atima
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Spero possa esservi di chiarimento.
Estratto dallo splendido testo:
TRADING D’ASSALTO TNT I
Le formidabili strategie di Joe Ross e Mark Cherlin
Ed. Tradinglibrary
Capitolo 17 pag. 131
In questo libro abbiamo cercato di spiegare qual è l'atteggiamento mentale corretto che consente di raggiungere il successo nel trading.
Abbiamo affermato che il nostro lavoro consiste nel fare trading su "ciò che deve ancora accadere", non su ciò che è "già accaduto".
"Ciò che deve ancora accadere" verrà rappresentato dalla barra successiva che comparirà sul grafico.
Nessuno può sapere in che modo si svilupperà, a quale velocità si muoveranno i prezzi o dove andranno a finire.
Poiché nessuno di noi è in grado di prevedere dove si verificherà il prossimo tick, è impossibile sapere dove si svilupperà anche quello successivo e quello dopo ancora.
Tutto ciò che sappiamo è quello che possiamo vedere in quel momento. È interessante sapere che ciò che stiamo osservando potrebbe non essere reale.
Intendiamo dire che, se stiamo facendo daytrading, non possiamo essere certi che quello che stiamo osservando non sia un errore nei dati, soprattutto se se tratta di un errore credibile.
Non sempre i grafici a barre dicono la verità. Il prezzo d'apertura potrebbe non corrispondere all'esecuzione della prima operazione. A volte, il prezzo della chiusura rappresenta soltanto un livello isolato e potrebbe essere abbastanza lontano dal livello di prezzo a cui vengono eseguite la maggior parte delle contrattazioni. Il massimo rappresentato sul grafico potrebbe non corrispondere al massimo reale e il minimo potrebbe non corrispondere al minimo reale.
Se l'apertura può non corrispondere all'apertura reale, la chiusura alla chiusura reale, il massimo al massimo reale e il minimo al minimo reale, allora su cosa dobbiamo basare il nostro lavoro? Quando osserviamo l'ultima barra di un grafico potremmo vedere niente altro che una mezza verità.
E allora cosa potremmo dire di vedere, quando analizziamo una serie di barre?
Proprio così, una serie di mezze verità. Esiste però, in questo insieme di mezze verità, un valore assoluto e reale. Sapete qual è? Proprio così! Il trend è reale. Non si può negare che l'insieme delle mezze verità riportate nell'esempio non riveli l'esistenza di un trend.
Adesso sappiamo qual è il problema legato ai test sui dati storici. I test sui dati storici e i test simulati si basano su un insieme di mezze verità. È per questo motivo che, quando vengono applicati sui dati reali, non funzionano più.
Effettivamente, esistono diverse ragioni per cui i test sui dati storici non funzionano. Alcune di queste motivazioni sono state spiegate in uno dei capitoli precedenti. Potremmo darvene molte altre.
Poiché non è possibile sapere dove realmente è stato registrato un minimo o un massimo o se effettivamente il titolo è stato scambiato a quel livello, non è nemmeno possibile sapere se lo stop simulato è scattato o no.
Se si sostiene di possedere un sistema nel quale l'82 per cento delle volte, quando sono state registrate tre giornate positive seguite da una giornata negativa, il mercato farà registrare, a partire da quel momento, dodici giornate positive, questa teoria statistica potrebbe fondarsi su un insieme di mezze verità.
Quando si osserva un grafico a barre, non si ha nessuna idea di quale potrà essere il prossimo movimento del prezzo. Non si sa se si muoverà prima al ribasso o prima al rialzo. Non si sa se il prezzo, che dopo l'apertura ha registrato un movimento positivo, scenderà verso il minimo e quindi verrà scambiato nella parte bassa del range fino quasi alla chiusura, per poi risalire verso i massimi e chiudere sul livello riportato. Non si ha nessuna idea della sovrapposizione delle barre interne. Abbiamo visto i prezzi oscillare da un estremo all'altro più di una volta nell'ambito della stessa sessione.
In ognuno di questi casi, lo stop di protezione sarebbe potuto scattare nel corso della seduta.
Non si riesce a sapere il livello di volatilità giornaliera nell'ambito di ogni seduta. I prezzi passavano da un tick al successivo in modo normale o saltavano duo o tre tick alla volta per ogni contrattazione?
