. Il progetto Messapia, situato a circa 30 chilometri dalla costa di Otranto, avra' una capacita' complessiva di 1,3 GW e potra' fornire annualmente una produzione di energia di circa 3,8 TWh. Il progetto Krimisa, situato a circa 45 chilometri dalla costa di Crotone, avra' una capacita' complessiva di 1,1 GW e potra' fornire annualmente una produzione di energia fino a 3,5 TWh. Nel complesso, si stima che i due progetti potranno coprire il fabbisogno di energia corrispondente ai consumi elettrici di oltre 2,5 milioni di famiglie contribuendo al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione del Paese.

I partner, prosegue la nota, lavoreranno a fianco delle comunita' locali e di altri attori chiave del settore per sviluppare soluzioni tecnologiche innovative e per consolidare la filiera italiana nell'eolico offshore galleggiante.

Per Stefano Goberti, amministratore delegato di Plenitude, 'con questa partnership Plenitude espande il proprio portafoglio di progetti eolici galleggianti in linea con l'obiettivo di raggiungere 15GW di capacita' rinnovabile entro il 2030 e ribadisce il proprio impegno nella creazione di una filiera eolica offshore in Italia. L'eolico offshore rappresenta per Plenitude un contributo determinante al percorso di transizione energetica e al raggiungimento dei propri obiettivi di neutralita' carbonica al 2040 per fornire energia completamente decarbonizzata ai nostri clienti".

Inoltre, Sam Roch-Perks, amministratore delegato di Simply Blue Group, ha aggiunto: "Siamo lieti di collaborare con Plenitude e di aumentare la nostra pipeline di progetti globali. L'Italia rappresenta una grande opportunita' nel settore dell'eolico offshore galleggiante e non vediamo l'ora di unire le nostre competenze e di realizzare progetti innovativi che forniranno soluzioni concrete alla crisi climatica".

Com-Sim

(RADIOCOR) 17-01-23 12:06:43
 
Oggi sul quotidiano:


Politica​


Nomine pubbliche, le richieste del mercato alla Meloni: scelga bene i presidenti

L’analisi di Morrow Sodali, fondi e gestori chiedono figure autorevoli che facciano da contraltare ai ceo. Gli investitori spesso ricevono indicazioni dai proxy advisor, ma non sempre li seguono. Ecco in anteprima la fotografia del mondo proxy fatta da Georgeson | Più inflazione, più debito, più opportunità col Pnrr. Il 2023 dell’Italia e di Meloni ricomincia da tre cifre | Nomine, da Enel a Poste, da Leonardo alla Rai, tutti i nomi della corte di Giorgia Meloni
MF - pag. 4 del 18/01/2023
 

Eni: aumenta valore nominale bond a 2 mld​

SAN DONATO MILANESE (MF-DJ)--Eni (Baa1 Moody's / A- S&P / A- Fitch) annuncia che le adesioni all'offerta pubblica di sottoscrizione e ammissione a quotazione sul Mercato Telematico delle Obbligazioni organizzato e gestito da Borsa Italiana, delle obbligazioni del prestito denominato "Eni obbligazioni sustainability-linked 2023/2028" hanno superato l'importo di 1 mld di euro. Al riguardo, Eni, si legge in una nota, sentite Intesa Sanpaolo e UniCredit Bank AG (che agisce anche per il tramite della propria Succursale di Milano), in qualita' di responsabili del collocamento - comunica di essersi avvalsa della facolta' di aumentare il valore nominale complessivo massimo delle Obbligazioni a 2 mld di euro. Pertanto, sulla base delle adesioni all'Offerta, Eni emettera' fino a massime 2.000.000 Obbligazioni, del valore nominale di 1.000 euro ciascuna. com/mcn fine MF-DJ NEWS

18/01/2023 10:31
 

Eni: a giudizio due Pm, nascosero prove favorevoli a imputati (Messaggero) :eek:

