Eurovita cap.2

  • Ecco la 60° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Questa settimana abbiamo assistito a nuovi record assoluti in Europa e a Wall Street. Il tutto, dopo una ottava che ha visto il susseguirsi di riunioni di banche centrali. Lunedì la Bank of Japan (BoJ) ha alzato i tassi per la prima volta dal 2007, mettendo fine all’era del costo del denaro negativo e al controllo della curva dei rendimenti. Mercoledì la Federal Reserve (Fed) ha confermato i tassi nel range 5,25%-5,50%, mentre i “dots”, le proiezioni dei funzionari sul costo del denaro, indicano sempre tre tagli nel corso del 2024. Il Fomc ha anche discusso in merito ad un possibile rallentamento del ritmo di riduzione del portafoglio titoli. Ieri la Bank of England (BoE) ha lasciato i tassi di interesse invariati al 5,25%. Per continuare a leggere visita il link

Stato
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Comunque , leggo commenti in cui si afferma che il problema di Eurovita è circoscritto, a me non sembra sia così, tutto il comparto è deteriorato ed il crollo delle nuove sottoscrizioni colpisce anche le grosse compagnie. Al momento Axa stà cercando di racimolare nuove sottoscrizioni proponendo commissioni di entrata a zero anzichè al 3% , questo perchè hanno disperato bisogno di nuova liquidità. Leggo commenti dove vengono sbandierati rendimenti del 3% , ma dove? lordi poi tolte le commissioni di gestione rimaneva 1,50/ 1,60 % netto. E comunque a prescindere dai decimali di rendimento, quì chi sta dentro come me, si è reso conto che in un portafoglio diversificato, fatto di ETF, certificati di investimento, obbligazioni e conti deposito, il prodotto che riteneva più sicuro è quello che non dà le garanzie che ci si aspettava, basso rendimento associato al un rischio che si pensava fosse nullo. Ed il fatto che sia solo una parte di portafoglio non mi toglie l'incazzatura di vedere i miei soldi bloccati senza avere come al solito in Italia la certezza e la trasparenza dei provvedimenti che stanno prendendo.
 
Comunque , leggo commenti in cui si afferma che il problema di Eurovita è circoscritto, a me non sembra sia così, tutto il comparto è deteriorato ed il crollo delle nuove sottoscrizioni colpisce anche le grosse compagnie. Al momento Axa stà cercando di racimolare nuove sottoscrizioni proponendo commissioni di entrata a zero anzichè al 3% , questo perchè hanno disperato bisogno di nuova liquidità. Leggo commenti dove vengono sbandierati rendimenti del 3% , ma dove? lordi poi tolte le commissioni di gestione rimaneva 1,50/ 1,60 % netto. E comunque a prescindere dai decimali di rendimento, quì chi sta dentro come me, si è reso conto che in un portafoglio diversificato, fatto di ETF, certificati di investimento, obbligazioni e conti deposito, il prodotto che riteneva più sicuro è quello che non dà le garanzie che ci si aspettava, basso rendimento associato al un rischio che si pensava fosse nullo. Ed il fatto che sia solo una parte di portafoglio non mi toglie l'incazzatura di vedere i miei soldi bloccati senza avere come al solito in Italia la certezza e la trasparenza dei provvedimenti che stanno prendendo.
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Questo fa capire come il blocco dei riscatti incida sulla vita privata e come la cosa doveva essere risolta molto più in fretta. Può capitare in ogni momento che tu hai bisogno dei TUOI soldi....
E' principalmente colpa del governo se continuano a perdere tempo aggiungendo danni ai danni.
Sono un branco di incapaci.
Pensavo avessimo toccato il fondo coi 5s...mi sbagliavo.
 
E' principalmente colpa del governo se continuano a perdere tempo aggiungendo danni ai danni.
Sono un branco di incapaci.
Pensavo avessimo toccato il fondo coi 5s...mi sbagliavo.
Purtroppo credo che il governo abbia anche ALTRE e ben più pesanti gatte da pelare, intendiamoci, non è che non voglia o che se ne freghi ma DIO MIO, mai abbiamo vissuto un periodo così tribolato e non sono più uno sbarbato da un pezzo, visto che ho passato da poco i 61.
 
