Flusso di cassa libero

Owner earning è un concetto di cash flow che parte dagli utili, è lo stesso concetto dell'unlevered fcf che pero' parte dall'ebit ma la logica è sempre la stessa. tieni presente che solitamente il dcf è calcolato dall'unlevered fcf.
secondo me è un concetto sopravvalutato, non mi dice nulla in piu' del fcf, solo che Buffet è Buffet.....

Intanto occorre considerare che quando Buffett presentò questo concetto non era obbligatorio presentare il rendiconto finanziario.
Quindi ciò che Buffett ha sostanzialmente voluto dire è che gli utili non rappresentano il reale cash che va nelle tasche del proprietario.

Il calcolo di Buffett è sostanzialmente un FCFE che non tiene conto della variazione del debito, perchè Buffett all'epoca scartava a prescindere aziende con debito a livelli alti.
In più il capex che lui sottrae è una media di ciò che è servito negli anni per mantenere il business. Quindi presuppone di depurare il capex dagli investimenti per la crescita.

Io credo che Buffett abbia negli anni molto giocato su questo parametro, alimentando un alone di mistero che lui stesso ha sconfessato in diverse acquisizioni che ha fatto.
Del resto lo stesso Buffet ha confessato, e Charlie Munger confermato di non aver mai visto Warren fare un DCF.
 
una guida molto teorica è il testo di damodaran 'investment valutazion".
per calcolare il dcf su finbox trovi tutto l'occorrente, se hai un abbonamento i dati li hai oppure lo puoi anche calcolare dal sito, altrimenti la vedo molto dura.
io comunque non gli do una grande importanza, seleziono le aziende in base a vari criteri, poi verifico se il titolo è sopravvalutato ma questo potrebbe non condizionare la scelta di investimento.
comunque il fair value di finbox è valido
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Grazie 1000 x1, sicuramente cercherò il testo che mi hai citato, nel mentre sto finendo "il metodo Warren Buffet", vorrei approfittare della tua gentilezza e bravura nelle spiegazioni, mi è chiaro che per un azienda per funzionare, è necessario che negli anni non bruci i soldi in cassa, o per lo meno se lo fa dovrebbe essere per un valido motivo.. il mio problema è che nella scelta dei titoli purtroppo mi frena sempre il fattore debito, in particolare se vedo debito che superano di 2 o tre volte l'equity!
*Un esempio è delta air Lines, non consideriamo in particolare questo periodo storico dove tutti i voli sono a terra per l'emergenza pandemia, ma se mi guardo i bilanci, quello che vedo è un azienda che ha un debito quasi 5 volte l'equity (cosa che può essere anche spiegata dal settore in cui si trova), un debito di breve cmq consistente ( e qua non posso non considerare l'attuale momento storico) e un margine netto che negli ultimi 4 anni ha una media del 9% (per me un buon valore è superiore al 15%) poi però vedo che questa stessa azienda sta abbattendo i costi di gestione negli ultimi 10 anni, ammortamenti che rapportati all'utile sempre in aumento rimangono pressoché costanti e fatturato in continuo aumento. In questo caso mi trovo in stallo, non saprei che parametro considerare come rilevante per decidere se acquistare o no ( Nel caso della delta aspetterei cmq la fine dell'emergenza cov per valutare un ingresso, mail mio discorso era per avere un idea generale di quali potrebbero essere le regole principali per decidere se entrare o no in un investimento)
Sto costruendo ora il mio portafoglio (dove per ora ho messo google, Facebook e intel)
 
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Grazie 1000 x1, sicuramente cercherò il testo che mi hai citato, nel mentre sto finendo "il metodo Warren Buffet", vorrei approfittare della tua gentilezza e bravura nelle spiegazioni, mi è chiaro che per un azienda per funzionare, è necessario che negli anni non bruci i soldi in cassa, o per lo meno se lo fa dovrebbe essere per un valido motivo.. il mio problema è che nella scelta dei titoli purtroppo mi frena sempre il fattore debito, in particolare se vedo debito che superano di 2 o tre volte l'equity!
*Un esempio è delta air Lines, non consideriamo in particolare questo periodo storico dove tutti i voli sono a terra per l'emergenza pandemia, ma se mi guardo i bilanci, quello che vedo è un azienda che ha un debito quasi 5 volte l'equity (cosa che può essere anche spiegata dal settore in cui si trova), un debito di breve cmq consistente ( e qua non posso non considerare l'attuale momento storico) e un margine netto che negli ultimi 4 anni ha una media del 9% (per me un buon valore è superiore al 15%) poi però vedo che questa stessa azienda sta abbattendo i costi di gestione negli ultimi 10 anni, ammortamenti che rapportati all'utile sempre in aumento rimangono pressoché costanti e fatturato in continuo aumento. In questo caso mi trovo in stallo, non saprei che parametro considerare come rilevante per decidere se acquistare o no ( Nel caso della delta aspetterei cmq la fine dell'emergenza cov per valutare un ingresso, mail mio discorso era per avere un idea generale di quali potrebbero essere le regole principali per decidere se entrare o no in un investimento)
Sto costruendo ora il mio portafoglio (dove per ora ho messo google, Facebook e intel)

Ciao,

Non esiste una soglia sopra o sotto la quale la marginalità sulle vendite (ROS) si possa definire ''buona'' o ''cattiva''. Il ROS dipende dalla strategia aziendale, dal mestiere dell'azienda e in parte dall'efficienza. Cioè, un'impresa potrebbe per scelta abbassare il suo ROS (ebit/ricavi per intenderci) per generare ricavi maggiori. Quindi, piuttosto che fermarti al ROS, guarda al ritorno sul capitale investito (ROI) che è dato dal turnover (ricavi/cap. investito) moltiplicato per il ROS.

Comunque, se sei avverso all'investimento in aziende indebitate usa le basi dati per fare una scrematura iniziale eliminando le aziende che hanno un indebitamento superiore alla soglia che ti poni. Secondo me, in un processo di investimento, la logica di base da seguire è:

1) Individuo un settore che ritengo abbia buone prospettive in futuro e seleziono le aree geografiche in cui sono disposto ad investire;
2) Attraverso basi dati, più o meno professionali, seleziono settore-area geografica e altri parametri per cui voglio fare la scrematura;
3) Delle imprese così trovate, faccio una selezione superficiale di quelle potenzialmente sottovalutate (usando ad esempio i multipli);
4) Quando saranno rimaste poche aziende vado ad analizzare nel dettaglio ciascuna azienda e su quest'ultima analisi decido se e dove investire.
 
Ciao,

Non esiste una soglia sopra o sotto la quale la marginalità sulle vendite (ROS) si possa definire ''buona'' o ''cattiva''. Il ROS dipende dalla strategia aziendale, dal mestiere dell'azienda e in parte dall'efficienza. Cioè, un'impresa potrebbe per scelta abbassare il suo ROS (ebit/ricavi per intenderci) per generare ricavi maggiori. Quindi, piuttosto che fermarti al ROS, guarda al ritorno sul capitale investito (ROI) che è dato dal turnover (ricavi/cap. investito) moltiplicato per il ROS.

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Brevissimo OT su questo concetto che anche per me è fondamentale.
Come calcoli il capitale investito? Si trovano diverse definizioni, da chi somma equity e debito, chi sottrae il cash, chi lo calcola in modo più operativo attraverso PPE + working Capital.....

