Fiorentina officiale thread parte IV

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Ferrara scrive: “Niente effetto Sousa e la difesa crolla in una notte sballata”
L’analisi del giornalista su La Repubblica nel giorno dopo la sconfitta della Fiorentina contro il Paok
di Redazione VN, 25/11/2016, 07:40

Ecco un estratto dell’articolo di questa mattina su La Repubblica a firma Benedetto Ferrara per commentare l’amara sconfitta della Fiorentina contro il Paok Salonicco:
“Povero Paulino, che aveva in mano il primo posto del girone conquistato con una partita in anticipo. Una partita persa, ripresa, buttata via a un soffio dalla fine. Da tutto al quasi niente, dai sedicesimi con sorteggio easy, a giocarsi il primo posto e il passaggio del turno a Baku (serve un pareggio), tra due settimane. Piccola Fiorentina, messa sotto dall’anima di fuoco dei testardi greci. La non difesa di Sousa, la sfortuna e un Bernardeschi in serata sì, forse ispirato dalle parole del suo e imprevisto agente portoghese, e una vocazione al masochismo innata sono i veri protagonisti di questa sfida europea di mezzo autunno. No, aspetta, ci sono anche i tifosi greci: che sono un botto e fanno un casino all’ennesima potenza. Tanto da riempire con i loro cori un Franchi semideserto. (…)
 
Fiorentina – Paok 2-3: io l’ho vista così (Harakiri viola nell’inespugnabile Franchi)
Pubblicato da Francesco Matteini

Puff: con l’ultimo pasticcio difensivo all’ultimo secondo dell’ultimo minuto di recupero la Fiorentina butta via la matematica qualificazione con annesso primo posto in classifica alla seconda fase dell’Europa League. Il Franchi si conferma stadio inespugnabile per i viola. Il Paok ha avuto quello che i tecnici più raffinati definiscono “****”. L’arbitro non ha visto una paio di falli che avrebbero consentito di fischiare il rigore. L’assenza della Goal line technology ci lascia il dubbio se il tiro di Cristoforo fosse avesse o meno superato la linea di porta. Ma tutto questo non basta a giustificare alcune prestazioni disastrose, a cominciare da Lezzerini (Tatarusanu può dormire fra due guanciali), e alcuni momenti di sorprendente sbandamento di tutta la squadra. Eppure la Fiorentina ha messo in campo impegno e aggressività, ha chiuso per lunghi tratti della partita il Paok nella sua metà campo, ha coraggiosamente cercato la vittoria anche quando il risultato di Liberec-Qarabag avrebbe consigliato di accontentarsi del pareggio. Tutti fattori positivi, apprezzabili, confortanti. Vanificati dal harakiri finale.
Ps: Meno male che l’Inter, eliminata dall’Europa League, dovrebbe avere il morale ancora più sotto i tacchi di noi.
c

Lezzerini 3 – La palla è una saponetta che non riesce mai a prendere. Si fa bucare in modo disarmante in occasione del primo gol. Nelle uscite prima moscio e disattento, poi irruento e pasticcione. Possibile che Dragowski possa essere peggio?
Tomovic 4 – Contro di lui Rodrigues sembra Cristiano Ronaldo: ogni discesa un incubo, non lo prende mai. Salva un gol sulla linea di porta, ma è l’unica cosa fatta bene.
Gonzalo 5 – Incerto nelle chiusure (che non fa) e impreciso negli appoggi.
Astori 6 – Il più in palla della difesa ma non esente da disattenzioni e incertezze. Assist al bacio per il gol di Babacar. Aiuta la fase offensiva offrendosi spesso in appoggio ai compagni per lo scarico.
Milic 4,5 – Imbambolato quando i giocatori del Paok attaccano sul suo lato. Rallenta troppo il cross che quasi sempre finisce sull’avversario.
Vecino 5 – Evanescente nella prima parte della gara. Si riprende senza però dare una svolta al suo gioco.
Badelj 6 – Recupera palloni e prova a verticalizzare non sempre con successo. Sbaglia un gol tirando fuori a due passi dal portiere.
Cristoforo 6 – Un gran tiro che si stampa sulla traversa e rimbalza forse oltre la linea di porta. Il più dinamico e fantasioso del centrocampo viola.
Tello 5 – Ci mette un po’ a entrare in moto. Le sue accelerazioni creano occasioni che non vengono sfruttate dai compagni. Spostato a sinistra si intristisce uscendo di scena.
Bernardeschi 7 – Un gol e una traversa, inventiva e generosità. Prende per mano la squadra e la riporta in partita dopo il doppio svantaggio. Calo fisico sul finale.
Babacar 6,5 – Un gol da centravanti vero, una mancata deviazione a un metro dalla porta che grida vendetta. Ottimo come sponda e uomo assist.
Chiesa 6,5 – Porta in campo grinta, potenza e intuizioni.
Sanchez 4 – Gioca due o tre palloni e li sbaglia tutti. E’ lui che ha la possibilità di chiudere su Rodrigues nel finale, invece lo la scia tirare (e segnare) indisturbato.
Ilicic sv
Paulo Sousa 5 – Forse si rende conto che il pareggio, a pochi minuti dal termine, non è un risultato da buttare ma non pare comunicarlo alla squadra. L’avvio di gara non convince. Nel finale manda in campo Sanchez e tutto peggiora: il suo momento no con i cambi continua.
Arbitro Klossner & C. 5 – Ci sono due falli da rigore per la Fiorentina, ma lui sorvola. Poco reattivo entra nelle linee di passaggio senza accorgersene.
Commento Sky Ciarravano-Minotti 5 – Che noia che barba, che barba che noia.
 
