Follow along with the video below to see how to install our site as a web app on your home screen.
Nota: This feature may not be available in some browsers.
Premesso che per la grandezza di Baj non è possibile non ci siano post da più di un anno
Grande artista. Aprii io il thread e qualcuno diceva che non andava più di moda
sono felice di aver acquisito un' opera anni 60 di uno dei miei artisti preferiti.
Grande Baj, grande e sottovalutato rispetto a tanti artisti pompati ad arte.
Recentemente (non avevo nulla in collezione di Baj) ho preso un'opera figurativa primi anni 50 con autentica Giò Marconi e timbro al retro della Civica Galleria Arte Moderna di Modena.
E' tutto vero Alessandro però credo che i valori storici di un artisti, quelli si , siano inattaccabili da qualsiasi "perverso" sistema.non credo, purtroppo.
Libro consigliato :
"Il sistema dell’arte contemporanea risulta imprescindibilmente legato al mercato, alle strategie di promozione e valorizzazione economica delle opere e degli autori: dal momento in cui l’opera diventa una forma di investimento, parallelamente al livello estetico-culturale assume sempre più rilevanza un livello economico-speculativo. In questo intreccio, si giocano i rapporti degli artisti contemporanei con il mercato, di volta in volta conflittuali o assecondanti.
Il mercato stesso oscilla tra l’imposizione di nuove mode, improvvise rivalutazioni e rincorsa a quanto il panorama artistico tende a produrre autonomamente.
La scena contemporanea è attraversata costantemente da tentativi di autonomia dai meccanismi commerciali e di sottomissione, più o meno volontaria, alle direttive da questi esercitate. Ne risulta in definitiva un sistema strutturato attorno a varie figure che, in percentuali variabili, concorrono al suo mantenimento: l’artista, il critico, il curatore di mostre, il mercante, le gallerie, i musei pubblici e privati, i collezionisti, i finanziatori, i creatori di eventi, i mass media, il pubblico di addetti ai lavori ."
Ecco come la pensava veramente :
"... la critica sembra spesso non andare oltre al mero pettegolezzo celebrativo e l’opera d’arte pare giocarsi le proprie carte in maniera del tutto autoreferenziale, come una macchina progettata allo scopo di produrre «pseudo-filosofie, pseudo-estetiche, pseudo-problematiche». Una macchina inutile."
“... le opere che prima abbiamo esemplificato, come la plastificazione di isolette, coste e vallate messa in atto da Christo, nulla hanno a che fare con l'amore per l'arte e con il collezionismo. “