MILANO (MF-DJ)--L'accusa e' "rifiuto d'atto d'ufficio". In sostanza, nel 2021 non avrebbero depositato prove ritenute potenzialmente favorevoli agli imputati del processo per corruzione internazionale Eni-Nigeria, conclusosi con l'assoluzione di tutti gli imputati. Il procuratore aggiunto di Milano Fabio De Pasquale e il pm, poi passato alla procura europea, Sergio Spadaro sono stati rinviati a giudizio a Brescia dal gup Christian Colombo, secondo il quale i due magistrati non avrebbero messo a disposizione delle difese prove segnalate loro dal collega Paolo Storari sulla non attendibilita' dell'imputato (e anche accusatore) di Eni Vincenzo Armanna. La vicenda, scrive Il Messaggero, e' relativa alle prove potenzialmente favorevoli alla difesa non depositate al processo sulla presunta maxi tangente da 1 miliardo e 92 milioni che sarebbe stata versata ai politici nigeriani per l'ottenimento del blocco petrolifero per il giacimento Opl245. Il processo si e' chiuso con l'assoluzione di tutti gli imputati, tra i quali l'attuale amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, e l'ex numero uno, Paolo Scaroni, poiche' mancano "prove certe e affidabili dell'esistenza dell'accordo corruttivo contestato", scrivono i giudici nelle motivazioni della sentenza. Sottolineando anche l'operato di De Pasquale e Spadaro: "Risulta incomprensibile la scelta del pubblico ministero di non depositare tra gli atti del procedimento un documento che, portando alla luce l'uso strumentale che Vincenzo Armanna intendeva fare delle proprie dichiarazioni e dell'auspicata conseguente attivazione dell'autorita' inquirente, reca straordinari elementi a favore degli imputati". Armanna, ex manager di Eni licenziato dalla compagnia e diventato un accusatore della multinazionale, secondo i giudici aveva l'intento "di ricattare i vertici Eni, lasciando chiaramente intendere a Piero Amara che le sue dichiarazioni accusatorie avrebbero potuto essere modulate da eventuali accordi, facendo un chiaro riferimento a Descalzi". red/ann anna.dirocco@mfdowjones.it (fine) MF-DJ NEWS

19/01/2023 08:37
 
Chiusura anticipata dell'emissione obbligazionaria. Il comunicato stampa:

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FLASH!

*Eni: Credit Suisse avvia copertura con rating outperform​

19/01/2023 11:50
 
Oggi sul quotidiano:



Piazza Affari, arrivano le super matricole. Attese ipo per 33 miliardi nel 2023. Ecco chi sono le star della borsa

Dopo delisting per 43 miliardi di euro nel 2022, il nuovo anno si è aperto con un rinnovato interesse per le ipo: ne sono attese per 33 miliardi. Da Lottomatica a Prada, da Plenitude a Ferretti: i grandi nomi che preparano il collocamento in borsa | Buyback contro fondi ribassisti. Giuliani (Azimut): perché la sfida è impari
Milano Finanza - pag. 8 del 21/01/2023

Ci siamo...
 
Oggi sul quotidiano:



Piazza Affari, arrivano le super matricole. Attese ipo per 33 miliardi nel 2023. Ecco chi sono le star della borsa

Dopo delisting per 43 miliardi di euro nel 2022, il nuovo anno si è aperto con un rinnovato interesse per le ipo: ne sono attese per 33 miliardi. Da Lottomatica a Prada, da Plenitude a Ferretti: i grandi nomi che preparano il collocamento in borsa | Buyback contro fondi ribassisti. Giuliani (Azimut): perché la sfida è impari
Milano Finanza - pag. 8 del 21/01/2023

Ci siamo...
Il link inerente il BB era interessante, peccato sia a pagamento ...
 