Sousa o è un signore o è già lontano da Firenze......o magari tutti e due
 
B. Ferrara scrive: “La partita dei rimpianti: mezz’ora di vuoto, poi una rincorsa inutile”
“Un avvio difficile da spiegare, come se il tecnico avesse deciso di fare pari con il capolavoro di un anno fa, quando in questo stadio la Fiorentina umiliò Mancini e i suoi”
di Redazione VN, 29/11/2016, 07:15 20 Commenta per primo!
Vi proponiamo un estratto dell’articolo di Benedetto Ferrara per Repubblica. La versione integrale all’interno del quotidiano in edicola:
“Ci pensa un arbitro impazzito a dare una mano a un allenatore che per un pezzo sembra addormentato. Un rosso a Gonzalo (che non ci sta) e una partita che pareva un mezzo suicidio si trasforma nella festa dei se e dei ma per via di un alibi grosso così. Beh, undici contro undici magari la Fiorentina la riprendeva. Sì, possibile. Ma anche possibile il contrario. E comunque in un primo tempo che per mezz’ora è un pianto, la prima vera notizia sono tre gol subiti in venti minuti. E quelli tutti undici contro undici, con la difesa che non vede un pallone e l’Inter che gioca da paura, anche grazie alla presa molle dei ragazzi di Sousa. Un avvio difficile da spiegare, come se il tecnico avesse deciso di fare pari con il capolavoro di un anno fa, quando in questo stadio la Fiorentina umiliò Mancini e i suoi. L’obiettivo è dormire. E non capire cosa stia accadendo. E poi, come al solito, risvegliare i moribondi (…)”.
 
Corvino: “L’arbitro ha condizionato la gara, siamo perplessi”
Il DS viola: “Sono molto contento della reazione della squadra nel secondo tempo”
di Chiara Baglioni, @Chiba87 28/11/2016, 23:27 1340 22 commenti

Il direttore sportivo della Fiorentina Pantaleo Corvino ai microfoni di Radio Bruno a fine partita: “La partita ha una facile lettura. La squadra è partita sottotono e stava dimostrando di non essere in serata, invece poi è venuto fuori il carattere. L’arbitro non era in forma, non solo per 20 minuti, ma per tutta la gara. Le decisioni hanno condizionato la gara e ci hanno lasciati perplessi. Con Diego Della Vallevmi sono sentito in giornata, era felice di venire a vedere la gara. Difficilmente commento gli arbitri, ma può succedere anche che un arbitro non sia in giornata. L’approccio alla partita? La squadra cerca sempre il gioco, poi subisce nei primi minuti la veemenza degli avversari. Rimane il rammarico perché tanti ragazzi ci hanno messo la forza di volontà e non portiamo a casa niente. Giochiamo domenica dopo domenica per ottimizzare il risultato. C’è tempo per mettersi in carreggiata per l’obiettivo Europa”.
Il direttore ha aggiunto a Mediaset Premium: “Le decisioni ci hanno lasciati perplessi, però succede anche agli arbitri di non essere in forma. Con Diego ho solo parlato della caparbietà della nostra squadra e dell’amarezza nel non vedere premiati gli sforzi dei ragazzi. Il rigore su Gonzalo era solare così come era chiaro l’ultimo fallo su Chiesa. Ne prendiamo atto e volevamo puntualizzare questo”.
 