Tu che calcolo usi?
 
ciao Yollo, il debito di un'azienda è importante ma non determinante nella sua valutazione per tanti motivi.
il livello di debito o il livello di leverage dipende - dalla struttura finanziaria che ha scelto il management, - dalla fase evolutiva dell'azienda ...... (le start- up ad esempio necessitano di equity per la sostenere la crescita, gli investitori sono attratti dalla potenzialità di crescita, nelle fasi successive gli equilibri equity/debito cambiano, una azienda matura accederà maggiormente a debito - attrae meno capitali di rischio perchè essendo matura ha meno prospettive di crescita.... ovviamente ci sono le eccezioni, questa è la norma).
è corretto verificare il rapporto equity/debt ma è ingannevole per due motivi 1) emetto 100 azioni a € 1, le riacquisto a 1,5€ = equity <0 - negli ultimi anni le aziende hanno approfittato di tassi bassi per indebitarsi e riacquistare azioni proprie 2) cio' che mi interessa è la sostenibilità del debito (la sua duration) debt/ebita oppure debt/cfo e la capacità di pagare gli o.f. ebitda/o.f. - in linea generale questi indicatori mi danno un'indicazione dello stato di salute di un'azienda, infatti sono una componente importante all'interno dei rating. meglio verificare i valori del debito rispetto al capitale totale (debt/(debt+marketcap)), mi da una migliore visione di quanto vale l'azienda e di quanto debito uso.
ovvio che alti livelli di debito in una situazione di stress (come questa) possono creare problemi ma non influenzano direttamente la valutazione di un'azienda (indirettamente si perchè generano il costo degli o.f. che riducono il c.f.).
altro ragionamento sul debito (e di riflesso sull'equity) è sul costo del capitale WACC che dovrebbe essere maggiore del ROIC per non distruggere valore (eva)
ho un'azienda che ha 100 di equity e zero debito (cost of equity 10% = wacc 10%), il roic è il 15%. fatturo 1000 , guadagno 150. costi 500 fissi e 350 variabili. mi indebito per 100 (cost of debt 4%) e questo mi permette di raddoppiare il fatturato a 2000 , costi fissi 500 variabili 750, guadagno 750 roic schizza, wacc 7%. (numeri buttati la' per darti un idea di cosa dovrebbe fare il management nel scegliere la struttura finanziaria).
corretti i ragionamenti sui margini ma qui devi salire sullo scalare del bilancio, dato un certo livello di gros profit, ebitda e profit margin, cash flow, questi si dovrebbero muovere in stretta correlazione rispetto ai volumi.
in generale quello che conta piu' di tutto (almeno per me) è l'andamento dei volumi. se aumentano e tutto si muove in linea aumenterà anche il prezzo. se un'azienda è in perdita perchè sta crescendo, ha comunque un valore proprio perchè mi aspetto che quando avrà raggiunto il break-even tutti i margini si sistemeranno. (guarda i concetti della rule of 40)
per me la prima regola è identificare aziende con prospettive di crescita, poi ovviamente verifico anche tante altre cose.
nel caso di delta perchè dici che ha un elevato livello di debito rispetto all'equity? non mi pare. piuttosto è elevato rispetto al cash flow.
Le prospettive di crescita a 5y sono modeste ma appare sottostimata. stima un calo del fatturato per il prossimo anno del 25%,probabilmente è per questo.
 

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Ciao,

Non esiste una soglia sopra o sotto la quale la marginalità sulle vendite (ROS) si possa definire ''buona'' o ''cattiva''. Il ROS dipende dalla strategia aziendale, dal mestiere dell'azienda e in parte dall'efficienza. Cioè, un'impresa potrebbe per scelta abbassare il suo ROS (ebit/ricavi per intenderci) per generare ricavi maggiori. Quindi, piuttosto che fermarti al ROS, guarda al ritorno sul capitale investito (ROI) che è dato dal turnover (ricavi/cap. investito) moltiplicato per il ROS.

Comunque, se sei avverso all'investimento in aziende indebitate usa le basi dati per fare una scrematura iniziale eliminando le aziende che hanno un indebitamento superiore alla soglia che ti poni. Secondo me, in un processo di investimento, la logica di base da seguire è:

1) Individuo un settore che ritengo abbia buone prospettive in futuro e seleziono le aree geografiche in cui sono disposto ad investire;
2) Attraverso basi dati, più o meno professionali, seleziono settore-area geografica e altri parametri per cui voglio fare la scrematura;
3) Delle imprese così trovate, faccio una selezione superficiale di quelle potenzialmente sottovalutate (usando ad esempio i multipli);
4) Quando saranno rimaste poche aziende vado ad analizzare nel dettaglio ciascuna azienda e su quest'ultima analisi decido se e dove investire.

Quoto ivan787 nella domanda, anche io me la stavo ponendo,

In merito al margine netto, è vero, un valore Buono o cattivo non esiste, dipende tanto dalla strategia dell'azienda, lo metto come filtro perché credo che un margine alto mi dia come informazione un azienda che non solo sappia vendere un prodotto ma anche gestirne i costi per produzione, marketing etc... però hai ragione quando dici che usarlo come "filtro" di scrematura iniziale possa ridurmi un po gli orizzonti, ma dato che sto iniziando a investire ora approfittando dei crolli del mercato ho pensato che fra me migliaia di aziende questo parametro mi avrebbe dato una forte scrematura per scegliere i titoli migliori.

Detto questo mi permetto di copiarmi nei miei appunti la tua logica di investimento,
Vorrei dirti la mia:
come punto di partenza ho usato FINVIZ in modo da fare una prima scrematura (se ne hai altri che ritieni migliori sono tutto orecchi ) impostandomi a livello fondamentale un Debt/equiti <1, Marg netto >15%, current ratio >1, market cap >10bil
(dato il blocco dell'economia preferisco tenere sott'occhio aziende con un debito basso e molta liquidità, una volta ripartiti poi abbasserò questi parametri, valutando anche il settore dell'azienda)
tra le aziende che mi escono guardo quelle con P/E sotto i 20.
A questo punto mi annoto i nomi delle migliori 10/20 aziende a da li parto con l'analisi tramite un foglio excel che mi sono costruito (che mi mette permette di vedere lo storico dei bilanci e i grafici di alcuni parametri) e infine certo i report annuali su google e studio come azienda fattura e la confronto con il settore di riferimento. Se non capisco a pieno come fa a fare gli utili che scrive la scarto.
 
