esperienze con nn, ga e cointegrazione

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emastrog

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Sono appassionato di identificazione di modelli ed analisi dei dati, vorrei sapere, da chi ha avuto esperienza nella costruzione di modelli e trading systems utilizzando reti neurali, algoritmi di ottimizzazione genetica e cointegrazione tra serie temporali non stazionarie, l'effettiva validità nell'utilizzo di questi strumenti a tali scopi.
Io attualmente ho iniziato a scrivere un semplice programmino in C++ per fare dei test sulla modellazione e previsione di modelli finanziari che utilizza le librerie open source TA-LIB (per l'elaborazione degli indicatori tecnici), GALIB (per gli algoritmi genetici, fornita dal MIT) e FANN (per le reti neurali feedforward).
Sarei contento di condividere opinioni, test ed esperienze.
saluti a tutti.
 
Scritto da emastrog
Sono appassionato di identificazione di modelli ed analisi dei dati, vorrei sapere, da chi ha avuto esperienza nella costruzione di modelli e trading systems utilizzando reti neurali, algoritmi di ottimizzazione genetica e cointegrazione tra serie temporali non stazionarie, l'effettiva validità nell'utilizzo di questi strumenti a tali scopi.
Io attualmente ho iniziato a scrivere un semplice programmino in C++ per fare dei test sulla modellazione e previsione di modelli finanziari che utilizza le librerie open source TA-LIB (per l'elaborazione degli indicatori tecnici), GALIB (per gli algoritmi genetici, fornita dal MIT) e FANN (per le reti neurali feedforward).
Sarei contento di condividere opinioni, test ed esperienze.
saluti a tutti.

scusa se ti rispondo con una domanda, io ho scaricato da pochissimo la demo di neuro solutions per excel, ho trovato molto utile la funzione "Trend accuracy" che se ho ben capito permetterebbe di calcolare la similitudine tra due trends (ad es. confrontando i dati di chiusura in due rispettive colonne), volevo chiederti se facendo a meno di neuro solutions conosci qualche formula excel o metastock per fare una cosa simile, credo risulti molto utile non sei della mia stessa opinione?
 
Scritto da emastrog
Sono appassionato di identificazione di modelli ed analisi dei dati, vorrei sapere, da chi ha avuto esperienza nella costruzione di modelli e trading systems utilizzando
A) reti neurali,
B) algoritmi di ottimizzazione genetica e
C) cointegrazione tra serie temporali non stazionarie,
l'effettiva validità nell'utilizzo di questi strumenti a tali scopi.

saluti a tutti.

Aggiungendo pero' che sono utili perlomeno anche

D) Kalman esteso
E) kernel regression
F) Nearest Neighbours,

sui tuoi indirizzi di studio in base alla mia modesta esperienza solo applicativa segnalo che:

B) ottimo tool
C) ottimo approccio
A) assolutamente da lasciar perdere, perche' creano overfitting nei Trading system e basta.

Pero' in ambito progettuale le NN (qui nel senso di Neural Networks, non Nearest Neighbours) sono certamente strumenti utili in particolari segmenti di mercato e sicuramente imbattibili nell'ambito di sistemi di pricing "step following" di market maker.

Ad esempio un ingegnere, anche aerospazionale, non dovrebbe trovare soverchie difficolta' ad implementare AS basati su NN per il tracking automatico di derivati con jump non lineari, quali sono, ad esempio, i CW.

Buon lavoro, comunque! :)
 
neurosolutions

ho sentito parlare di questo prodotto, ho dato un'occhiata al sito e mi è parso essere un prodotto molto flessibile ed adatto a scopi molteplici.
Le reti neurali sono però un framework molto potente per la stima di sistemi non lineari e vanno usati con cognizione d'uso e cautela per evitare fenomeni di overfitting e mancata generalizzazione.
Io consiglio l'uso di algoritmi genetici per trovare la migliore combinazione tra inputs, learning rate, momentum e topologia della rete, inoltre tutti gli steps li effettuo basandomi su più inizializzazioni casuali dei pesi della rete (così da evitare minimi locali del MSE).
Proverò il prodotto così da darti le mie impressioni.
Io comunque preferisco agire da codice, che mi garantisce da un lato la massima flessibilità ed integrazioni con i pacchetti scientifici più diffusi, dall'altro ho la precisa conoscenza ed il controllo di ciò che il programma sta facendo.
 
