Ethereum (ETH)

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Non mi sembra ci sia stato questo burn esponenziale che la gente si aspettava

è un processo graduale e progressivo.. non è che avviene tutto improvvisamente..comunque è già iniziato e da 3 giorni eth è deflazionario
 
è un processo graduale e progressivo.. non è che avviene tutto improvvisamente..comunque è già iniziato e da 3 giorni eth è deflazionario

Ma infatti... Però secondo i vari guru doveva esplodere già una settimana fa.
Ho come l'impressione che non succederà nulla di grosso fino alla prossima bull run del BTC.
 
Per gli amanti della decentralizzazione praticata (DIY) e non solo parlata.

Dopo poco meno di un mesetto di staking di prova su testnet Goerli con un FULL node Ethereum, questi gli esiti:

eth.png


In sostanza APR 2,5-3% circa da attestazione, a prescindere da eventuali blocchi proposti, fatto del quale non è dato presumere a priori la frequenza (da valutare sul campo).
Sono dati che non dovrebbero essere distanti da quelli della mainnet, che conta un 10/15% di validatori in più.

Quanto allo hardware si tratta del noto HP Elitedesk 800 G2 MINI (16Gb ram e CPU i5 6500T) del quale ho abbondantemente scritto, accoppiato ad un disco SSD SATA interno da 2Tb.
Cui ho aggiunto per mia mera comodità un secondo disco NVME interno da 512Gb, così da segregare dati e sistema (ho più dispositivi disponibili, per completa ridondanza).

Quanto allo HP, vale la pena spendere un paio di parole a beneficio di chi non ne abbia letto in precedenza: si tratta di un mini-PC di ingombro negligibile (18x18x3 cm circa), come si vede in foto,.
Ha un consumo elettrico di esercizio nell'ordine di 15-20W e raramente eccede 30W.
Non ha denotato ad oggi problematiche di sorta nel gestire un nodo Ethereum.

41Ndmxy0BpL._AC_SL1002_.jpg


Si trova usato/ricondizionato facilmente, ormai persino su Amazon, a 170/180€ per la versione 8Gb RAM e poco di più per 16Gb RAM (essenziali).
Ad esso va abbinato un SSD da almeno 2Tb, ad esempio un Crucial BX500 (fascia consumer) da circa 125€.
Per una spesa indicativa complessiva di meno di 350€.

Quanto alla connettività, ho volutamente testaato il sistema abbinato ad una banda di connessione consumer/domestica low-end.
Peraltro behind-NAT, quindi in condizioni alquanto sfavorevoli.

Non ho rilevato problematiche, fondamentalmente 4Mbit stabili in upload/download sono di per sè sufficienti oggi per la corretta funzionalità di un nodo Geth+Lighthouse (purchè già sincronizzato). Nella fattispecie rimarco che è l'upstream, più che il downstream, a costituire il potenziale collo di bottiglia: sotto 3Mbit ciò si palesa rapidamente.

In sostanza quanto sopra testimonia il fatto che per fare da validatore Ethereum, al netto dei canonici 32 ETH, non serve hardware di pregio nè connettività formidabile.
L'importante sono ridondanza HW e stabilità della connessione, più che la performance.

Mi fermo qui per ora, altre riflessioni in corso d'opera.
 
Ultima modifica:
Quindi ai prezzi attuali ti fai un millino all'anno, poco per essere considerata una rendita passiva. Onestamente in qualsiasi protocollo defi puoi avere un ROI maggiore. La speranza è ovviamente più nel fatto che il prezzo si apprezzi.
 
Quindi ai prezzi attuali ti fai un millino all'anno, poco per essere considerata una rendita passiva. Onestamente in qualsiasi protocollo defi puoi avere un ROI maggiore. La speranza è ovviamente più nel fatto che il prezzo si apprezzi.

Cambia il livello di rischio

Su DeFi se offrono di piu', e' perche' collegato ad altre funzionalita', tipo un LP, spesso pagano con il token della DeFi e non in ETH ... tutte cose che possono portare ad un rendimento molto diverso gia' solo dopo pochi giorni ... oltre ad un rischio diverso rispetto al nodo ETH

Certo che un investimento da 32ETH + sbattimento HW + maintenance ... incassare un misero 3% APY ... e' pochino
 
Quindi ai prezzi attuali ti fai un millino all'anno, poco per essere considerata una rendita passiva. Onestamente in qualsiasi protocollo defi puoi avere un ROI maggiore. La speranza è ovviamente più nel fatto che il prezzo si apprezzi.