Ad esempio, dalla semplice osservazione di un grafico, non è possibile sapere se il prezzo ha registrato diversi movimenti per un totale di cinque tick o un movimento unico da cinque tick. Non possiamo saperlo e chiunque sostenga che il proprio sistema funzioni sulla base di una falsa credenza, è in errore.
Anche acquistando i dati storici tick by tick, che riportano ogni singolo tick registrato dal mercato, non è possibile sapere quali fossero i valori della volatilità.
Perché? Perché non è possibile sapere quanto era sottile il mercato nel momento in cui si fosse aperta la posizione. Non ci si può basare sul volume, poiché non c'è nessun modo per sapere quale fosse il volume nel momento in cui è stato inserito l'ordine. Di conseguenza non è possibile sapere quale sarebbe stato lo slippage.
Un'altra cosa impossibile da conoscere è la velocità del mercato. Più il mercato è veloce e maggiore sarà lo slippage. Il trader può decidere a quale livello di prezzo entrare sul mercato o a quale livello di prezzo uscire, ma senza conoscere la volatilità e la velocità del mercato, non si hanno elementi sufficienti per poter dire che si sarebbe reagito in questo o in quest'altro modo. Non conoscendo la velocità del mercato, non è possibile conoscere l'entità dello slippage che si sarebbe incontrata in corrispondenza del punto d'ingresso o d'uscita.
Questo vale anche per la volatilità. Non si può conoscere l'entità dello slippage incontrato per effetto della volatilità.
Se si desidera investire il proprio denaro nell'acquisto di un trading System basato su dati inaffidabili, bisogna farsi carico del rischio che si corre. Poiché si tratta, in parte, di un lavoro che comporta l'assunzione di un certo rischio, il trader ha diritto di entrare in posizione su qualunque mercato - anche sulla base di dati non accurati, come accade nei test sui dati storici.
Le società di assicurazione investono molto denaro per essere certe che i rischi di cui si fanno carico siano realmente affidabili. Questo corrisponde al fatto di cercare di operare su grafici ben formati e liquidi. Ma qualsiasi mercato può diventare caotico. I mercati possono diventare estremamente veloci e molto volatili. Quindi, anche se il proprio sistema è stato simulato su dati storici relativi a un mercato liquido, quando quel mercato diventa veloce e/o liquido, il proprio test simulato su dati storici non sarà in grado di far fronte alla situazione e determinerà una perdita. È come cercare di farsi un'assicurazione nel bel mezzo di una guerra.
Come si può pretendere di competere con trader che agiscono e reagiscono in funzione di ciò che accade realmente sul mercato, attimo per attimo?
I test sui dati storici sono per gli storici, non per i trader. Utilizzando i dati storici si assume una prospettiva sbagliata. Il proprio metodo di trading si deve occupare di ciò che deve avvenire senza scadere nella ridicola aspirazione di voler prevedere il futuro.
Se non possiamo sapere dove si svilupperà il prossimo tick, come possiamo sapere quale sarà il punto d'inversione del mercato? Possiamo prevedere il futuro? È possibile che qualche trader sia un astrologo. Queste persone cercano sempre di scrutare il futuro.
Nel mondo dei venditori di automobili, c'è un detto: "C'è un pilota per ogni sedile". Anche nel trading c'è un ingenuo per ogni guru che dice di riuscire a prevedere il futuro.
Possiamo sempre suggerire di assumere uno stregone che ci dica quale sarà domani l'andamento del mercato. Di tanto in tanto potrebbe avere ragione.
Si potrebbe fare come alcuni illusionisti e calcolare il bioritmo di ogni titolo in funzione della prima giornata di contrattazione. Oppure si potrebbe stabilire l'oroscopo di una società quotata in borsa in base alla data di fondazione della società stessa. Calcolando il bioritmo, è possibile sapere a quale ora del giorno il titolo dovrebbe registrare il massimo e a quale ora il minimo.
Si potrà sapere in quale giorno il mercato sarà esplosivo e raggiungerà un nuovo massimo e in quale giorno scenderà fino a registrare un nuovo minimo. Comunque, capiterà che alcune volte, il mercato farà registrare nuovi massimi nella giornata in cui avrebbe dovuto registrare nuovi minimi. È facile spiegare questo concetto. Si può dire a chiunque: "Abbiamo registrato un'inversione. Fino a quando il mercato non s'invertirà nuovamente, i minimi saranno i massimi e i massimi saranno i minimi!"