Re: Re: esperienze con nn, ga e cointegrazione

Scritto da Piedi a Terra
Aggiungendo pero' che sono utili perlomeno anche

D) Kalman esteso
E) kernel regression
F) Nearest Neighbours,

sui tuoi indirizzi di studio in base alla mia modesta esperienza solo applicativa segnalo che:

B) ottimo tool
C) ottimo approccio
A) assolutamente da lasciar perdere, perche' creano overfitting nei Trading system e basta.

Pero' in ambito progettuale le NN (qui nel senso di Neural Networks, non Nearest Neighbours) sono certamente strumenti utili in particolari segmenti di mercato e sicuramente imbattibili nell'ambito di sistemi di pricing "step following" di market maker.

Ad esempio un ingegnere, anche aerospazionale, non dovrebbe trovare soverchie difficolta' ad implementare AS basati su NN per il tracking automatico di derivati con jump non lineari, quali sono, ad esempio, i CW.

Buon lavoro, comunque! :)
Ho svolto una tesi sul filtro di Kalman utilizzato per sistemi stocastici con rumore additivo e moltiplicativo non gaussiano , il filtro di Kalman esteso è utilizzato per sistemi non lineari e per la stima di parametri.
Mi sapresti dire o dare indicazioni/letture per l'utilizzo dell'EKF in questo contesto?
A) Per quanto riguarda le reti neurali, evito l'overfitting utilizzando metodi di cross-validation, io personalmente le ritengo un ottimo framework statistico, un'arma (non il modello;-) complessa da conoscere e utilizzare con cautela.
E)F) ??? cosa sono ???
 
Re: Re: Re: esperienze con nn, ga e cointegrazione

Scritto da emastrog

E)
F) ??? cosa sono ???

Strumenti di data mining.
Forse si può intuire che due futures in equilibrio nel lungo termine siano in disequilibrio nel breve termine e che, tanto più si allontanano dalla condizione di equilibrio, tanto più tenderanno a ritornarvi. L’idea dell’oscillazione intorno ad un punto di equilibrio, come si può capire, non è particolarmente originale per quanto riguarda le serie storiche: basti pensare ai vari indicatori di canale (Keltner, Bollinger, Envelope, etc.) disponibili nei pacchetti software di analisi delle serie storiche.
Tuttavia sarebbe sufficiente testare i vari indicatori di canali in una simulazione Montecarlo di qualche milione di colpi per scoprire che il valore atteso della previsione si attesta al 50%, come quasi tutti gli indicatori di analisi tecnica.

La cosa originale, invece, riguarda il fatto di lavorare con coppie di futures le cui oscillazioni scorrano in canali (o bande, le chiama qualcuno) e che costituiscano nel loro complesso, un sistema in equilibrio.

In termini formali, dato un certo numero di serie storiche di futures(ognuna con le sue proprietà) con media e varianza che cambiano nel tempo, esiste, in alcuni casi, la possibilità di scrivere una combinazione lineare delle stesse in modo tale che la serie combinazione abbia media e varianza stazionarie.

Quali sono le implicazioni pratiche della cosa?
Che cosa vuol dire trovare una relazione tra due futures (o anche titoli, il procedimento e' il medesimo)?
Rispondendo a quest’ultima domanda, l’esistenza di una relazione tra i futures permette di scrivere una combinazione lineare dei due futuresi con le proprietà sopraddette, vero, ma, soprattutto di esprimere quindi uno dei due futures come funzione lineare dell’altro future.
Possiamo dunque scrivere che se abbiamo due futures che indichiamo con X1 e X2, si possa scrivere una relazione della forma:

