Ethereum (ETH)

  • Obbligazione Societe Generale – Tasso fisso in Euro

    Questa obbligazione prevede il pagamento di tre cedole fisse, corrisposte su base semestrale, ad un tasso annuo lordo del 3,25% e il rimborso del 100% del Valore Nominale a scadenza. Durante la sua vita, il valore di mercato dell’obbligazione può essere diverso dal Valore Nominale. L’investitore potrà quindi acquistare l’obbligazione a prezzi inferiori o superiori al Valore Nominale; il rimborso del Valore Nominale è garantito esclusivamente a scadenza.
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nueva leivi

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Il punto di questo genere di DYI è ottenere una certa revenue contribuendo attivamente a decentralizzare in modo sostenibile.
Il che è in linea con lo spirito originale di Bitcoin ed Ethereum "don't trust, verify", che è un po' diverso dall'imperante "get rich, quick".

Delegare lo staking (es. via DeFi) va precisamente nella direzione opposta, specie ove non si tratti di staking nativo (es. CeFi o pools).
Inoltre ciò introduce vettori di attacco indesiderati, che su larga scala sono decisamente pericolosi per l'ecosistema.

Ora, nulla vieta di massimizzare soltanto il proprio tornaconto. Ci mancherebbe.
Resta il fatto che la cosa fa manifestamente a pugni con il concetto di decentralizzazione funzionale, che richiede un contributo attivo e coerente.

Dovremmo cominciare a considerare il fatto che la decentralizzazione non si persegue -nei fatti- nè per via dei soli protocolli nè tantomeno a parole.
La decentralizzazione si pratica o non si pratica, il che non può essere evidentemente esente dall'avere conseguenze sull'esito finale.


E' perfettamente inutile dare la croce addosso a Buterin, al PoS o a chichessia per questo.

Esattamente come la libertà, la decentralizzazione non è cosa che si possa imporre dall'alto.
E' una cosa cui bisogna educarsi e che va conquistata nei fatti, tanto facendo quanto non facendo.

riporto e condivido 100%
e lo dico da "matto" pur se non "crypto"

D'altra parte anche il portafoglio vuole la sua parte e, siccome ascolto l'uccellino, mi astengo dall'acquisire i "magnifici 32" prima che scendano nell'area in cui si trovavano in 2020.9-10, solo 2 anni fa.
 

fabrizioT

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altrimenti sche si scordino che aumentino a dismisura

Il PoW su una scala simile (con un investimento nell'ordine 32ETH) era per molti versi più tecnico ed impegnativo del PoS attuale, eppure ha pagato bene per chi si è assunto un rischio imprenditoriale o finanziario.

Personalmente ho acquistato la maggior parte dei miei ETH intorno ai 100$, meno di 4 anni fa (per l'opportunità che descrissi all'epoca).
In questa fase, che definirei alquanto depressa, il ritorno resta di oltre 10x.

L'apprezzamento di Ethereum per quanto mi consta non passa per il semplificare lo staking, quanto invece per il "consumo" applicativo.
Il PoS getta le prime fondamenta per costruire il successo altrove, rispetto alla pura speculazione finanziaria.

Dovremmo pensare agli ETH non tanto come a moneta, ma piuttosto come a benzina.
A mio modesto parere il successo deve essere perseguito per via applicativa, solo in subordine finanziaria.
Altrimenti nel lungo termine non vi sarà successo alcuno.
 

el_figus

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Concordo con Fabrizio, io stesso ho cominciato a fare staking di eth in autonomia pur non avendo le competenze tecniche per poterlo gestire da solo (e quindi assumendo un ulteriore rischio e abbassando il mio rendimento perchè obv come è giusto che sia una % la do a chi mi aiuta a gestirlo) per una serie di motivi che non hanno nulla a che vedere con la massimizzazione del profitto o la minimizzazione delle ore spese per gestire lo staking