Inter-Fiorentina 4-2: io l’ho vista così (Arbitraggio killer ed errori imperdonabili)
Pubblicato da Francesco Matteini in Evidenza, Fiorentina 28/11 23:51 2 Commenti

arbitro-damatoCaro (si fa per dire) arbitro Damato, non basta farsi il segno della croce prima di entrare in campo per essere assolti da ogni peccato nella conduzione di una gara.
Grazie al suo aiuto determinante e una buona dose di ignavia e approssimazione della Fiorentina nei primi venti minuti, l’Inter compie un furto senza destrezza. E’ vero, al 19′ del primo tempi i viola sono già sotto di tre reti, tutte per colpa propria. Inguardabili alcuni singoli: Salcedo e Gonzalo, soprattutto. Inesistente Tello (che darà continuità alla sua non partita). Però alla fine del primo tempo la Fiorentina dà segni di risveglio col gol di Kalinic e neanche la scandalosa espulsione di Gonzalo la manda Ko. Anzi nella ripresa i viola sembrano degli assatanati. Sono uno in meno ma sembrano più degli avversari: pressano, manovrano, raddoppiano e tolgono all’Inter fiato e sicurezza. I nerazzurri traballano, i viola meriterebbero il pareggio: è in questa delicata fase della partita che l’arbitro Damato dà il meglio (ovvero il peggio) di sé indirizzandone l’esito finale.
Tatarusanu 5 – Manina moscia sul cross di Perisic: la deviazione è un assist per Candreva che insacca.
Salcedo 4 – Fa addirittura rimpiangere Tomovic, dalla sua parte per venti minuti l’Inter fa ciò che vuole. Anche lui ha l’attenuante di non avere mai l’aiuto di Tello.
Gonzalo 4 – Icardi lo mette con troppa facilità **** a terra. Mai preciso nei rilanci. Subisce un fallo da rigore impunito e un’espulsione ingiusta.
Astori 6 – Anche lui beffato da Icardi che firma il tris. Però si riscatta in parte con secondo tempo monumentale.
Milic 4 – Osserva disinteressato Candreva che piomba sul pallone e insacca. Niente cross, solo ripartenze un po’ involute.
Badelj 5,5 – Primo tempo surclassato dai centrocampisti avversari, un lampo il lancio per il gol di Kalinic. Nel secondo organizza l’assalto in inferiorità numerica.
Borja Valero 6 – La lotta corpo a corpo non fa per lui. Corre molto ma non riesce ad essere decisivo.
Tello 2 – Un fantasma, in campo per almeno 75 minuti di troppo (sostituito al 75′).
Ilicic 7 – Si batte con coraggio e maestria. Un gol e molte intuizioni. Perfino generoso nei ripiegamenti.
Bernardeschi 6 – Partita di sostanza con tanta grinta ma non sempre altrettanta lucidità. Cala all’improvviso e fa spazio a Chiesa.
Kalinic 7 – Gli arriva un pallone e lo mette in rete. Sempre combattivo, mai rinunciatario. Subisce falli a ripetizione, quasi mai sanzionati.
Chiesa 6 – Porta in campo grinta e fiato, ma in inferiorità numerica è dura emergere.
Tomovic 6 – Il suo ingresso dà più equilibrio alla difesa.
Perez 6 – Esordio a sorpresa. Buttato nella mischia e che mischia!) mostra personalità, non si può pretendere la saggezza.
Paulo Sousa 6 – Ha il merito di caricare a pallettoni la squadra tra il primo e il secondo tempo, infondendo nei giocatori la convinzione di poter raddrizzare una partita apparentemente chiusa. Ma ha anche la grave colpa di non essere riuscito nell’operazione prima dell’inizio della gara. Incomprensibile l’ostinazione nel mandare in campo e mantenere anche dopo un primo tempo inconcludente il suo pupillo Tello. Va bene avere il pallino per un giocatore, ma a tutto c’è un limite.
Arbitro Damato & C. 2= – Uno spregiudicato serial killer della regolarità della partita. Infiniti gli errori (errori?) e tutti a sfavore dei viola: il rigore netto non dato a Gonzalo (forse ce n’è uno anche su Astori); l’espulsione dello stesso Gonzalo che dimostra cecità e ignoranza del regolamento; concessione di impunità alla fallosità multipla di Ranocchia; la comica ammonizione, anziché l’espulsione, per Joao Mario che tira una manata volontaria in faccia a Ilicic a palla distante; la mancata ammonizione a Brozovic che in seguito al giallo preso successivamente sarebbe stato espulso; il fallo non rilevato su Chiesa che permette all’Inter l’azione del quarto gol. Serve altro?
Commento Sky Caressa-Bergomi 7 – Perfino la loro proverbiale prudenza nei confronti degli arbitraggi si sgretola di fronte alle nefandezze di Damato: obiettività e buon ritmo.
 