X1 = a + b X2

In cui a e b sono due parametri di fitting che vengono determinati in modo opportuno (metodo di Engle-Granger, entrambi premi Nobel nell'economia nel 2003) e che “pesano” la relazione fra i due futures.
Bene, ma una volta trovati questi coefficienti come li uso?
Prima di rispondere, andiamo oltre la semplice relazione formale e cerchiamo di capirla. Il fatto di aver potuto esprimere una variabile in funzione dell’altra ci garantisce che le due variabili sono legate da una qualche relazione.
Pensiamo un attimo a come vengono calcolati i parametri di questa equazione.
Si considerano le due serie storiche al completo o se ne prende una sostanziosa finestra temporale e sulla base di tali dati si calcolano i parametri in modo tale che una qualche grandezza/funzione/scarto venga minimizzata/o. In genere, quando si applica questo modo di procedere, si ottiene una relazione che vale in media ma non in modo puntuale.
Questo vuol dire che punto per punto vi possono essere degli scostamenti anche consistenti, ma che, considerando l’intera finestra temporale su cui si è lavorato, la relazione vale.
Se la finestra temporale è sufficientemente grande, si può pensare che tale relazione sia sufficientemente rappresentativa ed estrapolabile (estendibile) anche al di fuori dell’intervallo considerato: visto che parliamo di serie temporali, l’estrapolazione può venire vista con “intento predittivo”.
Si può quindi forzare il discorso e parlare di una relazione di lungo termine una volta che sia stata trovata una relazione che lega due serie storiche X1 e X2.
Qual è il senso di relazione di lungo termine?
L’aver determinato una equazione che lega la serie 1 alla serie 2, può essere visto come l’aver indicato una relazione di equilibrio fra le due serie storiche che vale non puntualmente, ma per periodi lunghi o, almeno, comparabili con quelli usati per la determinazione del valore dei parametri. Il fatto che questa relazione non valga strettamente punto per punto ma in media può essere interpretato nel modo seguente: i futures pur essendo soggetti alla relazione di equilibrio possono, per periodi molto più piccoli di quelli usati per la stima, essere fuori equilibrio, ma, entro breve tempo, ripassare dalla posizione di equilibrio e oscillare fino a sbilanciarsi dalla parte opposta (effetto inerzia).

Questo insomma, e' una descrizione di come potrebbe essere una possibile ricerca per la previsione dei futures entro dei "canali" e fa parte di un progetto di ricerca attualmente in corso da parte di miei amici.

Ricordo di prestare attenzione alla necessita' che uno dei due futures deve avere necessariamente una relazione di dipendenza con l'altro : ad esempio vanno benissimo il DAX e l'EUROXX, dal momento che il primo appartiene al secondo.
 
Ultima modifica:
Scritto da emastrog
il filtro di Kalman esteso è utilizzato per sistemi non lineari e per la stima di parametri. Mi sapresti dire o dare indicazioni/letture per l'utilizzo dell'EKF in questo contesto?



Molti studiosi sono dell'avviso che i mercati altro non siano che complessi sistemi non lineari ..tuttavia non mi addentro oltre ..come diceva il sommo Wittgenstein "di cio' che non si sa e' meglio tacere" ;)

Per quanto riguarda le indicazioni sull'utilizzo del EKF, si puo' facilmente trovare sul WEB una bibliografia immensa.
Eventualmente tu fossi interessato invece alle applicazioni EKF in Excel - se di tuo interesse - potremmo accordarci in privato che te ne posso magari inviare uno di questi, utile per la previsione finanziaria con determinazione variabile delle finestre temporali.

Chiudo con un esempio di possibili applicazioni del EKF nel trading.

Prima dello svolgimento di appositi contest si poteva ipotizzare che certi ingegneri trader potessero conseguire perfomance strabilianti grazie ad inefficienze dei mercati, dal momento che uno di essi ha dimostrato nel passato di essere capace di conseguire performance a 4 cifre con irrisoria facilita'.

Provo ad abbozzare una spiegazione alternativa.

Grazie a strumenti di questo tenore

http://www.mathtools.net/MATLAB/Control
http://www.iau.dtu.dk/research/control/kalmtool.html

e' facile ipotizzare che un ingegnere possa costruire dei sofisticati modelli nello spazio degli stati con predittori non lineari alla Kalman Esteso.

Questi Kalman estesi sono modelli che come tu ben sai sono molto onerosi dal punto di vista computazionale, quindi non alla portata di tutti.

Ciao PAT
 
Nearest e dintorni

Un punto di partenza può essere un searc su Google, sezione gruppi.

Saluti

Re: nearest neighbours in 3D
... end Here X is your data-matrix (with one variable per column and one sample point
per row), Dk is the Euclidian distances to the k-th nearest neighbours of the ...
comp.soft-sys.matlab - 10 ott 2000, Sturla Molden - Mostra Sequenza (3 articoli)

Distributions of nearest neighbours
For a uniform random distribution of points on a line segment, the distribution
of distances d, between nearest neighbours is an exponential distribution, EXP ...
sci.math.num-analysis - 8 mag 2003, Bill Bertram - Mostra Sequenza (4 articoli)

Finding Nearest Neighbours
Wanted: Algorithm for finding nearest neighbours. I am looking for
an algorithm (or m-file) for finding the nearest neighbours in ...
comp.soft-sys.matlab - 2 mag 1996, Peter John Acklam - Mostra Sequenza (3 articoli)

