Exor

Anche secondo me Exor é un ottimo titolo per il lungo periodo

Che voi sappiate esiste qualche report dei vari analisti che coprono il titolo (Analyst coverage | EXOR) disponibile gratuitamente?

Sarebbe interessante poter monitorare con una certa periodicità l'evoluzione dello sconto sul NAV, ecc
 
torna in vendita Partner Re: il deal fa volare il titolo

Milano, 25 ott - Inizio di settimana brillante per Exor che, con un rialzo vicino al 5%, e' la migliore del Ftse Mib (+0,25%). Il titolo al momento sale del 4,9% a 78,74 euro per azione, dopo avere toccato un massimo di seduta a 78,84 euro, un valore mai raggiunto prima (il precedente record era stato fissato a 75,9 euro lo scorso 13 agosto). A fare da traino sono le indiscrezioni riportate nel fine settimana da Il Sole 24 Ore, secondo cui la holding ha riaperto il negoziato con Covea per la cessione della controllata americana di riassicurazioni PartnerRe.

Secondo diverse fonti sentite dal quotidiano finanziario, da qualche settimana la holding della famiglia Agnelli e il gigante francese avrebbero riavviato la trattativa per il passaggio di proprieta' del gruppo di riassicurazione, un dossier tramontato lo scorso anno a causa della pandemia e della richiesta di Covea di rivedere le valutazioni precedentemente concordate. Infatti, a marzo 2020 era stato siglato un memorandum di intesa per la vendita, nell'ambito di un'operazione da 9 miliardi di dollari e la transazione avrebbe dovuto essere chiusa con pagamento cash entro la fine dell'anno scorso.

Al momento non si conoscono i tempi, ne' l'esito del confronto in atto, ma secondo le fonti si sarebbero creati i presupposti per un accordo condiviso sul valore della partecipata di Exor, un valore che sarebbe vicino al prezzo pre-Covid a cui John Elkann era disposto a vendere. Secondo gli analisti di Equita, si tratta di "uno scenario plausibile, considerando che Exor, siglando il MoU lo scorso marzo 2020, ha gia' manifestato chiaramente di non considerarla un core asset e considerando che i rapporti tra Exor e Covea sono rimasti buoni dato che nell'agosto 2020 hanno concordato di co-investire 1,5 miliardi in sostituzione della penale di 175 milioni di dollari per il mancato acquisto".

Secondo gli analisti, Exor attualmente "tratta al 35% di sconto sul nostro Nav, assumendo PartnerRe a circa 7 miliardi di dollari, pari al 22% del Nav, con PartnerRe a 9 miliardi il Nav salirebbe del 6% e lo sconto sarebbe del 38%". Per l'eventuale utilizzo del cash "riteniamo possa tornare l'ipotesi di diversificazione nel settore del lusso dove Exor negli ultimi 12 mesi ha gia' realizzato due investimenti (Christian Louboutin e in Cina Shang Xia che rappresentano il 3% del Nav) senza dimenticare i rumour su Armani e potrebbe essere presa in considerazione la distribuzione di un dividendo straordinario", scrive Equita.
 
Partner Re, c’è l’accordo Exor-Covea: cessione per 9 miliardi

Accordo fatto tra Exor e Covea su Partner Re. Come anticipato nei giorni scorsi da Il Sole 24 Ore, in questi giorni si sarebbe registrata una accelerazione sulla trattativa, al punto che i due gruppi hanno firmato una intesa che prevede la vendita del gruppo di riassicurazione per 9 miliardi di dollari. Exor aveva infatti rilevato Partner Re nel 2016 al termine di una scalata ostile partita l'anno precedente per 6,9 miliardi di dollari (dai quali vanno sottratti 660 milioni di dividendi staccati da Partner Re).

A distanza di quattro anni dall'investimento, agli inizi del 2020, la holding ha annunciato la cessione del gruppo a Covea con un memorandum che valorizzava Partner Re 9 miliardi di dollari cash. Non se ne è fatto nulla perché la trattativa è poi tramontata a causa dello scoppio della pandemia.