Arbitro o no, non si possono prendere 3 goal da questa Inter...ed in 20 minuti.:rolleyes:
 
Arbitro o no, non si possono prendere 3 goal da questa Inter...ed in 20 minuti.:rolleyes:

e' vero, siamo entrati mosci.....i contrasti erano tutti loro.....ma dalla mezz'ora in poi e' stato diverso....partita falsata dall'arbitraggio......
 
.....ma dalla mezz'ora in poi e' stato diverso...

Dopo che sei sotto 3-0 è un pò tardi per svegliarsi: prima che l'arbitro (che sicuramente ha contribuito affinchè la Fiorentina non agguantasse il pareggio) la colpa è della squadra, Sousa compreso.
 
Ferrara scrive: “Babacar, sorriso finale. Fiorentina fuori dai guai”
Fischi e speranze per Sousa e i suoi, un copione già visto. Poi arriva il cross di Zarate e il colpo di testa di Babacar
di Redazione VN, 05/12/2016!

Tutti depressi. No, tutti felici. Un gol di Babacar a mezzo passo dalla fine rianima i tifosi della Fiorentina. Una botta di felicità sul confine della malinconia. (…) La storia della partita sembra scritta, ma in avvio accade quello che nessuno può aspettarsi, e cioè che venga subito allo scoperto il signor Giacomelli da Trieste, arbitro imbarazzante che dopo quattro minuti si rende conto che se fischia un rigore contro la Fiorentina deve anche espellere Tomovic, imbarazzante anche lui, che si è fatto fuggire Quaison e gli è crollato addosso.
È l’unica azione veramente pericolosa della squadra di Corini, il resto del primo tempo è Fiorentina e il solito Giacomelli, che per non far torti a nessuno da qui in poi cercherà di pareggiare i conti, prima annullando una rete di Kalinic ( il fuorigioco non c’è) e poi a Babacar per presunto e fantasioso fallo sul portiere. Tra i due fatti c’è il gol di Bernardeschi su rigore, quello che dovrebbe aprire ai viola nuovi spazi per giocare. In teoria. Un po’ perché Kalinic sbaglia palle gol abbastanza facili, un po’ perché Posavec è sveglio a salva su un tiro da due passi di Babacar.
Poi però la Fiorentina si ferma, si ingolfa, si addormenta, un classico delle sue partite al Franchi. E con una punizione capolavoro di Jajalo, la squadra di Corini trova il pareggio e una dose potente di autostima. Fischi e speranze per Sousa e i suoi, mentre il Palermo regge i colpi e Posavec non corre rischi veri. Un copione già visto. Poi arriva il cross di Zarate ( Sousa lo vede pochissimo ma alla fine se lo gioca) e il colpo di testa di Babacar. Sospirone di sollievo.

L’articolo completo di Benedetto Ferrara in edicola con L
 
Fiorentina-Palermo 2-1: io l’ho vista così (Salvati dal giramento di testa di Bernardeschi)
Pubblicato da Francesco Matteini in Evidenza, Fiorentina 04/12 23:09 6 Commenti

aBenedetto fu il giramento di testa di Bernardeschi, altrimenti Sousa avrebbe sostituito Babacar anziché lui e forse saremmo a commentare l’ennesimo pareggio interno della Fiorentina. Prestazione buona e sfortunata nel primo tempo; inguardabile nel secondo. Nei primi 45 minuti la Fiorentina segna tre gol ma l’arbitro Giacomelli gliene cancella due. Nel secondo tempo in campo c’è una compagine pasticciona e sgangherata. I tiri verso la porta del Palermo prendono tutte vie divergenti, e non poco, dal bersaglio. Incameriamo i tre punti che sono probabilmente l’unico dato positivo della serata. Finalmente dopo due mesi e mezzo abbiamo espugnato il Franchi, ma che fatica!
Tatarusanu 5 – Sulla punizione di Jajalo si tuffa quando la palla è ormai nel sacco. Quando gioca di piede è sempre uno strazio.
Salcedo 5 – Prestazione piena di incertezze.
Tomovic 4,5 – Prima perde palla poi stende Quaison commettendo fallo da rigore. Graziato dall’arbitro non dalla critica.
Astori 6 – Non troppo preciso negli appoggi, si trasforma con generosità in ala sinistra nell’assalto finale.
Bernardeschi 5 – Freddo e preciso dal dischetto, ma incredibilmente pasticcione quando manovra.
Borja Valero 6 – Consueto apporto di fiato ma incide poco sulla costruzione del gioco.
Vecino 6 – Qualche buona percussione senza riuscire a centrare la porta.
Tello 5,5 – Mette in mostra alcune pregevoli accelerazioni ma anche molte pause. La fase difensiva gli fa venire l’orticaria. Un suo tiro destinato al firmamento crea i presupposti per il rigore.
Ilicic 5,5 – Alterna tocchi illuminati a pastrocchi disarmanti. I tiri in porta (anzi fuori porta) sono da mani nei capelli.
Bababcar 8 – Il fiuto del gol non lo abbandona neanche nei minuti finali. La sua capocciata risolve la partita e cancella la bordata di fischi che certamente avrebbe accolto il pareggio. Segna anche un gol di rapina che l’arbitro gli scippa.
Kalinic 5,5 – Raccatta un canestro di falli. Si mangia un gol a tu per tu col portiere. Anche lui segna di testa ma l’arbitro Giacomelli si sostituisce al portiere.
Badelj 4 – Dovrebbe dare un apporto di ordine e fisicità, porta solo lentezza ed errori.
Zarate 5 – Gioca da solo e non cava un ragno dal buco.
Chiesa sv
Paulo Sousa 5 – La squadra continua nella discontinuità: un tempo bene e l’altro male. Nella ripresa i viola si fanno mettere sotto dal Palermo e non riescono mai ad essere veramente pericolosi. In campo tanta confusione e poche idee. Anche stavolta i cambi non danno la svolta. Anzi, solo il caso gli evita la sostituzione sbagliata.
Arbitro Giacomelli & C. 2 – Catastrofico al pari di Damato, ma più equo nella distribuzione degli errori. Non fischia il fallo da rigore (con espulsione) di Tomovic su Quaison; annulla due reti a Kalinic (il fuorigioioco non c’è) e a Babacar (il fallo sul portiere non c’è). Non ammonisce Cionek neanche dopo l’ennesimo fallo su Kalinic, ci sarebbe anche altro ma questo basta e avanza.
Commento Sky Marinozzi-Minotti 6,5 – Brillanti non sono, ma mostrano oggettività di giudizio.
 