ciao Yollo, il debito di un'azienda è importante ma non determinante nella sua valutazione per tanti motivi.
il livello di debito o il livello di leverage dipende - dalla struttura finanziaria che ha scelto il management, - dalla fase evolutiva dell'azienda ...... (le start- up ad esempio necessitano di equity per la sostenere la crescita, gli investitori sono attratti dalla potenzialità di crescita, nelle fasi successive gli equilibri equity/debito cambiano, una azienda matura accederà maggiormente a debito - attrae meno capitali di rischio perchè essendo matura ha meno prospettive di crescita.... ovviamente ci sono le eccezioni, questa è la norma).
è corretto verificare il rapporto equity/debt ma è ingannevole per due motivi 1) emetto 100 azioni a € 1, le riacquisto a 1,5€ = equity <0 - negli ultimi anni le aziende hanno approfittato di tassi bassi per indebitarsi e riacquistare azioni proprie 2) cio' che mi interessa è la sostenibilità del debito (la sua duration) debt/ebita oppure debt/cfo e la capacità di pagare gli o.f. ebitda/o.f. - in linea generale questi indicatori mi danno un'indicazione dello stato di salute di un'azienda, infatti sono una componente importante all'interno dei rating. meglio verificare i valori del debito rispetto al capitale totale (debt/(debt+marketcap)), mi da una migliore visione di quanto vale l'azienda e di quanto debito uso.
ovvio che alti livelli di debito in una situazione di stress (come questa) possono creare problemi ma non influenzano direttamente la valutazione di un'azienda (indirettamente si perchè generano il costo degli o.f. che riducono il c.f.).
altro ragionamento sul debito (e di riflesso sull'equity) è sul costo del capitale WACC che dovrebbe essere maggiore del ROIC per non distruggere valore (eva)
ho un'azienda che ha 100 di equity e zero debito (cost of equity 10% = wacc 10%), il roic è il 15%. fatturo 1000 , guadagno 150. costi 500 fissi e 350 variabili. mi indebito per 100 (cost of debt 4%) e questo mi permette di raddoppiare il fatturato a 2000 , costi fissi 500 variabili 750, guadagno 750 roic schizza, wacc 7%. (numeri buttati la' per darti un idea di cosa dovrebbe fare il management nel scegliere la struttura finanziaria).
corretti i ragionamenti sui margini ma qui devi salire sullo scalare del bilancio, dato un certo livello di gros profit, ebitda e profit margin, cash flow, questi si dovrebbero muovere in stretta correlazione rispetto ai volumi.
in generale quello che conta piu' di tutto (almeno per me) è l'andamento dei volumi. se aumentano e tutto si muove in linea aumenterà anche il prezzo. se un'azienda è in perdita perchè sta crescendo, ha comunque un valore proprio perchè mi aspetto che quando avrà raggiunto il break-even tutti i margini si sistemeranno. (guarda i concetti della rule of 40)
per me la prima regola è identificare aziende con prospettive di crescita, poi ovviamente verifico anche tante altre cose.
nel caso di delta perchè dici che ha un elevato livello di debito rispetto all'equity? non mi pare. piuttosto è elevato rispetto al cash flow.
Le prospettive di crescita a 5y sono modeste ma appare sottostimata. stima un calo del fatturato per il prossimo anno del 25%,probabilmente è per questo.

Ciao X1, grazie per la risposta, avrei alcune domande, riferendomi al debito ho visto che tu consideri il Total debt (debito di breve+debito di lungo termine) ma io considero il debito totale che è il triplo dell' equity, per quello pensavo che Delta è fortemente indebitata, come mai considero invece il Total debt ? Non è troppo riduttivo ?
Inoltre uso anche Enterprise value = debito tot + market cap in modo da capire se il debito influisce tanto sulla capitalizzazione di mercato.
In questo periodo poi mi baso anche molto sull indice di liquidità, il Quick ratio, specialmente se l'azienda è in un settore fermo per la pandemia.
Per o.f intendi gli interessi del debito ?
Altre voci che uso legate al debito sono debito totale/utile netto se il CF è positivo... Poi in realtà non considero molto ebitda, dentro quella voce non ci sono anche soldi destinati alla tassazione ? Soldi che quindi l azienda dovrà pagare lo stesso e non mi piace considerarli
 
Ciao X1, grazie per la risposta, avrei alcune domande, riferendomi al debito ho visto che tu consideri il Total debt (debito di breve+debito di lungo termine) ma io considero il debito totale che è il triplo dell' equity, per quello pensavo che Delta è fortemente indebitata, come mai considero invece il Total debt ? Non è troppo riduttivo ?
Inoltre uso anche Enterprise value = debito tot + market cap in modo da capire se il debito influisce tanto sulla capitalizzazione di mercato.
In questo periodo poi mi baso anche molto sull indice di liquidità, il Quick ratio, specialmente se l'azienda è in un settore fermo per la pandemia.
Per o.f intendi gli interessi del debito ?
Altre voci che uso legate al debito sono debito totale/utile netto se il CF è positivo... Poi in realtà non considero molto ebitda, dentro quella voce non ci sono anche soldi destinati alla tassazione ? Soldi che quindi l azienda dovrà pagare lo stesso e non mi piace considerarli

quello che tu intendi è il leverage complessivo che puo' essere piu' o meno spinto. è importante ma il debito che considero io è quello oneroso ovvero la PFN perchè quello ha un costo (gli oneri finanziari). devi vedere un'azienda come un'insieme di assets (principlmente attivo fisso + clienti e stocks=attivo totale), come finanzia questi assets? principalmente in 3 modi: equity, debito oneroso e debito di fornitura. il debito di fornitura è collegato alle vendite e quindi in un momento di crisi come questo è gestibile nel senso che se ho stabilito con i miei fornitori pagamenti a 90 giorni, al massimo potranno ridurli a 60 gg o 30 gg ma parimenti potrei agire sui mei clienti e chiedere una riduzione dei tempi di incasso (non è detto che ci riesca ma dico solo che è gestibile). il debito oneroso oltre ad avere dei costi, è dipendente dalla liquidità del sistema e dalla mia capacità di accedervi. in questo momento molte corporates che si sono indebitate a tassi bassi, dovranno restituire importanti stocks di finanziamenti con scadenze brevi e siccome era usuale (vista l'abbondante liquidità) rimborsare e riemettere debito, se si chiudono i rubinetti potrei 1) non onorare i miei impegni 2) sostenere costi per interessi anche molto elevati. corretto il quick ratio, inoltre un'azienda dovrebbe avere sempre un cuscinetto di liquidità. questo pero' non influisce direttamente sulla valutazione dell'azienda, il dcf è costruito sull'attualizzazione dei flussi di cassa.
 
In più il capex che lui sottrae è una media di ciò che è servito negli anni per mantenere il business. Quindi presuppone di depurare il capex dagli investimenti per la crescita.

sono le "maintenence capex": quegli investimenti che servono a mantenere il business alla stessa unità di volume, pochissime aziende le dettagliano negli annual report (ricordo qualche azienda tedesca) e consentono a calcolare un fcf meno rozzo di quello che calcolano tutti, la formula di Buffett si riferiva a loro e all'epoca senza rendiconto finanziario bisognava conoscere bene i business per capire se le depreciation&amortization del conto economico potevano approssimarle (un tempo quanto si pensava! Altro che mettere quattro numeri in uno screener :D)
Greewald si era inventato una formuletta per provare ad approssimarle:
Maintenance Capex Calculation | Old School Value
 