Purtroppo credo che il governo abbia anche ALTRE e ben più pesanti gatte da pelare, intendiamoci, non è che non voglia o che se ne freghi ma DIO MIO, mai abbiamo vissuto un periodo così tribolato e non sono più uno sbarbato da un pezzo, visto che ho passato da poco i 61.
Al governo e nei ministeri sono in tanti... Ma TANTI!!

Devono avere tempo per fare tutto. Non sono io a casa mia che o taglio la siepe o faccio un giro in bicicletta.
 
Poi è anche vero che diverse compagnie stanno uscendo sul mercato con bonus ed offerte per ingolosire nuova liquidità... ed è anche vero che l'uomo della strada non ha la minima idea di quello che sta accadendo... commercialmente il sistema sta reggendo alla grande...
Già. si dovrebbe dare grande visibilità a quanto sta accadendo. Comprare pagine sui vari quotidiani per diffondere la questione. Vedere la cosa nei tg...
350.000 risparmiatori con i soldi bloccati da mesi. Vedi che incominciano a trasmettere video di anziani piangenti che dicono cha han perso i loro soldi un pò di effetto domino ci sarà... Non credo che una persona normale capendo i meccanismi delle polizze vita realmente (no vera gestione separata, possibilità blocco a piacere dei soldi, no comunicazioni,....) si senta molto al sicuro. Tra l'altro tassi bce in aumento e solvency in calo....
 
..ed è tutto ciò che conta, alla fine di tanti discorsi

Non credo che una persona normale capendo i meccanismi delle polizze vita realmente (no vera gestione separata, possibilità blocco a piacere dei soldi, no comunicazioni,....) si senta molto al sicuro.


L'industria del risparmio gestito è troppo potente ed il livello di educazione finanziaria troppo basso per auspicare "rivoluzioni".

Alla fine della fiera i guai (a sto giro) sono solo di chi aveva eurovita...

Gli altri continueranno a credere che le loro polizze ed i loro fondi, selezionati dal promotore di fiducia :D, sono "quelli buoni"... e continueranno a lasciare sul piatto (altrui) migliaia e migliaia di euro per un mucchio di fuffa... sino alla prossima eurovita...

Nessuno pensa che su soli 100k di risparmi ci si ritrova a pagare tipo 30.000 in 10 anni... ma quando è che si guadagna cosi ?

Guardate come le nascondono per bene le comunicazioni obbligatorie MIFID2...
 
Ultima modifica:
In realtà GS più serie nel momento in cui i tassi erano negativi impedivano nuove entrate nelle loro gestioni proprio per non dover diluire i rendimenti o comunque se ci entravi dovevi sottoscrivere vincoli capestro che le rendevano assolutamente sconvenienti.
Invece i pagliacci di cui stiamo discutendo, complici le banche collocatrici e i promotori venditori di pentole, raccoglievano fondi e clienti a piene mani.
Con il senno del poi questo è l'unico elemento che avrebbe potuto far capire che stavamo mettendo i soldi nelle mani sbagliate.

Il mio grande insegnamento da questa vicenda: sparare a sale grosso sulle chiappe di tutti i presunti consulenti e promotori fiscali che si avvicineranno in futuro. Quando non sono in malafede, sono comunque degli incompetenti.
..tutte queste valide considerazioni il regolatore non aveva capacità x capirle e poteri x agire di conseguenza, o gli faceva comodo così?
 
..tutte queste valide considerazioni il regolatore non aveva capacità x capirle e poteri x agire di conseguenza, o gli faceva comodo così?
Il fatto che il regolatore e le banche si stiano dando tanto da fare per tacitare la questione vuol dire che hanno la coscienza sporca e soprattutto temono ripercussioni di vario tipo, altrimenti non si spiega.
 