La crisi mondiale scatenata dal Covid 19 ha rappresentato in quel contesto la variabile chiave per portare il fronte francese a chiedere la revisione dei termini dell'accordo, ma John Elkann ha rispedito al mittente la controproposta che valorizzava partner Re due miliardi in meno. I canali di comunicazione tra i due gruppi, però, non si sono mai chiusi completamente, con il risultato finale che il negoziato, superata la fase critica della pandemia, è ripartito proprio intorno a quei valori decisi alla vigilia dell'ondata pandemica.

Partner Re, c’e l’accordo Exor-Covea: cessione per 9 miliardi - Il Sole 24 ORE
 
Dopo PartnerRe maxi dividendo per gli Agnelli?

Nel caso in cui Exor dovesse decidere di varare il maxi dividendo sarebbero proprio le seguenti società ad essere i beneficiari princiapali:
Dicembre (John Elkann e i fratelli Lapo e Ginevra): 38%
Eredi Umberto Agnelli (Andrea e Anna Agnelli): 11,85%
Enne (Alessandro Nasi): 8,79%

Oppure puntare sul lusso e la tentazione Armani

L’altro scenario più plausibile secondo gli esperti di Equita riguarda invece un investimento nel settore del lusso, dove la holding ha già realizzato due investimenti, Christian Louboutin e la cinese Shang Xia, che rappresentano il 2% del suo net asset value.
In particolare, al centro dei rumor riguardo al settore del lusso vi è il nome di Armani. Equita sottolinea che alle risorse raccolte dalla vendita si aggiungerebbero altri 2,5 miliardi di euro, che permetterebbero a Exor e Ferrari di dare concretezza alle voci circolate questa estate sull’interesse per il gruppo milanese.

Maggiori dettagli sulla futura strategia di investimento di Exor, con tutta probabilità, saranno presentati all’Investor day del 30 novembre.
 
Elkann sceglie il manager per investire nella transizione energetica

John Elkann ha scelto il manager che in Exor si occuperà di identificare le società in cui la holding della famiglia Agnelli investirà nella transizione energetica, puntando in particolare sulle società tecnologiche per permettono alle imprese di migliorare le loro performance ambientali. Il manager si chiama Benoît Ribadeau Dumas, 49 anni, e può vantare una lunga esperienza sia in primari gruppi industriali francesi sia a livello politico.
Alla fine del 2020 era stato chiamato dal gruppo di riassicurazioni Scor come vice ceo, con la prospettiva di succedere al numero uno Denis Kessler. Quando questo percorso si è complicato, è arrivata la chiamata di Exor, interessata ad arricchire le competenze del team di vertice.

SCOR è una compagnia scalabile e questa mossa mi fa pensare che potrebbe esserci solo un "cambio di cavallo" dopo PartnerRe
 