quello che tu intendi è il leverage complessivo che puo' essere piu' o meno spinto. è importante ma il debito che considero io è quello oneroso ovvero la PFN perchè quello ha un costo (gli oneri finanziari). devi vedere un'azienda come un'insieme di assets (principlmente attivo fisso + clienti e stocks=attivo totale), come finanzia questi assets? principalmente in 3 modi: equity, debito oneroso e debito di fornitura. il debito di fornitura è collegato alle vendite e quindi in un momento di crisi come questo è gestibile nel senso che se ho stabilito con i miei fornitori pagamenti a 90 giorni, al massimo potranno ridurli a 60 gg o 30 gg ma parimenti potrei agire sui mei clienti e chiedere una riduzione dei tempi di incasso (non è detto che ci riesca ma dico solo che è gestibile). il debito oneroso oltre ad avere dei costi, è dipendente dalla liquidità del sistema e dalla mia capacità di accedervi. in questo momento molte corporates che si sono indebitate a tassi bassi, dovranno restituire importanti stocks di finanziamenti con scadenze brevi e siccome era usuale (vista l'abbondante liquidità) rimborsare e riemettere debito, se si chiudono i rubinetti potrei 1) non onorare i miei impegni 2) sostenere costi per interessi anche molto elevati. corretto il quick ratio, inoltre un'azienda dovrebbe avere sempre un cuscinetto di liquidità. questo pero' non influisce direttamente sulla valutazione dell'azienda, il dcf è costruito sull'attualizzazione dei flussi di cassa.
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Grazia X1, mi sono reso conto che forse la mia analisi sul debito non era proprio corretta, e forse non eviscerato bene la questione, detto questo credo che cmq considerare il debito netto totale dell'azienda è la cosa migliore forse, i debiti son debiti e vanno onorati prima o poi, la parte a cui non avevo dato proprio peso era il fatto che infatti i debiti hanno dei costi, o meglio lo sapevo ma lo scontavo già nel debito totale. mi interessa capire ora come posso calcolare questa voce "Total Debt", pensavo fosse una semplice somma tra debito a breve + debito a lungo, ma da discorso che mi ha fatto mi sembra di capire che sia una somma di attivi-passivi, ma non trovo le corrette voci nel bilancio da inserire nell'equazione (uso sempre i bilanci di finbox). Sapresti dirmi per sommi capi quali sono le voci corrette ?
parlando sempre di delta mi piace anche che la sua capitalizzazione sia la metà del fatturato del 2019, logicamente non posso sperare che nel 2020 delta faccia un fatturato pari o superiore a quello del 2019, ma in futuro chissà (anche se penso che i voli aerei subiranno delle ulteriori regolamentazioni a livello sanitario in particolare che farà traballare un po quelle compagnie che fanno viaggi low cost, ma questa è tutt'altra storia).
Grazie ancora x1.
Parlando di altro come ti trovi con il tool di finbox? è funzionale ? io ancora copio e incollo tutti i bilanci dalla pagina al mio foglio excel, mi piacerebbe passare al livello successivo :) ma solo dopo aver studiato meglio alcune voci di bilancio
 
sono le "maintenence capex": quegli investimenti che servono a mantenere il business alla stessa unità di volume, pochissime aziende le dettagliano negli annual report (ricordo qualche azienda tedesca) e consentono a calcolare un fcf meno rozzo di quello che calcolano tutti, la formula di Buffett si riferiva a loro e all'epoca senza rendiconto finanziario bisognava conoscere bene i business per capire se le depreciation&amortization del conto economico potevano approssimarle (un tempo quanto si pensava! Altro che mettere quattro numeri in uno screener :D)
Greewald si era inventato una formuletta per provare ad approssimarle:
Maintenance Capex Calculation | Old School Value

Verissimo. Oggi si usa la generica voce ''spese in conto capitale'' che include sia le spese per investimenti tecnici che le spese per mantenere intatta la capacità produttiva. In ogni caso, analizzando le variazioni delle singole voci dello stato patrimoniale con il supporto della nota integrativa si può comunque arrivare a determinare gli investimenti in senso stretto sia le spese per mantenere inalterata la capacità produttiva.

Rispondo sul ROI: è vero che circolano molti modi per calcolarlo, ma secondo me la maggior parte hanno poco significato. Il ROI rappresenta il RITORNO SUL CAPITALE INVESTITO, dunque voglio calcolare quanto il capitale investito volontariamente abbia generato un risultato economico. Al numeratore va usato il risultato operativo (ebit) che rappresenta il risultato effettivo nell'attività tipica dell'impresa che è quasi del tutto indipendente alla modalità di finanziamento. Al denominatore metto gli importi investiti in modo volontario* dall'impresa all'inizio del periodo di riferimento. Dunque uso il patrimonio netto più i soli debiti finanziari all'inizio del periodo.

Dunque, se voglio calcolare il ROI del 2019: Ebit 2019 / (patrimonio netto+debiti finanziari al 31/12/2018)

Uso i valori all'inizio dell'esercizio perchè questo permette di calcolare la capacità di autofinanziamento dell'impresa. Se usassi i valori al 31/12/2019, il patrimonio netto include già il risultato d'esercizio 2019 e il risultato sarebbe distorto, stesso discorso per i debiti finanziari.

*Uso il termine volontario perchè si sta calcolando il ritorno sul capitale investito nell'azienda escludendo quelle voci c.d. spontanee. Ad esempio, usando tutto il passivo, si starebbero mettendo al denominatore anche voci quali i fondi TFR, i fondi rischi, i debiti commerciali. Queste voci non rappresentano assolutamente il capitale investito, ma sono naturali nell'attività di impresa. Specialmente in Italia, il peso del fondo TFR è rilevante e senza depurare il ROI le imprese italiane risulterebbero quasi sempre meno redditizie rispetto ad imprese straniere.
 
ROI: è vero che circolano molti modi per calcolarlo, ma secondo me la maggior parte hanno poco significato. Il ROI rappresenta il RITORNO SUL CAPITALE INVESTITO, dunque voglio calcolare quanto il capitale investito volontariamente abbia generato un risultato economico. Al numeratore va usato il risultato operativo (ebit) che rappresenta il risultato effettivo nell'attività tipica dell'impresa che è quasi del tutto indipendente alla modalità di finanziamento. Al denominatore metto gli importi investiti in modo volontario* dall'impresa all'inizio del periodo di riferimento. Dunque uso il patrimonio netto più i soli debiti finanziari all'inizio del periodo.

Dunque, se voglio calcolare il ROI del 2019: Ebit 2019 / (patrimonio netto+debiti finanziari al 31/12/2018)

Uso i valori all'inizio dell'esercizio perchè questo permette di calcolare la capacità di autofinanziamento dell'impresa. Se usassi i valori al 31/12/2019, il patrimonio netto include già il risultato d'esercizio 2019 e il risultato sarebbe distorto, stesso discorso per i debiti finanziari.

*Uso il termine volontario perchè si sta calcolando il ritorno sul capitale investito nell'azienda escludendo quelle voci c.d. spontanee. Ad esempio, usando tutto il passivo, si starebbero mettendo al denominatore anche voci quali i fondi TFR, i fondi rischi, i debiti commerciali. Queste voci non rappresentano assolutamente il capitale investito, ma sono naturali nell'attività di impresa. Specialmente in Italia, il peso del fondo TFR è rilevante e senza depurare il ROI le imprese italiane risulterebbero quasi sempre meno redditizie rispetto ad imprese straniere.

Mi trovi d'accordo.
Ti faccio solo alcune osservazioni: Secondo me a denominatore va tolto il cash perché non rappresenta capitale investito in modo operativo. Per essere coerenti a numeratore non vanno considerati interessi attivi.