L'industria del risparmio gestito è troppo potente ed il livello di educazione finanziaria troppo basso per auspicare "rivoluzioni".

Alla fine della fiera i guai (a sto giro) sono solo di chi aveva eurovita...

Gli altri continueranno a credere che le loro polizze ed i loro fondi, selezionati dal promotore di fiducia :D, sono "quelli buoni"... e continueranno a lasciare sul piatto (altrui) migliaia e migliaia di euro per un mucchio di fuffa... sino alla prossima eurovita...

Nessuno pensa che su soli 100k di risparmi ci si ritrova a pagare tipo 30.000 in 10 anni... ma quando è che si guadagna cosi ?

Guardate come le nascondono per bene le comunicazioni obbligatorie MIFID2...
Il successo delle ramo1 è dovuto proprio ad una bassa educazione finanziaria che ha portato i risparmiatori a vederle come il porto più sicuro dove rifugiarsi. Probabilmente i concetti come "capitale garantito" e "gestione separata" associati alla parola assicurazioni (che nella testa dei più è sinonimo di protezione) hanno fatto confluire enorme risparmio su questi strumenti. Oggi si scopre che è tutto aleatorio e il blocco dei capitali qualcosa mai visto prima nella storia del risparmio italiano.

Sicuramente il sistema cercherà di minimizzare, nascondere e se vogliamo derubricare quanto avvenuto. Il sistema è solido, forte etc.. parole sempre sentite in ogni crisi. Noi sappiamo la realtà la massa degli investitori rimarrà nelle sue certezze e finirà così. Le polizze continueranno a mungere dando interessi minimi e trattenendosi grosse percentuali di guadagnano e scaricherà tutti i rischi sull'investitore ignorante.

Se capisco poi il fascino (passato) delle ramo1 di cui sono ancora possessore di polizze axa però non capisco come si faccia a sottoscrivere una ramo3. Basterebbero degli etf o al massimo dei fondi per fare le stesse performance o meglio ed evitare caricamenti pesanti e oggi pure il rischio di blocco dei riscatti.
 
Parliamo:
- delle 5 maggiori compagnie assicurativeda decenni nel settore delle polizze vita e gs, quasi tutti coinvolte nella cessione o acquisizione portafogli altrui o intere compagnie, operazioni che hanno ovviamente richiesto due diligenze...
- di normativa solvency discussa per almeno un ventennio, normativa su bilanci conpagnie e GS , così come regole rendicontazione e trasparenza fatta da regolatore stesso su input delle medesime compagnie.
- regolatore cha in mano TUTTI i libri EV almeno da quando ha iniziato ispezioni ie fine 21, da 18 mesi...
Quindi cosa c'è in EV lo sanno benissimo (eventuali dubbi potrebbe chiarirli AD di Eurovita fino a fine 21 che mi risulta passato in ANIA) per quello vogliono che il rischio se lo assume lo stato, o ci sia lauta contropartita, e così andrà a finire, sperando che a pagare non siano solo I clienti..almeno se ne stessero zitti e non ci pigliassero in giro.. E a mio parere, la soluzione sarà x TUTTE GS + ramo 3 e multiramo NON SOLO DI EV, così tutti contenti e via a festeggiare le retrocessioni confermate nei secoli dei secoli ..
 
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Polizze Eurovita, banche e assicurazioni verso un accordo per evitare il “congelamento” fino a settembre​

Il rischio di proroga del "congelamento" delle polizze Eurovita spinge banche e assicurazioni a stringere sui tempi dell'accordo.​

di Giuseppe Timpone , pubblicato il 28 Maggio 2023 alle ore 16:33

Salgono a quindici le banche collocatrici delle polizze Eurovita disposte a trovare una soluzione insieme alle grandi cinque compagnie di assicurazione presenti sul mercato italiano. In settimana si sono riunite per valutare la proposta avanzata loro da Generali, Allianz, Poste Vita, Unipol e Intesa Sanpaolo Vita. Oltre a Intesa, Fineco, Fideuram, Credem e Sparkasse, che sono gli istituti maggiormente coinvolti nella vicenda, sono spuntate Cassa di risparmio di Volterra, Banca Popolare Puglia e Basilicata, Gruppo Iccrea, Cassa Centrale e altre.