1) la blockchain sarà molto importante in futuro, e non c'è niente di meglio che avere le mani in pasta per rimanere aggiornato / ragionare in ottica blockchain. Avessi gestito l'investimento in eth come un semplice investimento finanziario, non avrei imparato nulla
2) la decentralizzazione o la fai o non la fai, punto. Avrei potuto mettere i miei eth su binance, stakare senza problemi, 0 sbattimenti, 0 investimento in hardware, 0 ore spese per gestire e per bestemmiare, 0 discussioni con la famiglia etc, ma non avrei aiutato la decentralizzazione. Ho investito nelle crypto non solo per guadagnare, ma per provare a cambiare un po' il mondo nel mio piccolo, e se non lo fai.. inutile sperare che gli altri cambino sempre tutto per me.

L'investimento è long term, bisogna pensare al 2030 e il mio sogno è quello di utilizzare la blockchain di eth anche con la mia startup contribuendo al suo successo in futuro.. ma bisogna fare un passo alla volta ^^

il successo di eth sarà veramente legato all'utilizzo che verrà fatto della sua blockchain, come dice fabrizio eth è la benzina..
 

il Libertario

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fabrizioT

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Sì, quel 51% in rete va per la maggiore, es.

FfF9I_MWQAAwvib


Il che è abbastanza ridicolo, perchè significa che la maggior parte della gente che blatera del PoS di Ethereum non ha la più pallida idea di come funzioni.

"51% enforced OFAC compliance" con il punto esclamativo di suo fa ridere chiunque conosca l'ABC dell'Ethereum post-merge.
Stessa solidità delle affermazioni già lette del tipo "il merge non avverrà mai" e "il merge provocherà un cataclisma".
Suppongo stessi "pensatori" ...

In primis il 51% è un mero retaggio del PoW, mentre il PoS si fonda sulla supermajority.
Peraltro secondo un meccanismo che pone dei limiti alle possibilità di censura.
Questo purtroppo la maggior parte degli "esperti" lo ignora, perchè nè studia nè sperimenta.

Un consiglio: non fidatevi di ciò che trovate in rete, approfondite.
 
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gaia84

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Secondo voi da oggi a fine anno ETH può arrivare a 1600 dollari?
 

SpecialOPS

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per fine 2023 indubbio

per fine 2022 potrebbe pure rifare un giro a 1000 o anche sotto a mille

Il che vorrebbe dire ipotizzare il fratello maggiore a 15 e rotti?
In effetti considerando dove è arrivato eth quest'anno al momento sta reggendo meglio di altri.
 

blackwollas

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io spero che gli earnings sopratt che usciranno a gennaio 23 portino eth sotto i 1000
 

fabrizioT

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OFAC non piace a vitalik

Il problema e' piu' reale che teorico

Ma ecco che arriva la soluzione:

https://mobile.twitter.com/VitalikButerin/status/1582104482368086016

Se pero' eth ha la stessa governance di btc, i minatori/validatori, possono rifiutarsi di inserire determinanti aggiornamenti, ma indispettire vitalik non gioverebbe a nessuno

Buterin si è già espresso più volte circa OFAC, non ci sono dubbi sulla sua posizione molto critica in merito.

Detto ciò questa sopra non è una soluzione, ma piuttosto una ipotesi di best practice da incorporare via pull request nel contesto di un client (Geth).
Non accompagnata da un enforcing a livello protocollo essa non fornirebbe ulteriore protezione, in quanto un attore malevolo potrebbe banalmente fare un custom fork del client e comportarsi altrimenti.

L'utilità fondamentale di questa modifica starebbe pià che altro nella possibilità di ottenere un early warning a livello di community.
Ossia permetterebbe di identificare più agevolmente l'inizio di un tentativo di censura massivo.

Questo è il nodo cruciale, dal momento Ethereum già incorpora una opzione "nucleare" atta ad affrontare anche il caso di una supermajority malevola, purchè fronteggiata in tempo utile.