Sull'utilizzo dell'ebit non so. Io preferisco usare l'operating income dopo averlo riarrangiato per considerare il tax benefit dovuto agli interessi passivi. Anche se calcolarlo pre-tax permette di comparare business di paesi diversi.
 
Mi trovi d'accordo.
Ti faccio solo alcune osservazioni: Secondo me a denominatore va tolto il cash perché non rappresenta capitale investito in modo operativo. Per essere coerenti a numeratore non vanno considerati interessi attivi.

Sull'utilizzo dell'ebit non so. Io preferisco usare l'operating income dopo averlo riarrangiato per considerare il tax benefit dovuto agli interessi passivi. Anche se calcolarlo pre-tax permette di comparare business di paesi diversi.

Mi trovi assolutamente d'accordo sulla parte cash. Chiaramente per debiti finanziari intendo il debito al netto della liquidità. Però attenzione a togliere solo la liquidità strettamente in eccesso: vi è una quantità di liquidità necessaria nell'attività tipica d'impresa, soprattutto quando il business ha cicli produttivi non brevi..

Secondo me, se l'obiettivo è misurare la performance dell'attività tipica, l'ebit è il miglior aggregato da utilizzare. Intanto l'ebit non considera gli interessi attivi, perchè questi sono attinenti alla gestione finanziaria e l'ebit rappresenta solo il risultato operativo. Poi, come dici tu, usare l'ebit consente il confronto non solo tra imprese che operano in paesi con regimi fiscali diversi, ma anche imprese nello stesso Stato con tax rate che per vari motivi possono essere diversi. Inoltre, il beneficio fiscale non è attinente alla gestione tipica ripetitiva, quindi non dovrebbe essere conteggiato nel ROI.
 
ciao Yollo, il debito di un'azienda è importante ma non determinante nella sua valutazione per tanti motivi.
il livello di debito o il livello di leverage dipende - dalla struttura finanziaria che ha scelto il management, - dalla fase evolutiva dell'azienda ...... (le start- up ad esempio necessitano di equity per la sostenere la crescita, gli investitori sono attratti dalla potenzialità di crescita, nelle fasi successive gli equilibri equity/debito cambiano, una azienda matura accederà maggiormente a debito - attrae meno capitali di rischio perchè essendo matura ha meno prospettive di crescita.... ovviamente ci sono le eccezioni, questa è la norma).
è corretto verificare il rapporto equity/debt ma è ingannevole per due motivi 1) emetto 100 azioni a € 1, le riacquisto a 1,5€ = equity <0 - negli ultimi anni le aziende hanno approfittato di tassi bassi per indebitarsi e riacquistare azioni proprie 2) cio' che mi interessa è la sostenibilità del debito (la sua duration) debt/ebita oppure debt/cfo e la capacità di pagare gli o.f. ebitda/o.f. - in linea generale questi indicatori mi danno un'indicazione dello stato di salute di un'azienda, infatti sono una componente importante all'interno dei rating. meglio verificare i valori del debito rispetto al capitale totale (debt/(debt+marketcap)), mi da una migliore visione di quanto vale l'azienda e di quanto debito uso.
ovvio che alti livelli di debito in una situazione di stress (come questa) possono creare problemi ma non influenzano direttamente la valutazione di un'azienda (indirettamente si perchè generano il costo degli o.f. che riducono il c.f.).
altro ragionamento sul debito (e di riflesso sull'equity) è sul costo del capitale WACC che dovrebbe essere maggiore del ROIC per non distruggere valore (eva)
ho un'azienda che ha 100 di equity e zero debito (cost of equity 10% = wacc 10%), il roic è il 15%. fatturo 1000 , guadagno 150. costi 500 fissi e 350 variabili. mi indebito per 100 (cost of debt 4%) e questo mi permette di raddoppiare il fatturato a 2000 , costi fissi 500 variabili 750, guadagno 750 roic schizza, wacc 7%. (numeri buttati la' per darti un idea di cosa dovrebbe fare il management nel scegliere la struttura finanziaria).
corretti i ragionamenti sui margini ma qui devi salire sullo scalare del bilancio, dato un certo livello di gros profit, ebitda e profit margin, cash flow, questi si dovrebbero muovere in stretta correlazione rispetto ai volumi.
in generale quello che conta piu' di tutto (almeno per me) è l'andamento dei volumi. se aumentano e tutto si muove in linea aumenterà anche il prezzo. se un'azienda è in perdita perchè sta crescendo, ha comunque un valore proprio perchè mi aspetto che quando avrà raggiunto il break-even tutti i margini si sistemeranno. (guarda i concetti della rule of 40)
per me la prima regola è identificare aziende con prospettive di crescita, poi ovviamente verifico anche tante altre cose.
nel caso di delta perchè dici che ha un elevato livello di debito rispetto all'equity? non mi pare. piuttosto è elevato rispetto al cash flow.
Le prospettive di crescita a 5y sono modeste ma appare sottostimata. stima un calo del fatturato per il prossimo anno del 25%,probabilmente è per questo.

Un altra domanda X1, o per chiunque mi voglia aiutare, Normalmente per il calcolo del Debt/equty usavo la formula (Total Liabilities/ Equity), ma ora vedo che molti usano il Total Debt, (come si calcola questo parametro ? corrisponde alla posizione finanziaria netta?) Ho sempre pensato di usare la formula :Total Liabilities/ Equity perché più selettiva (in particolare mi piace quando è <1).
Che differenza c'e tra i due ??
 
Un altra domanda X1, o per chiunque mi voglia aiutare, Normalmente per il calcolo del Debt/equty usavo la formula (Total Liabilities/ Equity), ma ora vedo che molti usano il Total Debt, (come si calcola questo parametro ? corrisponde alla posizione finanziaria netta?) Ho sempre pensato di usare la formula :Total Liabilities/ Equity perché più selettiva (in particolare mi piace quando è <1).
Che differenza c'e tra i due ??

In attesa di X1 provo a dare io una risposta.
DI rapporti di leverage ne esistono tanti, ciascuno utilizza quello che meglio crede, l'importante è essere coerente tra numeratore e denominatore.
Cosa intendo: uno dei primi passi quando si analizza un bilancio è dividere gli asset operativi dagli asset finanziari e i debiti operativi dai debiti finanziari. Non vanno mai mischiati, altrimenti si prendono cantonate.

Il D/E, calcolato come debito a lungo + debito a breve diviso equity è un rapporto prettamente finanziario: descrive il grado di solvibilità finanziaria di una azienda. Personalmente ritengo il rapporto Long Term Debt / Equity come più appropriato, il debito a breve lo monitoro con il current ratio. Non mi piace usare il debito netto perchè chi mi assicura che il cash venga usato per diminuire il debito?

Se invece vogliamo sommare aspetti operativi + finanziari per avere un quadro generale dell'azienda c'è il rapporto Total Asset / Equity che descrive quanta percentuale di asset aziendali è finanziata con il patrimonio netto e quanta con debiti.