Ferrara scrive: “Il gol e poi l’espulsione, l’Europa è di Chiesa. E i viola festeggiano”
Sousa chiude il girone al primo posto, lunedì il sorteggio. In rete anche Vecino, le novità Olivera e Cristoforo
di Redazione VN, 09/12/2016, 08:06 0 Commenta per primo!

Federico ha gli occhi che sognano e non capiscono. Il suo primo gol con questa maglia addosso toglie di mezzo ogni ostacolo e gli lancia il cuore oltre. Chiesa gol, una vita dopo Enrico. E girone alle spalle. Era l’ora. Non era una formalità, no. Inter e Sassuolo ci hanno lasciato le penne, la Fiorentina ha sudato un po’ per via di un autolesionismo congenito, ma alla fine ha ottenuto quello che cercava: sedicesimi con primo posto incluso. Sorteggi teoricamente meno ruvidi. Lunedì sapremo con chi avranno a che fare Borja e gli altri. Intanto il bilancio del girone dice che, a parte la partitaccia buttata via contro i greci, la Fiorentina ha dato buona prova di sè, riuscendo anche a mettere in campo momenti di bel gioco. Anche a Baku non è stata una partita noiosa: d’altra parte gli azeri dovevano vincere e la Fiorentina non perdere. Inevitabile che alla fine le due squadre se la giocassero. (…)
Tutto ok, quindi, girone addio, dal 2017 la storia dovrebbe farsi un po’ più seria, anche se fino ai quarti è dura eccitarsi parecchio per l’Europa League. È bene comunque considerare prezioso anche questo passaggio, visto che altre italiane sono uscite a testa bassa. Da qui riprende la corsa di questa squadra dalla personalità indecifrabile: belle partite e amnesie da adolescente allo sbaraglio. Stavolta il gruppo ha controllato la faccenda, tornando davanti subito dopo aver subito il pari del Qarabag. La testa c’è, quindi, e anche l’orgoglio e lampi di bel gioco. E poi c’è il giovane Federico, che dopo il suo primo gol in viola corre verso la panchina e abbraccia Lezzerini prima di festeggiare col suo allenatore, quello che lo esalta a ogni intervista. Sicuramente lui ne ha riconosciuto la tecnica e la classe figlia del dna. Sicuramente ha capito che il ragazzo è pronto. Sì, il suo viaggio tra i grandi comincia da qui.
 
Repubblica: cuore, velocità e le magie di Kalinic. Sousa può sorridere
Terza vittoria consecutiva tra campionato e coppa. E ora la classifica inizia a cancellare dubbi e malinconie
di Redazione VN, 13/12/2016, 07:43 40 1 Commento

C’è cuore, c’è Kalinic coi suoi gol, c’è la terza vittoria consecutiva, c’è un bel po’ di felicità per una classifica che inizia a cancellare la malinconia per ridare un senso a una stagione fino ad oggi decisamente poco entusiasmante. Non è stata – scrive Benedetto Ferrara su la Repubblica – una partita facilissima, ma alla fine è andata per il verso giusto, e i tre punti sono tutti meritati, anche se in avvio niente sembra così semplice.