Questo stile di pensiero è quello adottato da alcuni trader, come quelli che si basano sui numeri di Fibonacci. Per loro, il mercato non si è invertito ma ha sbagliato. Lasciate che vi spieghiamo cosa intendiamo dire.
II punto A rappresenta il punto dal quale è iniziato un ampio movimento positivo. Dal punto B il mercato ha iniziato quello che si sarebbe poi rivelato essere un ritracciamento del 50 per cento del movimento da A a B.
Seguendo le teorie di questi trader, si sarebbe dovuti entrare in posizione quando il prezzo avesse raggiunto un ritracciamento dello 0,382, così quando il prezzo raggiunge il 50 per cento di ritracciamento, il mercato è praticamente vicino allo stop di protezione.
A quel punto, indicato dal punto C, i prezzi iniziano a salire. Essendo un trader che opera in funzione dei ritracciamenti di Fibonacci, si ipotizza che il prezzo dovrebbe salire, superando il punto B fino a raggiungere il punto E.
Poco prima che il prezzo raggiunga il punto di pareggio della posizione, in corrispondenza del punto D il titolo smette di salire. I trader che si basano sui livelli di Fibonacci chiamano questo fenomeno "errore". Da questo punto di vista il mercato registra una serie di errori.
Registra un ritracciamento del 50 per cento in entrambe le direzioni. Quando si domanda a un trader che opera in base ai livelli di Fibonacci cosa fare, egli risponde: "Sarebbe stato meglio andare nell'altra dirczione, il mercato ha commesso un errore". Nell'esempio riportato, non dicono mai che si è registrato un breakout, che invece rappresenta un pattern tipico.
Comunque, il mercato non sbaglia mai e nemmeno i prezzi. Essi si comportano esattamente come devono comportarsi. L'errore è insito nel trader e nel metodo che utilizza.
Chi avesse operato sul mercato riportato nell'esempio utilizzando il metodo basato sui numeri di Fibonacci, che indica di entrare in posizione di vendita oggi, avrebbe dovuto invertire la posizione, poi invertirla ancora e invertirla di nuovo...
Estratto dallo splendido testo:
TRADING D’ASSALTO TNT I
Le formidabili strategie di Joe Ross e Mark Cherlin
Ed. Tradinglibrary
Capitolo 17 pag. 131
In questo libro abbiamo cercato di spiegare qual è l'atteggiamento mentale corretto che consente di raggiungere il successo nel trading.
Abbiamo affermato che il nostro lavoro consiste nel fare trading su "ciò che deve ancora accadere", non su ciò che è "già accaduto".
"Ciò che deve ancora accadere" verrà rappresentato dalla barra successiva che comparirà sul grafico.
Nessuno può sapere in che modo si svilupperà, a quale velocità si muoveranno i prezzi o dove andranno a finire.
Poiché nessuno di noi è in grado di prevedere dove si verificherà il prossimo tick, è impossibile sapere dove si svilupperà anche quello successivo e quello dopo ancora.
Tutto ciò che sappiamo è quello che possiamo vedere in quel momento. È interessante sapere che ciò che stiamo osservando potrebbe non essere reale.
Intendiamo dire che, se stiamo facendo daytrading, non possiamo essere certi che quello che stiamo osservando non sia un errore nei dati, soprattutto se se tratta di un errore credibile.
Non sempre i grafici a barre dicono la verità. Il prezzo d'apertura potrebbe non corrispondere all'esecuzione della prima operazione. A volte, il prezzo della chiusura rappresenta soltanto un livello isolato e potrebbe essere abbastanza lontano dal livello di prezzo a cui vengono eseguite la maggior parte delle contrattazioni. Il massimo rappresentato sul grafico potrebbe non corrispondere al massimo reale e il minimo potrebbe non corrispondere al minimo reale.
Se l'apertura può non corrispondere all'apertura reale, la chiusura alla chiusura reale, il massimo al massimo reale e il minimo al minimo reale, allora su cosa dobbiamo basare il nostro lavoro? Quando osserviamo l'ultima barra di un grafico potremmo vedere niente altro che una mezza verità.
E allora cosa potremmo dire di vedere, quando analizziamo una serie di barre?
