Eurovita

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
ciao io ho una polizza unit denominata my unique dentro ho fondi di varie case di investimento che rischi corro ? i soldi non li ha eurovita ma le case di gestione ..grazie per una eventuale risposta
I soldi nelle case di gestione non sono a nome tuo ma a nome Eurovita
 
Non vedo particolari problemi, unico problema, nel caso si arrivasse alla liquidazione della compagnia è che chi deve ricevere ‘prestazioni assicurate maggiori’ rispetto al controvalore degli attivi, perda parte di questo ‘plus’. Per esempio: ho una unit che garantisce una maggiorazione in caso di decesso… questa maggiorazione in caso di liquidazione, sarebbe parzialmente a rischio.
grazie per tua risposta spero che la risolvino in tempi brevi la problematica sperando non ne escano altre
 
Non mi sembra comunque è interessante quanto postato.

Il presidente di Confconsumatori Marco Festelli sottolinea: “E’ importante in queste ore ricordare che i clienti che hanno comprato le polizze Eurovita lo hanno fatto nella consapevolezza di investire in un prodotto finanziario a basso rischio, che spesso nel nome stesso si definisce come polizza vita, e quindi non siamo di certo dinanzi a speculatori. Tali polizze sono nella sostanza prodotti finanziari, investimenti che quindi hanno gradi di rischio diversi fra loro. Ad esempio, chi ha sottoscritto una polizza vita di ramo I, con investimento in una gestione separata non ha praticamente nessun rischio effettivo, mentre chi ha sottoscritto una polizza unit o index linked ha un rischio di subire una perdita, che è collegata anche alla sorte della Compagnia.
Secondo me in queso estratto l'avvocato sta solo speigando i prodotti, non sta dicendo che ATTUALMENTE i clienti Ramo 1 Eurovita non hanno praticamente nessun rischio.
 
E' possibile che il tutto sia riconducibile all'impennata dei tassi del 2022 con conseguente forte deprezzamento dei bond con basso rendimento, di cui il PF di Eurovita e' sicuramente pieno?

Se e' cosi', e' possibile che il peggio sia passato vista la tendenza al ribasso di spread e rendimenti del fisso di queste ultime settimane.

Non credo. Trattandosi di una società finanziaria dovrebbe avere le competenze per gestire queste situazioni. Anzi, il rialzo dei tassi di interesse dovrebbe dare una boccata d'aria al settore del risparmio gestito, proprio per le gestioni che avevano tassi di interesse più alti rispetto a quelli di bond/tds.
 
ciao a tutti, una domanda, i riscatti dei sinistri sono esclusi dal blocco?
 
Non credo. Trattandosi di una società finanziaria dovrebbe avere le competenze per gestire queste situazioni. Anzi, il rialzo dei tassi di interesse dovrebbe dare una boccata d'aria al settore del risparmio gestito, proprio per le gestioni che avevano tassi di interesse più alti rispetto a quelli di bond/tds.
Le Gestioni Separate come già detto da altri, non funzionano come i normali fondi comuni. Contabilizzano a "costo storico", quindi il risultato annuale non tiene conto se il btp è salito o sceso, ma si contabilizza nel momento in cui scade (se ha generato guadagno o perdita) più le cedole incassate. Va da sé che per approfittare delle quotazioni basse, c'è bisogno di nuove sottoscrizioni cosa che ultimamente non avviene, anzi....la gente riscatta per andare altrove (danno che si amplifica per la GS). I soldi per assurdo sono entrati quando giustamente la gente non trovando alternative (era tutto a 0 o negativo) metteva soldi nelle GS proprio perchè qualche rendimento avrebbero dato. Ovviamente è un giochino un po' perverso secondo me...non a caso le assicurazioni cercano di disfarsi di questi strumenti evidentemente poco remunerativi.
 
Le Gestioni Separate come già detto da altri, non funzionano come i normali fondi comuni. Contabilizzano a "costo storico", quindi il risultato annuale non tiene conto se il btp è salito o sceso, ma si contabilizza nel momento in cui scade (se ha generato guadagno o perdita) più le cedole incassate. Va da sé che per approfittare delle quotazioni basse, c'è bisogno di nuove sottoscrizioni cosa che ultimamente non avviene, anzi....la gente riscatta per andare altrove (danno che si amplifica per la GS). I soldi per assurdo sono entrati quando giustamente la gente non trovando alternative (era tutto a 0 o negativo) metteva soldi nelle GS proprio perchè qualche rendimento avrebbero dato. Ovviamente è un giochino un po' perverso secondo me...non a caso le assicurazioni cercano di disfarsi di questi strumenti evidentemente poco remunerativi.
Chiarissimo, quindi per sostituire titoli con cedole basse hanno necessità di liquidità fresca (forse è anche il motivo per il quale qualche prodotto solo a GS sta tornando a fare capolino).
 