Exor chiude un accordo transattivo da 746 milioni con l'Agenzia delle Entrate
 
Exor – NAV per azione a $132,41 al 31 dicembre 2021
Oggi 08:46 - MKI
Exor ha archiviato il 2021 con un utile netto di 1.717 milioni (perdita netta di 30 milioni nel 2020 a seguito degli impatti del Covid-19 sui risultati delle partecipate), grazie alla performance positiva delle partecipate (3.009 milioni), parzialmente compensata da una perdita non ricorrente (504 milioni) derivante dal deconsolidamento di Fca a seguito della fusione con Psa e dall’effetto dell’accordo transattivo raggiunto con l’Agenzia delle Entrate per 744 milioni (di cui 101 milioni come interessi passivi).
Il NAV per azione e il NAV totale, al 31 dicembre 2021, sono saliti rispettivamente a 132,41 dollari (+29,7% rispetto a fine 2020) e a 31.069 milioni di dollari (+29,2% rispetto al 31 dicembre 2020).
Le partecipazioni valutate a patrimonio netto hanno generato un utile netto di 3.088 milioni (79 milioni nel 2020), con un apporto positivo di 1.905 milioni da parte di Stellantis (nata dalla fusione tra Fca e Psa e riferito al periodo 17 gennaio-31 dicembre 2021), di 8 milioni da parte di Fca (nel periodo 1-16 gennaio 2021, 8 milioni nel 2020), di 580 milioni da parte di PartnerRe (181 milioni nel 2020), di 398 milioni da parte di Cnh (-176 milioni nel 2020), di 201 milioni da parte di Ferrari (146 milioni nel 2020), di 11 milioni da parte di The Economist Group (13 milioni nel 2020), di 111 milioni da parte di Exor Seeds (19 milioni nel 2020) e di 22 milioni da parte di Christian Loubotin (1° maggio-31 dicembre 2021, non presente nel 2020).
Negativo per 137 milioni l’apporto da parte di Juventus (-98 milioni nel 2020) e per 31 milioni da parte di Gedi (-11 milioni nell’anno precedente, riferito al periodo 1° maggio-30 giugno, dopo che Exor ha completato nei mesi scorsi l’acquisizione del controllo).
Dal lato patrimoniale, al 31 dicembre 2021 la posizione finanziaria netta della holding risulta negativa per 3.924 milioni (-3.251 milioni a fine 2020), riflettendo i dividendi derivanti dagli investimenti (1.208 milioni), in parte compensato dagli investimenti (1335 milioni) e dal pagamento dei dividendi (100 milioni). Il patrimonio netto si attesta a 16.759 milioni (13.090 milioni al 31 dicembre 2020).
Per quanto riguarda la composizione del Gross Asset Value, al 31 dicembre 2021 il 20,7% fa riferimento a Stellantis, il 28% a Ferrari, il 22,4% a PartnerRe, il 17,4% a Cnh, l’1,5% a Juventus e il 10% ad altro.
Exor e' una holding senza uno specifico business di riferimento, a capo di un gruppo diversificato e non integrato che opera in diversi segmenti e non esercita attivita' di direzione e coordinamento sulle proprie controllate, che operano in modo completamente indipendente.
Exor ritiene che i dati e le informazioni previsionali delle societa' controllate e collegate
non siano significativi o idonei a fornire indicazioni sull’andamento economico prospettico della holding ne' rappresentino una previsione o una stima dei risultati della societa'.
Pertanto, nel valutare le prospettive future di Exor, non e' possibile fare affidamento sui dati e sulle informazioni prospettiche pubblicate dalle suddette controllate e collegate.
Exor non prepara bugdet o business plan, ne' pubblica dati previsionali o dati sulla base dei quali e' possibile calcolare dati previsionali.
“Exor riconosce l’elevata incertezza circa la durata, l’esito e le conseguenze a lungo termine del conflitto tra Russia e Ucraina. L’effetto complessivo di questi fattori sull’attivita' di Exor non puo' essere stimato con un grado sufficiente di fiducia, ed Exor continuera' a monitorare da vicino gli sviluppi”, si legge in una nota.
“Le filiali di Exor hanno svolto attivita' in giurisdizioni che possono essere soggette a sanzioni commerciali o economiche e tali sanzioni potrebbero essere estese. Exor e le sue sussidiarie continueranno a rispettare e attuare regimi sanzionatori o altre leggi o regolamenti simili”, continua la nota.
 
Equita conferma la raccomandazione buy e incrementa del 9% il target portandolo a 93 euro

Il NAV sale a 31,061 miliardi di $ (pari a 132,41 $ per azione = circa 120 euro)

Rimarrà sottovalutata finché non incasseranno quanto pattuito:
Aumenta di 328 milioni di dollari (298 mln euro) il corrispettivo in contanti pagabile da Covea per Partner Re,
la società di riassicurazione globale interamente posseduta da Exor e per la quale è stato raggiunto un accordo
per la vendita alla società di mutua assicurazione francese.
 
Conclusa la cessione di PartnerRe

Exor annuncia di aver perfezionato la cessione della società di riassicurazione globale PartnerRe a Covéa per un ammontare totale pari a 9,3 miliardi di dollari (circa 8,5 miliardi di euro) cash. La cessione è avvenuta sulla base di un valore consolidato del patrimonio netto al 31 dicembre 2021 di 7,3 miliardi di dollari. L’acquisizione di PartneRe da parte di Covéa ne rafforza lo sviluppo in quanto grande società nel suo settore: entrando a far parte di un’istituzione finanziaria di maggiore dimensione, beneficerà di un significativo incremento in termini di grandezza e di solidità patrimoniale, che rappresenta anche un vantaggio per i suoi clienti. Come precedentemente annunciato, Exor e Covéa proseguiranno la loro collaborazione anche dopo il perfezionamento dell’operazione.