Il nodo riscatti​

L’IVASS, l’authority di vigilanza sul mercato assicurativo italiano, ha disposto a fine aprile la proroga del blocco dei riscatti per le polizze Eurovita fino al 30 giugno. Tuttavia, con il passare delle settimane avanza l’ipotesi di un’ulteriore proroga al 31 luglio, se non direttamente al 30 settembre. Sarebbe una pessima notizia per i 353.000 clienti, estenuati da mesi di rumor e trattative a vuoto.
Lo schema dell’accordo proposto dalle assicurazioni è il seguente: le compagnie si suddivideranno in parti uguali gli asset di Eurovita.
Le banche si accollerebbero il rischio relativo ai possibili riscatti. Ed è proprio attorno a quest’ultimo punto che ruotano da mesi gli incontri tra le parti e anche con il governo italiano. La compagnia è stata commissariata e affidata ad Alessandro Santoliquido. A fine 2022, gestiva asset per 15,4 miliardi di euro. Di questi, 8,2 miliardi sono relativi al ramo I.

Si tratta delle polizze Eurovita a gestione separata. Il capitale è garantito ai clienti e questo presuppone che il patrimonio investito non si deprezzi. L’anno scorso è accaduto che le principali banche centrali del pianeta abbiano iniziato ad alzare i tassi d’interesse dopo averli tenuti pressoché azzerati o negativi per anni.
Gli asset come le obbligazioni si sono svalutati in misura notevole e improvvisa e sono per contro iniziati a salire di rendimento. Ciò ha comportato a una doppia conseguenza nefasta per le compagnie assicurative: i rendimenti promessi ai clienti sono risultati inferiori alla media di mercato e il patrimonio investito si è svalutato.

Polizze Eurovita, banche e assicurazioni verso un accordo per evitare il congelamento fino a settembre

Polizze Eurovita, accordo banche-assicurazioni contro crisi da panico​

Ora, banche e assicurazioni temono che, non appena l’IVASS sblocchi le polizze Eurovita, i clienti accorrano per riscattarle. Ciò sarebbe sia conseguenza del panico diffusosi a seguito del blocco di inizio febbraio, sia delle ragioni economiche sopra accennate. L’accordo tra compagnie e assicurazioni prevede ad oggi che le seconde si accollino i rischi dei riscatti dei clienti. Come? Pagando di tasca loro i riscatti. In cambio, otterrebbero dalle compagnie i titoli sottostanti alle polizze Eurovita liquidate. In questo modo, nel tempo le banche si rifarebbero degli anticipi, man mano che i prezzi degli asset risaliranno.
L’unica opzione che nessuno può permettersi di valutare è quella di un mancato accordo. Se i clienti non fossero in grado di riscattare le polizze Eurovita, a rischio vi sarebbe la fiducia verso oltre 1.000 miliardi di euro di investimenti assicurativi effettuati dalle compagnie per il mercato italiano. Similmente a quanto accadrebbe alle banche con una corsa agli sportelli, si genererebbe una corsa ai riscatti per paura di vedersi in futuro bloccato il recupero anche solo del capitale. Questo spiega l’aumento del numero delle banche partecipanti all’accordo. Conviene a tutti che il salvataggio di Eurovita ci sia. Ci sarà un prezzo da pagare per tutti. L’alternativa sarebbe assai peggiore.
 

