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Settimana tutto sommato positiva per le principali piazze internazionali che proseguono così il rimbalzo dai minimi di ottobre. Novembre sarà ricordato come uno dei mesi migliori nella storia più o meno recente dei mercati finanziari. Il calo dei rendimenti, con un ulteriore irripidimento delle curve, ha portato gli indici obbligazionari globali a registrare le migliori performance mensili dalla Grande Crisi Finanziaria, ovvero da dicembre 2008. Per l’azionario globale, invece, è stato il miglior rally mensile dal 2020. L’impulso è stato fornito anche dai dati sull’inflazione nell’area euro, che hanno rafforzato la tendenza ad anticipare la tempistica di un primo taglio dei tassi da parte della Bce già a partire dal 2024. Per continuare a leggere visita il link
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Scritto da MarioBr
a Marzo 2004 il rating di investimento della Russia dovrebbe salire ( a quanto leggo),,ci sono etf sulla Russia?
FabioGalletti ha scritto:Risparmio, è di granmoda
il portafoglio carico di Etf
L’INDUSTRIA del gestito
parla sempre di più il linguaggio
dei fondi speculativi
e degli Etf. È quanto si evince
dai dati diffusi da Assogestioni
per ottobre. Ben 14,67 i miliardi
raccolti dall'inizio dell'anno dai
bond e circa 4 i miliardi racimolati
dagli hedge fund. L'evidenza di
come il risparmiatore stia riscattando
la liquidità dai fondi per
dedicarsi a strumenti derivati, ai
certificati e agli Etf arriva anche
da Borsa Italiana. A ottobre l'industria
del risparmio gestito ha
perso 656 milioni di euro, mentre
l'Idem, il mercato dei derivati,
ha registrato un vero e proprio
boom di scambi, con una
media giornaliera di 124.600
contratti (più 74,9% rispetto allo
stesso periodo del 2004 e più
35,8% su settembre). E continuano
a sorprendere anche gli
Exchange traded fund, alle prese
con gli ennesimi record delle
medie giornaliere di scambi
(2.132 contratti) e del controvalore
(45,9 milioni di euro).
Non a caso prende sempre
più piede, anche tra i semplici
risparmiatori, la strategia di
gestire i propri portafogli non
con singoli prodotti del reddito
fisso o titoli azionari, ma utilizzando
gli Exchange traded fund
che garantiscono due obiettivi:
le minori commissioni che facilitano
una maggior mobilità degli
investimenti; la diversificazione
del rischio, perché si investe
su un paniere di più prodotti,
non su un singolo titolo. I prodotti
di categoria quotati in
Piazza Affari, per ora 28, garantiscono
ormai la possibilità di
costruire posizioni conservative
(con netta preponderanza di Etf
di liquidità e di prodotti obbligazionari
a medio termine) piuttosto
che aggressive (con una
maggior presenza di Etf azionari
dell'area euro o dollaro).
Nel grande supermarket della
finanza globale non è difficile
trovare prodotti su misura, anche
per esigenze più settoriali. E'
il caso di chi intende cavalcare i
mercati dell'Est, compreso quelli
della Russia. Barclays ha lanciato
a Londra l'iShares Msci
Eastern Europe (cedola trimestrale,
commissione pari allo
0,74%) che ha la peculiarità,
rispetto ai due fondi sull'Est
Europa lanciati da Indexchange
Ag e da Lyxor Am (l'Indexchange
Dow Jones Stoxx Eu Enlarged
15 Ex e il Lyxor Etf Eastern
Europe, focalizzati quasi solo su
Polonia, Ungheria e Repubblica
Ceca), di avere un'esposizione di
oltre il 56% sul mercato russo. È
un primo importante passo verso
le tante richieste giunte dagli
investitori, che cercavano da
tempo uno strumento per investire
in Russia, la cui Borsa è
prossima al traguardo dei 400
miliardi di dollari di capitalizzazione,
e che nei primi due trimestri
del 2005 ha fatto registrare
una crescita del pil, rispettivamente,
del 5,2% e del 6,1%.
L'esposizione sulla Russia,
spiegano da Barclays, è stata
ottenuta attraverso l'impiego di
Adrs e Gdrs, certificati rappresentativi
di titoli di società quotate
emessi in un Paese straniero,
ma negoziabili anche su altre
Borse, e che danno eguali diritti
patrimoniali rispetto alle azioni
emesse nel Paese d'origine. L'indice
di riferimento, l'Msci Em Eastern
Europe, è costituito per
ben il 48% da titoli appartenenti
al comparto energetico. I rendimenti
dell'Msci Em Eastern Europe
sono stati guidati sino ai tre
anni precedenti e per tutto il
2004 dai tre Paesi minori, ma nel
2005 la Russia è ripartita alla
grande, accumulando da sola
(Msci Russia), da inizio anno,
una performance (in euro) del
78,5%, contro il +58,5% del benchmark
esteso. La volatilità annualizzata,
però, è maggiore (negli
ultimi 12 mesi del 28,5% e del
21,3%), perciò è preferibile riservare
una minima quota del portafoglio
a questi mercati.
[Bloomberg-Borsa&Finanza]
la stampa
...appunto !giovidigi ha scritto:il problema è proprio questo: l'etf sta diventando in fenomeno di moda ma dopo non piangiamo si investimenti errati.
il mercato russo è soggetto a rapide salite e discese, come essere sulle montagne russe.prima di entrare sappiatelo
Prova anche quidhea ha scritto:questo etf sembra interessante.
Mi piacerebbe trovare un grafico decente del micex (indice della borsa russa)
per vedere se è il momento di entrare .
Ne ho trovato solamente uno trimestrale. Avete link da suggerire?
Grazie![]()
giovidigi ha scritto:il problema è proprio questo: l'etf sta diventando in fenomeno di moda ma dopo non piangiamo si investimenti errati.
il mercato russo è soggetto a rapide salite e discese, come essere sulle montagne russe.
prima di entrare sappiatelo