Ci sono voluti ben quattro mesi e domani vedremo cosa accadrà con la plusvalenza :cool:
 

Exor, utile 2022 sale a 4,2 miliardi



(Teleborsa) - Exor ha chiuso il 2022 con un utile consolidato di 4,2 miliardi di euro rispetto a 1,7 miliardi di euro del 2021. L'incremento di 2,5 miliardi di euro dell'utile è principalmente riconducibile alla plusvalenza netta realizzata dalla cessione di PartnerRe (2,4 miliardi).

All'Assemblea sarà proposto un dividendo ordinario di 100 milioni di euro, pari a 0,44 euro per azione (0,43 nel 2022).

Al 31 dicembre 2022 la posizione finanziaria è positiva per 0,8 miliardi (+4,7 miliardi rispetto alla posizione negativa per 3,9 miliardi di fine 2021). Il NAV (valore degli asset della società) a fine anno è pari a 28,2 miliardi di euro (era 31 miliardi a fine 2021). Il NAV per azione è diminuito del 7,6%, ma - sottolinea Exor - ha sovraperformato l'indice Msci World di 6,6 punti percentuali, soprattutto per effetto della performance di mercato delle società quotate e della posizione finanziaria.

Al 31 dicembre 2022 il patrimonio netto consolidato di Exor attribuibile ai soci della controllante ammonta a 20,6 miliardi, con un incremento di 3,9 miliardi rispetto a 16,7 miliardi al 31 dicembre 2021.

Il CdA propone all'Assemblea la nomina di Nitin Nohria alla carica di presidente e consigliere senior non esecutivo e di Sandra Dembeck e Tiberto Ruy Brandolini D'Adda come nuovi consiglieri non esecutivi. Il CdA ha inoltre approvato l'ultima tranche da 150 milioni di euro del programma di riacquisto di azioni proprie da 500 milioni di euro.
 

Exor, balza l’utile e lancia un buyback da 1 miliardo​

La holding della famiglia Agnelli ha chiuso con un utile consolidato di 2,157 miliardi. Varato piano di acquisto di azioni proprie da 1 miliardo: 750 milioni destinati ad un’offerta pubblica con sistema all’olandese

Corrono i conti di Exor, la holding della famiglia Agnelli-Elkann, nel primo semestre dell’anno. Il gruppo ha chiuso con un utile consolidato di 2,157 miliardi. Una crescita significativa: lo scorso anno, nello stesso periodo, era stato di 265 milioni. Pertanto, l’incremento è stato di 1,892 miliardi, dovuto alle migliori performance delle società controllate e partecipate: in particolare la quota Exor di profitti Stellantis vale 1,571 miliardi, Ferrari per 154, Cnh Industrial per 291 e Iveco per 43. Mentre la Juventus (rosso sceso a 81 milioni) pesa in negativo per 51 milioni. Il risultato 2022 era stato influenzato anche dalle perdite non realizzate, per oltre 1 miliardo, di PartnerRe

Nel consiglio di amministrazione di ieri la holding, guidata dal presidente Nitin Nohria e dal ceo John Elkann, ha anche approvato un nuovo programma di buyback: in sostanza, ci sarà un riacquisto di azioni proprie fino a 1 miliardo di euro. Exor ricomprerà 250 milioni di azioni dai suoi azionisti, secondo le modalità consuete, con acquisti sul mercato nel corso dei prossimi 12 mesi. Una quota, pari a 750 milioni, è destinata all’offerta pubblica che avrà tempi più veloci. Exor considera il buyback come un’opportunità per investire nelle società del suo portafoglio.