Eurovita, salvataggio ormai prossimo prorogherebbe il congelamento dei riscatti​

di Giulia Schiro
29 Maggio 2023 11:12
L’IVASS, per non scatenare crisi di panico e di sistema, ha preso tempo per permettere agli attori coinvolti nel salvataggio di Eurovita di trovare una soluzione definitiva che calmi definitivamente le acque, tutelando soprattutto i 350mila i risparmiatori rimasti intrappolati nella crisi della compagnia assicurativa dopo che gli azionisti inglesi non l’hanno ricapitalizzata a sufficienza. Nel dettaglio, l’IVASS avrebbe concesso il congelamento dei riscatti delle polizze vita per un altro mese, fino cioè al 31 luglio, perché il salvataggio, stando a Il Sole 24 Ore, sarebbe ormai prossimo ed è nell’interesse dell’intero sistema assicurativo che venga concluso alle migliori condizioni per tutti gli attori coinvolti, risparmiatori inclusi. La proroga sarebbe infatti subordinata alla presentazione da parte dell’IVASS di un piano di salvataggio sufficientemente dettagliato e “garantista”, che farebbe digerire ai risparmiatori la brutta notizia.
Dunque un accordo di massima tra mondo assicurativo e bancario, secondo il quotidiano salmonato, ci sarebbe, ma gli istituti di credito coinvolti avrebbero chiesto alcune “piccole condizioni correttive”, una sorta di ultimo miglio, per realizzare un ribilanciamento degli oneri e per rendere più equilibrata, dal loro punto di vista, l’operazione.

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La controproposta dei distributori di polizze Eurovita ai big assicurativi​

Le cinque banche più coinvolte nella distribuzione dei prodotti della compagnia finita in amministrazione straordinaria affidata ad Alessandro Santoliquido (cioè FinecoBank, Fideuram, Credem, Sparkasse e Intesa) avrebbero fatto una controproposta al mondo assicurativo. Ad affiancarle si sarebbero unite realtà come la Cassa di risparmio di Volterra, la Banca Popolare Puglia e Basilicata, il Gruppo Iccrea e Cassa Centrale a cui fanno riferimento molte Bcc e casse di risparmio coinvolte ma anche Banca Profilo e Banca Consulia solo per citare alcuni nomi.
Secondo quanto risulta a Il Sole 24 Ore, dopo diversi incontri tenutisi negli ultimi dieci giorni, ce ne sarebbero stati due decisivi mercoledì 24 maggio sera e giovedì 25 maggio, quando si sono riuniti tutti i rappresentanti delle banche. Proprio dopo quest’ultimo meeting sarebbe stata formalizzata la risposta alla bozza di accordo delle banche collocatrici (le più esposte) con un peso di oltre il 90% circa sul monte polizze.

Lo schema di salvataggio di Eurovita​

Lo schema di salvataggio prevede un frazionamento di Eurovita in cinque rami di azienda, che verrebbero ceduti a Generali, Poste Vita, Intesa Sanpaolo Vita, Unipol e Allianz, pronte a rilevare il portafoglio dividendoselo in parti uguali. E con i collocatori che dovrebbero farsi carico di eventuali riscatti dei clienti. Come? Anticipando la liquidità necessaria a rimborsare agli assicurati il valore di riscatto delle polizze (che sarebbe a opera della compagnia subentrante) e ricevendo in cambio i titoli sottostanti al contratto assicurativo (che spesso sono minusvalenti) per gestirli con la dovuta pazienza.
Ora i gruppi bancari sono in attesa di una risposta da parte delle compagnie al loro piano revisionato e auspicano, in sostanza, che venga accolta la loro nuova proposta e che i big delle polizze si siedano al tavolo per trovare il compromesso finale, entro fine maggio, in modo che ogni banca possa poi sottoporre l’ipotesi di accordo ai propri CdA. I ritocchi chiesti “in modo costruttivo” pare che riguardino in particolare il nodo riscatti (che potrebbero non essere pochi) su cui si chiede maggior bilanciamento, per rendere l’ipotesi più digeribile anche per le piccole e medie realtà bancarie.