Mentre il Sassuolo gioca, la Fiorentina cerca se stessa. Mentre Tatarusanu mette in scena il suo stato di grazia fermando palloni impossibili, i suoi compagni conquistano sicurezze e spazi. Tutto molto minimal: Badelj è in vena, Chiesa vale quattro volte Tello, Kalinic ha una voglia matta di fare il primo gol anche al Franchi in campionato, giusto per ricordare ai suoi tifosi che per vederlo segnare non è indispensabile guardare la tv. E così il primo tempo scorre liscio. E il Franchi, semideserto per un monday match che è uno schiaffo in faccia a ogni abbonato, si diverte a riscoprire un calcio vivo e a seguire con gli occhi delle geometrie giocate sulla velocità: bello il Sassuolo, perfida la Fiorentina, che per una volta gioca il ruolo della squadra pratica e cinica, tra l’altro davanti agli occhi di colui che potrebbe essere un giorno il suo prossimo allenatore, quel Di Francesco che piace a tanti ma alla fine resta sempre lì. Chissà, intanto a lui tocca vedere i suoi alle prese con la frustrazione di chi ci prova ma a segnare sono gli altri. Con merito, comunque. Perché la Fiorentina sta vivendo un buon momento. E la coppia Badelj-Vecino (Borja non ha recuperato) ha meno inventiva ma molto amore per la costruzione. Così in mezzo si lavora (anche a fatica) e poi attraverso un Ilicic molto sicuro di sé si cercano soluzioni offensive interessanti.

Mentre Bernardeschi a sinistra fatica a entrare nel mood della sfida, sulla destra Chiesa fa dannare Peluso, e gioca in scioltezza un gran numero di palloni. Se il primo gol di Kalinic nasce da un lancio di Badelj con fuorigioco mancato della difesa del Sassuolo e tocco morbido sul palo lungo del croato, il raddoppio è figlio dell’ennesima fuga in avanti ingobbita di Chiesa Junior, che mette dentro un pallone basso che Kalinic spolvera col tacco e manda con entusiasmante lentezza prima contro il palo e quindi in gol. Tutto molto facile, anche perché nel frattempo Tatarusanu ha salvato tutto mentre la sua difesa sbandava di qua e di là. Due paratone da applausi e la partita è tornata a divertire lontano dalla sua area, normalizzando piano piano i suoi livelli di adrenalina, perché la Fiorentina l’ha fatta sua con poco sforzo ma con un Kalinic di grande spessore: grande lucidità e senso del gol come in quei giorni benedetti, quando la Fiorentina di Sousa dominava il campionato italiano e Firenze sognava chissà cosa, prima di tornare a capofitto sulla terra di una anonima normalità. Bravo Kalinic, e brava anche la Fiorentina, fino a quando non è entrata nel suo solito vezzo autolesionista di regalare emozioni al contrario complicando le cose semplici, con una mischia generata da una respinta goffa di Tatarusanu e da un flipper che Acerbi conclude spedendo la palla in gol.
 
Fiorentina-Sassuolo 2-1: io l’ho vista così (Una battaglia, dura ma leale, durata 95 minuti)
Pubblicato da Francesco Matteini in Evidenza, Fiorentina 12/12 21:48 2 Commenti