Finding Nearest Neighbours
Wanted: Algorithm for finding nearest neighbours. I am looking for an algorithm
for finding the nearest neighbours in a set of values given any other value. ...
sci.math.num-analysis - 2 mag 1996, Peter John Acklam - Mostra Sequenza (1 articolo)

Wanted: Complexity of k-Nearest neighbours in 2D
Greetings, In an application where points are distributed over a 2D (x,y) domain,
I need to find the k-nearest neighbours of each point (in turn). ...
sci.math - 27 feb 1995, Stuart Inglis - Mostra Sequenza (2 articoli)

Permutations and nearest neighbours
-= All permutations of a ternary vector - the order is decided by
the nearest neighbours. =- I'm looking for an algorithm to get ...
sci.math - 2 set 1993, Anders Enqvist - Mostra Sequenza (1 articolo)

nearest neighbours?
... I am interested in nearest neighbours in this sense: for each dot in frame 1,
what is its nearest neighbour in frame 2? (This contrasts with the usual ...
sci.stat.math - 17 feb 1997, Bill Simpson - Mostra Sequenza (1 articolo)

Data structure for finding nearest neighbours
... the integer i, 1 <= i < = n^2, the elements i1, i2 of S with i1 <= i <= i2 and i2
- i1 minimal are returned; ie I am looking for the nearest neighbours of i in ...
comp.theory - 3 apr 1997, Sven Schuierer - Mostra Sequenza (3 articoli)

Our nearest neighbours
Our nearest neighbours ~~~~~ Over the last half of this century,
there has been much speculation about the extra-terrestial life that is ...
alt.alien.visitors - 2 mag 1998, Alan Pascoe - Mostra Sequenza (9 articoli)

Permutations of ternary vectors
-= All permutations of a ternary vector - the order is decided by the
nearest neighbours. ... The order is decided by the nearest neighbours. ...
sci.math.research - 7 set 1993, Anders Enqvist - Mostra Sequenza (1 articolo)
 
troppa carne al fuoco

Sicuramente esiste una pletora di modelli e metodi di stima per sistemi non lineari e non stazionari come quelli economici.
Il problema di utilizzare l'uno o l'altro lascia, allo stato dell'arte pochi margini di miglioramento, spesso dettati dal puro caso.
Cosa dire invece dell'ipotesi di mercato efficiente? Il mercato incorpora nel prezzo ogni informazione, quindi la migliore stima, per il giorno successivo che possiamo fare, in base alle informazioni dei giorni precedenti è il valore del giorno precedente.
Ma è sempre così?
E' stato dimostrato che esistono dei periodi in cui il mercato non è efficiente, ma come fare a saperlo a priori? e poi quali dinamiche portano ad un mercato efficiente o meno?
Io penso che sia il gioco del cane che si morde la coda, più il cane cerca di raggiungerla e più diventa inafferrabile.
Il discorso, a mio parere, cambia sul medio-lungo periodo, nel quale si può individuare una certa "inerzia" del mercato a portarsi in una o altra direzione e con velocità diverse, ma a questo punto anche al trader + sprovveduto capita di accorgersi della tendenza in atto, basta il TS dato dal cross di 2 medie mobili.
Torniamo al punto di partenza, ma ora occorre porsi una domanda: a che serve quindi uno studio così profondo quando col minimo sforzo si riescono ad ottenere risultati paragonabili.
Il bello del mercato è proprio questo, chi eventualmente ne conoscesse i segreti, secondo voi non sarebbe già proprietario di un continente?
Beh... allora mi si potrebbe chiedere, perchè mi affanno a scrivere codice per fare dei test di cui so già il risultato, anche perchè da decenni istituti di ricerca e banche fanno questo mestiere.
La risposta è semplice curiosità e passione, e non vi nascondo il recondito desiderio di scoprire qualcosa che gli altri non sanno, sicuramente pecco di presunzione, magari non sto con i "piedi per terra", ma sarebbe ancor peggio annientare l'ambizione e la passione che mi porta a fare queste sperimentazioni.
 