Il punto di vista dei risparmiatori​

L’importante, come ricordano anche i rappresentanti dei consumatori, è che si arrivi ad un rapido accordo: il blocco dei riscatti dura fino al 30 giugno. L’Ivass potrebbe concedere un altro mese (o due) solo a condizione che sia tutto prospettato e ci siano impegni certi sul piano di massima. Ma il tempo stringe.
Nell’incontro del 7 giugno con il commissario Santoliquido, le associazioni, a cominciare da Adiconsum e Federconsumatori, chiederanno di conoscere in dettaglio la composizione delle gestioni separate di Eurovita per valutarne pericolosità e possibili perdite.
Sul tavolo c’è anche una proposta della First CISL, avanzata dieci giorni fa, che chiede in sostanza un fondo di garanzia, sul modello bancario del FITD, con vincolo di solidarietà tra le compagnie assicurative per le polizze. Anche altre associazioni si sono già dette favorevoli, per evitare nuovi casi Eurovita in futuro.
A salvataggio ultimato, bisognerà anche ragionare sul modello di alcune polizze. Le organizzazioni dei consumatori ritengono che la vendita di titoli di Stato italiani, francesi e tedeschi, in epoca di tassi alti, sia avvenuta guardando più agli interessi degli azionisti che dei clienti e che su alcuni meccanismi sia necessario intervenire.
Mentre per Assoutenti, “l’integrazione di IVASS in Banca d’Italia ha indebolito la vigilanza e il controllo dei due settori, senza creare sinergie positive per assicurati, correntisti e imprese“. In realtà, se andrà in porto, lo schema misto banche-assicurazioni di salvataggio di Eurovita sembrerebbe provare esattamente il contrario.

Eurovita, salvataggio ormai prossimo prorogherebbe il blocco | WSI
 

Eurovita, salvataggio ormai prossimo prorogherebbe il congelamento dei riscatti​

di Giulia Schiro
29 Maggio 2023 11:12
L’IVASS, per non scatenare crisi di panico e di sistema, ha preso tempo per permettere agli attori coinvolti nel salvataggio di Eurovita di trovare una soluzione definitiva che calmi definitivamente le acque, tutelando soprattutto i 350mila i risparmiatori rimasti intrappolati nella crisi della compagnia assicurativa dopo che gli azionisti inglesi non l’hanno ricapitalizzata a sufficienza. Nel dettaglio, l’IVASS avrebbe concesso il congelamento dei riscatti delle polizze vita per un altro mese, fino cioè al 31 luglio, perché il salvataggio, stando a Il Sole 24 Ore, sarebbe ormai prossimo ed è nell’interesse dell’intero sistema assicurativo che venga concluso alle migliori condizioni per tutti gli attori coinvolti, risparmiatori inclusi. La proroga sarebbe infatti subordinata alla presentazione da parte dell’IVASS di un piano di salvataggio sufficientemente dettagliato e “garantista”, che farebbe digerire ai risparmiatori la brutta notizia.
Dunque un accordo di massima tra mondo assicurativo e bancario, secondo il quotidiano salmonato, ci sarebbe, ma gli istituti di credito coinvolti avrebbero chiesto alcune “piccole condizioni correttive”, una sorta di ultimo miglio, per realizzare un ribilanciamento degli oneri e per rendere più equilibrata, dal loro punto di vista, l’operazione.

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La controproposta dei distributori di polizze Eurovita ai big assicurativi​

Le cinque banche più coinvolte nella distribuzione dei prodotti della compagnia finita in amministrazione straordinaria affidata ad Alessandro Santoliquido (cioè FinecoBank, Fideuram, Credem, Sparkasse e Intesa) avrebbero fatto una controproposta al mondo assicurativo. Ad affiancarle si sarebbero unite realtà come la Cassa di risparmio di Volterra, la Banca Popolare Puglia e Basilicata, il Gruppo Iccrea e Cassa Centrale a cui fanno riferimento molte Bcc e casse di risparmio coinvolte ma anche Banca Profilo e Banca Consulia solo per citare alcuni nomi.
Secondo quanto risulta a Il Sole 24 Ore, dopo diversi incontri tenutisi negli ultimi dieci giorni, ce ne sarebbero stati due decisivi mercoledì 24 maggio sera e giovedì 25 maggio, quando si sono riuniti tutti i rappresentanti delle banche. Proprio dopo quest’ultimo meeting sarebbe stata formalizzata la risposta alla bozza di accordo delle banche collocatrici (le più esposte) con un peso di oltre il 90% circa sul monte polizze.