Proprio così, una serie di mezze verità. Esiste però, in questo insieme di mezze verità, un valore assoluto e reale. Sapete qual è? Proprio così! Il trend è reale. Non si può negare che l'insieme delle mezze verità riportate nell'esempio non riveli l'esistenza di un trend.
Adesso sappiamo qual è il problema legato ai test sui dati storici. I test sui dati storici e i test simulati si basano su un insieme di mezze verità. È per questo motivo che, quando vengono applicati sui dati reali, non funzionano più.
Effettivamente, esistono diverse ragioni per cui i test sui dati storici non funzionano. Alcune di queste motivazioni sono state spiegate in uno dei capitoli precedenti. Potremmo darvene molte altre.
Poiché non è possibile sapere dove realmente è stato registrato un minimo o un massimo o se effettivamente il titolo è stato scambiato a quel livello, non è nemmeno possibile sapere se lo stop simulato è scattato o no.
Se si sostiene di possedere un sistema nel quale l'82 per cento delle volte, quando sono state registrate tre giornate positive seguite da una giornata negativa, il mercato farà registrare, a partire da quel momento, dodici giornate positive, questa teoria statistica potrebbe fondarsi su un insieme di mezze verità.
Quando si osserva un grafico a barre, non si ha nessuna idea di quale potrà essere il prossimo movimento del prezzo. Non si sa se si muoverà prima al ribasso o prima al rialzo. Non si sa se il prezzo, che dopo l'apertura ha registrato un movimento positivo, scenderà verso il minimo e quindi verrà scambiato nella parte bassa del range fino quasi alla chiusura, per poi risalire verso i massimi e chiudere sul livello riportato. Non si ha nessuna idea della sovrapposizione delle barre interne. Abbiamo visto i prezzi oscillare da un estremo all'altro più di una volta nell'ambito della stessa sessione.
In ognuno di questi casi, lo stop di protezione sarebbe potuto scattare nel corso della seduta.
Non si riesce a sapere il livello di volatilità giornaliera nell'ambito di ogni seduta. I prezzi passavano da un tick al successivo in modo normale o saltavano duo o tre tick alla volta per ogni contrattazione?
Ad esempio, dalla semplice osservazione di un grafico, non è possibile sapere se il prezzo ha registrato diversi movimenti per un totale di cinque tick o un movimento unico da cinque tick. Non possiamo saperlo e chiunque sostenga che il proprio sistema funzioni sulla base di una falsa credenza, è in errore.
Anche acquistando i dati storici tick by tick, che riportano ogni singolo tick registrato dal mercato, non è possibile sapere quali fossero i valori della volatilità.
Perché? Perché non è possibile sapere quanto era sottile il mercato nel momento in cui si fosse aperta la posizione. Non ci si può basare sul volume, poiché non c'è nessun modo per sapere quale fosse il volume nel momento in cui è stato inserito l'ordine. Di conseguenza non è possibile sapere quale sarebbe stato lo slippage.
Un'altra cosa impossibile da conoscere è la velocità del mercato. Più il mercato è veloce e maggiore sarà lo slippage. Il trader può decidere a quale livello di prezzo entrare sul mercato o a quale livello di prezzo uscire, ma senza conoscere la volatilità e la velocità del mercato, non si hanno elementi sufficienti per poter dire che si sarebbe reagito in questo o in quest'altro modo. Non conoscendo la velocità del mercato, non è possibile conoscere l'entità dello slippage che si sarebbe incontrata in corrispondenza del punto d'ingresso o d'uscita.
Questo vale anche per la volatilità. Non si può conoscere l'entità dello slippage incontrato per effetto della volatilità.
Se si desidera investire il proprio denaro nell'acquisto di un trading System basato su dati inaffidabili, bisogna farsi carico del rischio che si corre. Poiché si tratta, in parte, di un lavoro che comporta l'assunzione di un certo rischio, il trader ha diritto di entrare in posizione su qualunque mercato - anche sulla base di dati non accurati, come accade nei test sui dati storici.
Le società di assicurazione investono molto denaro per essere certe che i rischi di cui si fanno carico siano realmente affidabili. Questo corrisponde al fatto di cercare di operare su grafici ben formati e liquidi. Ma qualsiasi mercato può diventare caotico. I mercati possono diventare estremamente veloci e molto volatili. Quindi, anche se il proprio sistema è stato simulato su dati storici relativi a un mercato liquido, quando quel mercato diventa veloce e/o liquido, il proprio test simulato su dati storici non sarà in grado di far fronte alla situazione e determinerà una perdita. È come cercare di farsi un'assicurazione nel bel mezzo di una guerra.