Bond Eni, è record storico, gli ordini sfondano i 10 miliardi, si va al riparto, ecco come. Tasso minimo al 4,3%
Claudio Descalzi, Eni
CORPORATE ITALIALeggi dopo

Bond Eni, è record storico, gli ordini sfondano i 10 miliardi, si va al riparto, ecco come. Tasso minimo al 4,3%​

di Marco Capponi

Le richieste per l’obbligazione green destinata al mercato retail superano di oltre cinque volte l’offerta massima. Il tasso salirà al 4,39% nel caso si verificasse l’evento di step-up​


Eni conferma il boom del suo bond destinato al mercato retail con tasso minimo del 4,3%. In una nota congiunta con i due responsabili del collocamento, Intesa Sanpaolo e Unicredit, la società petrolifera guidata dall’ad Claudio Descalzi ha annunciato di aver ricevuto richieste per 10,2 milioni di obbligazioni che, al valore di 1.000 euro ciascuna, equivalgono a ordini pari a 10,2 miliardi euro.

La domanda complessiva, scrive Eni, è stata quindi di oltre 10 miliardi di euro con richieste da oltre 300 mila investitori, «registrando il record italiano per un’emissione obbligazionaria corporate single tranche destinata al retail».

Chi ha ricevuto le obbligazioni

In particolare, prosegue la nota, sono state assegnate 2 milioni di obbligazioni a 309.672 soggetti destinatari, per un ammontare nominale di 2 miliardi di euro. Tale obbligazioni risultano integralmente collocate alla data di venerdì 20 gennaio. Nessuna di esse, prosegue il comunicato, è stata sottoscritta dai responsabili del collocamento o da membri del gruppo di direzione di Eni.

Date le regole di riparto, e visto che i richiedenti sono stati meno di un milione, i bond sono stati assegnati così: ciascun richiedente ha avuto diritto al lotto minimo (2.000 euro) e le obbligazioni residuali sono state assegnate in misura proporzionale al valore delle richieste non soddisfatte. In caso di ulteriore residuo, questo è stato spartito mediante sorteggio tra i richiedenti che hanno partecipato al riparto proporzionale.

Tasso confermato al 4,3%

In un’altra comunicazione il Cane è sei zampe ha confermato il tesso del 4,30% annuo lordo a scadenza, nel caso in cui non si verifichi l’evento di step-up. Nel caso quest’ultimo si verificasse invece il tasso sarebbe del 4,39%.

La forte domanda sull’obbligazione, lanciata lo scorso lunedì 16 gennaio, ha permesso di chiudere anticipatamente l’offerta in cinque giorni, il tempo minimo previsto nel prospetto di collocamento. Confermando inoltre quanto anticipato da MF-Milano Finanza, Eni ha comunicato che l’offerta è stata integralmente soddisfatta già dopo il primo giorno, con oltre 2 miliardi raccolti.

Come funziona l’emissione

Le obbligazioni, della durata di cinque anni, verranno emesse il 10 febbraio per un ammontare di 2 miliardi, a un prezzo pari al 100% del loro valore nominale. La cedola rimarrà invariata al 4,3% in caso del raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità relativi alla capacità installata per la produzione di energia elettrica da rinnovabili e al Net Carbon Footprint Upstream, cioè l’indicatore che considera le emissioni provenienti dagli asset upstream operati da Eni e da terzi.
Se anche uno dei due target non verrà raggiunto il tasso di interesse relativo alla cedola in pagamento alla data di scadenza, il 10 febbraio 2028, verrà incrementato dello 0,5%.

L’ad Descalzi: «Un successo straordinario»

Soddisfazione per il risultato raggiunto è stata espressa dall’ad di Eni, Claudio Descalzi, che ha ricordato come «il successo dell’emissione sia stato straordinario e sorprendente», testimoniando «la fiducia da parte del pubblico italiano: è questo che ci dà maggiore soddisfazione e ci rafforza».

