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E' comune a quasi tutti i progetti il fatto che la comunicazione tramite gli aggiornamenti trimestrali è massima al momento della raccolta per poi ridursi al lumicino man mano che ci si avvicina alla scadenza.
Tra gli aspetti negativi aggiungerei:
le palesi prese per i fondelli nei nostri confronti. Ci sono progetti che non hanno venduto un appartamento in 10 mesi, ne mancano 2-3 da vendere e ci vengono a dire che entro fine anno, quindi in meno di due mesi, riusciranno a vendere tutto. E' una vera offesa alla nostra intelligenza, ma evidentemente nel magico mondo del crowdfunding puoi raccontare tutte le frottole che vuoi, per loro abbiamo tutti l'anello al naso.
Sulle stime è una battaglia persa in partenza, qualsiasi sia la piattaforma i pochissimi progetti che sono riusciti a concludere entro le tempistiche indicate inizialmente sono stati l'eccezione, non la regola. L'unica cosa che può dare un taglio drastico a questo andazzo è l'opzione put (su Concrete), e nel caso dell'altra piattaforma, l'escussione delle garanzie a prima richiesta di cui si pregiano i nuovi progetti (ma vista la recente introduzione, ci vorrà del tempo per capire se serviranno allo scopo).
Non mi ritrovo sul fatto che la comunicazione sia al lumicino alla fine dei progetti, piuttosto trovo che le informazioni sulle presunte date di exit siano spesso errate (e, nel caso dell'ultimo trimestre, alcune sono arrivate con molto ritardo rispetto alla scadenza trimestrale).
Sulle stime trovo che il problema sia che la piattaforma non si è adeguata per tempo agli sviluppi del mercato (aumento tassi, difficoltà di reperire materie prime, rialzo dei prezzi delle stesse materie prime), ma non è vero che i progetti conclusi in tempo sono pochi: sui miei 18 conclusi la metà (9) si sono conclusi con 0 mesi di ritardo. In ogni caso i ritardi devono essere stimati con più anticipo e non sempre all'ultimo.