Non credo. Trattandosi di una società finanziaria dovrebbe avere le competenze per gestire queste situazioni. Anzi, il rialzo dei tassi di interesse dovrebbe dare una boccata d'aria al settore del risparmio gestito, proprio per le gestioni che avevano tassi di interesse più alti rispetto a quelli di bond/tds.
Questo articolo sembra dare ragione alla mia ipotesi:

Diversi utenti ci hanno chiesto chiarimenti in merito alla situazione di Eurovita S.p.A che recentemente è stata oggetto di alcuni provvedimenti dell’autorità di vigilanza IVASS. Il primo intervento è datato 31 gennaio 2023 con il quale ha nominato un commissario per la gestione provvisoria, mentre un secondo intervento, datato 6 febbraio 2023, ha disposto la sospensione della facoltà dei contraenti di esercitare i riscatti dai contratti di assicurazione e di capitalizzazione stipulati con Eurovita S.p.A.

La preoccupazione maggiore è legata al rischio di vedersi rifiutare i rimborsi delle polizze sottoscritte. Al momento la sospensione ha effetto ex nunc dalla data di pubblicazione dell’avviso e non riguarda le richieste di riscatto in corso. In effetti il provvedimento dell’IVASS giunge a conclusione di un procedimento ispettivo iniziato nel corso del 2022. Dai dati di bilancio 2021 emergeva un Ratio Solvency II pari al 134% che risultava inferiore al limite minimo richiesto pari al 150%. I provvedimenti dell’Ivass si sono resi necessari anche per evitare una corsa ai riscatti che avrebbero certamente avuto un impatto estremamente negativo.

Cogliamo l’occasione per ricordare che le polizze a gestione separata costituiscono una particolare categoria di prodotti assicurativi collegate a fondi interni assicurativi che vengono gestiti al costo storico che consente di ottenere un rendimento positivo senza essere esposti alle oscillazioni di prezzo che impattano sui titoli obbligazionari sottostanti in cui investono. (1)

Questo rendimento è progressivamente diminuito negli ultimi anni per via del calo dei tassi di mercato che addirittura hanno raggiunto valori negativi, rimanendo tali per diversi anni. Man mano che giungevano a scadenza obbligazioni con tassi più elevati, le stesse venivano sostituite con obbligazioni a tassi sempre più bassi.

Assenza di oscillazione non significa assenza di rischi che comunque in determinate condizioni si possono presentare. Ad esempio, il brusco rialzo dei tassi a cui abbiamo assistito nel corso del 2022 ha avuto come effetto un violento calo delle quotazioni dei titoli obbligazionari, anche di quelli con durate più brevi intorno ai 4/5 anni, che però non hanno apparentemente interessato le gestioni separate proprio per il particolare modo in cui sono gestite. In realtà, in caso di massicce richieste di riscatto, le compagnie sarebbero costrette a vendere le obbligazioni a prezzi di mercato consolidando perdite. Altro rischio legato alle gestioni separate è quello di concentrazione, essendo per gran parte investite in titoli di stato italiani e governativi europei.

Ecco perché è sempre buona regola diversificare i propri risparmi e comprendere la natura, le caratteristiche e i rischi degli strumenti finanziari in cui si investe.

Il caso Eurovita S.p.A è un esempio di possibili rischi a cui si può andare incontro con le gestioni separate e ci consente anche di vedere in azione la funzione di prevenzione dei rischi svolta dalla normativa Solvency II che certamente costituisce un argine richiedendo specifici requisiti quantitativi, qualitativi e di trasparenza. Un primo livello di garanzia è rappresentato proprio dal patrimonio minimo (MCR) richiesto al di sotto del quale i contraenti, i beneficiari, gli assicurati e gli altri aventi diritto a prestazioni assicurative sarebbero esposti ad un livello di rischio inaccettabile, qualora all’impresa fosse consentito di continuare a svolgere la propria attività. A questo si aggiunge un patrimonio di solvibilità con una soglia più elevata (SCR) che viene definita come il capitale che le imprese assicurative devono detenere per poter onorare con una probabilità del 99,5% gli obblighi nei confronti dei propri assicurati durante i 12 mesi successivi alla valutazione. I requisiti qualitativi sono rappresentati dalle procedure richieste per quantificare i requisiti quantitativi che devono essere illustrate nei bilanci e comunicate alle autorità di vigilanza che possono attivarsi per richiedere chiarimenti, correttivi o intervenire come nel caso Eurovita S.p.A.

ADUC - Articolo - Eurovita S.p.A. e i rischi delle gestioni separate
 
Si, sono esclusi.
grazie della risposta, però non ho trovato nulla di scritto,
nel comunicato ho letto che sono esclusi solo titolari di pensioni complementari e chi ha chiesto il riscatto prima delle ore 20 del 6 febbraio scorso.
 
grazie della risposta, però non ho trovato nulla di scritto,
nel comunicato ho letto che sono esclusi solo titolari di pensioni complementari e chi ha chiesto il riscatto prima delle ore 20 del 6 febbraio scorso.
Non e' chiaro infatti anche se logica vorrebbe che siano escluse solo le attivita' "vita" della compagnia.
Scrivi o chiamali.
 