Orario di pubblicazione: 23/01/2023 11:00
Ultimo aggiornamento: 23/01/2023 12:35
 
Eni al top dal 2019. Dagli analisti ok alla possibile conferma di Descalzi (che diventerebbe l’ad più longevo del gruppo)
CLAUDIO DESCALZI ENI

Eni al top dal 2019. Dagli analisti ok alla possibile conferma di Descalzi (che diventerebbe l’ad più longevo del gruppo)​

di Paola Valentini
tempo di lettura 2 min

Nonostante il prezzo del petrolio sia in calo da diversi mesi, il titolo tiene i massimi raggiunti brevemente nel novembre scorso e prima ancora a giugno 2019. Intesa Sanpaolo: se confermata, la rinomina di Descalzi sarebbe positiva per Eni. Attesa per il piano in agenda il 23 febbraio. Da Equita focus sulle forniture di gas dall’Africa​


Il titolo Eni resta sopra quota 14 euro, sui massimi da quasi 4 anni (giugno 2019) a 14,45 euro dopo aver toccato lo stesso livello il 15 novembre scorso (14,47), nonostante il prezzo del petrolio sia in calo negli ultimi mesi, dopo le indiscrezioni riportate venerdì 20 gennaio da Reuters secondo cui Claudio Descalzi sarà probabilmente rinnovato come amministratore delegato del gruppo nella prossima tornata di nomine prevista in primavera per tutte le principali società a partecipazione pubblica. Secondo quanto riferiscono due fonti governative, Descalzi gode dell'apprezzamento del premier Giorgia Meloni e non dovrebbe essere messo in discussione. Se fosse riconfermato per un altro triennio il manager sarebbe il ceo più longevo nella storia di Eni che per ora non rilasciato alcun commento.

Intesa Sanpaolo conferma il buy​

Intanto l’ufficio studi di Intesa Sanpaolo ha conferma la raccomandazione buy e il prezzo obiettivo a 16,6 euro su Eni citando queste le indiscrezioni su Descalzi. «Se confermata, la rinomina di Descalzi sarebbe positiva per Eni, secondo noi: non solo sarebbe la conferma delle strategie di Eni, ma il nuovo piano industriale, che sarà presentato da Descalzi il 23 febbraio, sarà completato dallo stesso management», commentano gli analisti.


Focus di Equita sul gas dal Nord Africa​

Equita invece si concentra sui piani del governo per incrementare il gas dal Nord Africa: «secondo i quotidiani, l’ Eni sarebbe in procinto di siglare un nuovo accordo con Sonatrach, per far lievitare fino a 35 bcm, attualmente sono a 20 bcm, le forniture di gas all’Italia utilizzando il gasdotto TransMed. Il governo italiano intenderebbe inoltre raccogliere entro il 2024-25 tra i 50 e i 70 bcm di gas all’anno non solo dall’Algeria ma includendo anche Egitto e Libia, per soddisfare il fabbisogno nazionale e per distribuirli nei vari Paesi europei. L’obiettivo sarebbe quello di trasformare l’Italia in un hub energetico che permetta di aumentare il flusso di gas da vari paesi.
Per raggiungere queste cifre il governo intenderebbe potenziare il gasdotto Tap che arriva dall’Azerbaigian, stabilizzare la Libia, che potrebbe aumentare da 2 a 9 bcm le proprie esportazioni, e puntare al gas egiziano trasportato via Lng tramite il potenziamento dei rigassificatori in Italia. I rigassificatori sono considerati essenziali per portare a pieno regime lo sfruttamento dei giacimenti scoperti da Eni davanti all’Egitto, le nuove forniture provenienti da Israele e i flussi dall’Africa occidentale e dal Mozambico», ricorda Equita.
La sim ritiene che «il piano possa agevolare e meglio valorizzare le scoperte e progetti gas/low carbon di Eni in Africa. Ci aspettiamo maggiori dettagli sui progetti di espansione delle forniture gas/low carbon dalla presentazione del nuovo piano industriale il 23 febbraio», conclude Equita confermando il giudizio buy con target price a 19 euro.