Il tocco vincente di Kalinic (foto Galassi)
Il tocco vincente di Kalinic (foto Galassi)
La Fiorentina porta a casa lo scalpo del Sassuolo al termine di una battaglia giocata a tutto campo per 95 minuti. Gioco rude ma non sleale. Grande intensità. Pressing asfissiante da parte di entrambe le squadre elevato a potenza dall’ottima condizione fisica mostrata dai giocatori, nonostante l’impegno europeo infrasettimanale. Kalinic ha finalizzato per due volte le azioni d’attacco dei viola, indirizzando la gara su uno spartito del tipo “controllo e colpisco”. Ma non è andata proprio così. Nel secondo tempo la Fiorentina si è mangiata un paio di occasioni per gelare le velleità di rimonta del Sassuolo e ha incassato il gol che ha ricaricato le batterie agli avversari. Sofferenza fino all’ultimo minuti ma altri punti incamerati e posizioni in classifica scalate. Ora il recupero col Genoa per vedere finalmente, dopo mesi, il ruolo che la Fiorentina potrà giocare in questo campionato.
Tatarusanu 6 – Nelle uscite alte sembra un naufrago che si sbraccia per chiedere aiuto. Davanti allo specchio della porta si trasforma in una piova acchiappatutto.
Salcedo 5,5 – Nel primo tempo impreciso e distratto negli appoggi: dalla sua parte i rischi maggiori per la difesa viola. Nella ripresa recupera lucidità e aiuta la manovra offensiva. A tu per tu con Consigli mostra il piedone ruvido del difensore.
Astori 6,5 – Ordinato e compassato va difficilmente in difficoltà.
Gonzalo 5,5 – Ha perso la precisione dei rilanci e la sicurezza nelle uscite palla al piede.
Chiesa esce fra gli applausi (foto Galassi)
Chiesa esce fra gli applausi (foto Galassi)
Chiesa 7 – Si divora fascia e avversari, le dà e le prende. Grande personalità e uno spunto che annichilisce Peluso. Assist per il raddoppio di Kalinic. Sempre presente anche nella fase di copertura. Esce tra gli applausi.
Badelj 8 – Regia sontuosa, impreziosita da lanci illuminanti e perfino un gioco di prestigio strappa applausi.
Vecino 6 – Un po’ in ombra come tutta la fascia sinistra della squadra.
Olivera 6 – Spinge senza troppo ordine, il dialogo con Bernardeschi va a corrente alternata.
Bernardeschi 5,5 – Gara inusualmente anonima. Prova qualche percussione ma viene sempre stoppato.
Ilicic 6,5 – Parte alla carica, poi frena. La continuità non fa parte del suo bagaglio, ma quando tocca la palla l’azione inizia a girare.
Kalinic 8 – Due gol uno più bello dell’altro: pallonetto morbido e tacco al curaro. Senza trascurare il gioco pro squadra: lavora di piccone e di cesello.
Tello 5 – Volata da centometrsista conclusa con un tiro sballato. Deluso esce di scena prima ancora di entrarci.
Sanchez 5 – Dovrebbe dare esperienza e saggezza tattica per arginare il forcing del Sassuolo, ma combina poco e quel poco è da scartare.
Milic sv
Paulo Sousa 7 – La squadra mostra una freschezza atletica insospettabile dopo le fatiche di coppa e una grinta inusuale per l’intera gara. I cambi non migliorano l’andazzo della gara, ma questo ormai è un refrain conosciuto.
Arbitro Fabbri & C. 5 – Fischia più di un vigile urbano nel traffico e talvolta a sproposito. Spezzetta il gioco inutilmente.
Commento Sky Massara-Onofri 6,5 – Dialogo dinamico fra i due e inserimenti non eccessivamente invasivi.
 
Locco ogni tanto ci piacerebbe avere anche la tua opinione sulla Fiore, non soltanto i resoconti ufficiali.:)
 
Fiorentina, Della Valle annuncia Antognoni: e lui si commuove
L'ex calciatore sarà dirigente. La notizia data dal presidente durante la cena di Natale

di MATTEO DOVELLINI
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14 dicembre 2016
1,3mila
Fiorentina, Della Valle annuncia Antognoni: e lui si commuoveQuando sale sul palco l’atmosfera è carica di emozione. Lui, l’unico dieci della Fiorentina, viene annunciato come prossimo dirigente dal presidente onorario Andrea Della Valle: “Sarà con noi dal 2017”. E scatta l’applauso, forte e liberatorio, di tutti gli invitati a cena per la festa di Natale della società viola alla stazione Leopolda di Firenze. Ci sono i giocatori, i familiari, i dipendenti del club. E’ sera inoltrata ma è il momento più importante. Giancarlo Antognoni torna in società. E commosso, dopo aver guardato insieme alla squadra e al tecnico Paulo Sousa il video celebrativo intitolato “La leggenda”, ringrazia la famiglia Della Valle con la voce spezzata dall’emozione. “Ho sempre dato tutto per questa maglia e credo di aver fatto anche qualcosa di buono in passato”. L’abbraccio con Federico Bernardeschi, attuale numero dieci viola, è simbolico: quasi Antognoni volesse indicare in lui l’erede di un talento che a Firenze i tifosi cullano con orgoglio e un pizzico di gelosia.

Un rapporto che non era mai sbocciato, quello tra Antognoni e la proprietà che dal 2002 ha rilevato la Fiorentina. Un rapporto fatto di silenzi, incomprensioni, attese. Poi, in occasione dei 90 anni del club, il passo in avanti da parte di entrambe le parti: l’incontro con Andrea Della Valle e la dirigenza, la proposta di poter entrare in società con un ruolo attivo e di primissimo piano. Infine l’ufficialità, comunicata nel corso della festa natalizia di martedì 13 dicembre proprio dal presidente onorario. In fondo era cosa fatta, si sapeva: una volta terminato il contratto che lega Antognoni con la Federcalcio, l’unico dieci sarebbe rientrato laddove ha sempre lasciato il cuore.

