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Taglio governativo del rincaro delle bollette: le parole di Besseguni (Arera) e gli impatti per le società energetiche secondo gli analisti
Durante la relazione annuale alla Camera dei deputati, il presidente di Arera (l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente) Stefano Besseghini ha definito “significativo” l’intervento del governo per contenere l’aumento delle bollette di luce e gas nell’ultimo trimestre dell’anno.
Un aumento che, in assenza del tamponamento dell’esecutivo, sarebbe stato del 40 per cento: così aveva annunciato nei giorni scorsi il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani, menzionando gli alti prezzi alti del gas naturale e delle quote di emissione di CO2.
COSA HA DETTO BESSEGHINI
L’impatto delle misure governative sui prezzi delle bollette sarà visibile martedì, ha detto Besseghini, quando l’ARERA pubblicherà il suo aggiornamento trimestrale. “Ma sarà certamente significativo”, “un po’ come la volta scorsa: c’era un 20 per cento di risultato poi ottenuto a 9,9 per cento”. Besseghini si riferisce al precedente intervento del governo Draghi per abbassare il costo delle bollette della luce – a giugno, appunto – dal 20 al 9,9 per cento, con uno stanziamento di 1,2 miliardi di euro.
Besseghini ha definito il nuovo intervento – da 2 miliardi solo per l’elettricità – un intervento importante di natura economica “con strumenti che riescono anche a coniugare una certa selettività”, perché destinati al sostegno delle famiglie in situazioni di difficoltà (circa tre milioni), di sei milioni di microimprese e di ventisei milioni di utenze domestiche fino a 16,5 kilowatt.
COME ANDRÀ IL GAS, TRA NORD STREAM 2 E TAP
Secondo Besseghini, i prezzi del gas continueranno ad aumentare in maniera “abbastanza costante fino al primo trimestre del 2022, poi dovrebbe esserci una ricollocazione più in basso”, forse per l’avvio del gasdotto Nord Stream 2 tra la Russia e la Germania.
Quanto al gasdotto gasdotto Trans-Adriatico – il TAP, tra Grecia, Albania e Italia – ha detto che l’ipotesi di un suo raddoppio “è un bel tema di scenario”. “Ma bisognerà vedere”, aggiunge, “cosa succederà nel risultato complessivo con l’entrata in vigore del Nord Stream”.
LE AZIENDE COLPITE DALLA MISURA DRAGHI
L’intervento del governo per tamponare l’aumento delle bollette energetiche – una misura da 3,4 miliardi di euro in tutto – non andrà a danneggiare le società energetiche, i cui titoli in Borsa hanno però perso valore. Ad eccezione di Enel (+0,2%) e di Acsm-Agam (+2,5%), i gruppi del settore sono calati, riporta Milano Finanza: Snam -2,4%, Terna -2,1%, Italgas -1%, A2A -1%, Hera -0,9%, Iren -1,3%, Acea -0,8%, Erg -0,5%, Falck Renewables -1,1%.
LE PREVISIONI DI EQUITA E INTESA SANPAOLO
Secondo Intesa Sanpaolo la misura del governo non avrà un impatto rilevante sulle società che si occupano di energia elettrica come Enel, A2A, Iren ed Erg.
Stando agli analisti di Equita, nel lungo termine le aziende che trarranno maggiori benefici dai prezzi elevati dell’energia elettrica e del gas sono soprattutto Iren, A2A, Enel, A2A; per quanto riguarda le compagnie del settore rinnovabili, le più avvantaggiate sono Erg e Falck.
Oggi ho preso una scoppola di quasi -20% con Siemens Energy...la cosa mi fa capire che della transizione ecologica (e del green) frega una cippa agli investitori.
+5% greggio c'è poco da commentare e scaricano le banche oggi posizionandosi dove si pensa si proceda intanto però -12% banca UNIda 23 a 28
no comment
direi da 23 a 28,48 sono il +20% in 3 giornateda 23 a 28
no comment
Continuo a non capire il disinteresse del FOL per quest'azione:
ERG – EBITDA adj. a 180 mln (+52%) e utile netto adj. a 72 mln nel 4Q 2021
Oggi 10:29 - MKI
Nel quarto trimestre 2021 ERG ha consuntivato ricavi adjusted pari a 443 milioni, in aumento del 75% rispetto al pari periodo del 2020.
L’EBITDA consolidato adjusted e' salito del 52% a 180 milioni, mentre l’utile netto di Gruppo adjusted e' balzato a 72 milioni da 27 milioni del 4Q 2020. Gli investimenti sono aumentati a 281 milioni da 46 milioni nel 4Q 2020.
Nel 4Q 2021 le vendite totali di energia elettrica sono risultate pari a 3,5 TWh (3,9 TWh nel 4Q 2020), a fronte di una produzione complessiva degli impianti del Gruppo per circa 1,9 TWh (2,0 TWh nell' analogo periodo 2020), di cui circa 0,6 TWh all' estero e 1,3 TWh in Italia (circa l' 1,7% della domanda di energia elettrica in Italia vs l’1,9% nel 4Q 2020).
Nel 2021 i ricavi adjusted hanno raggiunto i 1.232 milioni (+ 26,5%), l’EBITDA adjusted si e' fissato a 580 milioni (+21%) e l’utile netto di Gruppo adjusted e' aumentato del 91% a 202 milioni. Gli investimenti sono quadruplicati a 648 milioni da 156 milioni nel 2020.
Nel 2021, le vendite totali di energia elettrica sono risultate pari a 14,2 TWh (14,9 TWh nel 2020), a fronte di un valore complessivo della produzione degli impianti del Gruppo per circa 7,7 TWh (7,7 TWh nel 2020), di cui circa 1,9 TWh all' estero e 5,8 TWh in Italia (circa l' 1,8% della domanda di energia elettrica in Italia vs l’1,9% nel 2020).
L' indebitamento finanziario netto adjusted risulta pari a 2.051 milioni, in aumento di 612 milioni rispetto a 1.439 milioni di fine 2020, importo esposto al netto degli effetti derivanti dall' applicazione dell' IFRS 16, non includendo l' attualizzazione dei pagamenti futuri dei canoni di locazione pari al 31 dicembre 2021 a circa 129 milioni.
Con la cessione degli asset idroelettrici e la sottoscrizione dell' accordo per la vendita
dell' asset termoelettrico a Enel Produzione, ERG si avvia a completare la trasformazione del business in un modello puro ' Wind & Solar' e prosegue nel percorso di decarbonizzazione previsto dal piano ESG.
Il Cda proporra' all' Assemblea Ordinaria degli Azionisti del 26 aprile 2022 la distribuzione di un dividendo di 0,90 euro per azione che sara' messo in pagamento a partire dal 25 maggio, previo stacco cedola a partire dal 23 maggio e record date il 24 maggio.
Per il 2022 il management stima un Ebitda (non piu' inclusivo del risultato del termoelettrico in corso di cessione) nell' intervallo compreso tra 400 e 430 milioni, gli investimenti sono previsti nel range compreso tra 420 e 480 milioni. L' indebitamento finanziario netto e' atteso tra 750 e 850 milioni (2.051 milioni a fine 2021), inclusivo della distribuzione del dividendo ordinario di 0,90 euro per azione.