Re: neurosolutions

Scritto da emastrog
Proverò il prodotto così da darti le mie impressioni.
Io comunque preferisco agire da codice, che mi garantisce da un lato la massima flessibilità ed integrazioni con i pacchetti scientifici più diffusi, dall'altro ho la precisa conoscenza ed il controllo di ciò che il programma sta facendo.

grazie, per quanto riguarda il codice non posso che darti ragione essendo anch'io (nel mio piccolo) un programmatore su linux
 
Re: troppa carne al fuoco

Scritto da emastrog

Il problema di utilizzare l'uno o l'altro lascia, allo stato dell'arte pochi margini di miglioramento, spesso dettati dal puro caso.
Cosa dire invece dell'ipotesi di mercato efficiente? Il mercato incorpora nel prezzo ogni informazione, quindi la migliore stima, per il giorno successivo che possiamo fare, in base alle informazioni dei giorni precedenti è il valore del giorno precedente.
Ma è sempre così?
E' stato dimostrato che esistono dei periodi in cui il mercato non è efficiente, ma come fare a saperlo a priori? e poi quali dinamiche portano ad un mercato efficiente o meno?
Io penso che sia il gioco del cane che si morde la coda, più il cane cerca di raggiungerla e più diventa inafferrabile.
Il discorso, a mio parere, cambia sul medio-lungo periodo, nel quale si può individuare una certa "inerzia" del mercato a portarsi in una o altra direzione e con velocità diverse, ma a questo punto anche al trader + sprovveduto capita di accorgersi della tendenza in atto, basta il TS dato dal cross di 2 medie mobili.
Torniamo al punto di partenza, ma ora occorre porsi una domanda: a che serve quindi uno studio così profondo quando col minimo sforzo si riescono ad ottenere risultati paragonabili.

Introduci davvero tanti argomenti in un solo messaggio.
Sulla efficienza o meno del mercato hanno scritto, e ancora scriveranno centinaia di studi e di libri.
Io parto da un presupposto: l'efficienza perfetta è solo teorica, e la semi efficienza e realtà (più o meno forte che sia la semi efficienza).

Riconoscere una parziale inefficienza però non mi consente di trovare un modello pienamente in grado di prevedere i futuri andamenti del mercato.

Quello che mi concedo è uno 'spazio' nel tempo in cui il mercato da semi efficiente tende ad una maggior livello di efficienza.

E per cogliere le possibilità offerte per sfruttare questo spazio temo che studio e duro lavoro siano condizioni di base: necessarie ma non esaustive.

Il cross di due medie mobili (che altro non sono che concetti puramente matematici mutuati all'analisi grafica) può darti indicazioni sulla esistenza di un trend o meno. E' molto lontano dall'offrirti indicazioni sul margine di rendimento atteso o sulla significativa probabilità matematica positiva di successo.

Il mercato è molto più complesso e non conosco metodi che con il "minimo sforzo" tendano a fornire ritorni costante pur se frazionali nel tempo, in presenza di rischi contenuti o comunque controllati.

Quanto alla ricerca del 'Sacro Graal' in ogni campo è ovviamente assolutamente logico tendere alla ricerca e a superare quanto fatto dagli altri.

E' pericoloso però, ignorare i pressuposti base delle teorie senza essere in grado di provarne con sufficiente documentazione la falsità. A mio avviso quindi è corretto ricercare il metodo migliore, ma non è corretto non considerare gli studi e le opinioni contrarie se sono state validamente dimostrate.

Buona ricerca.

Saluti
 
Re: Re: troppa carne al fuoco

Scritto da Pastello
Introduci davvero tanti argomenti in un solo messaggio.
Sulla efficienza o meno del mercato hanno scritto, e ancora scriveranno centinaia di studi e di libri.
Io parto da un presupposto: l'efficienza perfetta è solo teorica, e la semi efficienza e realtà (più o meno forte che sia la semi efficienza).

Riconoscere una parziale inefficienza però non mi consente di trovare un modello pienamente in grado di prevedere i futuri andamenti del mercato.

Quello che mi concedo è uno 'spazio' nel tempo in cui il mercato da semi efficiente tende ad una maggior livello di efficienza.

E per cogliere le possibilità offerte per sfruttare questo spazio temo che studio e duro lavoro siano condizioni di base: necessarie ma non esaustive.

Il cross di due medie mobili (che altro non sono che concetti puramente matematici mutuati all'analisi grafica) può darti indicazioni sulla esistenza di un trend o meno. E' molto lontano dall'offrirti indicazioni sul margine di rendimento atteso o sulla significativa probabilità matematica positiva di successo.

Il mercato è molto più complesso e non conosco metodi che con il "minimo sforzo" tendano a fornire ritorni costante pur se frazionali nel tempo, in presenza di rischi contenuti o comunque controllati.