Come si può pretendere di competere con trader che agiscono e reagiscono in funzione di ciò che accade realmente sul mercato, attimo per attimo?
I test sui dati storici sono per gli storici, non per i trader. Utilizzando i dati storici si assume una prospettiva sbagliata. Il proprio metodo di trading si deve occupare di ciò che deve avvenire senza scadere nella ridicola aspirazione di voler prevedere il futuro.
Se non possiamo sapere dove si svilupperà il prossimo tick, come possiamo sapere quale sarà il punto d'inversione del mercato? Possiamo prevedere il futuro? È possibile che qualche trader sia un astrologo. Queste persone cercano sempre di scrutare il futuro.
Nel mondo dei venditori di automobili, c'è un detto: "C'è un pilota per ogni sedile". Anche nel trading c'è un ingenuo per ogni guru che dice di riuscire a prevedere il futuro.
Possiamo sempre suggerire di assumere uno stregone che ci dica quale sarà domani l'andamento del mercato. Di tanto in tanto potrebbe avere ragione.
Si potrebbe fare come alcuni illusionisti e calcolare il bioritmo di ogni titolo in funzione della prima giornata di contrattazione. Oppure si potrebbe stabilire l'oroscopo di una società quotata in borsa in base alla data di fondazione della società stessa. Calcolando il bioritmo, è possibile sapere a quale ora del giorno il titolo dovrebbe registrare il massimo e a quale ora il minimo.
Si potrà sapere in quale giorno il mercato sarà esplosivo e raggiungerà un nuovo massimo e in quale giorno scenderà fino a registrare un nuovo minimo. Comunque, capiterà che alcune volte, il mercato farà registrare nuovi massimi nella giornata in cui avrebbe dovuto registrare nuovi minimi. È facile spiegare questo concetto. Si può dire a chiunque: "Abbiamo registrato un'inversione. Fino a quando il mercato non s'invertirà nuovamente, i minimi saranno i massimi e i massimi saranno i minimi!"
Questo stile di pensiero è quello adottato da alcuni trader, come quelli che si basano sui numeri di Fibonacci. Per loro, il mercato non si è invertito ma ha sbagliato. Lasciate che vi spieghiamo cosa intendiamo dire.
II punto A rappresenta il punto dal quale è iniziato un ampio movimento positivo. Dal punto B il mercato ha iniziato quello che si sarebbe poi rivelato essere un ritracciamento del 50 per cento del movimento da A a B.
Seguendo le teorie di questi trader, si sarebbe dovuti entrare in posizione quando il prezzo avesse raggiunto un ritracciamento dello 0,382, così quando il prezzo raggiunge il 50 per cento di ritracciamento, il mercato è praticamente vicino allo stop di protezione.
A quel punto, indicato dal punto C, i prezzi iniziano a salire. Essendo un trader che opera in funzione dei ritracciamenti di Fibonacci, si ipotizza che il prezzo dovrebbe salire, superando il punto B fino a raggiungere il punto E.
Poco prima che il prezzo raggiunga il punto di pareggio della posizione, in corrispondenza del punto D il titolo smette di salire. I trader che si basano sui livelli di Fibonacci chiamano questo fenomeno "errore". Da questo punto di vista il mercato registra una serie di errori.
Registra un ritracciamento del 50 per cento in entrambe le direzioni. Quando si domanda a un trader che opera in base ai livelli di Fibonacci cosa fare, egli risponde: "Sarebbe stato meglio andare nell'altra dirczione, il mercato ha commesso un errore". Nell'esempio riportato, non dicono mai che si è registrato un breakout, che invece rappresenta un pattern tipico.
Comunque, il mercato non sbaglia mai e nemmeno i prezzi. Essi si comportano esattamente come devono comportarsi. L'errore è insito nel trader e nel metodo che utilizza.
Chi avesse operato sul mercato riportato nell'esempio utilizzando il metodo basato sui numeri di Fibonacci, che indica di entrare in posizione di vendita oggi, avrebbe dovuto invertire la posizione, poi invertirla ancora e invertirla di nuovo...
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