davos
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uno stinco di santo, un beneffattore che gira col bastone perchè affaticato, un clan, quello degli Spada, che secondo i collaboratori di giustizia citati dai pm, dove Roberto “comanda” e “può dare ordini”. In particolare per definire la figura del fermato, che ha precedenti che risalgono agli anni Novanta per furto e ricettazione, i magistrati citano le “dichiarazioni rese dai collaboratori di giustizia Micheal Cardoni e Tamara Ianni” che su Spada hanno reso in passato “dichiarazioni convergenti” affermando che “appartiene all’omonimo clan con un ruolo di vertice“. Entrambi sostengono che il fermato “coordina il ramo del sodalizio dedito al traffico e alla cessione di sostanze stupefacenti“. Secondo i pentiti il fratello di “Romoletto”, si “è reso responsabile – è scritto nel decreto – di una estorsione aggravata dal metodo mafioso, appropriandosi di una abitazione” di una persona “che non gli aveva pagato una partita di sostanza stupefacente“.
fratello di “Romoletto”, che sta scontando una pena di 10 anni per estorsione aggravata
L’aggravante mafiosa è stata contestata per due motivi: Spada era nel suo contesto giudicato “mafioso” da diverse sentenze e il giornalista gli poneva domande relative alla mafiosità dello stesso contesto.
Aggravante costituito da aver commesso il fatto in più persone riunite e con l’uso di una arma quale il manganello – scrivono i magistrati – Compiendo l’azione in luogo pubblico e ripreso da una telecamera, rivendicando il diritto di decidere chi poteva stazionare nella zona teatro dei fatti notoriamente frequentata da diversi soggetti appartenenti alla famiglia Spada
Chiaro e limpido lo capirebbe un bambino, ma qui i benpensanti fascistoidi addirittura plaudono alla lezione data al giornalista di sinistra...gente per inciso che nel quartiere degli spada non sopravviverebbe un giorno