Esposizione banche straniere su debito italiano

Strongring

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Salve, si legge spesso sui giornali e su vari articoli che se l'Italia crolla anche il resto dell'Europa (se non il mondo intero) crolla perchè viviamo in un sistema integrato e la globalizzazione ha comportato che i capitali si muovano continuamente in tutto il mondo il pochi istanti.

Secondo questa teoria dato che il debito pubblico italiano è detenuto (in parte) da istituzioni finanziarie (banche, mutual fund, hedge fund, ecc ecc) di tutto il mondo, se facciamo default mandiamo contemporaneamente in rovina anche tutto il resto del mondo e si usa questa "teoria" per dire che in realtà siamo in una posizione di forza relativa e che quindi possiamo far valere le nostre ragioni all'interno dell'UE e oltre.

Come supporto a questa teoria si porta spesso il fatto che il fallimento della Lehman Brothers ha creato caos in tutto il mondo nonostante la banca fosse americana.
Allo stesso modo si dice che nonostante il debito pubblico è italiano, se falliamo si creerebbe caos globale.

Ma le cose stanno davvero così?
Ci ho pensato un pò ultimamente e sono venuto a qualche conclusione che vorrei discutere qui.
Innanzitutto il fallimento della Lehman Brothers è stato abbastanza improvviso e quindi le varie banche e istituzioni finanziarie non hanno avuto tempo per proteggersi e coprire le loro posizioni di rischio.
Visto che fino a quel momento altre banche erano state salvate si pensava che anche la Lehman potesse essere salvata, in pratica è stata una "sorpresa".
Le conseguenze globali poi sono avvenute tramite il blocco del mercato interbancario, ma questo è un altro discorso che non voglio approfondire qui sennò la farei troppo lunga.

L'Italia, secondo me, è in una situazione molto diversa.
Sono ormai tre anni che siamo considerati "a rischio default" e che i Governi che si sono succeduti non hanno fatto altro che peggiorare le cose.
Gli effetti tragici per l'economia globale avrebbero potuto verificarsi se fossimo falliti 3 anni fa generando l'effetto sorpresa perchè magari le posizioni che le varie istituzioni finanziarie avevano aperte verso l'Italia non erano granchè coperte tramite contratti derivati.

Ma ora?
Io credo che dopo 3 anni, gran parte delle esposizioni delle più grandi istituzioni finanziarie globali verso il debito pubblico italiano siano state ridotte o estinte e a sua volta ne sono state aperte di nuove, ma coperte da contratti derivati.
Ossia, si è effettuata una scelta di portafoglio.
Il nostro debito è rischioso così anche l'investimento verso il nostro Paese è rischioso, ma è anche più remunerativo quindi le varie istituzioni finanziarie continuano ad acquistare debito italiano (in misura minore) per "perfezionare" il loro portafoglio e ottimizzare la posizione di rischio/rendimento, ma credo anche che essendo investitori professionali costoro si siano ora ben preoccupati di proteggere tali esposizioni, in misura ben maggiore di quanto facevano in passato, non credete?

Del resto considerare il nostro debito al pari di quello tedesco o quello di singapore è un errore che non commetterebbe nemmeno un investitore relativamente ingenuo, figuriamoci questi grandi fondi che muovono miliardi di capitali.

Per cui, siamo sicuri che se falliamo il resto del mondo ne risentirebbe nel modo in cui molti giornali e politici continuano a sostenere?
Io credo che ormai le varie istituzioni si siano protette e gli effetti sarebbero solo marginali per loro.

E' per questo che secondo me in futuro ne vedremo delle belle, altro che posizione di forza perchè too big to fail, secondo me ormai contiamo zero o quasi e quindi non possiamo più fare la voce grossa in Europa.

Vorrei sapere quali sono le vostre interpretazioni sugli investimenti delle banche e enti stranieri sul nostro debito.
 
Salve, si legge spesso sui giornali e su vari articoli che se l'Italia crolla anche il resto dell'Europa (se non il mondo intero) crolla perchè viviamo in un sistema integrato e la globalizzazione ha comportato che i capitali si muovano continuamente in tutto il mondo il pochi istanti.