Si chiama UASF, che sta per user activated soft fork ed è un po' come l'Armageddon ;)

Significa, in parole povere, che ove validatori malevoli superassero la soglia % critica della supermajority (2/3 del totale a stake) ottenendo il controllo incontrastato della canonical chain, resterebbe comunque alla minoranza "onesta" in seno al protocollo (ergo senza hard fork) la possibilità di coalizzarsi per fare opt-out proseguendo di diritto su una minority chain.

Fattivamente, nel caso di uno UASF, le redini funzionali vengono temporaneamente cedute dai minatori/validatori ai gestori dei nodi fisici.
Poichè vi sono 400.000 validatori, ma non altrettanti nodi fisici, fronteggiare un UASF sarebbe una incognita ed un grosso grattacapo anche per realtà molto grandi.

In tal caso il numero crudo di solo validators giocherebbe un ruolo non trascurabile, quale argine potenziale ad uno strapotere i termini di censo.
Questo ben pochi lo sanno.

Soggetti come Armstrong di Coinbase sono invece tra quelli che lo sanno bene.
Tanto è vero che quest'ultimo ha già messo avanti le mani a suo tempo, dicendo che in caso di pressioni per l'enforcing di una censura opterebbe per sospendere o cessare il proprio servizio di staking.

Una soluzione Pilatesca che in fondo è piuttosto logica e coerente: Coinbase non rischierebbe lo slashing di 1/3 dello stake ETH suo / dei clienti per fare un favore alle Istituzioni mediante un servizio la cui remuneratività è del tutto marginale. Censurerebbe semplicemente il relaying, come già nel caso di Infura. Una forma di AML.

Quanto a Lido non dimentichiamo mai che non è monolite, ma un DAO composto da oltre un paio di dozzine di staking services diversi.
C'è una governance di mezzo e la prima partita sarebbe da giocare lì.
Fermo restando che ad oggi senza Coinbase oggi sarebbe una partita difficile a priori.

Per quanto mi consta, allo stato attuale il rischio non sta tanto nell'enforcing di una censura.
Ethereum ha fondamentalmente nello UASF un forte deterrente, per quanto non esente da rischi.

I rischio concreto è un altro, ossia che i poteri forti facciano leva su OFAC per perturbare il funzionamento di Ethereum.
Fondamentalmente si tratterebbe di una forma di DDoS, volto a lederne affidabilità e credibilità.
Sempre che gli sgherri si dimostrino compiacenti, cosa ancora tutta da vedere.

In tal caso Buterin in primis dovrebbe impegnarsi a mantenere il rapporto segnale/rumore dell'informazione elevato, resistendo al contempo alle pressioni.
Perchè l'anello debole in tal caso sarebbe il cosiddetto Layer-0, ossia lo "strato sociale". Detto in altri termini noi tutti e la nostra collettiva fiducia nel progetto.
 
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fabrizioT

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Pare ci sia un exploit in atto sul bridge di Optimism.
Da confermare, ma intanto attenzione.
 

fabrizioT

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Per gli amanti della decentralizzazione praticata (DIY) e non solo parlata.

Dopo poco meno di un mesetto di staking di prova su testnet Goerli con un FULL node Ethereum, questi gli esiti:
...

In sostanza APR 2,5-3% circa da attestazione, a prescindere da eventuali blocchi proposti, fatto del quale non è dato presumere a priori la frequenza (da valutare sul campo).
Sono dati che non dovrebbero essere distanti da quelli della mainnet, che conta un 10/15% di validatori in più.


Un aggiornamento sull'andamento della remuneratività del nodo Ethereum su testnet Goerli, allo scadere puntuale dei primi 30 giorni.
Nonchè alla vigilia della collocazione in via definitiva altrove.

VALIDATORE2.png


La APR media a fine mese si assesta sul 15%, che è un dato notevole.
E' però poco rappresentativa, per le ragioni tecniche che seguono e che illustrano le peculiarità dello staking Ethereum.