Lo schema di salvataggio di Eurovita​

Lo schema di salvataggio prevede un frazionamento di Eurovita in cinque rami di azienda, che verrebbero ceduti a Generali, Poste Vita, Intesa Sanpaolo Vita, Unipol e Allianz, pronte a rilevare il portafoglio dividendoselo in parti uguali. E con i collocatori che dovrebbero farsi carico di eventuali riscatti dei clienti. Come? Anticipando la liquidità necessaria a rimborsare agli assicurati il valore di riscatto delle polizze (che sarebbe a opera della compagnia subentrante) e ricevendo in cambio i titoli sottostanti al contratto assicurativo (che spesso sono minusvalenti) per gestirli con la dovuta pazienza.
Ora i gruppi bancari sono in attesa di una risposta da parte delle compagnie al loro piano revisionato e auspicano, in sostanza, che venga accolta la loro nuova proposta e che i big delle polizze si siedano al tavolo per trovare il compromesso finale, entro fine maggio, in modo che ogni banca possa poi sottoporre l’ipotesi di accordo ai propri CdA. I ritocchi chiesti “in modo costruttivo” pare che riguardino in particolare il nodo riscatti (che potrebbero non essere pochi) su cui si chiede maggior bilanciamento, per rendere l’ipotesi più digeribile anche per le piccole e medie realtà bancarie.

Il punto di vista dei risparmiatori​

L’importante, come ricordano anche i rappresentanti dei consumatori, è che si arrivi ad un rapido accordo: il blocco dei riscatti dura fino al 30 giugno. L’Ivass potrebbe concedere un altro mese (o due) solo a condizione che sia tutto prospettato e ci siano impegni certi sul piano di massima. Ma il tempo stringe.
Nell’incontro del 7 giugno con il commissario Santoliquido, le associazioni, a cominciare da Adiconsum e Federconsumatori, chiederanno di conoscere in dettaglio la composizione delle gestioni separate di Eurovita per valutarne pericolosità e possibili perdite.
Sul tavolo c’è anche una proposta della First CISL, avanzata dieci giorni fa, che chiede in sostanza un fondo di garanzia, sul modello bancario del FITD, con vincolo di solidarietà tra le compagnie assicurative per le polizze. Anche altre associazioni si sono già dette favorevoli, per evitare nuovi casi Eurovita in futuro.
A salvataggio ultimato, bisognerà anche ragionare sul modello di alcune polizze. Le organizzazioni dei consumatori ritengono che la vendita di titoli di Stato italiani, francesi e tedeschi, in epoca di tassi alti, sia avvenuta guardando più agli interessi degli azionisti che dei clienti e che su alcuni meccanismi sia necessario intervenire.
Mentre per Assoutenti, “l’integrazione di IVASS in Banca d’Italia ha indebolito la vigilanza e il controllo dei due settori, senza creare sinergie positive per assicurati, correntisti e imprese“. In realtà, se andrà in porto, lo schema misto banche-assicurazioni di salvataggio di Eurovita sembrerebbe provare esattamente il contrario.

Eurovita, salvataggio ormai prossimo prorogherebbe il blocco | WSI
..i consumatori dovrebbero chiedere chi si fa carico di eventuali perdite, non analizzare le GS.. per quello ci sono - pagati lautamente - banche assicurazioni consulenti regolatori giornalisti della testate specializzate etc etc
 
..i consumatori dovrebbero chiedere chi si fa carico di eventuali perdite, non analizzare le GS.. per quello ci sono - pagati lautamente - banche assicurazioni consulenti regolatori giornalisti della testate specializzate etc etc
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