Dipende da quanti blocchi proporrai, allo stato supporrei potrebbero essere 3-6 all'anno.
L'APR canonico proprio di nodi che abbiano avuto una vita più lunga di un mese è infatti mediamente più alto, 4-5% pare possibile.
Resta da verificare, ancora siamo troppo vicini al merge.

Ad ogni modo personalmente io guardo più all'apprezzamento di lungo termine di ETH, che non alla APR in sè.

A prescindere il paragone con i rendimenti da Defi è concettualmente improprio.
Il punto di questo genere di DYI è ottenere una certa revenue contribuendo attivamente a decentralizzare in modo sostenibile.
Il che è in linea con lo spirito originale di Bitcoin ed Ethereum "don't trust, verify", che è un po' diverso dall'imperante "get rich, quick".

Delegare lo staking (es. via DeFi) va precisamente nella direzione opposta, specie ove non si tratti di staking nativo (es. CeFi o pools).
Inoltre ciò introduce vettori di attacco indesiderati, che su larga scala sono decisamente pericolosi per l'ecosistema.

Ora, nulla vieta di massimizzare soltanto il proprio tornaconto. Ci mancherebbe.
Resta il fatto che la cosa fa manifestamente a pugni con il concetto di decentralizzazione funzionale, che richiede un contributo attivo e coerente.

Dovremmo cominciare a considerare il fatto che la decentralizzazione non si persegue -nei fatti- nè per via dei soli protocolli nè tantomeno a parole.
La decentralizzazione si pratica o non si pratica, il che non può essere evidentemente esente dall'avere conseguenze sull'esito finale.
Serve un minimo di educazione "civica" al mezzo, cosa che oggi manca.

Chi abbia un minimo di mezzi e know-how si assume implicitamente una responsabilità in merito.
 
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Dipende da quanti blocchi proporrai, allo stato supporrei potrebbero essere 3-6 all'anno.
L'APR canonico proprio di nodi che abbiano avuto una vita più lunga di un mese è infatti mediamente più alto, 4-5% pare possibile.
Resta da verificare, ancora siamo troppo vicini al merge.

Ad ogni modo personalmente io guardo più all'apprezzamento di lungo termine di ETH, che non alla APR in sè.

A prescindere il paragone con i rendimenti da Defi è concettualmente improprio.
Il punto di questo genere di DYI è ottenere una certa revenue contribuendo attivamente a decentralizzare in modo sostenibile.
Il che è in linea con lo spirito originale di Bitcoin ed Ethereum "don't trust, verify", che è un po' diverso dall'imperante "get rich, quick".

Delegare lo staking (es. via DeFi) va precisamente nella direzione opposta, specie ove non si tratti di staking nativo (es. CeFi o pools).
Inoltre ciò introduce vettori di attacco indesiderati, che su larga scala sono decisamente pericolosi per l'ecosistema.

Ora, nulla vieta di massimizzare soltanto il proprio tornaconto. Ci mancherebbe.
Resta il fatto che la cosa fa manifestamente a pugni con il concetto di decentralizzazione funzionale, che richiede un contributo attivo e coerente.

Dovremmo cominciare a considerare il fatto che la decentralizzazione non si persegue -nei fatti- nè per via dei soli protocolli nè tantomeno a parole.
La decentralizzazione si pratica o non si pratica, il che non può essere evidentemente esente dall'avere conseguenze sull'esito finale.
Serve un minimo di educazione "civica" al mezzo, cosa che oggi manca.

Chi abbia un minimo di mezzi e know-how si assume implicitamente una responsabilità in merito.

A proposito di decentalizzazione

https://decrypt.co/111485/has-proof-of-stake-made-ethereum-more-centralized

Sembra che con il dominio di Coinbase e Lido, volendo OFAC potrebbe passare dentro alla blockchain ETH ... (gia' apparentemente vi sono diversi blocchi OFAC con il post merge/PoS)

Per evitare OFAC, servono appunto tanti piccoli validatori con 32 ETH in stake ...
 
Dipende da quanti blocchi proporrai, allo stato supporrei potrebbero essere 3-6 all'anno.
L'APR canonico proprio di nodi che abbiano avuto una vita più lunga di un mese è infatti mediamente più alto, 4-5% pare possibile.
Resta da verificare, ancora siamo troppo vicini al merge.

Ad ogni modo personalmente io guardo più all'apprezzamento di lungo termine di ETH, che non alla APR in sè.

A prescindere il paragone con i rendimenti da Defi è concettualmente improprio.
Il punto di questo genere di DYI è ottenere una certa revenue contribuendo attivamente a decentralizzare in modo sostenibile.
Il che è in linea con lo spirito originale di Bitcoin ed Ethereum "don't trust, verify", che è un po' diverso dall'imperante "get rich, quick".