La holding, che controlla Repubblica attraverso Gedi, usa per la prima volta un meccanismo particolare per l’offerta pubblica: il Reverse Dutch Auction, detta anche asta inversa. Exor si rivolge così a tutti i propri azionisti qualificati, istituzionali e retail, residenti nei Paesi in cui il meccanismo è normato, chiedendo loro a che valore venderebbero nonché in quale quantità. È previsto però un tetto massimo di prezzo pari al valore della chiusura di ieri maggiorato di un 10%, ovvero circa 89 euro per azione. La raccolta delle offerte consentirà a Exor di stabilre il prezzo minimo da offrire a tutti i venditori e di conseguenza comprare fino a un massimo di 750 milioni di euro di azioni. Il prezzo verrà definito il 10 ottobre e dopo gli azionisti avranno la possibilità di aderire o meno. L’offerta si chiuderà il 12 ottobre. Rispetto ai 750 milioni dell’offerta pubblica, la Giovanni Agnelli Bv, la cassaforte della famiglia che controlla il 53,6% di Exor, si è impegnata ad aderire all’operazione, con effetti irrilevanti sul controllo, per un massimo di 250 milioni.

Il valore netto degli attivi (Nav) sale a 34,2 miliardi al 30 giugno (era 28,2 miliardi al 31 dicembre 2022). Il debito netto al 30 giugno ammonta a 0,1 miliardi, rispetto a una posizione netta di cassa pari a 0,8 miliardi al 31 dicembre 2022, soprattutto a causa degli investimenti di Exor, dell’acquisto di azioni proprie e dei dividendi distribuiti, compensati dai dividendi ricevuti.

Exor, balza l’utile e lancia un buyback da 1 miliardo
 
Exor chiude offerta su azioni proprie per 750 mln, prosegue buyback
Oggi 08:59 - RSF
MILANO, 13 ottobre (Reuters) - Si è conclusa ieri con adesioni superiori agli importi stanziati, l'offerta pubblica di acquisto di azioni Exor (EXO.AS) per l'ammontare massimo di 750 milioni di euro, parte del programma di buyback fino a 1 miliardo, annunciato lo scorso 13 settembre, .

Secondo quanto riporta un comunicato della holding della famiglia Agnelli, in base ai risultati dell'offerta 8.873.452 azioni ordinarie verranno riacquistate al prezzo unitario di 84,5217 euro per un ammontare di 750 milioni, pari al 3,8% del capitale ordinario di Exor.

Exor avvierà quindi il processo di cancellazione delle azioni così riacquistate, oltre che di ulteriori 4,1 milioni di azioni proprie già detenute, che complessivamente rappresentano il 5,6% del proprio capitale ordinario.

La nota aggiunge che, come da impegni sottoscritti, dalla società Giovanni Agnelli Bv verranno riacquistate 2.386.226 azioni ordinarie. Al perfezionamento dell'offerta, ma prima della cancellazione delle azioni proprie, la Giovanni Agnelli risulterà avere il 52,5% del capitale ordinario di Exor.

Exor continuerà ad acquistare azioni proprie sul mercato nel corso dei prossimi mesi, fino a raggiungere l'ammontare massimo stabilito di 1 miliardo, conclude la nota.
 
Exor . Nel corso dell’investor day tenutosi ieri a Torino, la holding ha confermato la strategia di attenzione ai settori dell’healthcare, del lusso e dei tech. C’è la possibilità di procedere con un piano di buyback. Lo sconto sul Nav è del 40%.
 
EXOR N.V. - Strategia confermata e firepower ridotto a 0.5bn. Target +5% per aggiornamento asset quotati
Oggi 14:11 - EQ
NellInvestor Day di ieri confermata la strategia e i principali obiettivi di Key Performance Indicators. Aggiornato il firepower residuo a circa 2.2bn di cui solo 0.5bn sono destinabili a nuove iniziative (il resto è già allocato).
NAV attuale circa 153PS e sconto al 42%; target +5% a 115PS, confermando lapplicazione del 25% di sconto. Buy confermato anche se non percepiamo catalyst che possano contribuire a restringere lo sconto nel breve.