Quanto alla ricerca del 'Sacro Graal' in ogni campo è ovviamente assolutamente logico tendere alla ricerca e a superare quanto fatto dagli altri.

E' pericoloso però, ignorare i pressuposti base delle teorie senza essere in grado di provarne con sufficiente documentazione la falsità. A mio avviso quindi è corretto ricercare il metodo migliore, ma non è corretto non considerare gli studi e le opinioni contrarie se sono state validamente dimostrate.

Buona ricerca.

Saluti
Vedi Pastello, io non ignoro ciò che l'analisi tecnica ha studiato e sperimentato per anni, il fatto che molti la usano e alcuni ci guadagnino significa che un fondo di verità ce l'ha.
Io non ho detto che metodi come il cross delle MA ti offrono rendimenti costanti e rischio minimo, ho detto che la differenza di ritorno (positivo o negativo) tra l'utilizzo di modelli complessi e modelli semplici (ex. MA cross) non è elevata.
Più si cerca di individuare caratteristiche di breve-medio periodo più si inizia a lavorare sul rumore, ovvero sulla casualità.
Dico questo con cognizione di causa, in quanto la letteratura è piena di studi e di esempi che dimostrano questo assunto.
La statistica aiuta a cercare dei patterns che corrispondono ad un comportamento prevedibile secondo un intervallo di confidenza, ma questo vale nel caso di stazionarietà del sistema, purtroppo molti trader a mio avviso si fanno abbagliare da luoghi comuni del tipo "c'è stato un gap che bisogna andare a coprire", oppure "sicuramente rimbalzerà su quella trendline" o anche "gli oscillatori sono in ipervenduto, bisogna comprare...", senza sapere che stanno giocando a dadi.
quanti sono i trader che perdono? e quelli che vincono? e quelli che vincono è per puro caso o veramente sono dei geni?
mi piacerebbe fare una statistica del genere.
Leggo che ci sono anche molti scalper, paradossalmente forse questa categoria ha qualche chance in + per guadagnare poichè può controllare e decidere in tempo reale in base alla psicologia comune degli investitori ed ai segnali tecnici e fondamentali del momento che sicuramente danno un controllo efficiente e decisivo della situazione.
Concludo ponendo attenzione sul fatto che non bisogna attendere che qualcuno invalidi delle teorie (prima o poi il mercato lo farà), ma verificarne la validità ,robustezza ed adattabilità al momento di utilizzarle.
 
Re: Re: Re: troppa carne al fuoco

Scritto da emastrog
Vedi Pastello, io non ignoro ciò che l'analisi tecnica ha studiato e sperimentato per anni, il fatto che molti la usano e alcuni ci guadagnino significa che un fondo di verità ce l'ha.

Bisognerebbe capire se il campione di analisti tecnici vincenti soddisfa i test di significatività statistica.

In particolare le domande potrebbero essere:

- quanti sono quelli che ci guadagnano ?
- sono sempre gli stessi ?
- c'è simmetria tra il numero dei winners e dei losers ?

Il rischio che si corre in queste considerazione è che il sottoinsieme di traders winners in base all'analisi tecnica abbia un valore inferiore alla distribuzione uniforme di probabilità.

In altre parole, visto che le leggi della probabilità vogliono un certo numero di casi vincenti in ogni rilevazione, non vorrei che il numero di traders winners tecnici sia addirittura inferiore al numero di casi vincenti ammessi dalla probabilità (o se vuoi dal caso puro).

In altre parole, potrebbe significare che non solo l'AT non è efficiente, ma che anzi riduca le probabilità di vincita già insite nel gioco.

Saluti.
 
Re: Re: Re: Re: troppa carne al fuoco

Scritto da Pastello
Bisognerebbe capire se il campione di analisti tecnici vincenti soddisfa i test di significatività statistica.

Taleb ha ben tratteggiato la psicologia del trader che in un determinato mometo t risulta "vincente", in particolar sul fatto che un trader vincente non si interroga mai se la sua condizione sia stata deterministica o frutto del caso.
Si ritene tale, e cio' gli basta.


Scritto da Pastello

In particolare le domande potrebbero essere:

- quanti sono quelli che ci guadagnano ?
- sono sempre gli stessi ?
- c'è simmetria tra il numero dei winners e dei losers ?


Su periodi brevi guadagnano mediamente dal 10 al 30 % dei trader, a seconda di vari fattori (efficienza dei mercati, preparazione media del trader, capitalizzazione del trader, etc.), senza simmetrie in quanto i mercati non sono giochi a somma zero.