Delegare lo staking (es. via DeFi) va precisamente nella direzione opposta, specie ove non si tratti di staking nativo (es. CeFi o pools).
Inoltre ciò introduce vettori di attacco indesiderati, che su larga scala sono decisamente pericolosi per l'ecosistema.

Ora, nulla vieta di massimizzare soltanto il proprio tornaconto. Ci mancherebbe.
Resta il fatto che la cosa fa manifestamente a pugni con il concetto di decentralizzazione funzionale, che richiede un contributo attivo e coerente.

Dovremmo cominciare a considerare il fatto che la decentralizzazione non si persegue -nei fatti- nè per via dei soli protocolli nè tantomeno a parole.
La decentralizzazione si pratica o non si pratica, il che non può essere evidentemente esente dall'avere conseguenze sull'esito finale.
Serve un minimo di educazione "civica" al mezzo, cosa che oggi manca.

Chi abbia un minimo di mezzi e know-how si assume implicitamente una responsabilità in merito.

Ti do pienamente ragione. A me manca il know-how e il tempo da dedicargli ma in futuro quando potrò rivedere il mio approccio a questo mondo perché no.
Come investimento sembra poco attraente ma se uno crede in un apprezzamento di lungo periodo per Eth ( e io sono fra quelli) ouo dare grosse soddisfazioni anche da quel punto di vista
 
A proposito di decentalizzazione

https://decrypt.co/111485/has-proof-of-stake-made-ethereum-more-centralized

Sembra che con il dominio di Coinbase e Lido, volendo OFAC potrebbe passare dentro alla blockchain ETH ... (gia' apparentemente vi sono diversi blocchi OFAC con il post merge/PoS)

Per evitare OFAC, servono appunto tanti piccoli validatori con 32 ETH in stake ...

Appunto.

Sulla decentralizzazione si tende sempre a predicare bene e razzolare male.
I discorsoni che si leggono in merito sono quasi sempre alquanto ipocriti.

Se c'è un problema di centralizzazione connesso a Lido o Coinbase, è perchè c'è una mentalità e cultura di massa sbagliata, ben prima di qualsiasi technicality.
E' perfettamente inutile dare la croce addosso a Buterin, al PoS o a chichessia per questo.

Esattamente come la libertà, la decentralizzazione non è cosa che si possa imporre dall'alto.
E' una cosa cui bisogna educarsi e che va conquistata nei fatti, tanto facendo quanto non facendo.

Finchè anteporremo al buon senso delle miopi valutazioni di mera e semplice convenienza (es. APR) costituiremo semplicemente sabbia nell'ingranaggio della decentralizzazione.
In tal caso è inutile poi lagnarsi di poteri forti, censura, ecc ...

E' palese che non tutti possano o vogliano mettersi in casa un nodo ETH o BTC (per quanto quest'ultimo con Umbrel lo potrebbe gestire un bambino).

Però chi creda davvero nella valenza della decentralizzazione dovrebbe quantomeno astenersi nei fatti dal foraggiare gli elementi centralizzanti nell'ecosistema. Altrimenti costui massimizza il proprio tornaconto (forse ... perchè LUNA/UST docet), ma azzera la propria coerenza e credibilità.

In tal caso i bei discorsi sui massimi sistemi restano clichè e lasciano il tempo che trovano.
 
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Il punto di questo genere di DYI è ottenere una certa revenue contribuendo attivamente a decentralizzare in modo sostenibile.
Il che è in linea con lo spirito originale di Bitcoin ed Ethereum "don't trust, verify", che è un po' diverso dall'imperante "get rich, quick".

Delegare lo staking (es. via DeFi) va precisamente nella direzione opposta, specie ove non si tratti di staking nativo (es. CeFi o pools).
Inoltre ciò introduce vettori di attacco indesiderati, che su larga scala sono decisamente pericolosi per l'ecosistema.

Ora, nulla vieta di massimizzare soltanto il proprio tornaconto. Ci mancherebbe.
Resta il fatto che la cosa fa manifestamente a pugni con il concetto di decentralizzazione funzionale, che richiede un contributo attivo e coerente.

Dovremmo cominciare a considerare il fatto che la decentralizzazione non si persegue -nei fatti- nè per via dei soli protocolli nè tantomeno a parole.
La decentralizzazione si pratica o non si pratica, il che non può essere evidentemente esente dall'avere conseguenze sull'esito finale.