Spunti principali:
-Firepower: per effetto delle operazioni completate negli ultimi 12 mesi (tra cui Philips e maxi buy-back) si è ridotto da 6.5bn di un anno fa a 2.2bn (confermando la soglia massima del LTV a 0.2x). Di questi 1.7bn risulta già allocato (Institut Merieux 0.55bn, fondi del Lingotto 0.35bn, Ventures 0.42bn e buy-back 0.25bn) e il residuo per nuovi investimenti è di soli 0.5bn. Riteniamo che col flusso di dividendi dalle controllate nel corso del 2024 tale flessibilità finanziaria possa aumentare di 0.6+bn (a parità di valore degli asset quotati).
-nuovi investimenti: confermato il focus su sanità (probabilmente meno prioritaria dopo il rilevante investimento in Philips), lusso e tecnologia, pur non escludendo investimenti in altri settori
-sconto sul NAV: ribadito che il focus del management resta sulla crescita del NAVPS piuttosto che sulla riduzione dello sconto, pur intendendo continuare il buy-back
-KPI confermati: LTV
1x

Altri spunti:
-Philips: spiegate nuovamente le motivazioni per linvestimento nel settore specificando che lorizzonte temporale dellinvestimento è molto lungo; allo stato attuale non è previsto lesercizio dellopzione per salire dal 20%, che verrà valutata in maniera opportunistica; noi lo riteniamo poco probabile almeno nel breve in quanto implicherebbe un investimento di ulteriori 0.8+bn azzerando il firepower residuo)
-Lingotto (asset manager 50/50 tra Covéa ed Exor) ha visto crescere gli AUM a $4.5bn a fine settembre 2023 (di cui 2.4bn in long/short in public equity, 1.6mn in asset private e 0.5bn in innovazione prevalentemente in public equity). Altri fondi e iniziative verranno attivate; verrà valutata la contribuzione di asset da parte di terzi
-Iveco: non è in corso la ricerca di un partner per una fusione; a nostro avviso rimane un possibile scenario quanto meno nel medio termine in quanto, sebbene Iveco stia performando meglio delle attese, le dimensioni resteranno nettamente inferiori ai principali competitors
-Juventus: nessuna novità a parte la smentita dellinteresse da parte di fondi; noi restiamo dellideale che in assenza dellentrata di nuovi soci lultimo aumento di capitale da 0.2bn possa non essere sufficiente
-Venture capital: finora investiti $0.6bn in 99 società (rispetto a 0.5bn per 71 società di un anno fa)
-famiglia Agnelli: resta committed; non avevamo dubbi, ma non escludiamo, come già scritto in altre occasioni, che la partecipazione della Giovanni Agnelli BV possa essere ridotta (come già successo nel 2021 e recentemente aderendo al maxi buy-back) per liquidare qualche membro della famiglia
-spin-off di asset/distribuzioni di azioni: non è unipotesi presa in considerazione

BUY con Target Price 110.00
 
Arrivati a 90, vendessero la Juventus salirebbe ancora un po'
 
Il titolo sta sui massimi storici da quando è quotata ad Amsterdam.

C'è ne fossero diatribe familiari tra gli Agnelli. 😁
 
Toccata la soglia psicologica dei 100. Se vendono la giuventus andiamo a 110 😅
 
EXOR N.V. - Aggiornamento del NAV post risultati FY23. Target +13%
Oggi 11:06 - EQ
Spunti dai risultati FY23
-debito netto a livello di holding co. 3.97bn, inferiore alla nostra stima di 3.2bn principalmente a causa di alcuni investimenti (0.2bn) e nuove contribuzioni a Lingotto (0.4bn) senza un impatto significativo sul NAV
-dividendo 0.46PS (yield 0.5%) in linea con le attese di un ammontare stabile a 100mn
-principali variazioni dei fair value della società non quotate rispetto a giugno: Lingotto +28% a 2.1bn (4% del NAV) principalmente per le nuove contribuzioni, Welltec +16% a 280mn (1%); Louboutin invariato a 700mn (2% del NAV) e Shang Zia azzerato
-buy-back continuerà completando il programma da 250mn (parte mancante del piano da 1bn); all’attuale prezzo di mercato potrebbe riacquistare circa l’1% del capitale. Le azioni proprie in eccesso rispetto al piano di stock option verranno cancellate
-nessuna novità di rilievo a livello strategico.

Aggiornando gli asset non quotati tenendo conto dei nuovi fair value e quelli quotati, il nostro NAV aggiornato è di circa 182PS (sconto del 45%). Confermando l`applicazione di uno sconto del 25% sul NAV alziamo il target del 13% a circa 130PS principalmente per la recente performance degli asset quotati. BUY con Target Price 130.00
 
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