Intanto il gruppo settimana scorsa ha emesso e chiuso con il tutto esaurito il bond dedicato al mercato retail, con tasso minimo del 4,3%.
Orario di pubblicazione: 23/01/2023 10:25
Ultimo aggiornamento: 23/01/2023 11:05
 

ENI: SIGLATI MOU CON SONATRACH, PIU' EXPORT DA ALGERIA E GASDOTTO IDROGENO​

Accordo anche su riduzione gas flaring (Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)

- Algeri, 23 gen - Eni e Sonatrach hanno siglato un Memorandum d'Intesa per la valorizzazione della rete di interconnessione energetica tra Italia e Algeria e un Memorandum d'Intesa sulla collaborazione tecnologica nella riduzione del gas flaring (combustione del gas) e di altre emissioni. Alla presenza del presidente del Consiglio italiano Giorgia Meloni e del presidente algerino, i memorandum sono stati firmati dall'amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi e dal ceo di Sonatrach Toufik Hakkar.
Il primo Memorandum ha come fine quello di giungere all'individuazione delle migliori opportunita' per incrementare le esportazioni di energia dall'Algeria verso l'Italia, attraverso lo studio congiunto sull'incremento della capacita' di trasporto del gas esistente, la realizzazione di un nuovo gasdotto anche per il trasporto di idrogeno, la posa di un cavo elettrico sottomarino e l'aumento della capacita' di produrre gas liquefatto.
Lo scopo del secondo Memorandum e' quello di individuare congiuntamente le possibili attivita' volte a ridurre le emissioni di gas ad effetto serra in Algeria, e le migliori tecnologie da utilizzare per giungere a tale riduzione, mediante uno studio condiviso avente ad oggetto la riduzione del gas flaring, nonche' del venting delle attivita' operative. L'Intesa prevede inoltre progetti congiunti sulla riduzione delle emissioni di CO2 nelle strutture produttive di idrocarburi in Algeria.
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(RADIOCOR) 23-01-23 13:53:32
 
OK! e mai più da quelle parti...

DESCALZI (ENI), ITALIA AZZERERÀ GAS RUSSO DAL 2024-2025​

News Image
(Teleborsa) - "Le previsioni per azzerare le forniture di gas russo all'Italia? Sono positivo, nell'inverno 2024-2025, direi che continuando così le cose vadano nel verso giusto". Lo ha detto l'amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, a margine della visita della premier Giorgia Meloni al Giardino Mattei ad Algeri.

Parlando delle forniture di gas dall'Algeria, ha detto: "Aggiorniamo gli accordi annualmente sulle quantità che sono state rispettate: sono stati dati più di 3 miliardi di metri cubi e altri 3 miliardi nel 2023 e poi altri ancora".

Bisogna pensare - ha concluso - che "solo 2 anni fa l'Algeria dava all'Italia circa 21 miliardi di metri cubi, adesso ha dato 25 miliardi, arriveremo a 28 miliardi l'anno prossimo e poi nel 24-25 supereremo? ancora. E' davvero un partner strategico che sta aiutando molto l'Italia".

(TELEBORSA) 23-01-2023 11:09
 

Gas: governo studia hub europeo per import, notizia positiva per Snam (analisti)​

di Alessandra Caparello
23 Gennaio 2023 12:18

Secondo il Corriere, il governo italiano starebbe creando un vero hub per l’import di gas e smistare ai partners europei fino a 60 bcm annui a Germania, Austria e Ungheria.
Per creare un hub del gas in Italia significa incrementare il flusso del gas importato in Italia da Azerbajan, Libia oltre che da Egitto e Mozambico. Il Corriere sottolinea che in questi paesi attualmente produttori di gas l’obiettivo sarebbe incrementare gli investimenti per importare nel lungo periodo anche green energy.

Eni oggi firmerà un accordo con l’Algeria per l’import di gas e fornire in futuro ai propri clienti energia sostenibile e sicura (rinnovabili, cattura CO2, idrogeno).