E' perfettamente inutile dare la croce addosso a Buterin, al PoS o a chichessia per questo.

Esattamente come la libertà, la decentralizzazione non è cosa che si possa imporre dall'alto.
E' una cosa cui bisogna educarsi e che va conquistata nei fatti, tanto facendo quanto non facendo.

riporto e condivido 100%
e lo dico da "matto" pur se non "crypto"

D'altra parte anche il portafoglio vuole la sua parte e, siccome ascolto l'uccellino, mi astengo dall'acquisire i "magnifici 32" prima che scendano nell'area in cui si trovavano in 2020.9-10, solo 2 anni fa.
 
altrimenti sche si scordino che aumentino a dismisura

Il PoW su una scala simile (con un investimento nell'ordine 32ETH) era per molti versi più tecnico ed impegnativo del PoS attuale, eppure ha pagato bene per chi si è assunto un rischio imprenditoriale o finanziario.

Personalmente ho acquistato la maggior parte dei miei ETH intorno ai 100$, meno di 4 anni fa (per l'opportunità che descrissi all'epoca).
In questa fase, che definirei alquanto depressa, il ritorno resta di oltre 10x.

L'apprezzamento di Ethereum per quanto mi consta non passa per il semplificare lo staking, quanto invece per il "consumo" applicativo.
Il PoS getta le prime fondamenta per costruire il successo altrove, rispetto alla pura speculazione finanziaria.

Dovremmo pensare agli ETH non tanto come a moneta, ma piuttosto come a benzina.
A mio modesto parere il successo deve essere perseguito per via applicativa, solo in subordine finanziaria.
Altrimenti nel lungo termine non vi sarà successo alcuno.
 
Concordo con Fabrizio, io stesso ho cominciato a fare staking di eth in autonomia pur non avendo le competenze tecniche per poterlo gestire da solo (e quindi assumendo un ulteriore rischio e abbassando il mio rendimento perchè obv come è giusto che sia una % la do a chi mi aiuta a gestirlo) per una serie di motivi che non hanno nulla a che vedere con la massimizzazione del profitto o la minimizzazione delle ore spese per gestire lo staking

1) la blockchain sarà molto importante in futuro, e non c'è niente di meglio che avere le mani in pasta per rimanere aggiornato / ragionare in ottica blockchain. Avessi gestito l'investimento in eth come un semplice investimento finanziario, non avrei imparato nulla
2) la decentralizzazione o la fai o non la fai, punto. Avrei potuto mettere i miei eth su binance, stakare senza problemi, 0 sbattimenti, 0 investimento in hardware, 0 ore spese per gestire e per bestemmiare, 0 discussioni con la famiglia etc, ma non avrei aiutato la decentralizzazione. Ho investito nelle crypto non solo per guadagnare, ma per provare a cambiare un po' il mondo nel mio piccolo, e se non lo fai.. inutile sperare che gli altri cambino sempre tutto per me.

L'investimento è long term, bisogna pensare al 2030 e il mio sogno è quello di utilizzare la blockchain di eth anche con la mia startup contribuendo al suo successo in futuro.. ma bisogna fare un passo alla volta ^^

il successo di eth sarà veramente legato all'utilizzo che verrà fatto della sua blockchain, come dice fabrizio eth è la benzina..
 

Sì, quel 51% in rete va per la maggiore, es.

FfF9I_MWQAAwvib


Il che è abbastanza ridicolo, perchè significa che la maggior parte della gente che blatera del PoS di Ethereum non ha la più pallida idea di come funzioni.

"51% enforced OFAC compliance" con il punto esclamativo di suo fa ridere chiunque conosca l'ABC dell'Ethereum post-merge.
Stessa solidità delle affermazioni già lette del tipo "il merge non avverrà mai" e "il merge provocherà un cataclisma".
Suppongo stessi "pensatori" ...

In primis il 51% è un mero retaggio del PoW, mentre il PoS si fonda sulla supermajority.
Peraltro secondo un meccanismo che pone dei limiti alle possibilità di censura.
Questo purtroppo la maggior parte degli "esperti" lo ignora, perchè nè studia nè sperimenta.

Un consiglio: non fidatevi di ciò che trovate in rete, approfondite.
 
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Secondo voi da oggi a fine anno ETH può arrivare a 1600 dollari?
 
per fine 2023 indubbio

per fine 2022 potrebbe pure rifare un giro a 1000 o anche sotto a mille

Il che vorrebbe dire ipotizzare il fratello maggiore a 15 e rotti?
In effetti considerando dove è arrivato eth quest'anno al momento sta reggendo meglio di altri.
 
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