Secondo questa teoria dato che il debito pubblico italiano è detenuto (in parte) da istituzioni finanziarie (banche, mutual fund, hedge fund, ecc ecc) di tutto il mondo, se facciamo default mandiamo contemporaneamente in rovina anche tutto il resto del mondo e si usa questa "teoria" per dire che in realtà siamo in una posizione di forza relativa e che quindi possiamo far valere le nostre ragioni all'interno dell'UE e oltre.

Come supporto a questa teoria si porta spesso il fatto che il fallimento della Lehman Brothers ha creato caos in tutto il mondo nonostante la banca fosse americana.
Allo stesso modo si dice che nonostante il debito pubblico è italiano, se falliamo si creerebbe caos globale.

Ma le cose stanno davvero così?
Ci ho pensato un pò ultimamente e sono venuto a qualche conclusione che vorrei discutere qui.
Innanzitutto il fallimento della Lehman Brothers è stato abbastanza improvviso e quindi le varie banche e istituzioni finanziarie non hanno avuto tempo per proteggersi e coprire le loro posizioni di rischio.
Visto che fino a quel momento altre banche erano state salvate si pensava che anche la Lehman potesse essere salvata, in pratica è stata una "sorpresa".
Le conseguenze globali poi sono avvenute tramite il blocco del mercato interbancario, ma questo è un altro discorso che non voglio approfondire qui sennò la farei troppo lunga.

L'Italia, secondo me, è in una situazione molto diversa.
Sono ormai tre anni che siamo considerati "a rischio default" e che i Governi che si sono succeduti non hanno fatto altro che peggiorare le cose.
Gli effetti tragici per l'economia globale avrebbero potuto verificarsi se fossimo falliti 3 anni fa generando l'effetto sorpresa perchè magari le posizioni che le varie istituzioni finanziarie avevano aperte verso l'Italia non erano granchè coperte tramite contratti derivati.

Ma ora?
Io credo che dopo 3 anni, gran parte delle esposizioni delle più grandi istituzioni finanziarie globali verso il debito pubblico italiano siano state ridotte o estinte e a sua volta ne sono state aperte di nuove, ma coperte da contratti derivati.
Ossia, si è effettuata una scelta di portafoglio.
Il nostro debito è rischioso così anche l'investimento verso il nostro Paese è rischioso, ma è anche più remunerativo quindi le varie istituzioni finanziarie continuano ad acquistare debito italiano (in misura minore) per "perfezionare" il loro portafoglio e ottimizzare la posizione di rischio/rendimento, ma credo anche che essendo investitori professionali costoro si siano ora ben preoccupati di proteggere tali esposizioni, in misura ben maggiore di quanto facevano in passato, non credete?

Del resto considerare il nostro debito al pari di quello tedesco o quello di singapore è un errore che non commetterebbe nemmeno un investitore relativamente ingenuo, figuriamoci questi grandi fondi che muovono miliardi di capitali.

Per cui, siamo sicuri che se falliamo il resto del mondo ne risentirebbe nel modo in cui molti giornali e politici continuano a sostenere?
Io credo che ormai le varie istituzioni si siano protette e gli effetti sarebbero solo marginali per loro.

E' per questo che secondo me in futuro ne vedremo delle belle, altro che posizione di forza perchè too big to fail, secondo me ormai contiamo zero o quasi e quindi non possiamo più fare la voce grossa in Europa.

Vorrei sapere quali sono le vostre interpretazioni sugli investimenti delle banche e enti stranieri sul nostro debito.

Le banche straniere si sono ben guardate da un pezzo di scaricare il debito italiano (Goldman Sachs in primis).
Le uniche banche a detenere titoli italiani in grande scala sono le banche italiane grazie all'infusione di liquidità da parte della BCE...Cioè visto che è vietato d'accordi EU comprare direttamente titoli statali la BCE facendo finta di niente gli acquista "tramite" le banche italiane...
altrimenti non esisterebbe un "mercato" vero e proprio per il debito italiano.
cioè, sarebbe già da un pezzo "spazzatura" :rolleyes:
 