Del piano del governo farebbero parte il raddoppio del TAP per l’import di gas dall’Azerbajan, il maggiore importo dall’Algeria che salirebbe fino a 35 bcm. Vi sarebbe inoltre l’aumento dell’import di gas LNG da Egitto, Angola e Congo. “Per Snam un piano aggressivo di significativa accelerazione dell’import di gas in Italia, dice Equita Sim, sarebbe positivo perché assicura visibilità ai piani infrastrutturali di investimento che nel Piano Industriale 2022-26 prevede l’installazione di 2 navi LNG per complessivi 10 bcm oltre al rafforzamento della dorsale adriatica (2.5 bn di investimenti entro il 2027) per consentire il raddoppio dell`import dal TAP ed i maggiori flussi dall`Africa”.
 
Sempre sul gas russo...


Gas: Descalzi, indipendenti da Russia in 2024-25 (stampa)​

ROMA (MF-DJ)--"Nell'inverno 2024-2025, se le cose continueranno ad andare nel verso giusto, ci affrancheremo dalle forniture russe". Lo afferma l'ad di Eni, Claudio Descalzi, in due colloqui con il "Messaggero", "Repubblica" e "La Stampa", da Algeri, dove ha firmato i nuovi accordi con Sonatrach. L'Europa, spiega il manager, "e' obbligata per ottenere gas ad andare dalla Russia, dalla Norvegia, dal Qatar... Noi invece abbiamo sempre fatto per tempo investimenti nei Paesi produttori, trovato tanto metano e lavorato alla diversificazione. Insomma, eravamo e siamo molto piu' avanti. Questo ci ha facilitato". Descalzi racconta quindi la strategia di Eni per raccogliere fornitori in Africa. "Questo Continente non e' come la Russia o la Norvegia o il Qatar, che hanno societa' di Stato per l'estrazione e poi vendono il gas. Qui bisogna stringere legami con i Paesi produttori, fare investimenti", aiutarli nell'estrazione, spiega. "Noi abbiamo cominciato la diversificazione geografica nel 2014 per essere pronti a fronteggiare eventuali difficolta', non abbiamo aspettato la guerra in Ucraina. E puntiamo sulla diversificazione tecnologica e sulla sostenibilita' ambientale. Che e' importantissima", prosegue Descalzi. Non c'e' il rischio di passare dalla padella russa, alla brace algerina? "Non ci sono ne' padelle, ne' braci - mette in chiaro Descalzi -. C'e' un cibo che va cucinato e se brucia dipende da chi lo sta cucinando. Quindi bisogna diversificare: non c'e' solo l'Algeria, ci sono la Libia, l'Egitto, l'Angola, il Congo, il Mozambico, gli Stati Uniti...". "Siamo gli unici ad avere una connessione con l'Algeria", grazie al gasdotto TransMed, mette in evidenza Descalzi, "che ha una capacita' di circa 36 miliardi di metricubi di gas, tuttora sottoutilizzata: ci sono ancora piu' di 10 miliardi che possono arrivare in Italia. Abbiamo poi una connessione con la Libia che vale adesso circa 12-14 miliardi di metri cubi in termini di capacita', che puo' salire con adeguate aggiunte di compressione di parecchi miliardi. E ci sono l'Egitto, l'Angola, il Congo e il Mozambico che possono portarci il gas liquido e il Tap che porta 7-8 miliardi dall'Azerbaigian e potra' essere ampliato". In sintesi, conclude l'ad di Eni, "abbiamo cinque punti di connessione oltre a Tarvisio. In piu' abbiamo tre rigassificatori che presto spero diventino cinque, se non sette". Con un problema: "esiste un collo di bottiglia tra la Campania, Molise, Abruzzo. Questo comporta che da Sud possono arrivare al massimo 126 milioni di metricubi al giorno". Per questo "Snam ha gia' lanciato un piano di espansione per superare questo collo di bottiglia". gug (fine) MF-DJ NEWS

24/01/2023 09:01
 
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