Fare Total Liabilities / Equity non ha per me senso perchè a numeratore unisci passività finanziarie e operative, ma sotto hai solo equity finanziaria. Cosa intendo? Prendi il bilancio di Apple. Se facciamo il rapporto Debt/Equity abbiamo circa 1,2 che è buono (considera che con i tassi di oggi vanno rivisti un po' i canoni). Se facciamo total liabilities / equity abbiamo oltre 3. Vuol dire che l'azienda forse più profittevole del mondo è poco solvibile? No. Perchè considerando il total liabilities metti a numeratore anche i 46 mld di debiti verso i fornitori ed i 50 mld di debiti operativi a lungo termine. Mentre a denominatore hai solo equity. Discorso diverso se si considerano gli asset totali perchè Apple detiene 100mld in cash ed investimenti a breve quindi il quadro cambia notevolmente.
 
In attesa di X1 provo a dare io una risposta.
DI rapporti di leverage ne esistono tanti, ciascuno utilizza quello che meglio crede, l'importante è essere coerente tra numeratore e denominatore.
Cosa intendo: uno dei primi passi quando si analizza un bilancio è dividere gli asset operativi dagli asset finanziari e i debiti operativi dai debiti finanziari. Non vanno mai mischiati, altrimenti si prendono cantonate.

Il D/E, calcolato come debito a lungo + debito a breve diviso equity è un rapporto prettamente finanziario: descrive il grado di solvibilità finanziaria di una azienda. Personalmente ritengo il rapporto Long Term Debt / Equity come più appropriato, il debito a breve lo monitoro con il current ratio. Non mi piace usare il debito netto perchè chi mi assicura che il cash venga usato per diminuire il debito?

Se invece vogliamo sommare aspetti operativi + finanziari per avere un quadro generale dell'azienda c'è il rapporto Total Asset / Equity che descrive quanta percentuale di asset aziendali è finanziata con il patrimonio netto e quanta con debiti.

Fare Total Liabilities / Equity non ha per me senso perchè a numeratore unisci passività finanziarie e operative, ma sotto hai solo equity finanziaria. Cosa intendo? Prendi il bilancio di Apple. Se facciamo il rapporto Debt/Equity abbiamo circa 1,2 che è buono (considera che con i tassi di oggi vanno rivisti un po' i canoni). Se facciamo total liabilities / equity abbiamo oltre 3. Vuol dire che l'azienda forse più profittevole del mondo è poco solvibile? No. Perchè considerando il total liabilities metti a numeratore anche i 46 mld di debiti verso i fornitori ed i 50 mld di debiti operativi a lungo termine. Mentre a denominatore hai solo equity. Discorso diverso se si considerano gli asset totali perchè Apple detiene 100mld in cash ed investimenti a breve quindi il quadro cambia notevolmente.

Ciao Ivan, ti ringrazio per la risposta, in merito al calcolo D/E ad ora uso ancora il Totale passivo/Equity questo perché ritengo che il debito sia sempre e cmq debito e vada ripagato no? poi a fianco di questo uso anche il Current ratio e il quick ratio per verificare che ci sia liquidità nel breve. Pero a questo punto credo sia interessante anche capire come questo debito sia formato:

Per il LT Debt leggevo che si può fare anche Total liablites - current liabilites, anche se leggendo alcuni bilanci trovo già la voce long Term debt che è diverso da quello che calcolo ma questo perché forse in quello che calcolo include anche voci come: "Capital Leases" e "Other Non-current Liabilities" quindi in questo caso io utilizzarei LT DEBT (ce calcolo io)/equity, a questo valore poi potrei affiancare rapporti come il quick ratio e un rapporto di short Term Debt /FCF in modo da capire se l'azienda in cassa ha abbastanza denaro per pagare i debiti di breve. potrebbe essere una tecnica efficiente per analizzare il debito in generale? ad ora tenevo in considerazione aziende con un Total Liabilities /Equity <1, se mettessi insieme più indicatori di debito potrei anche decidere di investire in aziende più indebitate.

Invece tu che indicatori usi grosso modo?
 
Ciao Ivan, ti ringrazio per la risposta, in merito al calcolo D/E ad ora uso ancora il Totale passivo/Equity questo perché ritengo che il debito sia sempre e cmq debito e vada ripagato no? poi a fianco di questo uso anche il Current ratio e il quick ratio per verificare che ci sia liquidità nel breve. Pero a questo punto credo sia interessante anche capire come questo debito sia formato:

Per il LT Debt leggevo che si può fare anche Total liablites - current liabilites, anche se leggendo alcuni bilanci trovo già la voce long Term debt che è diverso da quello che calcolo ma questo perché forse in quello che calcolo include anche voci come: "Capital Leases" e "Other Non-current Liabilities" quindi in questo caso io utilizzarei LT DEBT (ce calcolo io)/equity, a questo valore poi potrei affiancare rapporti come il quick ratio e un rapporto di short Term Debt /FCF in modo da capire se l'azienda in cassa ha abbastanza denaro per pagare i debiti di breve. potrebbe essere una tecnica efficiente per analizzare il debito in generale? ad ora tenevo in considerazione aziende con un Total Liabilities /Equity <1, se mettessi insieme più indicatori di debito potrei anche decidere di investire in aziende più indebitate.

Invece tu che indicatori usi grosso modo?

Buongiorno Yollo, l'analisi del debito, ha due scopi: 1) verificare la correttezza della struttura fonti/impieghi. 2) verificare la solvibilità di un'azienda
sono due analisi che pur prendendo in considerazione le stesse misure portano a concetti differenti.
ti spiego meglio: punto 1)
fatto 100 il totale degli assets (totale attivo) potrei finanziare tutto con equity, oppure solo a debito (oneroso), oppure ricorrere solo a debito di fornitura. sono scelte che dipendono dalle capacità/volontà dell'imprenditore.
di norma l'attivo fisso dovrebbe essere coperto con equity (margine di struttura=attivo fisso/equity>=1), oppure l'attivo fisso dovrebbe essere coperto da equity+ debito mlt (margine di struttura secondario=attivo fisso/(equity+debt mlt)>=1). l'attivo corrente dovrebbe essere coperto da debito oneroso oppure da debito di fornitura (semplificando l'attivo corrente come la somma del credito ai clienti + stocks di magazzino - debito di fornitura, ricorro a debito oneroso solo se non ottengo sufficienti dilazioni dai fornitori).
questa struttura è scolasticamente ideale ma non è detto che nella realtà sia sempre cosi',ci sono aziende che finanziano il corrente con debito a mlt, diciamo che mi serve a capire il corretto rapporto temporale tra fonti ed impieghi.
il rapporto tra totale attivo ed equity costituisce il leverage ma già capisci dai rapporti sopra elencati che un'azienda potrebbe avere un'elevato leverage perchè finanzia con il circolante l'intera struttura.
prendi un supermercato in affitto che riesce a negoziare pagamenti ai fornitori a 30/60 gg, con rotazione del magazzino a 10 giorni, incassa pronta cassa, gli si creano delle giacenze di cassa per cui potrebbe non ricorrere a debito oneroso e limitare l'apporto di equity, avrebbe un elevato leverage ma non per questo rischierebbe il default. su larga scala ci sono realtà simili.
teoricamente gli assets correnti dovrebbero essere maggiori dei debiti correnti per cui current ratio >1
>>> tra le righe di quanto sopra indicato dovresti riuscire a leggere il concetto fondamentale: ricorro a debito oneroso quando viene a mancare una fonte dall'attività aziendale equity compreso , il debito sopperisce ad una carenza e pertanto il rimborso costituisce un rischio. questo è il punto sul perchè è importante monitorare il livello di debito. ma questo non significa rapportarlo all'equity, bensi' rapportarlo alla capacità dell'azienda di produrre flussi per il rimborso dello stesso. (tutto quanto sopra indicato non mi dice nulla sulla capaciità di rimborsare il debito)
e qui entriamo nel punto 2)
come faccio a capire se un'azienda ha un debito sostenibile? ci sono tanti rapporti che puoi usare, è sufficiente focalizzarsi su pochi di questi:
net debt/ebitda (l'ebitda è il flusso di cassa teorico che l'azienda otterrebbe in assenza di dilazioni ai fornitori e clienti - attenzione non è un flusso di cassa reale) questo rapporto mi fornisce una stima di quanti anni l'azienda impiegherebbe per ripagare il debito. valori limite < 4.
se vogliamo includere anche il delta del circolante in questo rapporto posso usare net debt/ocf.
altra verifica importante, sopratutto quando debt/ebitda è stressato, è verificare la capacità di pagare gli interessi ebitda/o.f., con valori valori inferiori a 3 l'azienda a malapena genera flussi per pagare gli interessi, figuriamoci se sarà in grado di rimborsare il debito!