Comunicato Stampa di Eurovita Spa Milano, 7 febbraio 2023 – L’IVASS (Istituto di Vigilanza sulle Assicurazioni), in presenza di un crescente flusso di riscatti anticipati, ha disposto a partire dalle ore 20 di ieri 6 febbraio la sospensione della facoltà dei contraenti di esercitare i riscatti regolati dai contratti di assicurazione e di capitalizzazione. La misura non si applica ai riscatti e alle anticipazioni di cui alle forme pensionistiche complementari ed alle scadenze contrattuali o ai sinistri.
 
Comunicato Stampa di Eurovita Spa Milano, 7 febbraio 2023 – L’IVASS (Istituto di Vigilanza sulle Assicurazioni), in presenza di un crescente flusso di riscatti anticipati, ha disposto a partire dalle ore 20 di ieri 6 febbraio la sospensione della facoltà dei contraenti di esercitare i riscatti regolati dai contratti di assicurazione e di capitalizzazione. La misura non si applica ai riscatti e alle anticipazioni di cui alle forme pensionistiche complementari ed alle scadenze contrattuali o ai sinistri.

ottimo grazie! me lo ero perso il comunicato stampa sul sito di eurovita
 
Comunicato Stampa di Eurovita Spa Milano, 7 febbraio 2023 – L’IVASS (Istituto di Vigilanza sulle Assicurazioni), in presenza di un crescente flusso di riscatti anticipati, ha disposto a partire dalle ore 20 di ieri 6 febbraio la sospensione della facoltà dei contraenti di esercitare i riscatti regolati dai contratti di assicurazione e di capitalizzazione. La misura non si applica ai riscatti e alle anticipazioni di cui alle forme pensionistiche complementari ed alle scadenze contrattuali o ai sinistri.
Il Comunicato IVASS non lo specificava:

Con Provvedimento prot. n. 29903/23 del 6 febbraio 2023 l’IVASS ha disposto, ai sensi dell’articolo 188, comma 3-bis, lettera b), del decreto legislativo 7 settembre 2005, n. 209, la sospensione temporanea della facoltà dei contraenti di esercitare i riscatti regolati dai contratti di assicurazione e di capitalizzazione stipulati con Eurovita s.p.a. La misura non si applica ai riscatti e alle anticipazioni di cui alle forme pensionistiche complementari disciplinate dal decreto legislativo n. 252 del 5 dicembre 2005. La sospensione è disposta a partire dalle ore 20:00 (ora italiana) del giorno di pubblicazione del provvedimento sul sito internet dell’IVASS (6 febbraio 2023) e ha effetto fino alla data del 31 marzo 2023. Il provvedimento non incide sulle richieste di riscatto presentate, ai sensi delle condizioni contrattuali, anteriormente alla sospensione

https://www.ivass.it/normativa/nazi...903/Provvedimento_0029903_6_febbraio_2023.pdf
 
si' ok per tutelare i risparmiatori...ma se non si puo' riscattare...
immagino poi che se dovessero rimuovere il blocco ci srà un fuggi fuggi generale.. e siamo punto a capo
 
si' ok per tutelare i risparmiatori...ma se non si puo' riscattare...
immagino poi che se dovessero rimuovere il blocco ci srà un fuggi fuggi generale.. e siamo punto a capo
È per questo che devono cedere ad altro gestore: di Eurovita non si fiderebbe più nessuno (che schifo di gestori...).

In ogni caso, se si conferma il trend di rientro verso inflazione al 2% e conseguente diminuzione dei tassi, e quindi aumento del valore dei bond, il problema rientra. Anzi. Siccome pare che i gestori vogliano liberarsi del ramo vita, chi chiede il riscatto fa un favore. E vendere il sottostante per pagare non sarebbe più un problema.

Per cui, una soluzione auspicabile potrebbe essere: vendita ad un gestore con la G maiuscola, moratoria sui riscatti per qualche mese o riscatto con penalizzazione per chi vuole chiudere subito..... e spero che qualcuno paghi personalmente per la sua manifesta incapacità, sempre che non risulti dalle indagini in corso che c'è pure del dolo. Nel qual caso, in galera.
 
Ultima modifica:
si' ok per tutelare i risparmiatori...ma se non si puo' riscattare...
immagino poi che se dovessero rimuovere il blocco ci sarà un fuggi fuggi generale.. e siamo punto a capo
eurovita a se stante, anche se la proprietà mettesse ora 200 ml etc. per me è morta. L'unica cosa è che venga assorbita da un'altra assicurazione, generali, axa, munich re, etc....
 
Che poi... Eurora era nata anche come pensione integrativa. Si può decidere di riscattare il montante accumulato, oppure avere una rendita periodica, cioè una pensione integrativa.

Che lo Stato non preveda una tutela dei risparmiatori lo trovo vergognoso.
 
Io però , nella mia ignoranza, non ho capito una cosa. Se ha 19 mld in gestione e riserve per 16 mld. che problema c'è? non è che i 19 mld sono a 0 ma sono investiti e basta vendere il sottostante e qualcosa ricavi in caso di liquidazione e coi i 16 mld copri quello che ti manca per ridare 100 all'assicurato.

Cosa mi sfugge?
 
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