Lunedì 15 Ottobre 2012 08:50
E-mail Stampa
VedoGreen: trend di ridimensionamento nel I semestre 2012. Sentiment positivo sui settori eco-mobility, smart grids ed edilizia eco-sostenibile
green_giovaniassunzioniVedoGreen, la società appartenente al Gruppo IR Top specializzata sulla finanza per le aziende green quotate e private, ha presentato in anteprima i principali risultati dell’Osservatorio “Green Economy on capital Markets 2012” che, tra le novità, comprende un’indagine sul sentiment degli investitori istituzionali green italiani ed europei.
Nell’ambito del Convegno “Nuove occasioni per l’industria verde italiana”, organizzato da TerniEnergia (società quotata sul Segmento Star di Borsa Italiana), VedoGreen è intervenuta sul tema “Green investing: mercato dei capitali e criteri di selezione degli investitori istituzionali”.
“Il campione di aziende che operano nel settore “green” - spiega Anna Lambiase, amministratore delegato di VedoGreen - ha registrato anche nel 2011 solidi fondamentali e marginalità in crescita, segnando un +19% nei ricavi rispetto a una media europea del +23% e un +18% in termini di Ebitda rispetto ad una media europea del 9%, con un livello di occupazione in crescita del 3% rispetto al 2010. Nel I semestre 2012, in un contesto normativo e finanziario meno favorevole, si registra un ridimensionamento del fatturato (-10%), pur mantenendo una significativa marginalità (Ebitda margin medio pari al 26%). Le 13 società green stanno operando un riposizionamento strategico del core business con forme di differenziazione dell’offerta e ottimizzazione della struttura produttiva. L’internazionalizzazione e l’efficienza energetica rappresentano il focus delle politiche di sviluppo annunciate nei nuovi piani industriali presentati nel 2012. Gli investitori istituzionali nel capitale delle società green quotate ammontano a 69, prevalentemente stranieri (61%) per un valore complessivo dell’investimento di 118 milioni di euro; francesi e americani i più attivi. Tra gli investitori più presenti si segnalano Eurizon, Sella Gestioni, Dimensional Fund, Bessemer, Allianz SE e Canada Pension Fund. I principali settori green su cui gli investitori concentrano le proprie decisioni di investimento sono rappresentati dalle energie rinnovabili, il risparmio energetico e la gestione dei rifiuti, mentre per il futuro si evidenziano importanti opportunità di sviluppo in altri settori tra cui eco-mobility, smart grids ed edilizia eco-sostenibile.”
Risultati anno 2011 delle società quotate green
Nel 2011 l’azienda green europea presenta ricavi medi pari a 241 milioni di euro, segnando una crescita media del 23%: i Paesi con maggiore dimensione media sono Francia e Germania; la variazione della marginalità è positiva e pari a +9% con un Ebitda margin del 16%.
L’azienda green Italia si conferma un modello industriale che crea valore grazie a: aumento dimensionale del 19% su fatturato; 1/3 delle società presenta ricavi in crescita del 35%; crescita dell’Ebitda superiore alla media del campione (+18%); le società quotate italiane occupano al 31 dicembre 2011 circa 7.000 dipendenti in crescita del 3% rispetto al 2010.
Risultati I semestre 2012 e strategie
Dopo la crescita del 2011 la green economy italiana ha segnato nel I semestre 2012 un trend di ridimensionamento in termini di fatturato (-10% rispetto al 1H2011) e di Ebitda (-9%), pur mantenendo una marginalità elevata intorno al 26%.
Le principali ragioni sono connesse all’incertezza normativa con riflessi negativi sui flussi di cassa, alla riduzione di fatturato e di marginalità legato al settore fotovoltaico, al contesto finanziario ed economico sfavorevole, al settore tipicamente capital intensive e ai prezzi medi di vendita influenzati da politiche di dumping.
Come risposta al mutato contesto di mercato, le società quotate in Italia si orientano su politiche di riposizionamento strategico del core business con forme di differenziazione dell’offerta e ottimizzazione della struttura produttiva.
L’analisi condotta ha evidenziato le principali strategie annunciate dalle società principalmente
rivolte ai temi dell’internazionalizzazione attraverso M&A e investimenti diretti, unitamente al miglioramento dell’efficienza produttiva mediante investimenti in tecnologie innovative. Altre tematiche tenute in forte considerazione dalle società green sono legate alla riduzione del peso all’interno del settore fotovoltaico a favore di altre fonti di energia rinnovabile, all’ampliamento del business sulla catena del valore con maggiore attenzione al comparto ambientale e al forte focus sulle tematiche di efficienza energetica.
Le società green che hanno annunciato un nuovo piano industriale o aggiornato le linee strategiche nel 2012 sono state sei.
Le aziende italiane incluse nel campione sono 13: Aion Renewables, Alerion Clean Power, Biancamano, Eems, ErgyCapital, Falck Renwables, Fintel Energia Group, Frendy Energy, Industria e Innovazione, K.R. Energy, Kinexia, Sadi Servizi Industriali e TerniEnergia.