Su periodi piu' lunghi (5 anni) 85-95 % dei trader sottoperforma decisamente i mercati.

Forse un fatto poco conosciuto e che vale la pena di accennare e' che nei mercati in cui e' permesso anche lo short la percentuale tipica dei trader in guadagno decade decisamente verso il limite inferiore.

In effetti l'equazione "maggiori strumenti operativi" = minori probabilita' di successo pare paradossale, eppure viene confermata dalle statistiche.

Ciao pat
 

Allegati

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Re: Re: Re: Re: Re: troppa carne al fuoco

Scritto da Piedi a Terra
Su periodi brevi guadagnano mediamente dal 10 al 30 % dei trader, a seconda di vari fattori (efficienza dei mercati, preparazione media del trader, capitalizzazione del trader, etc.), senza simmetrie in quanto i mercati non sono giochi a somma zero.


Sì, ovviamente non parliamo di simmetria in senso assoluto. In senso più ampio ponevo il dubbio se vi sia 'equivalenza' tra le somme vinte e quelle perse, anche dallo stesso trader nel tempo.
In sintesi mi sembra che la proporzione tra somme vinte e somme perse, all'interno del sottoinsieme trader privato, sia decisamente sbilanciata verso le somme perse.

Anche lo stesso trader 'momentaneamente' vincente, potrebbe perdere molto di più delle vincite passate in una diversa fase di mercato, creando una distorsione e una incapacità a pronlungare l'attività di trading una volta cessato il 'momento d'oro'.

A presto.
 
Non il bilancio individuale, occorrerebbe il bilancio sociale del fenomeno trading

Scritto da Pastello
Sì, ovviamente non parliamo di simmetria in senso assoluto. In senso più ampio ponevo il dubbio se vi sia 'equivalenza' tra le somme vinte e quelle perse, anche dallo stesso trader nel tempo.
In sintesi mi sembra che la proporzione tra somme vinte e somme perse, all'interno del sottoinsieme trader privato, sia decisamente sbilanciata verso le somme perse.

Anche lo stesso trader 'momentaneamente' vincente, potrebbe perdere molto di più delle vincite passate in una diversa fase di mercato, creando una distorsione e una incapacità a pronlungare l'attività di trading una volta cessato il 'momento d'oro'.

A presto.

Questo possono solo dirlo i trader stessi.

Personalmente la discussione piu' interessante mi vedrebbe interessato da un'altra prospettiva, ovvero un bilancio "sociale" del fenomeno del trading on line:

vi e' "equivalenza" tra il valore aggiunto positivo apportato dai singoli trader

(es. incremento di liquidita' ed efficienza all'industria del risparmio gestito con la loro mano invisibile keynesiana, incremento di valore delle banche dei TOL, dei titoli telefonici, dei produttori di computer, dei titoli delle municipalizzate per l'energia elettrica che consumano e quindi il reinvestimento dei consumi elettrici dei trader in opere sociali, quali asili, biblioteche, case di riposo, etc.)

ed il valore negativo apportato dal trading come fenomeno di massa alle diverse storie individuali, a prescindere dagli insuccessi di massa e dal pubblico ludibrio in cui viene additato lo speculatore individuale dei mercati finanziari?

(es. mancata attivita' lavorativa, perdita di opportunita' di studio e di brillanti carriere nel mondo del lavoro a favore dei soldi "facili" assicurati dallo scalping subito, ma di piu' incerta esazione nel futuro, mancata copertura pensionistica, svantaggi di cui il giovane trader cominicia a "realize" non appena anche per la sua provvida o improvvida scelta di vita scocca inapellabilmente la fatidica trentina e si trova a cosi' a malpartito con moglie e figli a carico ? :)

Piu' che il bilancio individuale, insomma interesserebbe anche conoscere un'analisi del bilancio sociale di questo fenomeno di massa, comparso negli USA nei primi anni 90 ed esploso in Italia verso la fine del secolo scorso, del quale i vari media (TV, radio, giornali) ne parlano solo per esporre il fenomeno da baraccone di turno, e mai per indagare sulle serie modifiche di uso e costume della nostra societa' post industriale e gli eventuali rischi e prospettive conseguenti.

Non so se e' mai stata fatta un'analisi a tal proposito, ma ne verrebbero fuori sicuramente una possibile interessante tesi di laurea, ad esempio in sociologia o scienze umane affini.