In termini di APR ha contribuito in modo sostanziale il fatto che il nodo in questione sia stato chiamato (ieri) a partecipare ad un "sync committee".
Si tratta di una attività molto particolare e remunerativa (come attesta il fatto che il nodo è stato proiettato nel top 1% per redditività), per la quale sono estratti a sorte 512 Validatori ogni 27 ore circa.

Se non vado errato è cosa che non ha più del 30% di probabilità di accadere entro un intero anno.
Ergo si tratta di un evento statisticamente inatteso, in un solo mese.

Di converso ad oggi ancora nessuna proposta di blocco e questo sta perfettamente nell'ordine delle cose.
Salvo mio errore, numeri odierni alla mano (circa 400.000 validatori sulla rete Goerli), la probabilità di proporre un blocco entro un singolo mese è sotto il 50%, ma sale al 66% entro un bimestre ed oltre 80% entro un trimestre. Ergo attendo fiducioso di misurarne gli effetti più in là.

La mia impressione di fondo resta la stessa, ossia che una APR ragionevole oggi si attesti intorno al 5-6% e possa essere simile sulla Mainnet.
Con beneficio di ulteriore verifica in corso d'opera.

Lato hardware e software nulla da segnalare nei primi 30gg, nessuna anomalia registrata nè alcuna necessità di interventi di maintenance.
 
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eh....ricordo benissimo, non appena mise la testa sopra i 19k, i graficari massimalisti andarono tutti short e si persero i 20-30k per ritornare dopo un'assenza "forzata" a illuminare, senza grafici che continuano a non postare

ora, si son dati allo staking autonomo dicendo che i 32 eth li hanno presi quando costava 100, ma all'epoca postavano i grafici variopinti con le linee colorate, di btc non di eth......

ma, come dice Giga1979, le operazioni di taluni sono sempre in gain mai sentito "questa volta è andata male"

notevole:mmmm:

evento piu' unico che raro, acquistare eth a 100, non venderla sopra i 4000, sapendo che ci sarebbe stata la possibilità di fare staking con 3 anni d'anticipo
 
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il Libertario

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Negli ultimi 13 giorni c'é stata una inversione di tendenza e la supply di ethereum si é ridotta di 10mila ETH.
Ciò significa che ogni giorno serve una pressione in vendita di circa 1 milione di $ di ethereum per tenere il prezzo costante.
Come emissione di nuovi coins tra tutti quelli principali si esce da questo bear market nella migliore condizione possibile...io mi aspetto il prossimo bull market di essere il più grande di sempre visto che non soffrirà delle vendite dei miners come negli scorsi bulls.
La svolta dovrebbe arrivare presto, già entro fine mese o inizio di novembre ci sarà una sferzata di volatilità.
 

fabrizioT

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Negli ultimi 13 giorni c'é stata una inversione di tendenza e la supply di ethereum si é ridotta di 10mila ETH.
Ciò significa che ogni giorno serve una pressione in vendita di circa 1 milione di $ di ethereum per tenere il prezzo costante.
Come emissione di nuovi coins tra tutti quelli principali si esce da questo bear market nella migliore condizione possibile...io mi aspetto il prossimo bull market di essere il più grande di sempre visto che non soffrirà delle vendite dei miners come negli scorsi bulls.
La svolta dovrebbe arrivare presto, già entro fine mese o inizio di novembre ci sarà una sferzata di volatilità.

Per una volta mi trovo in linea di massima d'accordo, per quanto il punto di svolta dal mio punto di vista sia alle spalle, coincidendo con il realizzarsi fattivo del merge che ha rimosso un fattore di rischio fondamentale in Ethereum e rescisso il cordone ombelicale con Bitcoin.

Quanto alla supply per quanto mi consta prende semplicemente corpo quanto era negli ovvi preupposti, che ho espresso qui ormai molti mesi fa.

Quanto al prezzo, in questa fase lo considero semplicemente un lagging indicator.

Resto fedele al principio espresso in questi mesi, secondo il quale su Ethereum si corre una maratona che è cominciata vari anni fa e che proseguirà (spero) per altrettanti.
Confido con altrettanta soddisfazione.