E-mail Stampa
VedoGreen: trend di ridimensionamento nel I semestre 2012. Sentiment positivo sui settori eco-mobility, smart grids ed edilizia eco-sostenibile
green_giovaniassunzioniVedoGreen, la società appartenente al Gruppo IR Top specializzata sulla finanza per le aziende green quotate e private, ha presentato in anteprima i principali risultati dell’Osservatorio “Green Economy on capital Markets 2012” che, tra le novità, comprende un’indagine sul sentiment degli investitori istituzionali green italiani ed europei.
Nell’ambito del Convegno “Nuove occasioni per l’industria verde italiana”, organizzato da TerniEnergia (società quotata sul Segmento Star di Borsa Italiana), VedoGreen è intervenuta sul tema “Green investing: mercato dei capitali e criteri di selezione degli investitori istituzionali”.
“Il campione di aziende che operano nel settore “green” - spiega Anna Lambiase, amministratore delegato di VedoGreen - ha registrato anche nel 2011 solidi fondamentali e marginalità in crescita, segnando un +19% nei ricavi rispetto a una media europea del +23% e un +18% in termini di Ebitda rispetto ad una media europea del 9%, con un livello di occupazione in crescita del 3% rispetto al 2010. Nel I semestre 2012, in un contesto normativo e finanziario meno favorevole, si registra un ridimensionamento del fatturato (-10%), pur mantenendo una significativa marginalità (Ebitda margin medio pari al 26%). Le 13 società green stanno operando un riposizionamento strategico del core business con forme di differenziazione dell’offerta e ottimizzazione della struttura produttiva. L’internazionalizzazione e l’efficienza energetica rappresentano il focus delle politiche di sviluppo annunciate nei nuovi piani industriali presentati nel 2012. Gli investitori istituzionali nel capitale delle società green quotate ammontano a 69, prevalentemente stranieri (61%) per un valore complessivo dell’investimento di 118 milioni di euro; francesi e americani i più attivi. Tra gli investitori più presenti si segnalano Eurizon, Sella Gestioni, Dimensional Fund, Bessemer, Allianz SE e Canada Pension Fund. I principali settori green su cui gli investitori concentrano le proprie decisioni di investimento sono rappresentati dalle energie rinnovabili, il risparmio energetico e la gestione dei rifiuti, mentre per il futuro si evidenziano importanti opportunità di sviluppo in altri settori tra cui eco-mobility, smart grids ed edilizia eco-sostenibile.”
Risultati anno 2011 delle società quotate green
Nel 2011 l’azienda green europea presenta ricavi medi pari a 241 milioni di euro, segnando una crescita media del 23%: i Paesi con maggiore dimensione media sono Francia e Germania; la variazione della marginalità è positiva e pari a +9% con un Ebitda margin del 16%.
L’azienda green Italia si conferma un modello industriale che crea valore grazie a: aumento dimensionale del 19% su fatturato; 1/3 delle società presenta ricavi in crescita del 35%; crescita dell’Ebitda superiore alla media del campione (+18%); le società quotate italiane occupano al 31 dicembre 2011 circa 7.000 dipendenti in crescita del 3% rispetto al 2010.
Risultati I semestre 2012 e strategie
Dopo la crescita del 2011 la green economy italiana ha segnato nel I semestre 2012 un trend di ridimensionamento in termini di fatturato (-10% rispetto al 1H2011) e di Ebitda (-9%), pur mantenendo una marginalità elevata intorno al 26%.
Le principali ragioni sono connesse all’incertezza normativa con riflessi negativi sui flussi di cassa, alla riduzione di fatturato e di marginalità legato al settore fotovoltaico, al contesto finanziario ed economico sfavorevole, al settore tipicamente capital intensive e ai prezzi medi di vendita influenzati da politiche di dumping.
Come risposta al mutato contesto di mercato, le società quotate in Italia si orientano su politiche di riposizionamento strategico del core business con forme di differenziazione dell’offerta e ottimizzazione della struttura produttiva.
L’analisi condotta ha evidenziato le principali strategie annunciate dalle società principalmente
rivolte ai temi dell’internazionalizzazione attraverso M&A e investimenti diretti, unitamente al miglioramento dell’efficienza produttiva mediante investimenti in tecnologie innovative. Altre tematiche tenute in forte considerazione dalle società green sono legate alla riduzione del peso all’interno del settore fotovoltaico a favore di altre fonti di energia rinnovabile, all’ampliamento del business sulla catena del valore con maggiore attenzione al comparto ambientale e al forte focus sulle tematiche di efficienza energetica.
Le società green che hanno annunciato un nuovo piano industriale o aggiornato le linee strategiche nel 2012 sono state sei.
Le aziende italiane incluse nel campione sono 13: Aion Renewables, Alerion Clean Power, Biancamano, Eems, ErgyCapital, Falck Renwables, Fintel Energia Group, Frendy Energy, Industria e Innovazione, K.R. Energy, Kinexia, Sadi Servizi Industriali e TerniEnergia.