Buon lavoro anche a te
PAT
 
Ultima modifica:
Scritto da emastrog
Io attualmente ho iniziato a scrivere un semplice programmino in C++ per fare dei test sulla modellazione e previsione di modelli finanziari che utilizza le librerie open source TA-LIB (per l'elaborazione degli indicatori tecnici),
Per quanto riguarda le reti neurali, evito l'overfitting utilizzando metodi di cross-validation, io personalmente le ritengo un ottimo framework statistico, un'arma (non il modello;-) complessa da conoscere e utilizzare con cautela

Ehmm . . . le reti neurali o neuronali che dir si voglia sono degli approssimatori universali e quindi uno strumento molto potente in vari campi . . . tranne però, imo, per previsioni sui mercati finanziari !
il motivo è quasi certamente da imputare alla elevata quantità di noise presente nelle serie storiche degli strumenti finanziari.
Da notare inoltre che se ad una rete per quanto sofisticata e ben progettata si fornisce in input “monnezza” ( per es indicatori di AT ) uscirà in output solo “monnezza” . . .
 
Re: Re: Re: troppa carne al fuoco

Scritto da emastrog
Vedi Pastello, io non ignoro ciò che l'analisi tecnica ha studiato e sperimentato per anni, il fatto che molti la usano e alcuni ci guadagnino significa che un fondo di verità ce l'ha.

Uhmm . . . secondo me con l’ AT ci guadagnano solo quelli che vendono corsi, segnali, reports, libri come ad es l’ ingegnere che afferma di poter vincere alla roulette con le MM . . . :cool:
 
Scritto da Piedi a Terra

e' facile ipotizzare che un ingegnere possa costruire dei sofisticati modelli nello spazio degli stati con predittori non lineari alla Kalman Esteso.

[/B]

Certamente è vero che i fisici e gli ingegneri specie quelli elettronici ( che hanno studiato la teoria dei sistemi dinamici ) potrebbero essere avvantaggiati nel trading, solo teoricamente però, perché è quasi superfluo sottolineare che conoscere il Filtro di Kalman, le reti neuronali, gli algoritmi genetici, i sistemi fuzzy, le regressioni non parametriche, i vicini più vicini etc non è sufficiente per costruire un modello efficace per il trading. Prima di usare questi strumenti è necessario disporre di buone regole, cioè aver individuato delle inefficienze e questo può essere fatto solo con l’ analisi delle serie storiche e con l’ uso di test statistici in grado di darci delle indicazioni con un preciso livello di confidenza. Però le serie storiche giornaliere degli strumenti finanziari sono state esaminate e sviscerate in tutte le salse e la quasi totale assenza di correlazione seriale trovata può essere spiegata con l’ attenta sorveglianza da parete degli operatori. Difatti tali inefficienze, se mai esistono, sono necessariamente molto piccole perché altrimenti sarebbero evidenti a molti e la pressione contemporanea di molti traders le farebbe scomparire.
 
Re: Re: Re: esperienze con nn, ga e cointegrazione

Scritto da emastrog
Ho svolto una tesi sul filtro di Kalman utilizzato per sistemi stocastici con rumore additivo e moltiplicativo non gaussiano , il filtro di Kalman esteso è utilizzato per sistemi non lineari e per la stima di parametri.
Mi sapresti dire o dare indicazioni/letture per l'utilizzo dell'EKF in questo contesto?
A) Per quanto riguarda le reti neurali, evito l'overfitting utilizzando metodi di cross-validation, io personalmente le ritengo un ottimo framework statistico, un'arma (non il modello;-) complessa da conoscere e utilizzare con cautela.

Da quanto dici sembrerebbe che il tuo interesse sia focalizzato sugli indicatori tecnici ( ma cosa avranno mai di “tecnico” queste alchimie numeriche qualcuno me lo deve spiegare . . . ) da dare in input alle NN e che quindi a tuo giudizio il KF non serva in questo contesto dato che “è utilizzato per la stima di parametri” . . . .
Invece, ammesso di aver trovato un bias del mercato ( unico modo imo per avere successi continuativi nel trading ), occorre appunto stimare un qualche parametro ( coeff di regressione, soglie di intervento, beta di portafoglio etc. ) ed il KF lo fa meglio di altri metodi perchè oltre ad essere uno stimatore ottimo cioè a minima varianza di errore, si adatta in parte alle mutate condizioni di mercato in quanto il procedimento è iterativo e c’ è un aggiornamento ogni volta che è disponibile una nuova osservazione.
 
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