ll debito va visto come un'opportunità per la crescita quando produco elevati flussi di cassa ma diventa un rischio quando questi flussi vengono a mancare.
personalmente controllo debt to ebitda, il coverage finanziario e cash flow to debt. ragiono sempre sul debito totale perchè se un'azienda si finanzia male (copre l'attivo fisso con debito a breve) potrei avere una visione distorta. verifico sempre che abbia un cuscinetto di cassa (cash begin & ending cash)
ribadisco un concetto molto importante nell'analisi fondamentale: non esiste un indicatore ideale, l'analisi è un quadro che va guardato nella sua interezza.
cio' che manca nell'analisi è la stratificazione del debito. mi spiego meglio - le corporates usa hanno acceso linee di debito (generalmente emissioni obbligazionarie) con durate 2/3 anni, con rimborsi generamente bullet che a scadenza rimborsavano con nuove emissioni. purtroppo con la mia analisi non riesco a verificare la scadenza del debito (se il debito a breve sono linee revolving o autoliquidanti ok ma se è un prestito in scadenza che non riesco a riemettere sono problemi) ed in questo momento di crisi puo' essere un problema.
buona pasquetta
 
Ultima modifica:
Buongiorno Yollo, l'analisi del debito, ha due scopi: 1) verificare la correttezza della struttura fonti/impieghi. 2) verificare la solvibilità di un'azienda
sono due analisi che pur prendendo in considerazione le stesse misure portano a concetti differenti.
ti spiego meglio: punto 1)
fatto 100 il totale degli assets (totale attivo) potrei finanziare tutto con equity, oppure solo a debito (oneroso), oppure ricorrere solo a debito di fornitura. sono scelte che dipendono dalle capacità/volontà dell'imprenditore.
di norma l'attivo fisso dovrebbe essere coperto con equity (margine di struttura=attivo fisso/equity>=1), oppure l'attivo fisso dovrebbe essere coperto da equity+ debito mlt (margine di struttura secondario=attivo fisso/(equity+debt mlt)>=1). l'attivo corrente dovrebbe essere coperto da debito oneroso oppure da debito di fornitura (semplificando l'attivo corrente come la somma del credito ai clienti + stocks di magazzino - debito di fornitura, ricorro a debito oneroso solo se non ottengo sufficienti dilazioni dai fornitori).
questa struttura è scolasticamente ideale ma non è detto che nella realtà sia sempre cosi',ci sono aziende che finanziano il corrente con debito a mlt, diciamo che mi serve a capire il corretto rapporto temporale tra fonti ed impieghi.
il rapporto tra totale attivo ed equity costituisce il leverage ma già capisci dai rapporti sopra elencati che un'azienda potrebbe avere un'elevato leverage perchè finanzia con il circolante l'intera struttura.
prendi un supermercato in affitto che riesce a negoziare pagamenti ai fornitori a 30/60 gg, con rotazione del magazzino a 10 giorni, incassa pronta cassa, gli si creano delle giacenze di cassa per cui potrebbe non ricorrere a debito oneroso e limitare l'apporto di equity, avrebbe un elevato leverage ma non per questo rischierebbe il default. su larga scala ci sono realtà simili.
teoricamente gli assets correnti dovrebbero essere maggiori dei debiti correnti per cui current ratio >1
>>> tra le righe di quanto sopra indicato dovresti riuscire a leggere il concetto fondamentale: ricorro a debito oneroso quando viene a mancare una fonte dall'attività aziendale equity compreso , il debito sopperisce ad una carenza e pertanto il rimborso costituisce un rischio. questo è il punto sul perchè è importante monitorare il livello di debito. ma questo non significa rapportarlo all'equity, bensi' rapportarlo alla capacità dell'azienda di produrre flussi per il rimborso dello stesso. (tutto quanto sopra indicato non mi dice nulla sulla capaciità di rimborsare il debito)
e qui entriamo nel punto 2)
come faccio a capire se un'azienda ha un debito sostenibile? ci sono tanti rapporti che puoi usare, è sufficiente focalizzarsi su pochi di questi:
net debt/ebitda (l'ebitda è il flusso di cassa teorico che l'azienda otterrebbe in assenza di dilazioni ai fornitori e clienti - attenzione non è un flusso di cassa reale) questo rapporto mi fornisce una stima di quanti anni l'azienda impiegherebbe per ripagare il debito. valori limite < 4.
se vogliamo includere anche il delta del circolante in questo rapporto posso usare net debt/ocf.
altra verifica importante, sopratutto quando debt/ebitda è stressato, è verificare la capacità di pagare gli interessi ebitda/o.f., con valori valori inferiori a 3 l'azienda a malapena genera flussi per pagare gli interessi, figuriamoci se sarà in grado di rimborsare il debito!

ll debito va visto come un'opportunità per la crescita quando produco elevati flussi di cassa ma diventa un rischio quando questi flussi vengono a mancare.
personalmente controllo debt to ebitda, il coverage finanziario e cash flow to debt. ragiono sempre sul debito totale perchè se un'azienda si finanzia male (copre l'attivo fisso con debito a breve) potrei avere una visione distorta. verifico sempre che abbia un cuscinetto di cassa (cash begin & ending cash)
ribadisco un concetto molto importante nell'analisi fondamentale: non esiste un indicatore ideale, l'analisi è un quadro che va guardato nella sua interezza.
cio' che manca nell'analisi è la stratificazione del debito. mi spiego meglio - le corporates usa hanno acceso linee di debito (generalmente emissioni obbligazionarie) con durate 2/3 anni, con rimborsi generamente bullet che a scadenza rimborsavano con nuove emissioni. purtroppo con la mia analisi non riesco a verificare la scadenza del debito (se il debito a breve sono linee revolving o autoliquidanti ok ma se è un prestito in scadenza che non riesco a riemettere sono problemi) ed in questo momento di crisi puo' essere un problema.
buona pasquetta
Ciao X1, intanto grazie 1000 per la spiegazione, sto iniziando a vedere diversamente la struttura del debito e posso dire che la mia analisi sul debito totale è fin troppo banale, su carta il ho capito il tuo discorso il problema è quando guardo il bilancio e le e le voci del bilancio.