Le banche straniere si sono ben guardate da un pezzo di scaricare il debito italiano (Goldman Sachs in primis).
Le uniche banche a detenere titoli italiani in grande scale sono le banche italiane grazie all'infusione di liquidità da parte della BCE...Cioè visto che è vietato d'accordi EU comprare direttamente titoli statali la BCE facendo finta di niente gli acquista "tramite" le banche italiane...
altrimenti non esisterebbe un "mercato" vero e proprio per il debito italiano.
cioè, sarebbe già da un pezzo "spazzatura" :rolleyes:

Beh in realtà ci sono diverse banche straniere che hanno posizioni aperte sull'Italia.
L'ultimo dato che ho letto parla di 14 miliardi di euro di esposizione da parte di Commerzbank e Deutsche Bank, Bnp Paribas e Credit Agricole per 25 miliardi ecc ecc
Il punto è che credo queste esposizioni sono:
1) Molto minori a quelle che erano in passato
2) Coperte in misura molto maggiore al passato

Quindi in poche parole anche se dovessimo fallire e non ripagare mai quelle posizioni, loro perderebbero poco e di sicuro non metterebbe a rischio la loro stabilità finanziaria come tanti continuano a dire.

Per quanto riguarda la BCE ha ovviamente aggirato il suo divieto di acquisto di titoli pubblici sul mercato primario con le operazioni di LTRO, in cui ha indirettamente comprato i titoli italiani, ma formalmente li hanno acquistati banche commerciali italiane tramite semplicissime operazioni di arbitraggio (costo di finanziamento bassissimo, rendimenti titoli italiani alti), contribuendo a essere ancora più esposte e direttamente correlate all'andamento delle finanze pubbliche.

Alla faccia dell'indipendenza e diversificazione che dovrebbero avere....ma non possono essere indipendenti visto che sono controllate dalle fondazioni e quindi dalla politica
 
Ultima modifica:
Gran parte del debito è in mani italiane.
Sarebbe comodo dire che l'unico problema è la % di debito in mani interne ed esterne. La realtà è che l'Italia non è profittevole al momento, e non lo è per problemi strutturali.

Sinceramente mi fa sempre rigirare i cosiddetti quando sento discorsi del tipo "eh ma i giapponesi hanno il loro debito mentre il nostro è tedesco", semplicemente perché sono discorsi ripresi dai telegiornali senza alcuna base solida, ma solo per puntare il dito sulla Germania, quando in realtà l'esposizione estera è piuttosto bassa (ne servirebbe quindi di più) ma soprattutto perché il fallimento danneggia in primis chi fallisce.

O credete che fallendo, gli altri "ce lo prendono" mentre noi ripartiamo a tutta velocità? :wall:
 
Salve, si legge spesso sui giornali e su vari articoli che se l'Italia crolla anche il resto dell'Europa (se non il mondo intero) crolla perchè viviamo in un sistema integrato e la globalizzazione ha comportato che i capitali si muovano continuamente in tutto il mondo il pochi istanti.

Secondo questa teoria dato che il debito pubblico italiano è detenuto (in parte) da istituzioni finanziarie (banche, mutual fund, hedge fund, ecc ecc) di tutto il mondo, se facciamo default mandiamo contemporaneamente in rovina anche tutto il resto del mondo e si usa questa "teoria" per dire che in realtà siamo in una posizione di forza relativa e che quindi possiamo far valere le nostre ragioni all'interno dell'UE e oltre.

Come supporto a questa teoria si porta spesso il fatto che il fallimento della Lehman Brothers ha creato caos in tutto il mondo nonostante la banca fosse americana.
Allo stesso modo si dice che nonostante il debito pubblico è italiano, se falliamo si creerebbe caos globale.

Ma le cose stanno davvero così?
Ci ho pensato un pò ultimamente e sono venuto a qualche conclusione che vorrei discutere qui.
Innanzitutto il fallimento della Lehman Brothers è stato abbastanza improvviso e quindi le varie banche e istituzioni finanziarie non hanno avuto tempo per proteggersi e coprire le loro posizioni di rischio.
Visto che fino a quel momento altre banche erano state salvate si pensava che anche la Lehman potesse essere salvata, in pratica è stata una "sorpresa".
Le conseguenze globali poi sono avvenute tramite il blocco del mercato interbancario, ma questo è un altro discorso che non voglio approfondire qui sennò la farei troppo lunga.