E il 2017, quindi, porterà una novità sicuramente gradita alla tifoseria. Una figura di riferimento, che possa dialogare col popolo viola e ricordare che Firenze è attaccata alla propria storia. Fatta di battaglie, di emozioni forti e di identità. Quella stessa identità che Antognoni ha sempre incarnato: prima come capitano e simbolo di un calcio attaccato ai valori che sta sempre più scomparendo, adesso come dirigente. Bentornato Giancarlo. Finalmente.
 
per la cronaca, sono d'accordo come sempre al 99% su quanto scrive Matteini.......

Genoa-Fiorentina 1-0: io l’ho vista così (Una sconfitta chiamata Sousa)
Pubblicato da Francesco Matteini

Non contenta di aver regalato al Genoa i primi 27 minuti l’11 settembre scorso, la Fiorentina ha pensato bene di concedere anche i restanti 18 minuti: un tempo all’avversario non si nega (quasi) mai e neanche un gol (se non due o tre come con l’Inter). Ma in realtà la sconfitta è maturata nelle ore precedenti, quando il machivellico cervello di Paulo Sousa ha ideato una formazione bislacca, che avrebbe dovuto mandare in confusione gli schemi di Juric. Invece ad andare in confusione sono stati i viola. Milic ala non si può vedere, se dietro c’è Olivera diventa un’associazione a delinquere. Zarate prima punta è una sofferenza a guardarlo. Se si aggiunge la serata da manicomio di Tatarusanu, si ottiene un risultato che è poi neanche lo specchio della gara. E’ vero che nel secondo tempo (quello intero) la Fiorentina ha per lunghi tratti chiuso il Genoa nella propria area, ma è altrettanto vero che, a parte la traversa di Zarate, non ci sono state conclusioni in porta degne di tale nome.
Ora la classifica da virtuale è finalmente reale. Punti e posizione rispecchiano perfettamente il campionato viola. Si galleggia, niente di più.
Tatarusanu 2 – Pasticcione rischia l’autogol con un controllo sballato. Pasticcione bis esce dall’area tampona un avversario e lascia la porta vuota (salavato da Gonzalo). Imbambolato guarda il pallone che arriva a Lazovic a un metro dalla porta.
Salcedo 5,5 – Controlla a fatica la fascia, le prepotenti incursioni rossoblu lo mettono a disagio.
Astori 4,5 – Si fa piccionare come un pivello dagli avversari in un paio di occasioni. Retropassaggio a Tatarusanu da Santa Inquisizione. Mai propositivo.
Gonzalo 6 – Più che costruire ormai spazza via senza troppi fronzoli. Salva a porta vuota deviando il tiro di Rigoni.
Milic 4 – Addormentato, non si accorge di Lazovic libero a un metro dalla porta. Davanti combina solo guai. Ha un’attenuante: Sousa gli affida una mission impossible.
Badelj 6 – Il più lucido del centrocampo, regge da pari l’aggressività degli avversari. Prende un’ammonizione (con squalifica) per inutile irruenza.
Vecino 5 – Davvero poca cosa. Non costruisce, non intercetta, non tira in porta. Men che anonimo.
Olivera 5 – Si divide con Milic la responsabilità del gol che arriva dalla sua fascia. Quasi sempre fuori dal gioco.
Bernardeschi 5,5 – Troppo spesso si incaponisce in dribbling insistiti, raramente punta la porta. Perde troppe energie a protestare per presunti falli subiti.
Sanchez 6 – E’ il meno marcato e ne approfitta per offrire ai compagni un’opzione di scaricare la palla.
Zarate 6 – Si accende a momenti. Il gioco corale non fa per lui. Incrina la traversa con un bolide al termine di una serpentina delle sue.
Kalinic 6 – Il suo ingresso cambia l’inerzia della partita. Tiene palla e tiene botta ma non trova il guizzo vincente.
Ilicic sv – Sousa ritarda troppo il suo ingresso in campo.
Tello sv
Paulo Sousa 2 – Mescola le carte mandando in confusione solo i suoi giocatori anziché gli avversari. Prova a cambiare ma, come è consuetudine, aspetta troppo per dare un nuovo volto alla squadra. Finale al limite del comico con cinque attaccanti in campo in un disperato quanto inedito 3-2-5.
Arbitro Guida & C. 7 – Sorvola da entrambe le parti su alcuni mezzi falli. Ne guadagnano ritmo e intensità della partita.
Commento Sky Zancan-Onofri 6,5 – Talvolta eccedono in verbosità, ma la competenza e la misura non mancano.
 
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