Accounts Payable, Total
Accrued Expenses, Total
Short-term Borrowings
Current Portion of LT Debt
Current Portion of Capital Lease Obligations
Other Current Liabilities
Total Current Liabilities
Long-term Debt
Capital Leases
Other Non-current Liabilities
Total Liabilities


Queste sono tutte le voci che riguardano le passività che ho, per avere il totale del debito oneroso che voci dovrei sommare? (fino ad ora sommavo long Term debt + Short-term Borrowings), mentre per il costo degli interessi questa voce la recupero nel Income Statement, alla voce "Net Interest Expenses"?
Inoltre per il net Debt usavo la formula (Long Term Debt+Short-term Borrowings)-Cash And Equivalents è corretta ?
Per esempio se considero l'ultimo bilancio di Apple, se uso la formula del debt net che ti ho appena detto e la rapporto all'FCF ho un rapporto che di 0,92 questo vuol dire che quindi l'azienda ha un debito netto che può essere già ripagato dalla cassa? (se lo rapporto all' EBITDA il valore scende ben oltre lo 0,92)

Per quanto riguarda il net debt/ocf, per off intendi "Cash from Operations"? per una maggior sicurezza preferisco usare FCF (CFO-capex, come lo calcolo io, dato che il Capex sono costi necessari per mantenere l'azienda competitiva cerco di non escluderli)

E per finire già che hai parlato di "un cuscinetto di cassa (cash begin & ending cash)" questi due valori non ho ben capito a cosa li debba associare, ho capito è la liquidità che l'azienda possiede all'inizio e alla fine dell'anno fiscale (guardando i bilanci annuali) ma quindi i flussi di cassa non usati durante l'anno finiscono all'interno di questo cuscinetto forse?
Ti ringrazio ancora per la tua disponibilità e ti auguro buona pasquetta !
 
Ciao X1, intanto grazie 1000 per la spiegazione, sto iniziando a vedere diversamente la struttura del debito e posso dire che la mia analisi sul debito totale è fin troppo banale, su carta il ho capito il tuo discorso il problema è quando guardo il bilancio e le e le voci del bilancio.

Accounts Payable, Total
Accrued Expenses, Total
Short-term Borrowings
Current Portion of LT Debt
Current Portion of Capital Lease Obligations
Other Current Liabilities
Total Current Liabilities
Long-term Debt
Capital Leases
Other Non-current Liabilities
Total Liabilities


Queste sono tutte le voci che riguardano le passività che ho, per avere il totale del debito oneroso che voci dovrei sommare? (fino ad ora sommavo long Term debt + Short-term Borrowings), mentre per il costo degli interessi questa voce la recupero nel Income Statement, alla voce "Net Interest Expenses"?
Inoltre per il net Debt usavo la formula (Long Term Debt+Short-term Borrowings)-Cash And Equivalents è corretta ?
Per esempio se considero l'ultimo bilancio di Apple, se uso la formula del debt net che ti ho appena detto e la rapporto all'FCF ho un rapporto che di 0,92 questo vuol dire che quindi l'azienda ha un debito netto che può essere già ripagato dalla cassa? (se lo rapporto all' EBITDA il valore scende ben oltre lo 0,92)

Per quanto riguarda il net debt/ocf, per off intendi "Cash from Operations"? per una maggior sicurezza preferisco usare FCF (CFO-capex, come lo calcolo io, dato che il Capex sono costi necessari per mantenere l'azienda competitiva cerco di non escluderli)

E per finire già che hai parlato di "un cuscinetto di cassa (cash begin & ending cash)" questi due valori non ho ben capito a cosa li debba associare, ho capito è la liquidità che l'azienda possiede all'inizio e alla fine dell'anno fiscale (guardando i bilanci annuali) ma quindi i flussi di cassa non usati durante l'anno finiscono all'interno di questo cuscinetto forse?
Ti ringrazio ancora per la tua disponibilità e ti auguro buona pasquetta !

s.t. debt
Short-term Borrowings
Current Portion of LT Debt
Current Portion of Capital Lease Obligations

l.t. debt
Long-term Debt
Capital Leases

cash. un'azienda deve mantenere una certa disponibilità di cassa. pensa alle ns aziende che in questo momento non possono fatturare ma devono pagare le merci acquistate negli ultimi due/tre mesi. un cuscinetto di cassa ti permette di pianificare tranquillamente il superamento di un periodo di crisi.

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Ciao Ivan, ti ringrazio per la risposta, in merito al calcolo D/E ad ora uso ancora il Totale passivo/Equity questo perché ritengo che il debito sia sempre e cmq debito e vada ripagato no? poi a fianco di questo uso anche il Current ratio e il quick ratio per verificare che ci sia liquidità nel breve. Pero a questo punto credo sia interessante anche capire come questo debito sia formato:

Per il LT Debt leggevo che si può fare anche Total liablites - current liabilites, anche se leggendo alcuni bilanci trovo già la voce long Term debt che è diverso da quello che calcolo ma questo perché forse in quello che calcolo include anche voci come: "Capital Leases" e "Other Non-current Liabilities" quindi in questo caso io utilizzarei LT DEBT (ce calcolo io)/equity, a questo valore poi potrei affiancare rapporti come il quick ratio e un rapporto di short Term Debt /FCF in modo da capire se l'azienda in cassa ha abbastanza denaro per pagare i debiti di breve. potrebbe essere una tecnica efficiente per analizzare il debito in generale? ad ora tenevo in considerazione aziende con un Total Liabilities /Equity <1, se mettessi insieme più indicatori di debito potrei anche decidere di investire in aziende più indebitate.

Invece tu che indicatori usi grosso modo?

Scusa il ritardo nella risposta.
C'è un insegnamento fenomenale che ci fanno gli americani: "Start Easy and growth fast". Questa per me è una regola aurea che va scolpita nella mente.
Che non è poi molto lontano da ciò che Buffett ci vuole comunicare quando dice che è meglio essere approssimativamente giusti che precisamente sbagliati".

Cosa voglio dire? Che noi (almeno io) non ho un master in finanza e management, non conosco i ragionamenti che stanno dietro alle decisioni di capitalization ratio di una industria, quelle che portano, come giustamente diceva X1, a preferire un certo rapporto di debito o un certo leverage.
Non ho tempo, e neppure voglia, di perdere una settimana su una azienda per essere, con molta probabilità, "precisamente sbagliato". Meglio impiegare 4 ore, essere "approssimativamente giusto" ed utilizzare un margine di sicurezza.

I rapporti di capitalizzazione li uso poco, e principalmente per capire se il ROE è "pompato" con il leverage. Lo uso poco perchè va contestualizzato nell'ambito del business. Prendiamo ad esempio Terna ed Exxon. La prima ha un rapporto D/E di circa 2,5, la seconda inferiore a 1. Però Terna è una utilities, con un business in regime di monopolio e flussi di cassa "quasi" assicurati. Exxon col petrolio a 20$ siamo sicuri che generi cassa per pagare gli oneri del debito?

Gli unici indicatori che considero nella trattazione del debito sono Interest Coverage per vedere se l'azienda può pagare tranquillamente gli interessi e un Solvency ratio fatto da Net Income + Depraciation rispetto al debito totale.
 
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