L'Italia, secondo me, è in una situazione molto diversa.
Sono ormai tre anni che siamo considerati "a rischio default" e che i Governi che si sono succeduti non hanno fatto altro che peggiorare le cose.
Gli effetti tragici per l'economia globale avrebbero potuto verificarsi se fossimo falliti 3 anni fa generando l'effetto sorpresa perchè magari le posizioni che le varie istituzioni finanziarie avevano aperte verso l'Italia non erano granchè coperte tramite contratti derivati.

Ma ora?
Io credo che dopo 3 anni, gran parte delle esposizioni delle più grandi istituzioni finanziarie globali verso il debito pubblico italiano siano state ridotte o estinte e a sua volta ne sono state aperte di nuove, ma coperte da contratti derivati.
Ossia, si è effettuata una scelta di portafoglio.
Il nostro debito è rischioso così anche l'investimento verso il nostro Paese è rischioso, ma è anche più remunerativo quindi le varie istituzioni finanziarie continuano ad acquistare debito italiano (in misura minore) per "perfezionare" il loro portafoglio e ottimizzare la posizione di rischio/rendimento, ma credo anche che essendo investitori professionali costoro si siano ora ben preoccupati di proteggere tali esposizioni, in misura ben maggiore di quanto facevano in passato, non credete?

Del resto considerare il nostro debito al pari di quello tedesco o quello di singapore è un errore che non commetterebbe nemmeno un investitore relativamente ingenuo, figuriamoci questi grandi fondi che muovono miliardi di capitali.

Per cui, siamo sicuri che se falliamo il resto del mondo ne risentirebbe nel modo in cui molti giornali e politici continuano a sostenere?
Io credo che ormai le varie istituzioni si siano protette e gli effetti sarebbero solo marginali per loro.

E' per questo che secondo me in futuro ne vedremo delle belle, altro che posizione di forza perchè too big to fail, secondo me ormai contiamo zero o quasi e quindi non possiamo più fare la voce grossa in Europa.

Vorrei sapere quali sono le vostre interpretazioni sugli investimenti delle banche e enti stranieri sul nostro debito.

Non esiste controparte in grado di coprire 500 mld di cds.
 
Non esiste controparte in grado di coprire 500 mld di cds.

è vero, infatti in caso di default seri li rinegoziano molto probabilmente, impossibile onorarli, il brutto è che l'hedging dei cds è lo short del sottostante...

A buon intenditor...
 
Non esiste controparte in grado di coprire 500 mld di cds.

In realtà non esiste nessun limite alla scrittura di nuovi CDS.
Si potrebbero tranquillamente creare 500miliardi di CDS o 700miliardi o quel che è....essendo scambiati over the counter è impossibile una stima precisa, ma si stima che in totale globalmente ne siano in circolazione oltre 30mila miliardi di dollari e il dato era precedente allo scoppio della crisi sui debiti in Europa, quindi sarà sicuramente aumentato.

Oltre ciò si deve sempre tenere in considerazione che quando si parla di copertura non si intende la copertura totale (l'hedging perfetto) perchè in quel caso si annullerebbero anche i possibili ricavi derivanti dall'operazione di acquisto di titoli (se i prezzi di mercato sono efficienti).
Un operatore si copre solo in una determinata proporzione rispetto alla sua esposizione per evitare che in caso le cose vadano bene si veda compressi i suoi margini di guadagno.
In caso dell'Italia la copertura sarà sicuramente alta e maggiore rispetto ad altri titoli pubblici di altri Paesi ma non arriva assolutamente al 100%
 
l'eventuale (io direi probabile/sicuro) caos che ne deriverebbe con correlate perdite sarebbe pari a N VOLTE l'importo del ns debito.
Esempio semplice semplice. I ns titoli sono stati dati in garanzia (collaterale)
di operazioni finanziarie. All'evento default quei collaterali valgono zero o cmq mooooolto meno di quello che era il suo valore 'calcolato'.
Ergo scatta UN MARGIN CALL MONDIALE per cui quelli che hanno messo a garanzia quei titoli NE DEVONO TROVARE SUBITO ALTRI O TROVARE LIQUIDITA'.
Il sistema più facile per trovare liquidità E' VENDERE CIO' CHE SI POSSIEDE.
Ohibò tutti gli asset che si possiedono VISTO IL CAOS perdono anch'essi valore.
Morale PERDITE GENERALIZZATE A LIVELLO PLANETARIO.
D'altronde il caso reale ce l'abbiamo sotto gli occhi: la Grecia.
La Grecia ha prodotto perdite a livello planetario pari a N volte il suo debito...
quindi il too big to fail è valido...speriamo rimanga una'ipotesi di studio e stop
 
Probabilmente si dimentica che da quando il denaro è diventato fiat e il controllo della sua quantità è passata dal mercato in mano alla BC, grazie alla decantata globalizzazione e deregolamentazione, il debito sovrano è diventato irredimibile.
Ora si è di fronte all’assurdità deliberata che il debito è redimibile.
Viva la dissonanza cognitiva.

Con le BC nella cabina di regia a creare quantità illimitate di denaro e tenere schiacciati i tassi allo zero, dopo anni di crisi sistemica, acuita anche da chi si autoproclama autorità monetaria competente, gli specchi su cui arrampicarsi scarseggiano ovunque.
Le garanzie che pesano sono nei bilanci della BC per sostenere i governi corrotti ed incompetenti.
E le nuove garanzie che servirebbero in contesto di crisi per ogni singola nazione sono inesistenti con la picchiata industriale e/o in mancanza di spinta innovativa in un qualche settore.

Sistema perfetto per visionari che ogni tanto coraggiosamente parlano di germogli verdi.
 
Probabilmente si dimentica che da quando il denaro è diventato fiat e il controllo della sua quantità è passata dal mercato in mano alla BC, grazie alla decantata globalizzazione e deregolamentazione, il debito sovrano è diventato irredimibile.
Ora si è di fronte all’assurdità deliberata che il debito è redimibile.
Viva la dissonanza cognitiva.

Con le BC nella cabina di regia a creare quantità illimitate di denaro e tenere schiacciati i tassi allo zero, dopo anni di crisi sistemica, acuita anche da chi si autoproclama autorità monetaria competente, gli specchi su cui arrampicarsi scarseggiano ovunque.
Le garanzie che pesano sono nei bilanci della BC per sostenere i governi corrotti ed incompetenti.
E le nuove garanzie che servirebbero in contesto di crisi per ogni singola nazione sono inesistenti con la picchiata industriale e/o in mancanza di spinta innovativa in un qualche settore.

Sistema perfetto per visionari che ogni tanto coraggiosamente parlano di germogli verdi.

La storiella del debito irredimibile sarebbe quella legata al coefficiente di riserva frazionaria delle banche commerciali? ossia al fatto che le banche moltiplicando il valore dei depositi e chiedendo interessi rendono prima o poi impagabile il debito di qualcuno?

Per me i Governi corrotti e incompetenti sono quasi solo nel Sud Europa nell'UE, la BCE non può far magie, la moneta non ha effetti reali nel medio-lungo termine e in Italia lo stesso meccanismo di trasmissione è inceppato così che gli effetti dei bassi tassi della BCE arrivano in modo distorto nell'economia reale.

L'Italia, e il Sud Europa, possono e devono solo cambiare i pilastri che sostengono l'economia reale facendo le dovute riforme necessarie.
Le politiche della BCE possono essere solo un sostegno di breve periodo, un cerotto....
 
l'eventuale (io direi probabile/sicuro) caos che ne deriverebbe con correlate perdite sarebbe pari a N VOLTE l'importo del ns debito.
Esempio semplice semplice. I ns titoli sono stati dati in garanzia (collaterale)
di operazioni finanziarie. All'evento default quei collaterali valgono zero o cmq mooooolto meno di quello che era il suo valore 'calcolato'.
Ergo scatta UN MARGIN CALL MONDIALE per cui quelli che hanno messo a garanzia quei titoli NE DEVONO TROVARE SUBITO ALTRI O TROVARE LIQUIDITA'.
Il sistema più facile per trovare liquidità E' VENDERE CIO' CHE SI POSSIEDE.
Ohibò tutti gli asset che si possiedono VISTO IL CAOS perdono anch'essi valore.
Morale PERDITE GENERALIZZATE A LIVELLO PLANETARIO.
D'altronde il caso reale ce l'abbiamo sotto gli occhi: la Grecia.
La Grecia ha prodotto perdite a livello planetario pari a N volte il suo debito...
quindi il too big to fail è valido...speriamo rimanga una'ipotesi di studio e stop

Direi che le varie garanzie siano state senz'altro svalutate col tempo e sostituite e la Grecia non è paragonabile all'Italia perchè quando nacquero i primi problemi c'era l'effetto "sorpresa", c'erano enormi esposizioni e per questo si sono dovuti inventare vari interventi di salvataggio per non arrecare danni alle varie banche e investitori privati (derivanti da un effetto a catena)....ora come ora però è tutto diverso....ormai la crisi dell'euro esiste da 3 anni, chi aveva enormi posizioni aperte si è ormai cautelato....senz'altro ci sarebbero degli effetti derivanti dal default italiano, ma a parere mio non metterebbero affatto a rischio la stabilità dell'eurozona o del mondo
 
L'Italia, e il Sud Europa, possono e devono solo cambiare i pilastri che sostengono l'economia reale facendo le dovute riforme necessarie.

Che sono queste riforme "dovute" e "necessarie"? Saprai qualche dettaglio no? Non penso quelle tedesche perchè non c'e' le possiamo permettere (sussidi per tutti, mantenuto a vita se non lavori, immigrati a iosa, etc).
Per il suud europpa che cosa proponi?
 
Che sono queste riforme "dovute" e "necessarie"? Saprai qualche dettaglio no? Non penso quelle tedesche perchè non c'e' le possiamo permettere (sussidi per tutti, mantenuto a vita se non lavori, immigrati a iosa, etc).
Per il suud europpa che cosa proponi?

-Riformare la spesa pubblica, abbattendo quella corrente (essendo in larga misura clientelare e inefficiente) e riformularla in modo efficiente.
Ad esempio licenziare migliaia e migliaia di lavoratori statali improduttivi che erano stati assunti anni fà (soprattutto nel sud italia, ma non solo) per dargli uno stipendio permettendogli di consumare visto che in certe zone c'era (e c'è tuttora) mancanza di lavoro domandato da imprese private.
Al contempo dare a costoro un sussidio di disoccupazione (temporaneo e decrescente) per permettergli di attenuare le conseguenze del licenziamento.
Applicare la pratica della best execution ai servizi statali, ossia prendere a riferimento le spese medie degli altri vari Paesi sviluppati (prendendo il meglio da ognuno) e applicando queste pratiche anche in Italia (dove possibile o il più possibile).

-Abbattere la burocrazia e con essa i vari enti inutili che sono stati creati col tempo solo per dare lavoro a qualche raccomandato "figlio di qualcuno" che non riusciva a trovare un lavoro da dirigente in altro modo.
Un'impresa deve essere possibile crearla in 1 settimana, non in mesi.

-Riformare tutta la classe politica (spese, legge elettorale, mandati, presenze, responsabilità di fronte agli elettorali, ineleggibilità ecc ecc)

-Riformare la giustizia garantendo tempi molto più brevi per i processi (in linea con gli standard europei, magari anche promuovendo forme di incentivo salariale) e creando leggi severe (ma che lo siano davvero) contro la corruzione, il petulato e l'evasione fiscale

-Privatizzare e liberalizzare vari enti statali inutili, liberalizzare le professioni e i settori industriali creando serie autorità garanti della concorrenza (anti-trust).

-Riformare la scuola, promuovendo non solo valutazioni degli alunni, ma anche le valutazioni degli insegnanti come già accade ad esempio in Inghilterra.
Aumentare le ore di inglese in tutti i corsi.
Promuovere più scambi con l'estero e informatizzare l'apprendimento attraverso meccanismi di interazione anche pomeridiana tra studenti e professori (d'altronde se un lavoratore privato lavora, almeno 8 ore al giorno, perchè mai un insegnante statale dovrebbe lavorarne solo 5? dovrebbe rendersi disponibile anche il pomeriggio come qualsiasi altro lavoratore.
Ovviamente se aumenta l'efficienza, anche i salari è giusto che aumentino.

-Abbattere le tasse, in primis sul lavoro e poi sulle famiglie ad iniziare da quelle più deboli ma ad estendersi anche a quelle più benestanti nel lungo periodo visto che è scandaloso l'attuale livello di tassazione e tramite i guadagni di spesa che si avrebbero attraverso serie riformulazioni della spesa pubblica si possono tranquillamente abbattere le tasse.

-Riformare l'università, eliminando molto indirizzi inutili, aumentare i contatti di networking con le imprese (interne ed estere) e individuare programmi che permettano al laureato una volta laureato di essere già in grado di essere utile e competitivo all'interno dell'impresa.
Allo stato attuale il laureato sa solo la teoria e appena entra in azienda deve essergli insegnato tutto o quasi (ok in questo caso ho generalizzato soprattutto per economia, che è il mio campo).

-Promuovere la crescita demografica tramite incentivi simili a quelli che vengono erogati dai Paesi Scandinavi alle famiglie.

-Abbassare al minimo la spesa per la difesa.

-Eliminare le fondazioni bancarie dalle banche e rendere così quest'ultime indipendenti e libere di massimizzare i profitti e gli interessi degli azionisti.

- Rendere maggiormente flessibile il mercato del lavoro.
E questa non è un'argomentazione da liberisti come dicono i cari sindacalisti, perfino in Danimarca (il Paese più socialista in Europa) ha un mercato del lavoro tra i più flessibili che ci siano in cui il datore di lavoro è liberissimo quando vuole e come vuole di licenziare chi gli pare.

- Incentivare le spese in ricerca e sviluppo delle imprese, arrivando a dare vantaggi fiscali alle imprese che ci investano seriamente.

Ecc ecc

Niente di tutto ciò è stato fatto...ovviamente alcune si potrebbero fare subito, per altre occorrerebbero anni e gli effetti si vedrebbero dopo anni ma senza queste riforme e altre, il precipizio è dietro l'angolo.
 
Sono d'accordo su molti punti, ma questo servirebbe a migliorare strutturalmente il paese, non ci risolve il problema a breve. E sul lungo periodo siamo tutti morti (J. M. Keynes).
 
Direi che le varie garanzie siano state senz'altro svalutate col tempo e sostituite e la Grecia non è paragonabile all'Italia perchè quando nacquero i primi problemi c'era l'effetto "sorpresa", c'erano enormi esposizioni e per questo si sono dovuti inventare vari interventi di salvataggio per non arrecare danni alle varie banche e investitori privati (derivanti da un effetto a catena)....ora come ora però è tutto diverso....ormai la crisi dell'euro esiste da 3 anni, chi aveva enormi posizioni aperte si è ormai cautelato....senz'altro ci sarebbero degli effetti derivanti dal default italiano, ma a parere mio non metterebbero affatto a rischio la stabilità dell'eurozona o del mondo

la BCE è piena di tds offerti come collaterale (chissà quanti dei nostri..)
Anche un piccolo 'haircut' sul valore assegnato a detti tds
potrebbe portare a dover integrare i collaterali con svariate decine
di miliardi ...E CHI CE LI HA ??
 
la BCE è piena di tds offerti come collaterale (chissà quanti dei nostri..)
Anche un piccolo 'haircut' sul valore assegnato a detti tds
potrebbe portare a dover integrare i collaterali con svariate decine
di miliardi ...E CHI CE LI HA ??



Almeno un esempio di tale circostanza è stato offerto ed attuato con il debito greco.
Mentre gli investitori locali individuali, enti, fondi pensioni ed esteri hedge funds, individuali e pubblici hanno subito il taglio, solo la BCE e gli investitori istituzionali (banche) sono stati chiamati fuori da qualsiasi taglio.

Perchè il paradigma non dovrebbe ripetersi?
 
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